1 Scuola in Ospedale Corso di aggiornamento professionale per gli insegnanti ospedalieri Prof. Mario Di Mauro Progettare per competenze. Dal curricolo.

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1 Scuola in Ospedale Corso di aggiornamento professionale per gli insegnanti ospedalieri Prof. Mario Di Mauro Progettare per competenze. Dal curricolo formale/esplicito al curricolo informale/implicito per descrivere le competenze minime

2 Crescere è strano, non puoi fermarti, cambi e non te ne accorgi; non sei tu a deciderlo, nessuno lo decide, nessuno sa perché ma tu cresci. Valutare la coerenza che accresce la competenza. Valutare lincoerenza che favorisce lapprendimento. … ed entrambe che sviluppano lefficacia. (Argyris e Schon, 1993)

3 Crescere è strano, non puoi fermarti, cambi e non te ne accorgi; non sei tu a deciderlo, nessuno lo decide, nessuno sa perché ma tu cresci. La competenza è data dallinsieme delle conoscenze, abilità e atteggiamenti che consentono a un individuo di ottenere risultati utili al proprio adattamento negli ambienti per lui significativi. (Boscolo, 1998) La competenza, cosa è … In una competenza sufficientemente complessa si possono distinguere tre dimensioni fondamentali: la prima di natura cognitiva e riguarda la comprensione e l'organizzazione dei concetti che sono direttamente coinvolti; la seconda è di natura operativa e concerne le abilità che la caratterizzano; la terza è di natura affettiva e coinvolge convinzioni, atteggiamenti, motivazioni ed emozioni, che permettono di darle senso e valore personale (Pellerey, 2000) Alla ricerca della competenza nel processo di apprendimento M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3

4 Crescere è strano, non puoi fermarti, cambi e non te ne accorgi; non sei tu a deciderlo, nessuno lo decide, nessuno sa perché ma tu cresci. La competenza, cosa è … Alla ricerca della competenza nel processo di apprendimento Liceberg di Spencer skill La competenza costituisce una caratteristica intrinseca di un individuo casualmente collegata ad una performance eccellente in una mansione. Si compone di motivazioni, tratti, immagine di sé, ruoli sociali, conoscenze e abilità (Spencer, 1995) conoscenze Ruolo sociale Immagine di sè Tratti Motivazione M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3

5 Crescere è strano, non puoi fermarti, cambi e non te ne accorgi; non sei tu a deciderlo, nessuno lo decide, nessuno sa perché ma tu cresci. Con il termine competenza intendo linsieme delle capacità astratte possedute da un sistema, indipendentemente da come tali capacità sono effettivamente utilizzate. Con il termine prestazione mi riferisco alle capacità effettivamente dimostrate da un sistema in azione, desumibili direttamente dal suo comportamento in una specifica situazione (G.B Bara, 1999) La competenza, cosa è … Alla ricerca della competenza nel processo di apprendimento un individuo non nasce competente ma diventa competente in qualcosa, e in riferimento alle specifiche situazioni in cui è chiamato a manifestare in modo consapevole la sua competenza. M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3

6 LA PROVENIENZA SEMANTICA DEL CONCETTO DI COMPETENZA una teorica una teorica, derivata dallo strutturalismo linguistico chomskiano la competence la performance una professionale una professionale, legata al mondo del lavoro, che punta a riconoscere standard operativi di base o complessi. Alla ricerca della competenza nel processo di apprendimento M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3

7 UNESCO – Commissione Internazionale sullEducazione per il XXI secolo Mix, specifico per ciascun individuo, di abilità nel senso stretto del termine acquisita attraverso la formazione tecnica e professionale, di comportamento sociale, di attitudine al lavoro di gruppo, di iniziativa e di disponibilità ad affrontare rischi Alla ricerca della competenza nel processo di apprendimento OCSE – Qualificazioni e competenze professionali nellinsegnamento scolastico e nella formazione professionale Attitudine individuale, e al limite, soggettiva ad utilizzare le proprie qualificazioni, i propri saper fare e le proprie conoscenze al fine di raggiungere un risultato. Non ci sono competenze in sé, ci sono solo persone competenti ISFOL – Competenze trasversali e comportamento organizzativo Insieme di caratteristiche individuali di diverso ordine che definiscono e strutturano nel soggetto una capacità allo stato potenziale di azione e di comportamento efficace che trasforma la competenza in performance. M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3

