I Programmi per la continuità delle cure in Regione Lombardia

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I Programmi per la continuità delle cure in Regione Lombardia LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE IN CAMPO ONCOLOGICO AL SERVIZIO DEL PAZIENTE Milano, 3 aprile 2012 Maurizio Bersani UO Programmazione e Sviluppo Piani – DG Sanità Regione Lombardia I Programmi per la continuità delle cure in Regione Lombardia

sommario Caratteristiche sistema sociosanitario Complessità Continuità assistenziale Reti di patologia

Complessità Sistema sanitario e sociosanitario Natura delle patologie, loro stadio ed evoluzione, necessità assistenziali Capacità di assistere e curare dipende da sintesi tra competenze, abilità, sensibilità individuali e meccanismi di interazione organizzativa Caratterizzati sottoinsiemi interagenti e interdipendenti ciascuno con logiche e interessi particolari Domanda popolazione che esprime bisogno di salute Offerta produce prestazioni Finanziamento raccoglie e distribuisce le risorse necessarie

Le Organizzazioni Sanitarie Gli ospedali e le altre strutture che operano in sanità si configurano come organizzazioni caratterizzate da elementi di complessità peculiari che le distinguono da tutte le altre organizzazioni per quel che riguarda le scelte di progettazione e le forme organizzative adottabili. La conoscenza rappresenta il fattore produttivo più rilevante Il corretto svolgimento dell’attività richiede l’intervento di un numero elevato di professionisti e unità complesse L’attività richiede l’impiego di tecnologie composite e risorse di varia natura Il cambiamento degli scenari in cui le organizzazioni sanitarie si sono trovate ad operare nel corso degli ultimi anni ha profondamente condizionato i comportamenti, le azioni e l’architettura strutturale dei sistemi organizzativi. Le strutture organizzative vengono progettate con l’obiettivo di creare contesti in cui gli individui possano decidere ed agire per la realizzazione dell’obiettivo identificato quale fine del comune agire organizzativo. In quelle organizzazioni, in particolare quelle sanitarie, in cui la conoscenza rappresenta il fattore produttivo più rilevante, il corretto svolgimento delle attività organizzative richiede l’intervento di un numero elevato di individui ed unità complesse, nonché l’impiego di tecnologie e risorse di varia natura. La progettazione delle strutture in questi casi deve considerare la più intense necessità di integrazione, prevedendo la creazione di contesti cooperativi in cui l’azione organizzativa sia continuamente e adeguatamente coordinata intorno alle esigenze della persona umana. Gli ospedali e le altre strutture che operano in sanità si configurano come organizzazioni caratterizzate da elementi di complessità peculiari che le distinguono da tutte le altre organizzazioni per quel che riguarda le scelte di progettazione e le forme organizzative adottabili. Cicchetti A. 2004. La progettazione organizzativa. FrancoAngeli Milano. In fase di progettazione deve essere considerata la più elevata necessità di integrazione, prevedendo la creazione di contesti cooperativi in cui l’azione organizzativa sia continuamente e adeguatamente coordinata intorno alle esigenze della persona umana Le Organizzazioni Sanitarie

Le Organizzazioni Sanitarie Fattori di complessità organizzativa delle OO. Sanitarie Progressiva specializzazione e frammentazione delle conoscenze Differenziazione dei processi interni Elevata interdipendenza Autonomia professionale e policentrismo decisionale I principali fattori di complessità organizzativa da considerare nella progettazione organizzativa delle strutture sanitarie sono: Progressiva specializzazione e frammentazione delle conoscenze Differenziazione dei processi interni Elevata interdipendenza Autonomia professionale e policentrismo decisionale Natura della conoscenza Natura della conoscenza Le Organizzazioni Sanitarie

