Centro regionale contro le discriminazioni. Articolo 9 – Misure contro la discriminazione La Regione: - con la collaborazione di Province, Comuni, terzo.

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Centro regionale contro le discriminazioni

Articolo 9 – Misure contro la discriminazione La Regione: - con la collaborazione di Province, Comuni, terzo settore e parti sociali, esercita le funzioni di osservazione, monitoraggio, assistenza e consulenza legale per gli stranieri vittime delle discriminazioni, dirette o indirette, per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, nonché per le situazioni di grave sfruttamento (c. 1); - istituisce un "Centro regionale sulle discriminazioni nellambito degli indirizzi del programma triennale per lintegrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati (c. 2); - Regione, Province e Comuni, anche mediante lattivazione del Difensore Civico, promuovono a livello locale azioni per garantire il corretto svolgimento dei rapporti tra cittadini stranieri e pubbliche amministrazioni, con particolare riguardo alla trasparenza, alla uniformità ed alla comprensione delle procedure (c. 3) LR 5/2004 Norme per lintegrazione sociale dei cittadini stranieri immigrati. Modifiche alle leggi regionali 21 febbraio 1990, n. 14 e 12 marzo 2003, n. 2;

Art. 17 – Piano regionale di azioni contro la discriminazione - istituzione entro il 2007 di un Centro regionale sulle discriminazioni che dovrà assolvere a quattro funzioni fondamentali: prevenzione, promozione, rimozione, monitoraggio e verifica; - - attivazione di forme costanti di collaborazione e confronto con lUNAR e con le altre Regioni che intendono costituire analoghi centri; - sviluppo e consolidamento di una rete provinciale di soggetti pubblici e non, che a vario titolo di occupano di discriminazione, coordinati dalle singole amministrazioni provinciali e finalizzati ad elaborare specifici piani di intervento di ambito provinciale e in raccordo con il centro regionale sulle discriminazioni.; Programma triennale per lintegrazione dei cittadini stranieri (deliberazione A.L. Regione Emilia- Romagna n. 45 del 7/2/2006)

Programma triennale per lintegrazione dei cittadini stranieri (deliberazione A.L. Regione Emilia- Romagna n. 206 del 16/12/2008) OBIETTIVI STRATEGICI DEL PROGRAMMA Promozione di attività di contrasto al razzismo e alle discriminazioni (…) La Regione e gli Enti Locali garantiscono il principio di equità nei requisiti per laccesso ai servizi, lerogazione delle prestazioni e la promozione di opportunità nel rispetto di quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale

funzioni del Centro Regionale PREVENZIONE (es. campagne informative/sensibilizzazione, incontri nelle scuole, etc.) RIMOZIONE delle condizioni di discriminazione (assistenza, orientamento legale) MONITORAGGIO e VERIFICA del fenomeno

tappe del Centro regionale protocollo regionale: ( gennaio 2007) costituzione di un tavolo tecnico con le Province: formalizzazione luglio 2009 definizione del modello di centro regionale: novembre 2007 costruzione della rete territoriale: gennaio, giugno, settembre 2008, giugno e settembre 2009, marzo e settembre 2010, febbraio 2011 accordo operativo con UNAR : giugno 2009 assegnazione delle risorse per le azioni di sistema: novembre 2007, luglio 2009, dicembre 2010

Protocollo regionale dintesa contro le discriminazioni – Bologna, 26/1/2007 Dipartimento Diritti e Pari Opportunità della Presidenza Cons. Ministri ANCI, UPI, UNCEM, Lega Autonomie Locali CGIL – CISL - UIL Difensore Civico della Regione Emilia-Romagna Consigliere di parità della Regione Emilia-Romagna Ufficio scolastico regionale dellEmiliaRomagna Consulta regionale per lintegrazione sociale dei cittadini stranieri Organizzazioni Datoriali Forum del Terzo settore, ARCI, ACLI, Caritas Emilia- Romagna Organizzazioni emiliano- romagnole iscritte al registro di cui al D.lgs 215/03

Distretto Piacenza Distretto Levante Distretto Ponente Provincia Piacenza Provincia Reggio Emilia Provincia Bologna Regione Emilia- Romagna modello di rete regionale Distretto Castelnov o Monti Distretto Scandian o Distretto Correggi o Distretto Guastall a Distretto Reggio Emilia Distretto Val dEnza Provincia Ferrara

Nodo di raccordo distrettuale SPORTELLO ANTENNA con funzioni di punto informativo e/o di supporto SPORTELLO ANTENNA con funzioni di punto informativo e/o di supporto modello di rete distrettuale SPORTELLO

ruoli e funzioni di governo Regione Emilia-Romagna Definisce i requisiti delle reti territoriali Riconosce formalmente i punti delle reti Realizza azioni di sostegno regionali delle reti (formazione, aggiornamento, database, materiali informativi, newsletter) convenzione con il Comune di Modena Gestisce i rapporti con il Dipartimento Pari Opportunità/UNAR e con le Regioni Province Coordinano e sostengono le reti distrettuali, concorrono alla loro costituzione Fanno da interfaccia tra i distretti e la Regione Realizzano azioni di sostegno provinciali Comuni capo-distretto Definiscono e sostengono la costruzione della rete territoriale Coordinano operativamente le reti distrettuali Supportano lattività del nodo di raccordo e delle antenne

Ruoli e compiti nella gestione di un caso INFORMAZIONE ACCOGLIENZA ORIENTAMENTO e ACCOMPAGNAMENTI MEDIAZIONE DEI CONFLITTI AZIONI DI PRESSIONE CO-VALUTAZIONE RACCOLTA SEGNALAZIONI MEDIAZIONE CULUTRALE Antenna info Antenna Sportello Nodo Raccordo

la rete territoriale/ Totale Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Forlì-Cesena Ravenna Rimini totale per territorioantenne informative antenne con funzioni di sportello nodi di raccordo

la rete territoriale/2 * Studi legali, fondazioni, associazioni datoriali Totale Altro* Terzo settore Sindacati Enti pubblici totaleantenne informative antenne con funzioni di sportello nodi di raccordo Tipologie enti titolari

Accordo operativo UNAR/Centro regionale contro le discriminazioni Bologna, 22/6/ promozione annuale di iniziative congiunte di informazione e sensibilizzazione per prevenire i fenomeni di discriminazione 2.partecipazione a bandi e programmi europei 3.segnalazioni di discriminazione a partire da un comune sistema di monitoraggio e di gestione dei casi 4.trasmissione dei dati relativi ai casi emersi in Emilia-Romagna per una comparazione su scala nazionale confronto costante tra gli operatori del Centro regionale e di UNAR per la formazione e laggiornamento 1.definizione di linee guida condivise per la prevenzione e la presa 2.in carico delle situazioni di discriminazione

Casi dall1.1 al *Dati 2012 disponibili al 17 dicembre

Casi dall1.1 al Pertinenti:54 Dubbie: 5 Non pertinenti: 10

Tipo di richiesta

Rilevanza del genere rispetto a: - Discriminazioni sul lavoro - Discriminazioni che si sviluppano in contesti di conflitto - Discriminazioni con molestie

I responsabili delle discriminazioni

Discriminzioni da istituzioni

Discriminazioni da privati

Ambiti della discriminazione