Stress ossidativo e medicina preventiva

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Stress ossidativo e medicina preventiva

Il paradosso dell’ossigeno Ogni essere vivente che sfrutta l’ossigeno a fini energetici si produce un danno ossidativo L’ossigeno, fonte atmosferica della vita, è anche fonte di degenerazione, malattia e, alla fine, morte. Attraverso l’ossigeno una cellula vivente può estrarre 16 volte più energia da una molecola di glucosio che con un processo anaerobico. Così come fa arrugginire i metalli, l’ossigeno, se ne ha la possibilità, distrugge i componenti molecolari del corpo.

Come l’ossigeno danneggia: i radicali liberi L’ossigeno si combina con l’idrogeno formando molecole instabili “affamate” di elettroni: i radicali liberi Ai radicali liberi manca un elettrone e questa instabilità strutturale porta le molecole a cercare compensazione sottraendolo alle molecole viventi circostanti ed attaccando: Enzimi Proteine Membrana cellulare DNA

Il danno dei radicali liberi L’attacco alla membrana cellulare porta a patologie degenerative: arteriosclerosi, artrosi, patologie infiammatorie croniche. L’attacco al DNA può favorire la nascita di tumori maligni. RADICALI LIBERI Danno ai mitocondri Danno al DNA Danno alla membrana cellulare

Cosa favorisce la produzione dei radicali liberi? La produzione è funzione del metabolismo individuale, dell’alimentazione, dello stile di vita e del carico di aggressioni che subiamo. Gli aggressori: Inquinamento Fumo di sigaretta Cattiva alimentazione Eccesso di alcool Eccesso di farmaci Sovrappeso Stress cronico Vita sedentaria

Lo stato ossidativo Lo stato ossidativo è l’espressione di un bilancio tra pro-ossidanti (radicali liberi e metaboliti attivi dell’ossigeno) e sistemi antiossidanti

Le difese Tutte le forme di vita aerobiche hanno dei sistemi di difesa o sistemi antiossidanti Enzimi: proteine complesse che disattivano i radicali dell’ossigeno (superossido  superossido dismutasi) Nutrienti: vitamine, betacarotene, bioflavonoidi forniscono elettroni per saturare i radicali liberi Sistema di riparazione di danni al DNA

2. Moderata attività fisica 3. Controllo dello stress psichico Il bilancio ossidativo L’equilibrio tra agenti dannosi e patrimonio di difesa genera il bilancio ossidativo. Un buon bilancio è frutto dello stile di vita ed è basato su tre cardini: 1. Alimentazione sana 2. Moderata attività fisica 3. Controllo dello stress psichico

1. Alimentazione Il cibo come medicina quotidiana. Le sostanze antiossidanti in natura sono oltre 5000 e potenziano il sistema immunitario con cinque modalità: Migliorano le comunicazioni all’interno della cellula Aumentano il numero di cellule immunitarie rendendole più attive Rallentano e bloccano i radicali liberi Migliorano l’ambiente all’interno del quale lavorano le cellule del sistema immunitario Agiscono contro l’invecchiamento riducendo il deterioramento a livello molecolare

1. Alimentazione - segue Cosa mangiare? Hanno azione antiossidante: Vitamina A, Vitamina C, beta-carotene, selenio, vitamina B6, glutatione, zinco, bioflavonoidi Aiutano a prevenire il cancro: Crocifere (cavoli e broccoli), soia, legumi (fagioli, piselli, ceci, lenticchie) Attivano il sistema immunitario: Integratori fitoterapici come echinacea, ginseng, the verde

2. Moderata attività fisica Potenzia il sistema immunitario e riduce lo stress ossidativo L’esercizio fisico moderato a differenza di quello intenso è la chiave del buon invecchiamento: attiva la funzione dei macrofagi, aumenta i globuli bianchi, stimola i linfociti a moltiplicarsi e mantiene viva la relazione fra memoria neuromuscolare e memoria cerebrale. L’esercizio intenso invece altera il livello di ormoni dello stress Fare una camminata di 40 minuti 4 volte la settimana

2. Moderata attività fisica - segue Ottiene benefici psicofisici Migliora il trofismo muscolare nell’anziano e rallenta il deterioramento vascolare cerebrale. Libera endorfine e neurotrasmettitori (endorfine, serotonina, etc.) migliorando il tono dell’umore

3. Controllo dello stress La Psico Neuro Endocrino Immunologia (PNEI) ha rivoluzionato negli ultimi anni le conoscenze sulle correlazioni mente-corpo permettendo di capire meglio e sfruttare le potenzialità autoguaritrici dell’organismo (effetto placebo). Sistema nervoso periferico sistema Psiche sistema nervoso centrale endocrino sistema immunitario

L’effetto Placebo L’EFFETTO PLACEBO è la capacità dell’organismo di liberare spontaneamente sostanze endogene a fini terapeutici. Studio comparativo della caduta del dolore ottenuta con una compressa di placebo (sostanza inerte) rispetto alla somministrazione di una compressa di morfina a due gruppi di pazienti affetti da dolore: nel gruppo che ha assunto la morfina si ottiene fino all’80% di risposta antalgica, in quello col placebo fino al 60%