Elevata Complessità Ambientale Fattori di complessità organizzativa: DIFFERENZIAZIONE Elevata Complessità Ambientale Regole Tecniche Efficienza Efficacia Regole Istituzionali Legislative Culturali Ambienti Specifici Assistenza Amministrativo Tecnico Organizzazioni Sanitarie Specializzazione tecnica Conoscenze utilizzate Orientamenti cognitivi Linguaggi e valori adottati delle U.O. Eterogenicità comportamentale La differenziazione all’interno delle organizzazioni sanitarie si manifesta nella specializzazione tecnica, nelle conoscenze utilizzate, negli orientamenti cognitivi, nei linguaggi e nei valori adottati dalle diverse unità organizzative. Tale diversità è dovuta da un lato alla maggiore complessità ambientale poiché gli ospedali devono rispondere contemporaneamente a regole tecniche (efficacia ed efficienza), istituzionali (legislazione e culture di sfondo), e i diversi sottosistemi interni (assistenziale, amministrativo, tecnico,…) si confrontano con ambienti specifici che influenzano l’azione in modo differente. Questa differenziazione risponde anche alla peculiare intensità delle relazioni interorganizzative che caratterizzano gli ospedali rispetto alle innumerevoli ambienti di riferimento. Tale differenziazione è fonte di eterogeneità dei comportamenti da parte degli attori organizzativi e richiede una maggior disponibilità di tempo e risorse per il coordinamento delle attività trasversali (assistenziali, ….) Tempo e risorse per il coordinamento dell’attività trasversale (Assistenza) Le Organizzazioni Sanitarie

PAZIENTE Le Organizzazioni Sanitarie Fattori di complessità organizzativa: INTERDIPENDENZA Area Sociosanitaria Specializzazione Interdipendenza Accelerazione processi apprendimento Complessità e difficoltà organizzative Strutture Riabilitative Assistenza Domiciliare Strutture Ospedaliere PAZIENTE Medici Specialisti La progressiva specializzazione favorisce la focalizzazione attorno ad un nucleo più ridotto di competenze accelerando i processi di apprendimento e l’approfondimento verticale delle conoscenze cliniche determinando però la frammentazione delle competenze cliniche sia a livello inter che intra organizzativo. Tale frammentazione introduce grossi problemi organizzativi in quei contesti dove l’intensità delle interdipendenze che caratterizzano le attività e le competenze da integrare, risultano elevate. Nelle singole organizzazioni i medici sono chiamati a cooperare per mettere in relazione le proprie conoscenze/ competenze in maniera contingente in considerazione delle specifiche esigenze dei pazienti. A livello interorganizzativo tali interdipendenze sono elevate e complesse nelle cure primarie a fronte di interazioni di “confini multipli” tra attori vari come i MMG, ambulatori, specialisti, ospedali,….. Ciò che si verifica a livello complessivo è la progressiva intensificazione di complementarietà organizzativeda parte dei singoli attori che intervengono nei processi di erogazione dei servizi. La forte differenziazione organizzativa è un ostacolo potenziale ai fini della creazione di relazioni con altri attori organizzativi poiché limita la capacità di assorbimento delle informazioni e conoscenze dall’esterno, motivando i fenomeni di scarsa interrelazione e le difficoltà di integrazione riscontrabili. Assumono importanza rilevante azioni e strumenti organizzativi per la ricomposizione orizzontale delle competenze specialistiche scegliendo modelli adeguati, flessibili e poco formali. Distretti Sanitari Servizi Ambulatoriali MMG - PLS Le Organizzazioni Sanitarie

Aspetti della continuità delle cure. Caratteristiche del paziente Patologia prevalente/comorbidità complessità/impegno assistenziale o clinico Continuità dell’informazione Trasferimento delle informazioni Contenuto delle informazioni Continuità della relazione Natura della relazione fra erogatore e paziente Caratteristiche e durata della cura Continuità della gestione Percorsi di cura Nursing Flessibilità

Il Differenziale Ospedale/Territorio Territorio (Casa) Assistenza alla persona Equipe Familiari ± badante H24 7 gg/sett. Assistenza infermieristica Infermiere ADI 2-5 accessi/sett. FKT Fisioterapista ADI 0.5-1 h 6 gg/sett. 2-3 accessi/sett. Cure mediche Equipe specialisti MMG 1-5 accessi/sett.

