Osa e utenze Dott.ssa Maria Riello.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Corso di formazione per Operatore Socio Sanitario
Advertisements

DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE (D.S.M.) di Jesi
Casa di cura Città di Brà
Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
I SERVIZI SOCIALI: OLTRE I CONTRIBUTI ECONOMICI.
APPROCCIO INTER DISCIPLINARE ED I PROGRAMMI NEL SETTING RIABILITATIVO:RIABILITAZIONE NEI PRESIDI TERRITORIALI,STRUTTURE RESIDENZIALI,UNITA’ POLIFUNZIONALI,RIABILITAZIONE.
Parma, 15 aprile 2009 Relatore : Giuseppina Rossi
Corso di formazione per Operatore Socio Sanitario
PREVENIRE: FARE O DIRE QUALCOSA IN ANTICIPO AL PREVEDIBILE ORDINE DI SUCCESSIONE PREVENZIONE: AZIONE DIRETTA A IMPEDIRE IL VERIFICARSI O IL DIFFONDERSI.
al fine di garantire una presa in carico globale della situazione.
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
Il PUNTO di VALUTAZIONE FISIOTERAPICA
L'INSEGNANTE SPECIALIZZATO PER LE ATTIVITA' DI SOSTEGNO
“Percorsi di cura in riabilitazione:
AL PERCORSO DI PRESA IN CURA
LA RIABILITAZIONE COME PROCESSO DI INTEGRAZIONE
IL DSM: LA RIABILITAZIONE PSICOSOCIALE (Dr
REGOLE DI SISTEMA 2011 DG Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale.
Scuole dell’Infanzia Istituto Comprensivo “FEDERICO II“ JESI - MONSANO
PERCORSI INTEGRATI SOCIO-SANITARI NEGLI STUDI DI MEDICINA GENERALE
Ministero della Salute Guadagnare salute Rendere facili le scelte salutari.
Mansioni e relazioni Formazione C.S A cura di Lucia Balboni
Le figure della Prevenzione
Il progetto educativo La biografia: La storia della persona
LA GESTIONE INTEGRATA DI UTENTI CON BISOGNO RIABILITATIVO SEMPLICE ELEGGIBILI PER CONSULENZA A CURA DEL FISIOTERAPISTA DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE -
L’organizzazione dei servizi per la salute mentale.
Diritto sanitario e dell’assistenza sociale Prof. Alessandra Pioggia
LE PRESTAZIONI SANITARIE
Psicologia delle emozioni e della comunicazione
PAR PAR POLITICHE INTEGRATE REGIONALI PER LE PERSONE ANZIANE Assessore Regionale al Welfare.
Il MMG come garante dei passaggi tra domicilio, RSA ed ospedale
dall’Educazione Fisica alle Scienze Motorie: quale futuro?
SERVIZIO CIVILE ANNO PROGETTO A.S.I.A 4 (Assistenza, Solidarieta, Autonomia, Integrazione) A cura delle volontarie: Esposito Francesca Luciani.
CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dellAutismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo PALMA MONICA.
Assistente Familiare Provincia di Viterbo Giugno 2011
Comunità Socio Riabilitativa e Casa per la Vita Cavallino Hotel - Modugno 22 Febbraio 2011 Istituzione e linee guida Case Manager Presentazione a cura.
Dott.ssa Monica Rizzieri Educatore Professionale Pedagogista Clinico
“AUTONOMIA DIPENDENTE” Autonomia e disabilità intelletiva: il diritto esigibile e i percorsi operativi nell’ambito dei Servizi D.ssa Elvira De Nucci.
La postacuzie tra riabilitazione e cronicità:
METODICHE DIDATTICHE Università degli Studi di Genova
L’EDUCAZIONE DEL PAZIENTE E DELLA FAMIGLIA ED ILRUOLO DEL CASE MANAGER
Via Tolmezzo, Milano PRESENTAZIONE.
IO SONO AL MONDO NELLA MISURA IN CUI POSSIEDO IL MONDO Heidegger