L’autoguarigione Esiste a livello periferico la possibilità di liberare da parte dei linfociti numerose sostanze con attività farmacologica. Le nuove correlazioni fra sistema immunitario e sistema nervoso centrale sono in grado di spiegare molto bene le risposte terapeutiche spontanee o indotte da attività apparentemente marginali quali l’agopuntura, la pranoterapia o l’intervento carismatico di uno sciamano. I linfociti, mentre si attivano per produrre anticorpi, liberano nello stesso tempo sostanze di tipo ormonale e neuropeptidico analoghe a quelle liberate nel cervello.

La produzione dei linfociti NOME T linfociti B linfociti Macrofagi Splenociti Timociti MAST cellule e cellule PNM Megacariociti PEPTIDI O PROTEINE ACTH, endorfine, TSH, gonadotropina corionica, GH, PRL, metaencefalina, IGF-1 ACTH, endorfine, GH, IGF-1 ACTH, endorfine, GH, sostanza P, IGF-1, peptide atriale natriuretico LH, FSH, CRH CRH, LHRH, AVP, OT VIP, somatostatina Neuropeptide Y

Blalock 1995 Il sistema immunitario e neuroendocrino rappresentano un circuito di informazioni integrate che comunica con legami recettoriali. La possibilità di decifrare un comune linguaggio biochimico fra cervello, sistema immunitario e sistema endocrino apre nuove vie interpretative su tutto il comportamento biologico.

La funzione delle citochine Le citochine (interleuchine e interferoni) agiscono a livelli multipli nel nostro organismo Ipotalamo Fegato Ossa Midollo Metabolismo lipidico Quindi questi messaggeri cellulari sono attivi su Sistema immunitario Sistema nervoso centrale Sistema endocrino

Modula l’attività neuronale Relazione tra SI ed asse endocrino Modula l’attività neuronale A produrre NEURONI IL1 MACROFAGI Secernono Stimolano CRH GLICORTICOIDI Stimola A produrre IPOFISI ACTH SURRENI A produrre Stimola

Circuiti bidirezionali SI-NE Nella costruzione mente-corpo ogni individuo è un esempio unico ed irripetibile in quanto esito di una summa di esperienze sia cognitive sia neuropercettive. Gli ormoni ipofisari ed i neuropeptidi prodotti dai neuroni cerebrali agiscono sul timo, che modula i linfociti, ed inducono liberazione di sostanze che regolano la funzionalità delle cellule immunitarie e controllano i circuiti neuronali. I linfociti rispondono ad uno stimolo antigenico moltiplicandosi e producendo anticorpi, liberando nello stesso tempo sostanze ormonali e neuropeptidi e comportandosi quindi da ghiandola endocrina periferica. Il cervello media gli stimoli cognitivi e, in modo analogo, i linfociti mediano gli stimoli percettivi

Il sangue come indicatore E’ possibile valutare il livello di stress ossidativo, le difese antiossidanti ed il rischio vascolare attraverso un esame del sangue. Il D-Roms test Si utilizzano delle “spin traps” (trappole per elettroni) che reagiscono con il radicale libero formando dei complessi evidenziabili attraverso l’ERS (Electron Spin Risonance) o per via spettrofotometrica. La misura dello stato di ossidazione è determinata in Unità Caratelli (U. Carr). Una U. Carr rappresenta la concentrazione di 0,08 mg di perossido di idrogeno per 100ml.

Il test sui fumatori Il fumatore si attiva un maggior danno ossidativo non solo a livello polmonare ma anche a livello sistemico, Il valore normale è dell’esame D-roms è di 250-300 U.Carr a digiuno tra le 8 e le 10 del mattino. Su un gruppo di 30 fumatori di varie età nessun valore è stato inferiore a 300 ed il range si collocava fra 300 e 450. Al di sopra di 300 si ritiene il soggetto in stato di stress ossidativo

Gli esami proposti Esami significativi per la valutazione del bilancio ossidativo in fumatori sopra i 50 anni e che fumano più di 20 sig/die: Rischio vascolare Colesterolo Totale HDL-LDL Trigliceridi Folati serici ed intraeritrocitari Omocisteina Vit. B12 Capacità antiossidante Gruppi Thiolici D roms ATP AMP NAD NADP NADH NADPH Sulla base delle alterazioni risultanti dagli esami si ottengono le correzioni con adeguato stile di vita e con integratori ad-hoc…….anche mantenendo il fumo??

La dipendenza da nicotina La nicotina come droga (Benowitz 1996) Astinenza Rinforzo Tolleranza Dipendenza Tossicità NICOTINA 3 4 4 1 6 EROINA 2 2 2 2 2 COCAINA 3 1 1 3 3 ALCOL 1 3 4 4 1 CAFFEINA 4 5 3 5 5 MARIJUANA 5 6 5 6 4

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