Difetti di comunicazione nel passaggio Ospedale/Territorio 97% PCP non coinvolti nella procedura di dimissione. 15% relazioni non raggiungono il PCP. 25% non riportano il nome del medico referente del caso. 17% non riportano la diagnosi principale di dimissione. 10% non riportano l’obiettività. 38% non riportano l’esito degli esami effettuati. 21% non riportano la terapia alla dimissione. 65% non indica programmi di follow-up. 65% citano esami il cui esito non è ancora pervenuto. 91% non cita le istruzioni date al paziente alla dimissione. 66% dei casi il PCP prende in carico il pz prima di avere ricevuto la relazione di dimissione. 10% delle relazioni hanno problemi di leggibilità. Kripalani S et al. JAMA 2007;297:831-41

L’integrazione Ospedale-Territorio Paziente complesso degenza in ospedale è solo un tratto di un percorso di cure mediche, assistenza e riabilitazione che deve proseguire anche dopo la dimissione. compito del medico ospedaliero espletare tutti gli atti necessari ad evitare soluzioni di continuità. realizzare “Dimissioni Protette”. Oggi , le dimissioni del paziente complesso anziano non sono più un “atto”, ma un “processo” che deve iniziare precocemente a volte con l’inizio della degenza stessa.

Passaggi critici e qualificanti della transizione Appropriatezza e tempestività della dimissione. Coinvolgimento del MMG. Attivazione tempestiva delle opzioni territoriali. Verifica della consistenza della rete parentale. Comunicazione con l’ASL (CeAd). Prescrizione di presidi e ausili necessari. Consenso del paziente.

Le Organizzazioni Sanitarie Fattori di complessità organizzativa: AUTONOMIA/POLICENTRISMO Specializzazione Differenziazione Interdipendenza si confrontano con La decisione da individuale e basata sulla scienza e coscienza evolve verso un processo decisionale collettivo e incrementale. Autonomia Professionale COSCIENZA? SCIENZA E ne consegue Policentrismo Decisionale I meccanismi di coordinamento si basano su standard assistenziali e percorsi diagnostico terapeutici Specializzazione, differenziazione, interdipendenza si raffrontano con l’autonomia professionale del medico come attore “dominante” nel processo di assistenza. La discrezionalità nelle organizzazioni sanitarie è riconosciuta e legittimata come parte integrante del lavoro professionale. Ne consegue un sistema caratterizzato da policentrismo decisionale. Il contesto attuale dell’assistenza sanitaria sta però mettendo in evidenza la presenza di forti pressioni e significative influenze sulla decisione clinica rappresentate dai vincoli economici e sulla Evidence Based Medicine. Nella medicina l’idea di una decisione individuale, solitaria e responsabile, basata su “scienza e coscienza” sta progressivamente perdendo terreno. La decisione da individuale evolve verso un processo decisionale incrementale e collettivo basato su prove di efficacia e le implicazioni per il coordinamento del lavoro forniscono di significati i meccanismi basati su standard assistenziali e percorsi diagnostico terapeutici, calati nella realtà organizzativa e capaci di offrire una soluzione al problema dell’integrazione. Influenze sulla decisione clinica Vincoli economici EBM Le Organizzazioni Sanitarie

Logica della Rete Evoluzione verso le Reti Sanitarie Organizzazioni Epidemiologica Mutamenti Istituzionali Nuove Tecnologie Organizzazioni Sanitarie Logica della Rete Coordinamento Intra ed interorganizzativo Attori Professionisti e organizzazioni complesse L’evoluzione del quadro epidemiologico, i cambiamenti di natura istituzionale, l’introduzione di nuove tecnologie, hanno determinato cambiamenti nelle organizzazioni sanitarie. La progressiva specializzazione degli attori (professionisti e organizzazioni complesse) e la necessità id garantire l’integrazione di competenze sempre più distribuite per dare risposta ai bisogni di assistenza (aziende sanitarie), impone la ricerca di soluzioni organizzative innovative per rispondere al crescente fabbisogno di coordinamento sia intra che interorganizzativo. Emerge sempre più spesso ‘adozione della Logica della Rete quale fonte di ispirazione per modelli organizzativi in grado di rispondere contemporaneamente alla progressiva specializzazione e alle esigenze di integrazione delle autonomie. Lega F. 2002: Gruppi e reti aziendali in sanità. Egea, Milano Miolo Vitali P., Nuti S. 2003: Ospedale in rete e reti di ospedali: modelli ed esperienze a confronto. Franco Angeli, Milano Risponde a: Progressiva specializzazione Esigenza di integrazione delle autonomie Progressiva Specializzazione Competenze Integrate Evoluzione verso le Reti Sanitarie

