Le attività svolte nellambito della ricerca PACMAn: la «governance di filiera»

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Il Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina
Advertisements

“Insieme per crescere”
aspetti gestionali e organizzativi
Innovazione e competenze al centro delle reti territoriali scuola-impresa Costantino Formica NAPOLI OPEN INNOVATION SMART.
Regione Veneto Regione Puglia I. P. Q
Ministero dell'ambiente della tutela del territorio e del mare
LItalia e il 7° Programma Quadro per la Ricerca Fiera del Levante Bari, 16 settembre 2006 Presidenza del Consiglio dei Ministri Riforme e Innovazioni nella.
SUBFORNITURA TOSCANA ON LINE Workshop - Firenze, 26 giugno 2002 Subfornitura: situazione e problemi aperti a cura di Riccardo Perugi.
Forum Comunicazione Unificata ® Forum Comunicazione Unificata FORUM CU in BarCamp Servizi di Comunicazione Unificata, esigenze ed esperienze Giovedì 15.
La rete tra imprese è una forma organizzativa basata su due principi :
Un esempio di comunicazione: Il “Marketing Territoriale”
E-Commerce 2 - Dott. E. G. Rapisarda - A.A Lanalisi di settore (2) Capitolo 4 Lanalisi di settore (2)
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
Il Commercio equo & solidale regole definizione le botteghe nel mondo
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE
Cattedra di Economia e Gestione delle Imprese Internazionali
Lapproccio condiviso per lo sviluppo delle competenze della P.A. C. Penati Roma – 13 dicembre 2007.
Certificazione RESP.URP 4 marzo 2004 Responsabili URP della Provincia di Lecce Lecce, 4 marzo 2004 Gli Strumenti di Comunicazione In collaborazione con.
Governare la modernità Passare dalla produzione delle conoscenze alla condivisione dei saperi per un loro utilizzo Favorire disseminazione delle competenze.
Lindustria Italiana Una breve sintesi Corso di Economia Applicata Facoltà di Economia Università di Torino Davide Vannoni.
Progetto Integrato Territoriale n. 4 Area della Murgia Promozione dell internazionalizzazione dei sistemi produttivi locali Incontro di partenariato per.
The European Learning Network: una rete per la condivisione di nuovi modelli volti a rivitalizzare le aree urbane svantaggiate 11 febbraio 2005 Milano.
Progetto INTRAPRENDERE : 4 finestre sul mondo del lavoro per i giovani Venerdì 14 dicembre 2012.
A cura di Renato Ugo Convegno AIRI/Tecnoprimi – Milano, 28 ottobre 2008.
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE Dalle politiche di sviluppo top- down alle politiche di sviluppo bottom-up Dalla programmazione negoziata ai PIT/PISL.
Federazione Regionale dellEmilia Romagna Mappatura delle Professionalità e delle Nuove Competenze per lo Sviluppo dei processi di Internazionalizzazione.
FormazioneFormazione Bologna 23 luglio Consiglio Nazionale 13 dicembre 2007 Vennero tracciate tre linee strategiche per lattività 2008 di Fedagri-Confcooperative:
LA CAMERA DI COMMERCIO DI RAGUSA DELLE ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE
Introduzione al confronto internazionale: una possibile strategia per la promozione di aggregazioni di imprese nell'Area Metropolitana Milanese Dario Parravicini.
Tavolo «ambiti tecnologici» 12 dicembre Agenda dei lavori I.I risultati dellultima sessione II.Il lavoro svolto nel frattempo III.I risultati ad.
La consulenza aziendale nella PAC 2014/2020: prospettive
Forum Economia e Sviluppo II° Incontro Ravenna, 11 giugno 2008.
L’evoluzione dei distretti industriali del Nord Est dagli anni ’70 ad oggi di Stefano Micelli Università Ca’ Foscari di Venezia Venice International.
L’ITALIA E LE MIGRAZIONI
RETE REALSAN RETEdi AUTORITA e ATTORI LOCALI PER LA SICUREZZA ALIMENTARE E NUTRIZIONALE.
Ambiti possibili di progettazione integrata Antonio Di Stefano Potenza – 21 aprile 2006.
Sviluppo sostenibile - Lo sviluppo è sostenibile se soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la possibilità per le generazioni.
IV CONFERENZA ITALIANA PER IL TURISMO I fattori di competitività del territorio e lorientamento al prodotto Il contributo dellosservatorio per gli operatori.