8 La competenza e il comportamento competente lallievo sa operare in gruppo rapportandosi agli altri e riconoscendo a ciascuno un ruolo diverso lallievo sa pianificare un discorso sulla base di una consegna specifica preparando ed usando una scaletta AMBITO LINGUISTICO lallievo sa individuare e definire i termini di un problema elaborando e formulando ipotesi AMBITO SCIENTIFICO lallievo sa effettuare una sintesi di un lavoro svolto usando codici di comunicazione differenziati AMBITO TRASVERSALE AMBITO ESISTENZIALE M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3

9 Competenza è … un sapere un sapere dotato di senso un sapere che si alimenta nella circolarità tra azione e riflessione un sapere condiviso da una comunità ma personalizzato un sapere che si esprime in unazione concreta M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 La competenza e il comportamento competente

10 Competenza è … Un sapere personalizzato che si manifesta in un contesto M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 La competenza e il comportamento competente

11 PROGETTARE PER OBIETTIVI Progettazione curricolare e costruzione di competenze M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3

12 Il focus Cosa fa lallievo Cosa fa linsegnante Gli obiettivi I punti di forza I punti di debolezza PROGETTARE PER OBIETTIVI Gli indicatori Il progetto didattico, lunità didattica Fornisce una prestazione predeterminata Predispone procedure e routine Definiti, classificabili e misurabili Quantitativi, normativi su analisi di prodotto Efficienza e rapidità per comportamenti obbligati Centralità dellobiettivo e dei prodotti M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

13 PROGETTARE PER CONTENUTI M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

14 Il focus Cosa fa lallievo Cosa fa linsegnante Gli obiettivi I punti di forza I punti di debolezza PROGETTARE PER CONTENUTI Gli indicatori La materia, il contenuto disciplinare Acquisisce conoscenze e saperi Seleziona contenuti (distillazione) La conoscenza di saperi specifici Quali-quantitativi su insiemi di contenuti Esplicitazione ed elencazione degli oggetti culturali essenziali Staticità dei saperi e assenza del soggetto che apprende M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

15 PROGETTARE PER CONCETTI M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

16 Il focus Cosa fa lallievo Cosa fa linsegnante Gli obiettivi I punti di forza I punti di debolezza PROGETTARE PER CONCETTI Gli indicatori La mappa concettuale e la matrice cognitiva Costruisce connessioni semantiche e produce concetti Elabora protocolli di osservazione e di registrazione La struttura di mappe concettuali e di matrici cognitive Quali-quantitativi di natura docimologica Mediazione tra analisi disciplinare e sistema cognitivo dellallievo Disattenzione per ciò che non è comportamento cognitivo M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

17 PROGETTARE PER CONCETTI Un esempio M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

18 PROGETTARE PER PADRONANZE M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

19 Il focus Cosa fa lallievo Cosa fa linsegnante Gli obiettivi I punti di forza I punti di debolezza Gli indicatori Produzione di expertise e di sistemi di padronanze Agisce sulla propria matrice cognitiva riflettendo, ricostruendo ed inventando Crea ambienti per lo sviluppo del potenziale di apprendimento Pensiero metacognitivo in rapporto alle condizione dellallievo Di tipo autovalutativo e funzionali al sistema di padronanze Attenzione ai processi di apprendimento e al sistema dei talenti Difficoltà di individuazione delle soglie di sviluppo delle padronanze PROGETTARE PER PADRONANZE M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

20 PROGETTARE PER SFONDI E SITUAZIONI M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

21 Lanalisi della situazioneI caratteri dellallievo per segni e tracce PROGETTARE PER SFONDI E SITUAZIONI La definizione della mappa degli obiettivi Gli obiettivi come strumenti regolativi di un percorso individuale ed originale La definizione dello sfondo La struttura dello sfondo come scenario delle azioni, dei modi, degli spazi, dei tempi, ecc. Lelaborazione dei nuclei progettuali Insieme di percorsi complessi e intrecciati coerenti con lo sfondo e con gli interessi del bambino, del ragazzo LosservazionePosto il bambino, il ragazzo come reticolo di espansione, provare ad osservare e descrivere le strategie privilegiate di interazione con lambiente M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