Reti Sanitarie Ma cos’è una Rete Sanitaria? Modello Strutturale Meccanismo di Coordinamento FORMA ORGANIZZATIVA COORDINAMENTO AZIONE ORGANIZZATIVA Modello organizzativo che utilizza meccanismi di coordinamento tra attori sociali (semplici o complessi) differenti da quelli gerarchici o economici. Implica la presenza di attori che mantengono gradi di autonomia e discrezionalità della propria azione (Ruolo). L’espressione “rete”, almeno in campo organizzativo, non può certo riferirsi ad un unico significato; esiste ormai una convergenza nel considerare l’espressione “rete” riferibile a due prospettive principali: Forma organizzativa, quindi come modello strutturale (Strutturale) Meccanismo di coordinamento dell’azione organizzativa (Funzionale) Integrando le due prospettive è possibile identificare nella rete quel modello organizzativo che sottintende l’utilizzo di meccanismi di coordinamento tra attori sociali, siano essi semplici o complessi, differenti da quelli tradizionali gerarchici o di mercato. Il modello a rete infatti implica la presenza di attori che mantengono gradi di autonomia e discrezionalità nella propria azione ma che rinunciano all’opportunismo nelle loro relazioni che vengono quindi coordinate grazie alla mutualità e fiducia reciproca. Powell W.W. 1990. Neither market not hierarchy: networks forms of organization. Research of organizational behavior, 12: 295-336. Rinunciano all’opportunismo delle loro relazioni che vengono coordinate dalla mutualità e fiducia reciproca. Reti Sanitarie

Modello di organizzazione di una rete Modello a matrice con il forte collante dei sistemi operativi Varietà e molteplicità di schemi organizzativi relativi a Strutture con definizione di ruoli, relazioni, e distribuzione di responsabilità Sistemi operativi con la codifica delle modalità di funzionamento Regolazione degli ambiti di potere discrezionale Possibili classificazioni Alleanze tra attori organizzativi su particolari temi, linee di attività o specifici progetti Partnership tra attori su aree di azione o linee di attività Network stabile con garanzia di relativa autonomia ai componenti

Configurazione di una rete Perseguimento di uno schema che massimizzi i vantaggi ricercando Coerenza tra le attività svolte rispetto alle finalità istituzionali Coerenza di risultati rispetto alla strategia e agli obiettivi pianificati Coerenza interna tra le diverse variabili organizzative (struttura, meccanismi e potere) Possibili modelli Specializzazione verticale (hub and spoke) Specializzazione orizzontale (poli e antenne) Integrazione orizzontale sociosanitaria finalizzata alla ricerca delle economie di scala organizzative, professionali, quantitative, di processo, etc Integrazione dei processi tecnico-amministrativi

Hub and spoke Caratteristiche Ruolo centrale assicurato da unico e riconosciuto centro di gravità di servizio alla rete Rigida integrazione verticale tra strutture con diverso livello di intensità assistenziale Possibile segmentazione del processo sanitario per livello di intensità assistenziale (casistica a semplice, media o alta complessità) Vantaggi In attività sanitarie di elevatissima complessità di “nicchia” Ove è vantaggiosa la separazione funzionale tra le fasi del processo di trattamento Volumi di attività contenuti Limiti Marginalizzazione delle strutture periferiche e induzione di domanda da parte delle strutture di offerta Drenaggio di risorse della struttura centrale Tensione del centro ad internalizzare le risorse Poco adatto ove è necessaria integrazione orizzontale