Fare salute in montagna: verso la costruzione dei Distretti e dei Piani di Salute Le risposte dei Servizi Sociali della Comunità Montana Val Pellice 29/09.
LEGGE 104 del 1992 LEGGE QUADRO PER ASSISTENZA, INTEGRAZIONE SOCIALE E DIRITTI DELLA PERSONA CON HANDICAP “l’integrazione scolastica ha come obiettivo.
Strumenti operativi Si tratta di strumenti la cui finalità è quella di migliorare l’organizzazione dell’assistenza e, di conseguenza, favorire l’erogazione.
Corso Animatore Turistico
Anziani cronici non autosufficienti e malati di Alzheimer
Intervista ! LA SEGUENTE INTERVISTA È FINALIZZATA A INDIVIDUARE SE LEI SARÀ D ACCORDO O MENO CON LA NS " IDEA " E SE LE POTREBBE FAR PIACERE DI COLLABORARE.
L A CRISI DEL W ELFARE S TATE :  Quali cause?  Scarsità delle risorse pubbliche;  Incapacità dello stato di rispondere ai nuovi bisogni sociali;  Quali.
COMUNE DI FOGGIA Assessorato alle Politiche Sociali PIANO SOCIALE DI ZONA 2010/2012 IL CENTRO POLIVALENTE PER ANZIANI “Nicola Palmisano” Forum sulla Non.
Il Dipartimento di Prevenzione C. Quercioli C.I. Programmazione, Organizzazione e Gestione delle Aziende Sanitarie CL. Ingegneria Gestionale a.a.2013/14.
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Medicina di Comunità Prof. Maria Angela Becchi Dipartimento di Medicine e Specialità Mediche.
Promozione del sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari
CORSO PER OPERATORI SOCIO-SANITARI
Medicina di Comunità Aspetti Culturali
SCHEMA DEGLI ORIENTAMENTI POLITICI ED OPERATIVI ESISTENTI NEI SETTORI DELLA SANITA’ E DELL’ASSISTENZA (1) Impostazione generale della sanità e dell’assistenza.
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Prof. Maria Angela Becchi Medicina di Comunità Medicina di Comunità Aspetti Culturali CdL in Medicina e Chirurgia.
VOUCHER SOCIO SANITARIO MISURA PROROGATA FINO A DICEMBRE 2015
Il Consorzio Interventi Relazioni Territoriali costituito nel 2000 gestisce, sulla base della delega compiuta da 57 Comuni del Canavese, le funzioni in.
Piano di Zona 2006 – 2008 dell‘Ambito del Ciriacese PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI.
A FFIDO FAMILIARE COME TUTELA DEL MINORE 20 giugno 2014, Varna.
Giornate di informazione sull’offerta di istruzione del II ciclo PROVINCIA DI RAVENNA Ufficio X - Ambito Territoriale di Ravenna Il percorso di istruzione.
PROGETTO DI COLLABORAZIONE ‘ABITARE SUPPORTATO: APPARTAMENTI
(Operatore Socio sanitario)
Strumento per la presa in carico integrata: UVM
VIVERE LA CITTA’ Diventare protagonisti del bene comune Aprile - Maggio 2012 Istituto ITCG “Bassi” - Lodi A cura di: Comune di Lodi.
Accordo Stato-Regioni-Prov. Aut. dd. 22/02/2001 Allegato A: Elenco delle principali attività previste per l’Operatore Socio Sanitario 1)Assistenza diretta.
CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCIE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO PROVVEDIMENTO 22 Febbraio 2001 PROVVEDIMENTO.
Az. USL di Forlì Struttura Complessa di Medicina Riabilitativa Direttore Dott. G.Pestelli Presidio Ospedaliero di Forlimpopoli Struttura Semplice di Medicina.
Transcript della presentazione:

Osa e utenze Dott.ssa Maria Riello

Osa e anziani Di seguito sono riportate tutte le attività che un osa può e deve fare con un anziano: Assistere la persona, in particolare non autosufficiente e allettata, nelle attività quotidiane o di igiene personale  Collaborare ad attività finalizzate al mantenimento delle capacità psico-fisiche residue, alla rieducazione, riattivazione, al recupero funzionale Collaborare con il personale sanitario e sociale nell'assistenza al malato anche terminale e morente

Aiutare l'utente nella gestione del suo ambito di vita Curare la pulizia e l'igiene ambientale Offrire accompagnamento per eventuali visite mediche Svolgere (se richiesto o necessario) semplici mansioni legate all'attività medica (rilevazione della temperatura, semplici interventi di primo soccorso...) Utilizzare strumenti informativi di uso comune per la registrazione di quanto rilevato durante il servizio Collaborare all'attuazione degli interventi assistenziali

Valutare, per quanto di competenza, gli interventi più appropriati da proporre Coinvolgere i soggetti nella partecipazione alle iniziative Aiutare i soggetti a mantenere buoni rapporti con famigliari, parenti, amici e vicini Favorire il contatto con la realtà sociale circostante e con le altre istituzioni che si occupano di anziani Relazionarsi con altri operatori e partecipare, se possibile, alle riunioni d'equipe Instaurare, se possibile, rapporti con le famiglie degli utenti e con la realtà sociale in cui essi vivono

Osa e disabili Prestare aiuto agli utenti incoraggiando e favorendo la cura di se nelle attività giornaliere (pulizia personale, vestizione, nutrizione, aiuto nell'assunzione dei pasti, corretta deambulazione, movimento arti invalidi, corretto uso di ausili, attività ricreative e/o riabilitative...) Affiancarsi all'utente e collaborare attivamente alle attività che favoriscono la socializzazione, l'integrazione sociale e lo sviluppo delle capacità cognitive

Prestare aiuto nel governo dell'alloggio e dell'ambiente di vita (cura dell'alloggio, preparazione dei pasti, predisposizione delle strutture finalizzate alle attività occupazionali o del tempo libero) Gestire in collaborazione con gli operatori le attività ricreative-culturali e/o occupazionali Dare fiducia, appoggiare e incoraggiare l'utente, ascoltandolo, dimostrandogli apprezzamento per i successi ottenuti e appoggiandolo nel superamento delle difficoltà

Svolgere (se richiesto o necessario) elementari mansioni legate all'attività medica (rilevazione della temperatura, semplici interventi di primo soccorso...) Coinvolgere i soggetti nella partecipazione alle iniziative Aiutare i soggetti a mantenere buoni rapporti con famigliari, parenti, amici e vicini Favorire il contatto con la realtà sociale circostante e con le altre istituzioni che si occupano di disabili Relazionarsi con altri operatori e partecipare, se possibile, alle riunioni d'equipe Instaurare, se possibile, rapporti con le famiglie degli utenti e con la realtà sociale in cui essi vivono

Differenze OSA E OSS L’OPERATORE SOCIO-SANITARIO (OSS) è in grado di erogare assistenza domestica, sociale e sanitaria di base a persone in condizione di disagio o bisogno, favorendone il benessere e l’autonomia, nonché l’integrazione sociale. AREA PROFESSIONALE Assistenza sociale, sanitaria, socio - sanitaria

Cura bisogni primari della persona agevolare l’utente nell’espletamento delle funzioni primarie in relazione ai diversi gradi di non-autosufficienza   applicare tecniche di mantenimento delle capacità motorie adottare misure e pratiche adeguate per l’assunzione di posture corrette riconoscere le specifiche dietoterapiche per la preparazione dei cibi

Adattamento domestico/ambientale rilevare esigenze di riordino degli ambienti di vita e cura dell’assistito   individuare soluzioni volte ad assicurare comodità e funzionalità dell’ ambiente di vita dell’utente applicare protocolli di sanificazione, sanitizzazione e sterilizzazione di ambienti, materiali ed apparecchiature adottare comportamenti idonei alla prevenzione/ riduzione del rischio professionale, ambientale e degli utenti

Trattamento sanitario di base alla persona comprendere ed applicare le indicazioni inerenti la somministrazione dei farmaci e l’utilizzo di apparecchi medicali  rilevare i parametri vitali dell’assistito e percepirne le comuni alterazioni:pallore, sudorazione, ecc.  selezionare i dati e le informazioni significative in merito all’evoluzione dello stato di salute psico-fisica dell’assistito  riconoscere l’efficacia di massima degli interventi sanitari erogati in relazione agli obiettivi terapeutici prefissati

Animazione individuale e di gruppo stimolare le capacità espressive e psico-motorie dell’assistito attraverso attività ludico-ricreative  impostare l’adeguata relazione di aiuto, adottando comportamenti in sintonia con il bisogno dell’assistito  sostenere processi di socializzazione ed integrazione favorendo la partecipazione attiva ad iniziative in ambito residenziale e non  incoraggiare il mantenimento ed il recupero dei rapporto parentali ed amicali

