EPIDEMIOLOGIA 2009 PANDEMIA INFLUENZALE.

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EPIDEMIOLOGIA 2009 PANDEMIA INFLUENZALE

PANDEMIA INFLUENZALE Evento imprevedibile, ma ricorrente che determina, a livello mondiale, conseguenze severe sulla salute umana e sul benessere economico delle comunità WHO – aprile 2009 2

Obiettivi Ridurre l’impatto della pandemia sui servizi sanitari e sociali ed assicurare il mantenimento dei servizi essenziali Minimizzare il rischio di trasmissione e limitare la morbosità e la mortalità dovute alla pandemia Assicurare una adeguata formazione del personale coinvolto nella risposta alla pandemia Monitorare l’efficienza degli interventi intrapresi.

Cosa può significare una pandemia per la società ? 2.76 Cosa può significare una pandemia per la società ? Picco epidemico Scoppio Ripresa Ciclo vitale pandemico: da 6 settimane a 3 mesi Percentuali crescenti di assenteismo (≈20%) Percentuali massime di assenteismo (≈40–50%) Diminuzione delle percentuali di assenteismo Impatto per la società Ritardi nelle consegne Chiusura di attività/uffici in cui lavora il personale chiave Ripresa delle attività Livelli inferiori di personale La domanda dei consumatori resta bassa Nessuna consegna Chiusura di negozi / uffici / scuole Infrastrutture colpite (ad es. call centre) Cancellazione di eventi/meeting Il commercio (cibo ecc.) viene drasticamente ridotto Ospedali pieni Interruzione delle forniture ancora in atto Costi di riparazione Modificato da Pregliasco 4

Comportamento delle malattie infettive in seno alla comunità casi rari che interessano una parte trascurabile della popolazione, origine solitamente esogena Infezione sporadica costantemente presente in un territorio, recrudescenze periodiche Endemia colpisce gruppi rilevanti di popolazione con sviluppo brusco, si attenua rapidamente Epidemia Pandemia epidemia che si diffonde rapidamente attraverso vastissimi territori e continenti

CATENA DELLE INFEZIONI . SERBATOI : PERSONE: MALATI (noti o meno), PORTATORI AMBIENTE: ATTREZZATURE, STRUMENTARIO, DISPOSITIVI MEDICI, SOLUZIONI, ACQUA, ARIA, SUPERFICI AGENTI : BATTERI FUNGHI VIRUS PARASSITI VIE DI TRASMISSIONE: per contatto (diretto ed indiretto) per via aerea per droplets tramite veicoli tramite vettori OSPITI SUSCETTIBILI PORTE D’INGRESSO: Mucose (congiuntive) Cute lesa Tratto gastrointestinale Tratto respiratorio

Modalità di trasmissione degli agenti biologici

Malattie trasmissibili tramite goccioline Pertosse Difterite (C Malattie trasmissibili tramite goccioline Pertosse Difterite (C. dyphteriae) Men.meningococcica (N.meningitidis) Influenza Rosolia Parotite epidemica H. influenzae tipo b Strep. pneumoniae M. pneumoniae Peste polmonare Adenovirus Malattie trasmissibili per via aerea Morbillo Varicella tubercolosi polmonare e laringea Herpes zoster Disseminato Vaiolo febbri emorragiche virali con polmonite

Pandemia influenzale La pandemia è la diffusione nell’uomo di un nuovo virus influenzale, che causa un elevato numero di malati: > 25% della popolazione, rispetto al 3 – 5 10% di persone che si ammalano ogni anno di influenza. 10

VIRUS INFLUENZALI Virus di tipo A: circolano nell’uomo e in altre specie animali. Suddivisi in sottotipi in base agli antigeni di superficie, emoagglutinina H (16 sottotipi) e neuroaminidasi N (9 sottotipi). Virus di tipo B: presenti solo nell’uomo, non esistono sottotipi. Virus di tipo C: presenti solo nell’uomo, non esistono sottotipi (infezione asintomatica o simile al raffreddore) 11

Rischio di pandemia influenzale Perché si verifichi una pandemia devono verificarsi tre condizioni: 1) comparsa di un nuovo sottotipo di virus influenzale; 2) infezione negli uomini con questo nuovo sottotipo; 3) capacità del virus di diffondersi persistentemente da un malato ad un’altra persona. 12

Sottotipi antigenici dell’ emagglutinina (H) e della neuraminidasi (N) 13

da P. Crovari

RISCHIO PANDEMIA Dal secolo XVI si sono verificate in media tre pandemie per secolo ad intervalli di 10 – 50 anni. Nel XX secolo 1918 spagnola 1958 asiatica 1968 cinese

Le pandemie influenzali nel XX secolo Anno Nome e sottotipo Origine geografica Età più colpite Decessi (milioni) 1918 Spagnola (H1N1) ? Giovani adulti 20 50 1958 Asiatica (H2N2) Cina Bambini 1 4 1968 Hong Kong (H3N2) Tutti i gruppi d’età 1 4

