Stato dell’arte del risk management in sanità

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Transcript della presentazione:

Stato dell’arte del risk management in sanità Francesco Auxilia Dipartimento di Sanità Pubblica – Microbiologia - Virologia Università degli Studi di Milano

La dimensione del problema Incidenza di eventi avversi in alcuni studi * USA Australia New Zeland UK Eventi avversi (EA) 3,7% 2,9% 16,6% 12,9% 10,8% Eventi avversi prevenibili sul totale degli EA 58% 43% 53% 35% 47% Mortalità sul totale degli EA 13,6% 6,6 4,9% <15% 8% Fonte Brennan et al NEJM 1991 Thomas et al Inquiry 1999 Wilson et al; Med J Aust 1995 Davis et al Ministry of health Vincent e al; BMJ 2001 * Ministero della salute – Commissione tecnica sul rischio clinico: Risk Management in sanità, il problema degli errori; 2004.

Reason JT

Rendere visibili gli errori La maggior parte degli errori resta sconosciuta 300 INCIDENTI SENZA DANNO 29 INCIDENTI MINORI 1 INCIDENTE

La paura delle conseguenze La paura di subire conseguenze negative e di compromettere la reputazione rappresentano un forte deterrente alla segnalazione di errori. STATO DEL VITTORIA - AUSTRALIA Sezione 139 della legge sui servizi sanitari 1988 Il ministro della sanità riconosce un comitato per la valutazione della qualità dei servizi sanitari, compresa la revisione della pratica clinica ... … i membri del comitato non possono divulgare a tribunali o commissioni, le informazioni di cui vengono a conoscenza in quanto membri di tale organismo … … prove basate su informazioni o documenti prodotti durante l'attività del comitato o su suo incarico non sono ammissibili in nessun procedimento, di fronte a qualsiasi tribunale...

ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE TECNICA SUL RISCHIO CLINICO DM 5 marzo 2003 ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE TECNICA SUL RISCHIO CLINICO

Rilevazione nazionale iniziative per la sicurezza 244 che dichiarano di avere preso in considerazione il tema Numero questionari inviati = 354 % restituiti = 60% (213/354) Argomenti affrontati % strutture Controllo ICPA 93% Sicurezza uso del sangue 87% Sicurezza uso dei farmaci 66% Gestione delle informazioni 46% Rischi evitabili attività diagnostica 41% Rischi evitabili interventi chirurgici 37% Ministero della Salute, 2002

Time line: Commissioni e gruppi di lavoro Commissione tecnica sulla gestione del rischio clinico DM 5.3.2003 Gruppo di lavoro per il rischio clinico DD 14.5.2005 Gruppo di lavoro per la sicurezza dei pazienti DD 20.2.2006 Intesa Stato Regioni PA, 2008 Sistema Nazionale di riferimento

Finalità del gruppo di lavoro lo studio della prevalenza e delle cause del rischio clinico, la formulazione d’indicazioni generali e l’individuazione di tecniche per la riduzione e gestione del problema. La Commissione ha terminato i suoi lavori il 5.12.2003

Il problema degli errori

Il documento, partendo da un’analisi approfondita del tema del rischio clinico, fornisce una raccolta di riflessioni e raccomandazioni utili agli operatori che lavorano in ambiente sanitario.

Dovrà produrre un rapporto ricognitivo sulle iniziative sia a livello normativo sia a livello tecnico-operativo circa gli approcci metodologici in tema di rischio clinico, con particolare riferimento all’individuazione di soluzioni operative per la definizione di un sistema di monitoraggio degli eventi avversi, nonché alle modalità di formazione per gli operatori sanitari. La durata dei lavori è di10 mesi

Gruppo di lavoro per la sicurezza dei pazienti monitoraggio di eventi avversi in particolar modo degli eventi sentinella; elaborazione di raccomandazioni; analisi degli eventi avversi e implementazione di politiche di formazione; coinvolgimento dei pazienti; aspetti giuridici e medico legali.

Intesa Stato Regioni PA, 2008 Funzione aziendale permanentemente dedicata alla Gestione del Rischio Clinico ed alla Sicurezza dei pazienti e delle cure ed ai servizi di Ingegneria Clinica. I singoli eventi avversi, in forma anonima e confidenziale, saranno trasmessi al Sistema informativo sanitario (SIMES)

Intesa Stato Regioni PA, 2008 3. Utilizzo sicuro, efficiente ed economico dei dispositivi medici costituiti da apparecchi ed impianti 4. Responsabilità civile a carico della struttura sanitaria 5. Misure organizzative atte a garantire la definizione stragiudiziale

Osservatorio Nazionale Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Intesa Stato Regioni - 20 marzo 2008 LA RETE NAZIONALE E IL MODELLO DI GOVERNANCE ISPESL ISS MINISTERO DELLA SALUTE AIFA Comitato Strategico Nazionale Age.na.s COMITATO TECNICO DELLE REGIONI SIMES Osservatorio Nazionale Eventi sentinella Osservatorio Nazionale Sinistri e Polizze Assicurative Monitoraggio buone pratiche Consulta Nazionale per la sicurezza del paziente (coordinamento rete) Fonte: Ghirardini, 2009

Le linee di intervento GOVERNO DEL RISCHIO CLINICO MONITORAGGIO DEGLI EVENTI AVVERSI RACCOMANDAZIONI COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI ASPETTI MEDICO-LEGALI E ASSICURATIVI

