1 Guerra in Iraq
2 Premessa personale Rifiuto della guerra per ragioni etiche (morali) di principio. La guerra è male e va evitata per questo. La guerra non porta alla pace, anzi aumenta le incomprensioni e l’odio Diffidenza verso chi parla di pace e fa o promette la guerra (per portare la pace)
Obiettività storica 3 Al momento impossibile: Aspetti emotivi Difficoltà oggettive – non si conosce tutto Difficoltà oggettive – propaganda Controinformazione Non a tutte le notizie viene dato il giusto peso Ecc. Convinzione di fondo: la guerra è male perché genera molte sofferenze inutili Problema storia contemporanea: troppe informazioni (valutarle, dargli il giusto peso, …) Osservazioni: Nel formarsi un’opinione bisogna quindi essere molto critici ed equilibrati Prendere con le “pinze” le informazioni e stare attenti anche a ciò cui viene dato poco risalto Analizzare criticamente le informazioni Ricordarsi che spesso gli obiettivi sono diversi da quelli dichiarati (+ complessi)
Obiettivi Quadro storico-cronologico Presentare aspetti umanitari 4 Obiettivi Quadro storico-cronologico Presentare aspetti umanitari La problematica del diritto internazionale
Premessa: obiettivi dell’ONU 5 Premessa: obiettivi dell’ONU Impedire guerre e favorire il rispetto del diritto internazionale – rifiuto della guerra come strumento per risolvere i conflitti Garantire il rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità degli Stati membri, evitando di interferire nei loro affari interni La guerra è autorizzata solo per difesa e finché non interviene l’ONU
Indipendenza dell’Iraq 6 Indipendenza dell’Iraq L’Iraq era una colonia inglese Indipendenza tra le due guerre mondiali: monarchia Fine II Guerra mondiale: guerra con Israele 1958: colpo di Stato quindi repubblica 1968: colpo di Stato del partito Baath Osservazioni: In realtà bisognerebbe partire da molto lontano (non solo dall’imperialismo) Cercare di comprendere la cultura islamica Conoscere i rapporti tra occidente e oriente, fin dapprima delle crociate (dal VI-VII s. dopo Cristo) Altrimenti è difficile comprendere qualche cosa in più degli aspetti più immediati.
Partito Baath Principi: Nazionalismo arabo 7 Partito Baath Principi: Nazionalismo arabo Unità – libertà – socialismo Osservazione: Baath significa “resurrezione” o “rinascita” (Contro l’imperialismo e l’influenza occidentale; ad esempio tramite la Lega araba)
8 Dal 1968 al 1979 Fino al 1968 politica filoccidentale; poi filosovietica ed antioccidentale 1972-75 nazionalizzazione compagnie petrolifere straniere (fatto che crea grossi problemi anche a lungo termine) Motto “il petrolio arabo agli arabi” 1979 Saddam Hussein presidente Politica più moderata e filoccidentale
Saddam Hussein Instaurazione di una dura dittatura personale 9 Saddam Hussein Instaurazione di una dura dittatura personale Dure persecuzioni contro gli oppositori Uso di gas contro le popolazioni curde Dura repressione contro gli sciiti Decine di migliaia di vittime (oltre 100’000)
Popolazione e religione 10 Popolazione e religione Iraq – Stato laico 23 milioni circa di abitanti 80% arabi – 15% curdi 95% musulmano (60% sciita) Il resto: - Cristiani (il vice primoministro Tareq Aziz è cristiano) - Ebrei (pochi, a Baghdad)
Guerra con l’Iran 1980-1988 Invasione irachena per: 11 Guerra con l’Iran 1980-1988 Invasione irachena per: -Questioni territoriali (e petrolifere) -Influenza iraniana sugli sciiti iracheni (Iran 1979 rivoluzione islamica) L’Iran resiste e contrattacca (1982) L’Iraq si difende grazie agli aiuti occidentali e sovietici (dal 1984 anche dagli USA, per fermare l’espansionismo islamico integralista iraniano) 1988 Fine della guerra (1 milione di morti, costi diretti per 200 miliardi di $)
Invasione del Kuwait Motivi iracheni 12 Invasione del Kuwait Motivi iracheni Saddam si aspetta un premio per aver fermato l’integralismo islamico Rivendicazioni: il Kuwait è sempre appartenuto all’Iraq Questioni petrolifere (il Kuwait aveva rubato 2,5 miliardi di $ perforando in orizzontale pozzi sul confine)
Prima guerra del golfo Le trattative non danni risultati 13 Prima guerra del golfo Le trattative non danni risultati 2 agosto 1990: invasione del Kuwait Risoluzioni di condanna dell’ONU Azione militare sotto la guida degli USA e liberazione del Kuwait (febbraio 1991) Risoluzioni dell’ONU per l’embargo all’Iraq: distruzione armi di massa e dei missili oltre 150 km + istituzione UNSCOM
Conseguenze guerra e embargo 14 Conseguenze guerra e embargo Repressione irachena contro Curdi e sciiti (utilizzo di gas, migliaia di villaggi distrutti, ecc.) Distruzione strutture economiche del paese (bombardamenti, riparazioni di guerra, embargo) Carenza di elettricità e quindi di acqua (attualmente il problema è gravissimo a Bassora) Morte di oltre 500’000 bambini dal 1990 al 1998 (fonte UNICEF) causata dall’embargo Contaminazione da Uranio impoverito (usate 290 tonnellate) ed aumento notevole dei casi di Leucemia e altre malattie Quando Dennis Halliday si dimette da coordinatore umanitario per l’Iraq per protesta contro le conseguenze dell’embargo dichiara “stiamo distruggendo un’intera società”