Poli e antenne Caratteristiche Ciascuna struttura ha precisa vocazione specialistica ed è di riferimento nel servizio alla rete Ciascuna struttura diviene antenna di primo livello per le altre patologie demandando la gestione complessa ad altra struttura polo Vantaggi Massimo vantaggio della specializzazione Massimizza economie di scala professionali Enfasi sullo sviluppo delle eccellenze Limiti Sostanziale riconversione delle attuali articolazioni d’offerta Attuale configurazione storica dei servizi sanitari nel nostro paese

Integrazione orizzontale sanitaria e sociosanitaria Caratteristiche Attenzione alla progettazione e al funzionamento delle maglie della rete Valorizzazione delle competenze distintive delle singole articolazioni della rete Ricerca del massimo grado di integrazione tra gli snodi della rete nella presa in carico complessiva del paziente Massima potenzialità quando le articolazioni hanno prossimità geografica Vantaggi Valorizzazione delle strutture d’offerta esistenti Integrazione di diverse figure professionali Riduce l’autoreferenzialità Funzionale nel rispondere ad elevati livelli di domanda ed elevati volumi di prestazioni Limiti Sostanziale rilegittimazione delle strutture esistenti

Azienda Regionale Emergenza Urgenza Esempi Ospedali di Riferimento e Satelliti Lazio Ospedali HUB e ospedale SPOKE Emilia Romagna Ospedali metropolitani (EUOL) Lombardia Reti di Patologia (ROL, REL, RENE) Lombardia, Piemonte Aree Vaste Toscana Azienda Sanitaria Unica Regionale Marche Nel contesto del SSN, sono ormai innumerevoli le iniziative che richiamano la logica della rete a sostegno dell’implementazione di nuove soluzioni organizzative. La progressiva riconversione dei piccoli ospedali e la valorizzazione dei Centri di Eccellenza (o ospedali di riferimento secondo la dizione utilizzata nel progetto ministeriale “Mattoni”) è un esempio sul fronte dell’offerta dei servizi. Altri esempi a livello regionale sono: Piano di riorganizzazione ospedaliera 2006 della Regione Lazio Strutturazione HB e Spoke per organizzazioni che operano sul territorio dell’Emilia Romagna La creazione di reti cittadine per la gestione della disponibilità dei posti letto (Emergenza Urgenza On Line) della Regione Lombardia La rete per la gestione di singoli ambiti patologici come la Rete Oncologica Piemontese L’integrazione di diverse aziende per giungere a dimensioni ottimali tali da gestire gli atti di concertazione ed alcune funzioni operative, come le Aree Vaste della Toscana La necessità di dare risposte ai fabbisogni di coordinamento tra organizzazioni in vista della realizzazione di maggior equità, solidarietà e universalità, qualità e appropriatezza degli interventi come nel caso della ASL unica della Regione Marche. La necessità di garantire coordinamento e uniformità di gestione su scala regionale degli interventi in Emergenza Urgenza territoriale e la possibilità di realizzare economie di scala sull’acquisizione di beni e servizi, come nel caso dell’AREU di Regione Lombardia. La possibilità di articolare sistemi in rete su più livelli di risposta per patologie con terapia in fase acuta ad esito tempo dipendente come nel caso delle reti stroke e STEMI di Regione Lombardia Azienda Regionale Emergenza Urgenza Lombardia Rete STEMI Lombardia Rete STROKE Lombardia Reti Sanitarie

Modello tradizionale: NETWORKS DI PATOLOGIA Modello tradizionale: RETE: Manager/Gerarchia Individuo – esperto Regole e contratti Sistemi lineari/rigidi …… Leader/Networks informali Gruppo - team Negoziazione Sistemi dinamici ……….