COMPETENZE OSA 1. L’Operatore socio assistenziale, che ha frequentato un corso di specializzazione riconosciuto per tale qualifica, responsabile del benessere generale sul piano fisico, psichico e sociale della persona da assistere. Particolari competenze e campi di attività nel settore psico-pedagogicosociale 1. Il campo di attività dell’operatore socio-assistenziale comprende l’accompagnamento e l’assistenza globale della persona assistita nel suo ambiente abituale (a casa), in centri di degenza e strutture residenziali, in centri diurni nonché in strutture occupazionali. L’operatore socio-assistenziale opera anche nelle strutture scolastiche.

2. L’operatore lavora in piena autonomia nel settore dell’assistenza sociale e collabora in modo integrato con altri gruppi professionali al fine di mantenere e migliorare la qualità della vita della persona sul piano socio-culturale, nei rapporti interpersonali e nelle attività pratiche della vita quotidiana. Le attività di assistenza globale alla singola persona sono volte a mantenere la salute, a promuoverne e a svilupparne l’autosufficienza e al sostegno in generale.

3. Nei suddetti servizi e strutture l'operatore socio-assistenziale svolge in particolare i seguenti compiti: a) collabora all’elaborazione del programma individuale o di gruppo volto a mantenere e sviluppare le facoltà intellettive e capacità fisiche delle persone assistite, e partecipa inoltre alla verifica dei risultati; b) accompagna le persone ai vari servizi; c) aiuta la persona assistita a mantenersi autosufficiente e a condurre una vita autonoma;

d) svolge le attività amministrative e organizzative legate all’assolvimento dei suoi compiti e prepara la documentazione necessaria ai fini dell’assicurazione della qualità della valutazione; e) nell'attività dei servizi aperti fa le veci della persona educatrice in caso di sua assenza o malattia e, in caso di necessità si assume la gestione della casa; f) elabora, insieme al personale specializzato dei servizi socio-sanitari, la rilevazione dei bisogni specifici delle persone e gruppi da assistere e collabora con l'equipe alla stesura dei piani di intervento e dei progetti da realizzare sul territorio e nei servizi;

g) incoraggia forme di assistenza da parte dei vicini e forme di volontariato, inserendole nell’assistenza programmata; h) istruisce nuovi collaboratori e tirocinanti sul posto di lavoro.

Competenze specifiche e attività nel settore curativo 1. L’operatore socio-assistenziale segue la persona da assistere a domicilio e nelle strutture, sorvegliandola nell’assunzione dei farmaci e nell’applicazione del trattamento terapeutico prescrittole dal medico. 2. In particolare l’operatore socio-assistenziale aiuta il personale sanitario ad attuare le seguenti misure terapeutiche, da pianificarsi a cura del personale sanitario competente per la pianificazione:

a) effettuare clisteri; b) applicare pomate e fasciature; c) medicazioni di ferite; d) preparare e somministrare inalazioni, supposte gocce e compresse; e) medicazioni di ferite; f) togliere e cambiare flebo venose; g) tenere libere le vie respiratorie e aiutare la respirazione; h) ginnastica vescicale; i) assunzione di cibo, inclusa l’alimentazione tramite sonda;

i) assunzione di cibo, inclusa l’alimentazione tramite sonda; j) rilevazione di vari parametri vitali, nonché controllo del peso; k) attuazione di programmi terapeutici a livello motorio, di ergoterapia e logopedia; l) pedicure. 3. La programmazione delle misure sopra indicate e la forma di sostegno che l’operatore deve prestare nella loro adozione devono essere specificate per iscritto nella pianificazione delle cure e nella relativa documentazione.

4. Inoltre l’operatore socio-assistenziale tenuto ad adottare tutte le misure di pronto soccorso in caso di arresto cardiocircolatorio acuto, nonché in tutti gli altri casi imprevisti, quali per es. emorragia esterna, fratture ossee, ustioni, ipotermia, punture d’insetti, incidenti con la corrente elettrica, e misure di emergenza in caso di epilessia.