Eventi sentinella monitorati

Eventi sentinella monitorati Agosto 2005 Settembre 2009

Eventi sentinella monitorati

Eventi sentinella monitorati Dettaglio su tecnologie ,farmaci, barriere

Caratteristiche del sistema di monitoraggio

Temi oggetto di raccomandazioni Ritenzione materiale nel sito chirurgico Corretta identificazione dei pazienti Prevenzione del suicidio Prevenzione reazione trasfusionale Prevenzione morte materna Conseguenze errori terapia farmacologica Atti di violenza a danno operatori Malfunzionamento dispositivi o apparecchi Prevenzione osteonecrosi mascella Malfunzionamento trasporti Errori in terapia LASA

Le raccomandazioni

La formazione: I manuali

Fase 1: Analisi dell'evento con le seguenti azioni prioritarie: Segnalazione dell'evento Identificazione dei fattori causali e/o contribuenti Azioni di miglioramento e valutazione

Fase 2 : Azioni di comunicazione e di contenimento del danno e/o di ristoro, con le seguenti azioni prioritarie: Esprimere rincrescimento e relazionarsi con il paziente e con i familiari Attivare le azioni di sostegno agli operatori Attivare una comunicazione istituzionale esterna veritiera, completa, seria ed esaustiva Favorire la definizione stragiudiziale.

La normativa in itinere 1. In attesa dell’adozione di una disciplina organica in materia di rischio clinico, al fine di fornire e sostenere strumenti di governo clinico, miglioramento della qualità e della sicurezza delle cure, nonché della tutela della salute, le strutture sanitarie adottano sistemi di gestione degli eventi avversi e dei «quasi eventi» e promuovono la comunicazione trasparente degli eventi avversi, anche sulla base di linee guida nazionali prodotte dal Ministero della salute, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da emanare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. Le linee guida indicano, tra l’altro, la metodologia da seguire relativamente all’accertamento, alla rilevazione, alla raccolta dei dati sugli eventi avversi nonché all’indicazione delle cause che hanno portato all’evento avverso. DDL 2935 - art.10

La normativa in itinere 2. Le strutture sanitarie mettono in atto strumenti di analisi per la gestione del rischio clinico, nonché iniziative di promozione della sicurezza delle cure per prevenire il verificarsi di eventi avversi, individuando nel loro ambito gli eventuali punti critici su cui intervenire. Le regioni definiscono gli obblighi informativi a carico delle strutture sanitarie sugli eventi avversi verificatisi nella struttura, sulle relative cause determinanti, nonché sugli interventi messi in atto ai sensi del presente comma. Le strutture sanitarie analizzano i «quasi eventi» verificatisi, al fine di predisporre in modo tempestivo misure per la prevenzione e la rimozione delle cause che li hanno determinati. Le strutture sanitarie verificano costantemente orari e giornate di lavoro, al fine di assicurare l’adeguatezza del carico di lavoro rispetto al personale in servizio. DDL 2935 - art.10

La normativa in itinere 3. Le regioni e le aziende sanitarie, nell’ambito dei programmi di formazione, di ricerca e di innovazione da esse ordinariamente sviluppati, attribuiscono priorità a specifici programmi di formazione obbligatoria per diffondere la cultura della sicurezza delle cure e ridurre i rischi emersi dai sistemi di segnalazione. 4. Le attività previste dal presente articolo rientrano tra quelle istituzionalmente demandate agli enti del Servizio sanitario nazionale, i quali le svolgono con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. DDL 2935 - art.10

Formazione Corso FAD SICURE

Stato dei modelli regionali Fonte: Ghirardini, 2009

Time line: Regione Lombardia Indirizzi sulla gestione del rischio clinico Circolare 46 San/2004 Comitato Valutazione Sinistri Linee guida/ 2005 Dalla gestione del rischio alle nuove forme di negoziazione 2005 Linee guida di programmazione 2006 - 2011

Circolare 46 SAN/2004: Obiettivi Avvio progetto mappatura rischi RCT/O Creazione della funzione del Risk Management (Coordinatore e Comitato ristretto) Rapporto struttura/paziente: ascolto consenso documentazione

Gruppo di coordinamento Linee Guida 2005 Gruppo di coordinamento

Comitato di Valutazione dei Sinistri Linee Guida 2005 Comitato di Valutazione dei Sinistri

Dalla gestione del rischio alle nuove forme di negoziazione

La programmazione regionale .…omissis….

Obiettivi IPSG1 Identificare correttamente il paziente IPSG2 Migliorare l’Efficacia della Comunicazione IPSG3 Migliorare la sicurezza dei farmaci ad alto rischio IPSG 4 Garantire l’intervento chirurgico in paziente corretto, con procedura corretta, in parte del corpo corretta IPSG5 Ridurre il rischio di infezioni associate all’assistenza sanitaria IPSG6 Ridurre il rischio di danno conseguente a caduta accidentale

L’accreditamento

Un’occhiata oltre confine: UK

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Un’occhiata oltre confine: Francia

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Un sistema è operativo, livelli di adesione, tempi di messa a regime; Sintesi Un sistema è operativo, livelli di adesione, tempi di messa a regime; Ambito normativo: temi tuttora irrisolti; Consapevolezza della necessità di un approccio multidisciplinare nel quale la prevenzione deve giocare un ruolo fondamentale; Ruolo di governo da esercitare ai diversi livelli; Ruolo della formazione.

grazie