Benedetta Ceccarini II SANU Metodologie Didattiche 2009/2010

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Benedetta Ceccarini II SANU Metodologie Didattiche 2009/2010 Letteratura e cibo Benedetta Ceccarini II SANU Metodologie Didattiche 2009/2010

La cucina dei ricchi e dei poveri Pellegrino Artusi Olindo Guerrini

Pellegrino Artusi(1820-1911) Gastronomo e scrittore,trascorse gran parte della sua vita in toscana,esercitando il commercio e l'attività bancaria. Arricchito, si ritirò dedicandosi alla letteratura, ma la sua fama è legata al libro "La scienza in cucina e l'arte del mangiar bene (1891)“. Il merito più grande riconosciuto all'Artusi è quello avere operato una fusione fra la tradizione culinaria toscana e quella dell'Emilia Romagna inserendo suggestioni provenienti da altre regioni e da Paesi stranieri. Per la prima volta veniva proposto un modello dove i rigorosi confini delle tradizioni culturali regionali, divise in Nord, Centro e Sud, venivano abbattuti per ricreare un insieme armonioso, in linea con il momento storico dell'unificazione nazionale. “Cappone di arrosto con tartufo”

L’opera (1891) Si tratta di una raccolta di ricette della cucina tradizionale, tuttora pubblicata e largamente venduta, che fu a lungo considerata anche un modello di perfetta lingua italiana. Le ricette in gran parte erano state raccolte da Artusi durante i suoi viaggi in Italia, ed in gran parte sono ricette di carattere casalingo, descritte talora con piccoli commenti personali e preventivamente provate dai suoi due cuochi. Alcune ricette: -Pasta con le sarde alla siciliana; -Risotto alla luganega; -Sugo di pomodoro.

Olindo Guerrini (1845-1916) Nato a Forli,si laureò all’università di Bologna in Giurisprudenza Prese spunto da Pellegrino Artusi per la sua opera: “L'arte di utilizzare gli avanzi della mensa", comparsa postuma nel 1918 dove viene illustrata una cucina “povera”, allusiva della penuria alimentare cui era condannato il Guerrini stesso dal magro stipendio di bibliotecario presso l'Università e dalla precaria vita di scrittore.

L’opera (1918) Per avanzi si intendeva e si intende, tutto quello che rimaneva di non utilizzato non solo alla fine di un pranzo, ma anche dopo la preparazione di un piatto. Adoperare gli avanzi, oltre che ad ovvie ragione di economia, rispondeva anche a necessità gastronomiche, dato che ciò che se ne ricavava aveva la bontà e l’originalità di un piatto nuovo. Gli avanzi erano molto vari: pasta, riso, carne, pesce, verdure, uova, e il loro riutilizzo fece nascere: polpette, ragù, risotti, frittate, insalate, supplì, frittelle, ecc. 

Bibliografia it.wikipedia.org/wiki/Olindo_Guerrini ; it.wikipedia.org/wiki/Pellegrino_Artusi ; www.taccuinistorici.it › Home› News ; log.giallozafferano.it/index.php/arte-degli-avanzi ;