Sorveglianza virologica – Rete OMS

Map: International Co-circulation of 2009 H1N1 and Seasonal Influenza (September 18, 2009) CDC - 2009

CDC - 2009

INFLUNET MINISTERO SALUTE CENTRO NAZIONALE INFLUENZA - ISTITUTO SUPERIORE SANITA’ CIRI (CENTRO INTERUNIVERSITARIO RICERCA INFLUENZA) SANITA’ REGIONALI ASL RETE DEI LABORATORI UNIVERSITARI E OSPEDALIERI RETE MEDICI SENTINELLA

Regione Lombardia – Sorveglianza settimanale

Regione Lombardia – Sorveglianza 2009

Casi di influenza umana attribuibili a virus aviari non seguiti da diffusione interumana Anno Virus Fonte Impatto 1988 H1N1 Olanda. Virus suino da aviaria 1 polmonite acuta 1996 H7N7 U.K. Anatre 1 congiuntivite 1997 H5N1 H. Kong Pollame 18 casi, 6 letali 1999 H9N2 H. Kong. Quaglie 2 casi, sintomi attenuati 2003 Hong Kong Aviario 2 casi, 1 letale Olanda. Aviario > 80 congiunt. 1 letale Cina. Aviario 1 caso letale H. Kong.Aviario 1 caso 2003-2009 15 paesi. Aviario 440 casi, 262 letali

2005 Piano mondiale OMS di preparazione per la pandemia di influenza (CDS/CSR/GIP/2005.5) Possibile circolazione per un tempo prolungato di un virus influenzale a rischio pandemico Ridefinizione delle fasi secondo un rischio crescente per la salute pubblica Possibile coesistenza di più rischi pandemici in fasi diverse

FASI PANDEMICHE OMS Strumento per la pianificazione e la preparazione degli interventi di risposta alla pandemia applicabile in tutto il pianeta

FASI PANDEMICHE OMS - 2009 Fase Situazione Obiettivo 1 Nessun sottotipo circolante tra gli animali è isolato nell’uomo Sostegno alla preparazione e alla capacità di risposta globale, regionale, nazionale e locale 2 Un sottotipo circola tra gli animali e causa infezioni nell’uomo. Potenziale minaccia pandemica 3 Un virus riassortito causa casi sporadici e piccoli cluster nella popolazione. La trasmissione interumana non determina epidemie comunitarie

FASI PANDEMICHE OMS - 2009 4 Uno stesso nuovo virus con capacità di trasmissione interumana causa epidemie comunitarie contenimento del nuovo virus in un’area limitata, o ritardo della sua diffusione. 5 Stesso virus identificato causa epidemie comunitarie in due o più paesi o in una regione OMS Risposta ai fini di ridurre l’impatto sanitario e sociale della pandemia 6 Criterio 5 + 1 altro paese in un’altra regione OMS Post-picco Il numero di casi scende sotto il picco epidemico in molti paesi Preparazione per la 2a ondata 2a ondata Il numero di casi risale nuovamente in molti paesi Risposta Post-pandemica Il numero dei casi torna ai livelli propri dell’influenza stagionale Ripristino normale funzionalità dei servizi

SORVEGLIANZA DELLA PANDEMIA WHO - 2009

Si con gli adeguamenti necessari Monitoraggio Obiettivo Periodo Uso sistemi esistenti Azioni nazionali Azioni globali Monitorare la malattia -diffusione -trend -intensità -impatto Dall’inizio al termine della pandemia Si con gli adeguamenti necessari Monitorare la situazione Monitorare la pandemia Modificare la fase pandemica 29

Diffusione (Numero e distribuzione zone in paesi che segnalano attività influenzale)

TREND (livello attività malattie respiratorie rispetto settimana precedente)

INTENSITA’ (proporzione di popolazione affetta da MRA)

IMPATTO (impatto sulle strutture sanitarie delle MRA)

Tasso di crescita di una epidemia TASSO DI RIPRODUZIONE N° di casi secondari infettati da ciascun caso R = 1 la malattia diviene endemica R < 1 la malattia tende a scomparire R > 1 l’andamento diviene epidemico R0 = “Tasso basale di riproduzione” la malattia diffonde in una popolazione completamente suscettibile Tg = generation time Intervallo di tempo tra l’inizio dell’infettività di un caso e l’inizio della contagiosità dei casi secondari

Informazioni dopo la prima ondata Tg 3 – 5 giorni Letalità Messico 1,8% Stati Uniti 0,25% Canada 0,13% Età > colpite fino ai 40 anni Categorie a patologie croniche maggior rischio gravidanza (3° trim.) bambini < 2 anni minoranze etniche Severità clinica lieve Resistenza agli antivirali sporadica