Cenni sulle reti di calcolatori Nel corso degli anni si è passati da sistemi centralizzati (un mainframe con tanti terminali collegati) a sistemi distribuiti.

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Cenni sulle reti di calcolatori Nel corso degli anni si è passati da sistemi centralizzati (un mainframe con tanti terminali collegati) a sistemi distribuiti (tanti piccoli calcolatori collegati in rete). Questo fenomeno è noto come downsizing. Nel caso delle reti di calcolatori un fattore critico è la qualità dei collegamenti: - a livello fisico (cavi e segnali elettrici); - a livello della gestione del trasferimento di informazione (protocolli di comunicazione).

Tipi di reti Essenzialmente vi sono tre tipi di reti: Reti locali (LAN: Local Area Network) Reti metropolitane (MAN: Metropolitan Area Network) Reti geografiche (WAN: Wide Area

Reti locali Sono costituite da un insieme di calcolatori collegati da un mezzo trasmissivo veloce ed a basso tasso derrore (ad esempio Ethernet) in ambito locale. La velocità di trasmissione di una rete locale tradizionale varia da 1 a 20 Mbit/s. Le reti locali ad alta velocità hanno velocità di trasmissione da 100 Mbit/s a 10 Gbit/s.

Reti metropolitane Sono unestensione delle reti locali in ambito urbano. Sono caratterizzate dallutilizzo di fibre ottiche per i collegamenti fisici (dorsali). Sono soggette ad una legislazione particolare in quanto fanno transitare dei dati su suolo pubblico.

Reti geografiche Sono gestite dai fornitori nazionali di telecomunicazioni (per trasmettere diverse tipologie di dati). Hanno solitamente velocità trasmissive modeste (ma possono arrivare a 10/100 Mbit/s). Due nodi (stazioni) sulla rete non condividono generalmente un unico mezzo trasmissivo (i dati passano per una serie di nodi intermedi detti nodi di commutazione).

Linformazione nel World Wide Web – I Lormai capillare diffusione di Internet (ed in particolare del World Wide Web) sta rivoluzionando molte attività. Linnovazione chiave della rete delle reti è che consente virtualmente a chiunque di pubblicare delle informazioni rendendole immediatamente e facilmente accessibili ad una vasta comunità di utenti. La ricchezza delle informazioni reperibili in rete è data anche dal fatto che non sono limitate a contenuti testuali, ma possono essere multimediali (integrando testo, immagini, suoni, animazioni/filmati).

Linformazione nel World Wide Web – II La libertà di comunicazione offerta comporta anche degli svantaggi: - difficoltà nel reperimento delle informazioni cercate (data la mole di dati presente in Internet), - mancanza di una struttura uniforme, - attendibilità delle informazioni. Lespressione autostrada dellinformazione (informationhighway) viene spesso usata come sinonimo di Internet e dei servizi offerti dalla rete. Negli Stati Uniti è in corso un dibattito per stabilire se sia il caso di imporre un controllo sul flusso di informazioni da parte di enti governativi (come avviene per la gestione del traffico su una comune autostrada).

Le origini di Internet 1957: gli Stati Uniti istituiscono la Advanced Research Projects Agency (ARPA - Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzata). Si tratta di un dipartimento del Ministero della Difesa con lincarico di preservare il primato americano nella scienza e nella tecnologia militare. 1969: l'ARPA sviluppa ARPANET (il precursore di Internet): si tratta di una rete che collega i quattro computer di quattro università del sud-ovest degli Stati Uniti (UCLA, SRI, UCSB e lUniversità dello Utah) : alla rete si aggiungono il MIT, Harvard, Carnegie- Mellone molti altri centri di ricerca ed università. La rete inizia ad espandersi velocemente.

ARPANET (1969)

Internet negli anni 70 – 80 Grazie allintroduzione del protocollo (UUCP: Unix to Unix Copy Protocol) inizia a diffondersi luso dei gruppi di discussione (newsgroup), mettendo in contatto sistemi Unix presenti in tutto il mondo. Con lo sviluppo della suite di protocolli TCP/IP (Transmission Control Protocol / Internet Protocol) Internet si evolve; vengono introdotti i servizi di , FTP e TelNet che permettono lutilizzo della rete anche ai non addetti ai lavori. Vista la crescita continua di Internet, si sente la necessitàdi creare degli strumenti per tenere traccia delle risorse disponibili. Nascono Archie (Peter Deutsch, McGill University in Montreal, Canada) e WAIS(Wide Area Information Service).