Tavolo «organizzazione» 12 dicembre Agenda dei lavori I.I risultati dellultima sessione II.Il lavoro svolto nel frattempo III.I risultati ad oggi.
Un Piano Strategico per lo Sviluppo dei Sistemi ITS in Italia ROMA 13 Dicembre 2007 Prof. Giovanni Tesoriere I SISTEMI ITS A SUPPORTO DELLE POLITICHE SULLA.
Un futuro da formare Inclusione Sociale: diritto per tutti, dovere di tutti Ferrara, 4 luglio 2008 Contributo degli Enti di Formazione 1. Una questione.
IRC – 2011 I nnovazione, R icerca, C ompetitività Dalla “rete” per la conoscenza al “network” per competere.
ALESSANDRO ALFIERI RESPONSABILE RELAZIONI INTERNAZIONALI E POLITICHE EUROPEE DELLA PROVINCIA DI MILANO Il progetto di dialogo tra cittadini e Comuni del.
Dall’ambiente imprenditoriale al settore dell’impresa
Il FORMEZ al passo coi tempi. Il Formez domani Il Formez oggi Il Formez ieri.
Il Nuovo ruolo dell’Ente locale nello sviluppo territoriale Dott.ssa Nicoletta Amodio Nucleo Ricerca & Innovazione Confindustria 14 maggio 2004.
Dagli stage all’internazionalizzazione del curricolo Una possibilità da esplorare Maria Galperti 13 febbraio 2014
Struttura e contenuti del Programma
Lezione 9 Globalizzazione e economia industriale Corso Analisi dei settori produttivi Dott.ssa Sandrine Labory.
POR FESR FVG OBIETTIVO COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE Programma operativo regionale FESR Relazioni internazionali e comunitarie.
BNL per le Reti d’Impresa
Il ruolo della Comunità:
Roma, 14 febbraio 2006 Lucia Briamonte PROGETTO INEA RESPONSABILITA’ SOCIALE: implicazioni ed applicazioni per le imprese del settore agricolo ed agroalimentare.
Linee di tendenza della distribuzione industriale Daniela Corsaro Monza, 16 Ottobre 2015.
MAPPATURA DEI FLUSSI DISTRIBUTIVI NEL SETTORE FLOROVIVAISTICO febbraio 2008.
1 IL SISTEMA DELLE AUTONOMIE LOCALI LA SFIDA DELLA SEMPLIFICAZIONE La formazione della dirigenza locale per la semplificazione SSPAL Scuola Superiore Pubblica.
Luiss Business School - ricerca e consulenza1. STRUTTURA E DIMENSIONI DELL’AGRONETWORK Luiss Business School - ricerca e consulenza... IN GRADO DI ATTIVARE.
Donne agricoltura e multifunzionalità Conclusione del progetto sviluppato dal giugno 2010 al gennaio 2011 ”Le donne protagoniste della multifunzionalità”
1 “Infrastrutture ed internazionalizzazione del sistema agricolo italiano” Gian Luca Bagnara Lecce, 30 marzo 2007 CIA – conferenza.
Optional client logo STRUCTURED FINANCE00 MONTH 2004 Spunti per la partecipazione del dr. Domenico Santececca, Direttore Centrale ABI alla conferenza economica.
Matching 2013 San Marino, 5 luglio Promuovere incontri tra imprenditori finalizzati a migliorare le conoscenze e la creazione di relazioni utili.
Governare la valutazione di una politica di sviluppo territoriale Il caso dello sviluppo rurale Martina Bolli, Patrizia Fagiani, Alessandro Monteleone.
Misura 16 Giuliano Polenzani. Misura Cooperazione un nuovo modo per rispondere alle sfide del millennio competitività dell’agricoltura gestione sostenibile.
Esigenze formative per le piccole imprese agroalimentari in rete Prof. C. Magni Facoltà di Economia SEMINARIO FOOD SKILLS: RICONOSCIMENTO.
Laboratorio di Creazione d’Impresa L-A Strategia, Business, Settore.
Crisi fordista e nuova sociologia economica Prof. Emmanuele Pavolini.
Informativa sulle attività dell’Autorità Ambientale 13 Maggio 2016 POR FESR Informativa sulle attività dell’Autorità Ambientale 13 Maggio 2016.
Elaborare una strategia di sviluppo locale con il Metodo Leader Regione Toscana Rete Nazionale per lo Sviluppo Rurale 30 giugno (Firenze Fiera - Piazza.
DINAMICHE COMPETITIVE E SVILUPPO DELLE IMPRESE COOPERATIVE DEI SERVIZI LOGISTICI IN TOSCANA Prof. Gaetano Aiello Università degli studi di Firenze Le imprese.
ROMA 24 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 4. NUOVE FONTI E DOMANDE Raffaella Cagliano NUOVE FONTI E DOMANDE ISTAT - Rilevazione Multiscopo sulle attività complesse.
Transcript della presentazione:

Le attività svolte nellambito della ricerca PACMAn: la «governance di filiera»

I contenuti ed i principali risultati: uno sguardo generale 1.Analisi della filiera del pomodoro da industria 2.Identificazione di una best practice: il tema della «governance di filiera» 3.Azione pilota sulla «governance di filiera»: o Attività svolta o I risultati principali dellazione o Le implicazioni 4. In sintesi: dal progetto, quali benefici per la filiera?

1. Analisi della filiera del pomodoro da industria (1) La filiera è certamente di importanza centrale per il territorio di Parma e per le province limitrofe E una presenza «storica» nellagroalimentare locale Ma non va dimenticato che il complesso dei soggetti coinvolti in questa filiera a partire dal 2006 ha avviato un importante e peculiare processo di riorganizzazione che ha portato alla nascita prima della associazione distretto del pomodoro da industria del nord Italia e poi allOI LOrganizzazione Interprofessionale opera su un sistema che produce e lavora più della metà della produzione nazionale di questo prodotto, e un quarto di quella europea

1. Analisi della filiera del pomodoro da industria (2) LOI è unesperienza del tutto peculiare non solo nel nostro territorio ma anche a livello nazionale, per diverse ragioni: o Modalità organizzative o Dimensioni o Soggetti partecipanti o Condizioni dello scenario competitivo I temi più rilevanti oggetto di analisi sono stati: o Sostenibilità o Internazionalizzazione o Networking o innovazione

2. Identificazione e analisi di una «best practice» La «best practice» non poteva che riguardare il «caso» della «nuova» OI nata nella filiera del pomodoro da industria. E evidentemente un caso importante di «nuova» forma di «governance» e strumento utile per rafforzare la competitività agendo sulle leve prima identificate: sostenibilità, innovazione e internazionalizzazione, mediante un modello di networking. Rispetto a questultimo punto, il progetto rappresentava anche unopportunità

Analisi della «best practice» con focus group e questionari Lanalisi è stata svolta in una prima fase con unanalisi «desk» Successivamente si sono svolti focus group tra gli operatori dellOI, proprio per focalizzare lattenzione sui 4 aspetti identificati Infine, questa analisi è stata completata con luso di questionari che hanno coinvolto sempre gli operatori.

Focus group: i temi affrontati Innovazione o Barriere o Opportunità presenti o Opportunità future o Aree di maggiore interesse (sostenibilità, caratteri nutrizionali dei prodotti, forma organizzativa dellOI) Networking (sviluppo di sistemi a rete) Internazionalizzazione o Dimensione importantissima della filiera o Dai soli scambi internazionali di prodotti, agli investimenti diretti allestero (FDI) … verso lItalia … maggiore forza relativa dellarea o Criticità (possibile) dei passaggi di proprietà …

Fattori chiave del «successo» Un lunga storia caratterizzata, fin dallinizio, da forti interazioni di fiiera (tra produzione agricola e trsformazione industriale, incluse le fasi di ricerca, divulgazione, innovazione; Lesperienza recente (PAC) di interazione obbligatoria tra OP e imprese di trasformazione Una forte concentrazione geografica delle attività produttive che ha consentito una più intensa relazione, formale e informale tra I vari soggetti, economici e non; Una forte interazione tra ricerca, innovazione e imprese; Una forte percezione, anche sociale e politica, del ruolo di questa filiera agroalimentare per il territorio; La percezione, condivisa tra i soggetti coinvolti, che il futuro della filiera avrebbe richiesto una ancor più efficiente capacità di relazioni sia orizzontali che verticali nella filiera, oltre che di sistema.