22 Lofferta e lo sviluppo della situazione La situazione nasce da una perturbazione introdotta dallinsegnante. La situazione è caratterizzata da problem solving e non problem solving, interazione socio-cognitiva, scarsa presenza di consegne rigide, atteggiamento error- friendly, accettazione del caos come mondo possibile PROGETTARE PER SFONDI E SITUAZIONI Continua regolazione basata sulle informazioni raccolte con osservazioni sia di tipo qualitativo che quantitativo Il controllo e il feed-back Gli obiettivi sono levolvere stesso del bambino, del ragazzo. Attenzione non alla performance come fonte di successo ma allorganizzazione del proprio orizzonte di problema La sintesi e la linterpretazione M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

23 Conoscenze Competenze Capacità Padronanze UN LESSICO DA CONDIVIDERE Abilità M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

24 … conoscenze … azioni UN LESSICO DA CONDIVIDERE Allinizio si avevano solo … ed M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

25 UN LESSICO DA CONDIVIDERE Oggi le conoscenze possono essere intese come … Fatti, cioè un insieme di dati che lallievo deve ricordare (formule, personaggi, luoghi, date, ecc.) Concetti, cioè rappresentazioni mentali che organizzano i dati (un concetto è un insieme di informazioni fornito di senso) Principi, cioè regole che collegano i concetti l'uno all'altro secondo determinati criteri (un principio rimane valido fino a quando le relazioni tra i concetti mantengono un valore scientifico) Teorie, cioè modelli esplicativi della realtà in forma di schemi mentali che si propongono di spiegare e/o di comprendere il mondo. M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

26 UN LESSICO DA CONDIVIDERE ma anche come … dichiarative, cioè il "sapere cosa, linsieme di tutti i dati ed informazioni su un oggetto, una nozione, una strategia, ecc. (in un gioco di carte, le conoscenze dichiarative permettono di riconoscere i semi, le figure, le relazioni tra le carte); procedurali, cioè il "sapere come", un saper fare di un soggetto sul modo di usare un oggetto, una nozione, una strategia, ecc. (come aprire una porta disponendo di una chiave o smontare un asciugacapelli per vedere come è fatto e perché non funziona); pragmatiche, cioè il "sapere perché, un sapere sulle ragioni che rendono importante luso di un oggetto, una nozione, una strategia, e che portano allinvenzione e al nuovo. M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

27 UN LESSICO DA CONDIVIDERE E poi ci sono le azioni Capacità, Abilità, Competenze, Padronanze. Azioni, una modalità attraverso cui lindividuo interviene sulla realtà e la trasforma. … e linsieme di conoscenze ed azioni che danno luogo a … M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

28 Le capacità rappresentano la propensione di un individuo ad agire, pensare, fare in un certo modo. È un concetto basilare e binario in quanto coniuga in modo esclusivo la conoscenza con l'azione. Una persona è capace perché è in grado di fare qualcosa e coinvolge sempre tutto ciò che siamo e che possiamo essere in modo integrato ed unitario. UN LESSICO DA CONDIVIDERE Capacità Le competenze costituiscono linsieme delle capacità possedute ma portate al migliore compimento nelle varie situazioni date. Indicano, in altre parole, quello che un individuo è in grado di pensare o di fare nellaffrontare un problema di un certo tipo e in un determinato contesto. Mentre le capacità esprimono la forma dellessere «potenziale», le competenze manifestano la forma dellessere «attuale» e in quanto tali quindi possono essere anchesse considerate dinamiche, unitarie ed integrate. Competenze M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

29 UN LESSICO DA CONDIVIDERE Le padronanze rappresentano quel sistema integrato di facoltà cognitive, affettive ed applicative che un individuo utilizza per modellizzare la realtà sulla quale sa intervenire in modo efficace. Delle padronanze fanno parte quindi anche tutti gli atteggiamenti e le peculiari visioni del mondo che ciascuno si forma come risultato del complesso delle proprie esperienze di vita. Con un sistema di padronanze compiutamente sviuppato, inoltre, si è in grado di verificare il valore di una o più competenze acquisite. Padronanze Abilità Le abilità diversamente dalle capacità si riferiscono al saper fare qualcosa in modo soddisfacente rispetto ad uno standard noto. Per tale ragione sono correlabili sempre a prestazioni che riguardano specifici settori e svolte con perizia e destrezza. L'analisi di unabilità quindi può essere fatta in modo quantitativo per ripartizione dei risultati e per livelli in scala. M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Progettazione curricolare e costruzione di competenze