Internet negli anni 90 – I 1991: presso l'Universitàdel Minnesota viene creata la prima interfaccia semplice per Internet che trova una larga diffusione: Gopher (basato su unarchitettura client- server). La popolarità di Gopher cresce a dismisura quando l'Università del Nevada (Reno) sviluppa un indice consultabile di siti gopher chiamato VERONICA: Very Easy Rodent-Oriented Netwide Index to Computerised Archives (indice di rete per roditori di facile uso degli archivi informatici).

Internet negli anni 90 – II 1989: Tim Berners-Leeed altri ricercatori del CERN propongono un nuovo protocollo (HTTP: HTML Hyper Text Transfer Protocol) per lo scambio di documenti: nasce il World Wide Web. 1993: Marc Andreessen (NCSA) sviluppa con la sua équipe Mosaic (il primo browser grafico). 1995: spariscono tutte le limitazioni alluso commerciale di Internet. Nel 1993 i siti Web erano solo 130. Al giorno doggi ce ne sono milioni.

Internet oggi negli USA

Indirizzi IP – I Per comunicare fra loro i computer (detti anche host) utilizzano dei protocolli (insiemi di regole). Tra questi il protocollo IP (Internet Protocol) stabilisce il formato degli indirizzi IP. Un indirizzo IP è formato da quattro numeri (ognuno può assumere un valore da 0 a 255) separati da punti. La funzione degli indirizzi IP è quella di identificare in modo univoco una macchina (host) allinterno di una rete (network).

Indirizzi IP – II Quindi ogni host ha un indirizzo IP unico allinterno della rete in cui si trova, in modo da permettere di creare un canale virtuale di comunicazione fra due host. Esistono varie classi (tipologie) di indirizzi IP, a seconda del tipo di rete a cui lhost è connesso.

Classi di indirizzi IP – I Nel seguito n indica un network bit, h un host bit. Classi di tipo A: 0nnnnnnn.hhhhhhhh.hhhhhhhh.hhhhhhhh (primo bit: 0; 7 network bit; 24 host bit; primo byte: 0 – 127). Esistono quindi 128 classi di tipo A. Ci possono essere host in ogni classe A. Classi di tipo B: 10nnnnnn.nnnnnnnn.hhhhhhhh.hhhhhhhh (primi 2 bit: 10; 14 network bit; 16 host bit; primo byte: 128 – 191). Esistono quindi classi di tipo B ed ognuna di esse può contenere host.

Classi di indirizzi IP – II Nel seguito n indica un network bit, h un host bit, m un multicast bit ed r un bit riservato. Classi di tipo C: 110nnnnn.nnnnnnnn.nnnnnnnn.hhhhhhhh (primi 3 bit: 110; 21 network bit; 8 host bit; primo byte: 192 – 223). Esistono quindi classi di tipo C ed ognuna di esse può contenere 256 host. Classi di tipo D: 1110mmmm.mmmmmmmm.mmmmmmmm.mmmmmmmm (primi 4 bit: 1110; 28 bit per il multicast address, trasmissione di dati a più host contemporaneamente; primo byte: 224 – 247). Classi di tipo E: 1111rrrr.rrrrrrrr.rrrrrrrr.rrrrrrrr (primi 4 bit: 1111; 28 bit per indirizzi riservati; primo byte: 248 – 255).

Classi di indirizzi IP - Esempi Lindirizzo IP del web server dellUniversità di Udine è Analizzando il valore del primo numero (158) si evince che lhost appartiene ad una rete con host (indirizzo di classe B) in quanto 128 < 158 < 191. Ogni host può comunicare con se stesso utilizzando lindirizzo IP (indirizzo di classe A). Infatti questultimo rappresenta il local host (macchina locale). Tutti gli host che appartengono alla stessa rete (network) hanno un indirizzo IP tale che la parte di questultimo che individua la rete stessa è invariante. Ad esempio, tutti i computer delluniversità di Udine hanno indirizzi IP della forma x.y, ovvero, variano soltanto gli ultimi due numeri (infatti i primi due individuano la rete di tipo B).

Nomi simbolici – I Nonostante gli indirizzi IP siano un modo efficace per individuare in modo univoco un host sulla rete, le persone li trovano scomodi in quanto sono dei dati numerici, difficili da ricordare. Quindi fin dagli inizi di Internet ad ogni indirizzo IP si associava un nome simbolico (il nome dellhost).