Reti Sanitarie Regionali L’organizzazione in rete delle strutture e dei servizi costituisce un passaggio qualificante e in grado di garantire omogeneità territoriale per le attività di diagnosi e di cura per patologie caratterizzate da elevata complessità, consente al paziente di orientarsi in modo sempre più consapevole all'interno di percorsi assistenziali di tipo specialistico di elevata complessità favorisce la diffusione di conoscenze tra i professionisti - specialisti, MMG/PLS, altri professionisti - permettendo loro di indirizzarsi verso le opzioni terapeutiche più appropriate. Reti di patologia Gruppi di approfondimento su tematiche specifiche

Reti Sanitarie Regionali Attenzione verso il cittadino posto al centro del sistema via realizzazione delle reti di patologia, aggregazione di strutture comunità clinico-culturali abbinate infrastrutture di supporto. Rete tecnologica Rete territoriale Rete ospedaliera Rete organizzativa Rete clinica Rete scientifica Rete per la ricerca Rete formazione

Piattaforma delle reti SISS F.S.E. Piattaforma delle reti ROL REL EPI-network EUOL Registro STEMI Malattie rare Rete udito Rete nefropatie Registro STROKE Rete neonatologia RETE EU Territoriale Reti Sanitarie Regionali

Dimensioni Sistema informativo socio-sanitario assistiti, medici, esenti, strutture sanitarie e socio-sanitarie ricoveri, ambulatoriale, farmaceutica, file F psichiatria, ADI/ADP, RSA, IDR, RSD Prestazioni consultoriali dipendenze prestazioni da privato, prestazioni aggiuntive, mortalità, Altro BASI DATI E LORO INTEGRAZIONE

IL Progetto CRS-SISS La Regione Lombardia ha dato avvio, nel 1999, al Progetto SISS con l’obiettivo di costituire un sistema sicuro e tecnologicamente avanzato, all’interno del quale poter scambiare informazioni certificate digitalmente relative alle prestazioni ed ai servizi socio-sanitari erogati all’interno del SSR. Oggi il Progetto SISS costituisce l’infrastruttura di base hardware e software su cui si poggiano o a cui dovranno convergere tutti i sistemi informativi a supporto della Socio-Sanità.

Fascicolo Sanitario Elettronico FSE Visione integrata e contestualizzata della storia sanitaria Informazioni fruibili in modo diretto al Cittadino Aumentare efficacia e efficienza dell’azione clinica Semplificare le attività e interfacciare i sistemi direzionali 28

Fascicolo Sanitario Elettronico 1 Milione di referti Ospedalieri pubblicati/mese 62 Milioni Prescrizioni/anno 93% MMG/PLS Oltre 9,4 milioni di CRS distribuite 100 mila consultazioni/mese

FSE e Reti di Patologia Le Reti di Patologia rappresentano una naturale evoluzione del Progetto CRS-SISS  i documenti prodotti nell’ambito delle Reti di Patologia contribuiscono a “popolare” il Fascicolo Sanitario Elettronico. La Rete Oncologica Lombarda - ROL rappresenta la prima realizzazione di Rete di Patologia all’interno del Fascicolo Sanitario Elettronico. Le Reti di Patologia Garantiscono equità di accesso alla prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione della patologia, intesa come possibilità del cittadino di usufruire di tutte le risorse presenti sul territorio regionale, nel rispetto della libertà di scelta Enti Erogatori REP 1 REP 2 REP n EE 1 EE 2 EE n REPARTO VIRTUALE (Rete di patologia)

Fascicolo Sanitario Elettronico MMG/PLS Ospedale Casa di Cura Diagnostica Specialista Stato di Salute Del Paziente Esiti Diagnostici Eventi Sanitari Rilevanti Referti Visite Specialistiche

FSE e Reti di Patologia Le Reti di Patologia danno la possibilità di gestire il dato clinico in forma atomica (referto strutturato) oltre che nella forma avente valore legale (formato testuale firmato digitalmente); rendono fruibili i dati per l’aggiornamento del Medico di Medicina Generale/Pediatra di Libera Scelta. . X=<Valore> Codifica