30 I livelli e le soglie nella valutazione delle competenze Il livello è la misura raggiunta da una prestazione nellambito di una scala ordinata di valori. Il livello misura risultati parziali o finali. Ecco per cui si parla di livello nella verifica delle abilità. Nel caso delle competenze si può parlare di livello se: riguarda linsieme dei livelli di abilità (tempo di esecuzione, correttezza, destrezza, ecc.) acquisiti nelle prestazioni manifestate si riferisce ad ununica competenza rilevata in più contesti e in tempi diversi M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Valutazione curricolare e costruzione di competenze

31 I livelli e le soglie nella valutazione delle competenze La soglia riguarda il divenire di un processo e definisce gli elementi di raccordo tra una fase del processo e quella successiva. Chi osserva un processo può descrivere i passaggi mentre chi vive un processo narra il suo sviluppo Nel caso delle competenze si può parlare di soglia se: si utilizza laccezione di soglia per definire gli elementi di transizione nelle diverse fasi del percorso curricolare. se si considerano proprietà di una soglia la successione processuale variabile e lanalisi qualitativa. M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Valutazione curricolare e costruzione di competenze

32 Il livello-soglia nella valutazione delle competenze Il livello-soglia è la misura delle abilità raggiunte nel passaggio da una fase allaltra in un processo di apprendimento. È pertinente parlare di livello-soglia in quella tipologia di didattica modulare in cui ogni modulo persegue il raggiungimento di soglie di padronanza. Il livello-soglia è dato dallinsieme delle rilevazioni dei risultati conclusivi, da cui si può inferire il superamento o meno della fase di un processo. M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Valutazione curricolare e costruzione di competenze

33 E la lezione tradizionale che si basa completamente sullattività sul docente. Loggetto- focus della lezione è la materia di conoscenza. La sua finalità è impartire una determinata quantità di contenuti-concetti, che delineano la struttura logica della disciplina. Metodologicamente procede dal semplice al complesso. La comunicazione è uni-direzionale e raggiunge il suo scopo quando i contenuti sono presentati e sviluppati dal docente con rigore scientifico e chiarezza espositiva. LA LEZIONE CENTRATA SUL CONTENUTO In questo tipo di lezione l'elemento-focus è il soggetto che apprende e quindi il suo processo di apprendimento, i suoi interessi e le sue competenze. Il ruolo del docente non è semplicemente quello di impartire contenuti, ma di stimolare, di facilitare, di orientare il lavoro dellallievo. La comunicazione è bi-direzionale ed enfatizza il ruolo dellallievo come protagonista della propria formazione attribuendo al docente la responsabilità di creare i contesti cognitivi, psicologici e formativi entro il quale fare sviluppare l'apprendimento. LA LEZIONE CENTRATA SULLALLEVO M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Insegnare per competenze in ospedale

34 E una lezione basata essenzialmente sulla produzione che lo stesso allievo organizza e sviluppa sotto la guida attenta ma non sostitutiva dellinsegnante. Essendo centrata sullazione tiene soprattutto conto delle esperienze e degli interessi dellallievo pur mantenendo come riferimento il progetto dellintervento formativo. Dal punto di vista della struttura questo tipo di lezione si articola in tre fasi: 1 - la prima fase è quella di avvio e di pianificazione e costituisce il momento in cui viene deciso il tema da affrontare, tema che può essere predefinitpo oppure occasionale; 2 – la seconda fase è quella dello sviluppo delle attività da svolgere nella quale lallievo elabora e attua determinate azioni sotto la guida dellinsegnante; 3 – la terza fase è quella della conclusione e della valorizzazione di quanto portato a termine. In questa fase lallievo discute i risultati e le procedure utilizzate mettendo in evidenza sia i punti forti sia quelli deboli e di criticità incontrati. Laspetto più importante di questa fase è il ruolo svolto dallinsegnante che valorizza tutti gli aspetti più significativi di quanto fatto. LA LEZIONE CENTRATA SULLAZIONE M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Insegnare per competenze in ospedale