Nomi simbolici – II In tal modo le persone potevano utilizzare il nome simbolico (facile da ricordare) per riferirsi ad un host; il software di rete poi si occupava di tradurre tale nome nellindirizzo IP corrispondente in maniera da stabilire la connessione. Inizialmente le associazioni tra nomi simbolici ed indirizzi IP erano mantenute in un file di testo (una per riga). Questultimo era memorizzato e mantenuto aggiornato presso il NIC (Network Information Center); ogni host doveva periodicamente scaricarlo per essere al passo con i cambiamenti di Internet (comparsa di nuovi host).

Nomi simbolici – DNS La soluzione centralizzata del NIC, con il rapido evolversi di Internet, cominciava a mostrare dei limiti: - Gli aggiornamenti si rendevano via via più frequenti acausa della forte crescita della rete (aggiunta di nuovi host). - La necessità di scaricare frequentemente il file aggiornato dal server INTERNIC creava dei problemi di traffico di rete. - Diventavano frequenti i casi in cui due host distinti (quindi con indirizzi IP diversi) si registravano presso lINTERNIC con lo stesso nome simbolico. Per superare tali problemi si passò ad un database distribuito noto come DNS (Domain Name System). Tale soluzione permise un controllo locale sulle singole parti della mappatura nomi-indirizzi, mantenendo accessibile nel contempo linformazione a tutta la rete.

DNS – I Larchitettura su cui si basa il DNS è di tipo client - server: – I name server contengono parte delle informazioni sulle associazioni nomi-indirizzi. – I client (ore solver) formulano delle query (interrogazioni) ai name server per ottenere lindirizzo IP corrispondente ad un dato nome.

DNS – II La struttura del database del DNS è quella di un albero rovesciato (con la radice in alto e le foglie in basso):

DNS – III Ogni nodo dellalbero può essere visto come la radice del sotto albero ottenuto considerando soltanto i rami ed i nodi sottostanti al nodo considerato. Ogni sottoalbero corrisponde ad una porzione del database ed è chiamato dominio. Ogni dominio ha un nome unico, ottenuto concatenando tramite dei punti (.) le etichette dei nodi attraversati a partire dal nodo radice del dominio al nodo radice di tutto lalbero (tale nodo, detto anche world, ha come etichetta il punto, che solitamente non si scrive nel nome risultante).

DNS – Esempio Consideriamo il nodo cerchiato nel seguente diagramma: Il nome del dominio corrispondente è: uniud.it (il punto finale, ovvero letichetta della radice dellalbero, non si scrive).

DNS – IV I nodi figli della radice (.) sono i cosiddetti domini top level: com (IBM: ibm.com), edu (Università di Berkeley: berkeley.edu), gov (NASA: nasa.gov), mil (Esercito USA: army.mil), net (NSFNET: nfs.net), org (Electronic Frontier Foundation: eff.org), int (NATO: nato.int), it (Università degli Studi di Udine: uniud.it). Vantaggi del DNS: – Essendo il database distribuito, il carico di lavoro dovuto allinterrogazione, al mantenimento ed allaggiornamento delle varie parti non va a gravare su un unico server. – Grazie alla struttura ad albero non vi sono rischi di duplicazione di nomi; infatti se anche due nodi appartenenti a domini distinti avessero la stessa etichetta, i rispettivi nomi completi (FQDN, ovvero, fully qualified domain name) sarebbero comunque diversi.

Risoluzione dei nomi – I Il diagramma a lato mostra i passi necessari per ottenere lindirizzo (IP) del web server dellUniversità di Udine (web.uniud.it).

Risoluzione dei nomi – II La catena di eventi descritta nel precedente diagramma si verifica quando, ad esempio, vogliamo collegarci al sito web dellUniversità di Udine (web.uniud.it): – Il resolver (il browser) richiede al name server della propria rete locale (al name server del proprio provider) lindirizzo IP corrispondente al nome simbolico web.uniud.it – Se il name server non conosce la risposta a tale query (perché già eseguita recentemente), inoltra questultima ad uno dei name server del mondo (.) di cui conosce lindirizzo IP.

Risoluzione dei nomi – III – Il name server del mondo risponde fornendo lindirizzo IP di uno dei name server del dominio it, a cui il name server della rete locale inoltra laquery. – Il name server del dominio it risponde fornendo lindirizzo IP di uno dei name server del dominio uniud.it, a cui il name server della rete locale inoltra la query. – Finalmente il name server del dominio uniud.it fornisce lindirizzo IP corrispondente al nome simbolico web.uniud.it. – Tale indirizzo viene poi inviato al resolver.