Il Percorso Diagnostico Terapeutico In concomitanza di patologie dove l’obiettivo è quello di stabilizzare e mantenere al meglio le condizioni di salute del paziente, risulta indispensabile una forte collaborazione tra i medici ospedalieri e le cure primarie. Il FSE mette a disposizione una “cartella” specifica per la patologia del paziente. Root Folder PDT Oncologico Documento Indagini Diagnostiche

Sistema di gestione PDT

FSE – Patient Summary: dati essenziali ALLERGIE E REAZIONI AVVERSE La sezione contiene informazioni relative alle eventuali allergie e reazioni avverse ai farmaci, ai mezzi di contrasto o altre sostanze. Non prevede eventuali intolleranze alimentari che devono essere indicate nella sezione Problemi. L’assenza di allergie o reazioni avverse deve essere indicata esplicitamente. PROBLEMI Questa sezione contiene informazioni sui problemi di salute rilevanti del paziente. La valutazione sul fatto che un determinato problema sia rilevante o meno è di esclusiva competenza dal medico, dunque il presente documento non fornisce alcuna linea guida su quali problemi debbano essere segnalati, salvo evitare di ripetere informazioni già contenute in altre sezioni. I problemi possono essere caratterizzati da uno “stato”, ad esempio: sospetto, attivo, non attivo, cronico, intermittente, risolto, ricorrente, etc. TERAPIE FARMACOLOGICHE Questa sezione, se presente, contiene informazioni relative alle terapie farmacologiche cui il paziente è sottoposto. STATO CORRENTE DEL PAZIENTE La sezione contiene la lista e la descrizione dello stato corrente del paziente; comprende tre sottosezioni: Dispositivi Medici, Organi Mancanti, Condizioni di non autosufficienza Tipo Allergia Tipo Reazione Codifica Problema (codifica ICD-9 CM) Data Insorgenza Diagnosi (codifica ICD-9 CM) Stato del problema (codifica SNOMED) Data eventuale Soluzione Nome commerciale farmaco (AIC) Nome generico (ATC) Dosaggio Quantità (posologia) Via di somministrazione Dispositivi Medici Descrizione dispositivo Data impianto Organi Mancanti Descrizione organo Data espianto Condizioni di non autosufficienza

FSE – Patient Summary: altri contenuti PARAMETRI DI MONITORAGGIO La sezione definisce i segni vitali del paziente attuali e quelli passati, rilevanti ai fini della definizione del quadro clinico di un paziente; comprende tre sottosezioni: Anamnesi, Parametri Fisiologici, Segni Vitali Anamnesi Famigliare, prossima e remota Parametri Fisiologici Peso Altezza Indice massa corporea Funzionalità polmonari Segni Vitali Pressione arteriosa Sistolica Pressione arteriosa Diastolica Modalità di misurazione pressione arteriosa Frequenza di respirazione Pulsazioni cardiache Data controllo VITA SOCIALE In questa sezione vengono raccolte le informazioni relative allo stile di vita del paziente Fumo Numero sigarette/die Data inizio Professione Data Fine Descrizione Professione Uso di alcolici Numero bicchieri/die Esposizione ad Agenti Tossici Diete in atto Descrizione dieta Agente Tossico Data Inizio Attività Fisica Descrizione Attività

FSE – Patient Summary: altri contenuti GRAVIDANZA E PARTO In questa sezione vengono raccolte le informazioni relative all’esito di gravidanze e/o parti Mese/Anno Esito Complicazioni INDAGINE DIAGNOSTICA In questa sezione vengono raccolte le informazioni relative ad indagini diagnostiche (quali Laboratorio, Radiologia, Visite Specialistiche) Data Indagine Tipo Indagine Esito PROCEDURE DIAGNOSTICHE Informazioni relative agli interventi chirurgici o eseguiti a fini diagnostici. Data Tipo Procedura/Intervento Esito Risultati diagnostici rilevanti Tipo vaccino Nome commerciale vaccino Dosaggio Unità di misura Principio attivo Periodo Richiami Somministrazione Data VACCINAZIONI In questa sezione sono riportate le informazioni riguardanti le vaccinazioni del paziente