Principali effetti positivi del networking Forte sviluppo di servizi di assistenza tecnica per gli agricoltori Ottimizzazione delle attività di raccolta e consegna delle materie prime alle aziende di trasformazione. Forte riduzione dei costi di transazione (contrattazione collettiva) Ottimizzazione del processo di controllo di qualità (e di miglioramento qualitativo) lungo tutta la filiera. Contributo allaumento dellefficienza economica sia delle singole fasi che della filiera nel suo insieme, con rafforzamento del posizionamento competitivo.

3. Azione pilota sulla «governance» di filiera (1) Lazione pilota non poteva che essere focalizzata sugli strumenti che rendono possibile nel caso specifico, o che possono farlo, anche in altri casi nellagroalimentare, una «governance di filiera»: o Le Organizzazioni di Produttori (OP) o Le Organizzazioni Interprofessionali (OI) Rispetto alle OP, a partire dagli aspetti peculiari di quelle locali (soprattutto in termini di specializzazione, dimensioni, assetto organizzativo, funzioni svolte), si è svolto un approfondimento a livello di altri Paesi Med per confrontare altre esperienze e per valutare lattitudine di questi soggetti verso lintegrazione anche verticale nelle filiere, mediante OI, nonché le aspettative nei confronti della nuova PAC.

3. Azione pilota sulla «governance» di filiera (2) Rispetto alle OI, lazione pilota ha previsto un approfondimento dei diversi approcci sviluppati anche in altri Paesi, in particolare in Francia, su questo tema. E stato organizzato, a luglio scorso, un meeting ad Avignone, nel quale lOI del pomodoro da industria si è potuta incontrare e confrontare con INTERFEL (OI che riguarda verdure e legumi )e SONITO (OI del pomodoro da industria) Lo scambio di esperienze e di valutazioni, particolarmente interessante, porterà, nelle intenzioni, allo sviluppo di un nuovo network europeo tra OI

Gli spunti principali emersi dal confronto tra OI (1) Lo sviluppo delle OI francesi è stato fortemente influenzato (determinato), dalle norme nazionali (primo contratto depositato nel 1942, nel 1974 il codice agrario francese ha istituito linterprofessione) E stato riconosciuto un ruolo pubblico delle OI sulle norme di qualità, ad esempio … Con uno strumento finanziario: tasse parafiscali (poi abolito da norme UE) Successivamente «contributi volontari obbligatori»: o Riconoscimento da parte dello Stato/regioni o Regole interprofessionali estese a tutto il settore

Gli spunti principali emersi dal confronto tra OI (2) Limiti del riconoscimento europeo (accordi sui prezzi) OI corte e OI lunghe (più difficili, con la GDO) Cosa fanno: o NO prezzo o Contratti tipo (pagamenti, parametri qualitativi, penalità, aspetti tecnici/servizi) o Arbitraggio o Ricerca e sperimentazione «dentro» le OI o Promozione (importante per il fresco, inesistente per il trasformato) o Ruolo «politico»: rappresentanza interessi di filiera Nel caso del fresco: o Gestiscono la comunicazione e la promozione al consumo o Analisi di mercato o OP necessariamente «vicine ai produttori» anche geograficamente

Possibili sviluppi Interesse a collaborare a livello MED / Ue: vero una rete/associazione di OI Temi di interesse comune: o norme UE per costituzione … o … attività … o … limitazioni … o … opportunità per le OI (e in parte per le OP), o Confronto di esperienze o Accesso a fondi UE (nuova PAC) Relazione tra norme statali (nei diversi Stati UE) e norme europee

4. In sintesi: dal progetto, quali benefici per la filiera? 1.Il progetto ha rappresentato unoccasione utile di approfondimento e di più consapevole presa di coscienza degli operatori della filiera. 2.La focalizzazione su GRANDI TEMI strategici, quali innovazione, internazionalizzazione e sostenibilità, ha favorito un allargamento degli orizzonti oltre le contingenze del mercato e delle diverse campagne produttive, favorendo lo sviluppo di un approccio più «strategico» e meno «tattico» 3.La dimensione internazionale del progetto ha rappresentato unoccasione e uno strumento importante di crescita.

Grazie per lattenzione