15 1991-1998 Istituzione delle “No fly-zone” da parte di USA e GB (senza risoluzione dell’ONU): motivate per proteggere i curdi e gli sciiti Azioni militari frequenti, specialmente incursioni aeree Chiaramente per l’Iraq si tratta di una violazione della sua sovranità difficilmente accettabile
Petrolio in cambio di cibo 16 Petrolio in cambio di cibo Cercare di risolvere il problema umanitario Soluzione spesso legata alle riparazioni di guerra (quindi l’Iraq rifiuta) o tendente a ridurre la sovranità irachena (idem) Solo nel 1996 si trova un compromesso e l’Iraq accetta le risoluzioni (anche perché la situazione umanitaria peggiora) Nel 1998 l’Iraq può esportare fino a 5,5 miliardi di $ ogni 6 mesi (vengono depositati su un conto in USA e buona parte servono per altri scopi, cioè per indennizzare chi è stato danneggiato dalla guerra La situazione resta quindi molto difficile
17 Crisi del 1998 Gli USA ritengono di dover rovesciare il regime di Saddam (usano le sanzioni dell’ONU per questo, oppure cercando di appoggiare possibili colpi di Stato). Falliranno per cui passeranno alla guerra Cercano informazioni, in particolare infiltrando loro agenti (CIA) nell’UNSCOM Molti alti funzionari dell’ONU si dimettono per protesta e la leadership irachena si sente minacciata Butler succede al comando dell’UNSCOM a Ekeus e provoca una crisi con l’Iraq Operazione Desert Fox (dicembre): 4 giorni di bombardamenti senza autorizzazione ONU
1998-2002 Oltre 30’000 raid aerei 400 bombardamenti Almeno 500 morti 18 1998-2002 Oltre 30’000 raid aerei 400 bombardamenti Almeno 500 morti La situazione per la popolazione è sempre più difficile ed in Iraq si continua a morire, anche a causa dell’embargo e dei “danni collaterali” della prima guerra del golfo
19 L’attacco del 2003 Gli USA hanno deciso che bisogna rimuovere Saddam dal potere Clinton aveva cercato di farlo sfruttando le possibilità offerte dall’ONU (anche andando contro i principi dell’ONU) Bush invece andrà oltre, ritenendo sin dall’inizio l’opzione militare l’unica possibilità Nessuna fiducia nell’UNMOVIC (vista come un ostacolo all’unica opzione possibile) Gli USA hanno dato un ultimatum ed hanno iniziato l’invasione dell’Iraq
11 settembre 2001 Cambiamenti nella politica americana: Sicurezza come primo obiettivo dichiarato Concetto di “guerra preventiva” Missione di democratizzazione degli USA Idea di un’emergenza che permette di giustificare il mancato rispetto del diritto internazionale (tortura di prigionieri, guerra senza base legale ONU, ecc.) USA non entrano in TPI Osservazioni: Grande impatto sull’opinione pubblica (serve a giustificare eventuali guerre o comunque azioni radicali) In ogni caso per l’Iraq l’opzione militare era già decisa da molto prima
La guerra USA e GB hanno deciso di attaccare 21 La guerra USA e GB hanno deciso di attaccare I nomi scelti per le operazioni: “Libertà per l’Iraq” “Colpisci e terrorizza”
Diritto internazionale 22 Diritto internazionale Manca il rispetto del diritto internazionale (sia dall’Iraq che dagli USA) L’ONU (malgrado i voti letteralmente comperati) non ha autorizzato l’aggressione all’Iraq: non poteva farlo rispettando la sua carta (moralità della guerra) Il fatto che l’Iraq produca armi di distruzione di massa è da verificare. Inverosimile un legame tra l’Iraq ed Al Quaida Osservazione: Svizzera rimane neutrale
23 Precisazioni Le ispezioni hanno permesso di distruggere molte armi di distruzione di massa o comunque vietate dalle risoluzioni ONU (es. 700 tonnellate di materiale bellico chimico) Difficile immaginare che l’Iraq sostanga il fondamentalismo islamico, essendo laico, con un vice primoministro cristiano
Conclusione Diversi interessi in gioco: -Sicurezza nazionale 24 Conclusione Diversi interessi in gioco: -Sicurezza nazionale -Lotta al terrorismo -Lobby delle armi -Lobby petrolifera -Controllo di una regione importante-interessi vitali -Ricostruzione dell’Iraq -Ecc.
Pericoli Catastrofe umanitaria in Iraq Rischio profughi 25 Pericoli Catastrofe umanitaria in Iraq Rischio profughi Affermazione di un regime teocratico in Iraq Estensione del conflitto (coinvolgimento di Israele, questione palestinese, altri paesi arabi) Crescita del fondamentalismo religioso Uso di armi di distruzione di massa Uso di armi atomiche Aumento dei sentimenti antiamericani e antioccidentali Rafforzamento delle basi su cui poggia il terrorismo
Non sono considerati I diritti umani e dei bambini 26 Non sono considerati I diritti umani e dei bambini Interessi della popolazione irachena Interessi della popolazione curda Interessi delle altre minoranze Finora autonomia e democratizzazione dell’Iraq (gli USA hanno attribuito i lavori di ricostruzione del paese a compagnie americane, per giunta legate al vicepresidente; si spartiscono con le altre potenze lo sfruttamento del petrolio iracheno, ecc.)