EPSOS ed IPSE: Patient Summary-ePrescription Smart Open Services for European Patients Open eHealth initiative for a European large scale pilot of Patient Summary and Electronic Prescription Interoperabilità Patient Summary E-prescription Creazione di un sistema per l'interoperabilità nazionale delle soluzioni di Fascicolo Sanitario Elettronico: Patient Summary ed e-Prescription La piattaforma epSOS rende possibile l’interoperabilità tra i vari stati europei membri, del Patient Summary e della prescrizione farmaceutica secondo scenari e servizi applicativi condivisi. La piattaforma IPSE rende possibile la compliance regionale verso epSOS e l’interoperabilità ristretta in ambito nazionale per la fruizione degli stessi documenti sanitari. 39

Rete Oncologica Lombarda 22 DIPO DIPO Vimercate DIPO Monza DOM (8 DIPO) Reti Sanitarie Regionali 40

Rete Oncologica Lombarda FONDAZIONE IRCCS ISTITUTO NAZIONALE DEI TUMORI Ente Attuatore Coordinatori di Patologia Comunità Medici lombardi operanti in oncologia Definizione linguaggio sintattico e semantico per dimissioni e referti Definizione LLGG Valutazioni di Appropriatezza Reti Sanitarie Regionali 41

Rete Oncologica Lombarda Reti Sanitarie Regionali

Rete Ematologica Lombarda D.G.R. 6575 del 13.02.2008 U.O. Emat. U.O. Emat. U.O. Emat. U.O. Emat. U.O. Emat. U.O. Emat. U.O. Emat. U.O. Emat. U.O. Emat. U.O. Emat. U.O. Emat. U.O. Emat. U.O. Emat. U.O. Emat. Reti Sanitarie Regionali 43

Rete STROKE Rete stroke - DDGS 1068 del 18/09/2008. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. 1° Neurologo esperto Area dedicata 2° Fibrinolisi IV NCH (tele) 3° NCH Neuroradiologia Ch. Vascolare Fibrinolisi IA S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. II° liv. S.U. III° liv. S.U. III° liv. S.U. III° liv. S.U. III° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. S.U. I° liv. Reti Sanitarie Regionali

Reti Sanitarie Regionali Rete STEMI UTIC I° liv. UTIC I° liv. UTIC I° liv. UTIC I° liv. UTIC I° liv. Rete STEMI - DDGS 10046 del 15.10.2009 UTIC II° liv. UTIC II° liv. UTIC II° liv. 1° UTIC senza PTCI 2° UTIC con PTCI Non 7/24 3° 7/24 4° + CCH UTIC II° liv. UTIC II° liv. UTIC II° liv. UTIC II° liv. UTIC III° liv. UTIC III° liv. UTIC III° liv. UTIC III° liv. UTIC III° liv. UTIC I° liv. UTIC I° liv. UTIC I° liv. UTIC IV° liv. UTIC IV° liv. UTIC III° liv. UTIC I° liv. Reti Sanitarie Regionali 45

Reti di Telesorveglianza NRS- dgr 11399 del 10.2.2010 Telesorveglianza domiciliare: Scompenso cardiaco Telesorveglianza domiciliare: BPCO Ospedalizzazione domiciliare post cardiochirurgica Ospedalizzazione domiciliare cure palliative terminali Teleconsulto specialistico Teleconsulto su immagini Tele INR ……………… Reti Sanitarie Regionali 46

Reti Sanitarie Regionali Le reti di patologia nella strategia gestionale della Regione Lombardia. Conclusioni L’organizzazione in rete costituisce un passaggio qualificante e in grado di garantire omogeneità territoriale per le attività di diagnosi e di cura per patologie caratterizzate da elevata complessità, consente al paziente di orientarsi in modo sempre più consapevole all'interno di percorsi assistenziali di tipo specialistico di elevata complessità favorisce la diffusione di conoscenze tra i professionisti - specialisti, MMG/PLS, altri professionisti - permettendo loro di indirizzarsi verso le opzioni terapeutiche più appropriate. Valorizza la progressiva specializzazione Promuove esigenza di integrazione delle autonomie

Grazie per l’attenzione 48