35 - Riassunto finale - Controllo finale - Assegnazione dei compiti complementari - Presentazione di riferimenti anticipati LE FASI DI UNA LEZIONE CENTRATA SULLAZIONE Fase iniziale: Lavvio della lezione per catturare - Determinazione del tema della lezione e degli obiettivi - Individuazione, selezione e condivisione dei saperi preesistenti - Promozione della motivazione iniziale - Creazione del clima Fase centrale: Il corpo della lezione per puntare allessenza - Sviluppo ordinato e coerente dei concetti - Rinforzi tematici e transfer delle conoscenze - Stimolo continuo verso lobiettivo e uso formativo della ridondanza - Partecipazione dello studente e feedback incrociato Fase finale: la conclusione per connettere M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Insegnare per competenze in ospedale

36 Utilizzare losservazione per rilevare le competenze COME MOMENTO DIAGNOSTICO Losservazione è circoscritta a luoghi e moment specifici COME ELEMENTO DI UNA PRASSI Losservazione fa parte di un sistema di strumenti di lavoro COME FASE DI RICERCA Losservazione fa parte di un programma di indagine COME PROCESSO RELAZIONALE Losservazione è ridiscussa con laltro come risultato COME RILEVARE LA COMPETENZA: IL PROCESSO OSSERVATIVO M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3

37 Le variabili fisiologiche La descrizione di una situazione osservata è sempre il risultato, sia delle caratteristiche di quanto viene osservato che di quelle del soggetto che osserva. Losservatore è parte del sistema che egli costruisce nellatto di osservarlo. (H. von Foerster,1987) Trattamento differenziale dei canali sensoriali nella fase di input (visivo, cinestesico, uditivo) La storia personale, la cultura di appartenenza, le teorie ingenue (o formali) applicate, i modelli sociali prevalenti, ecc. Le variabili psicologiche M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Utilizzare losservazione per rilevare le competenze

38 Lobiettività osservativa dellosservatore – insegnante Gli obiettivi evolutivi di natura socio- affettivi I comportamenti che sottendono gli obiettivi Lalterazione dei comportamenti attesi durante losservazione Gli i strumenti per rilevare e le loro modalità duso Il trattamento, lanalisi e linterpretazione dei dati M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Utilizzare losservazione per rilevare le competenze

39 E occasionale e non consente di accumulare conoscenze specifiche e articolate LOSSERVAZIONE NATURALE E globale e permette solo di individuare e circoscrivere un fenomeno Non fa uso di strumenti perché il solo strumento adoperato è la mente dellinsegnante Non produce e non lascia alcuna documentazione E completamente soggettiva e legata allintuizione M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Utilizzare losservazione per rilevare le competenze

40 Assume sempre un punto di vista che viene deciso in modo consapevole e chiaro LOSSERVAZIONE SISTEMATICA Presuppone a monte domande e risposte su cosa osservare e modelli e procedure con cui operare E focalizzata e quindi il suo campo di osservazione è delimitato E sempre organizzata e si svolge in un tempo e in un luogo completamente definiti Si serve di strumenti di rilevazioni e anche di più osservatori nello stesso tempo M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Utilizzare losservazione per rilevare le competenze

41 Come registrare le osservazioni Registrazioni tramite sistemi chiusi Scale Check list Griglie Rilevazioni a tempo Setting Codifiche Applicazioni generali STRUMENTI METODI SCOPI M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Utilizzare losservazione per rilevare le competenze

42 Come registrare le osservazioni Codifiche a posteriori o nessuna codifica Contestualizzazioni Descrizioni di processi Situazioni specifiche STRUMENTI METODI SCOPI Registrazioni tramite sistemi aperti NarrazioniDiari Schede descrittive M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Utilizzare losservazione per rilevare le competenze

43 Come registrare le osservazioni Nessuna codifica Contestualizzazioni Descrizioni di processi Situazioni specifiche STRUMENTI METODI SCOPI Registrazioni tramite sistemi audio-visuali Registrazioni audio FotoRiprese video M. Di Mauro – Scuola in Ospedale L3 Utilizzare losservazione per rilevare le competenze