1 La proposta di regolamento per la riduzione delle emissioni di CO2 delle auto: contenuti, analisi e proposte per una posizione italiana. di Andrea Molocchi.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
(TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA)
Advertisements

Il riciclo come opportunità italiana per salvaguardare il clima e ridurre i consumi energetici Duccio Bianchi, con la collaborazione di Elio Altese, Daniele.
Fonte: International Energy Agency – WEO 2010 Nello scenario di policy le emissioni sono del 49% inferiori rispetto a quelle dello scenario tendenziale.
Ambiente Potenziamento della raccolta differenziata (comma 1108) Intervento: Il comma 1108, al fine di ridurre le quantità dei.
Amici della Terra Italia Onlus, è unAssociazione ambientalista attiva in Italia dal 1978 con sedi e recapiti su tutto il territorio nazionale. Gruppi regionali.
TESTO UNICO DELLE NORME IN MATERIA INDUSTRIALE, ARTIGIANA E DEI SERVIZI ALLA PRODUZIONE L.R. 28 ottobre 2003, n. 20.
SEMINARIO PER GIORNALISTI FRIULI VENEZIA GIULIA Trieste, 20 febbraio 2009 La politica europea per lenergia e la lotta ai cambiamenti climatici Anguel K.
TRASPORTI, LOGISTICA E AMBIENTE FRA REGOLAZIONE E POLITICA INDUSTRIALE Ernesto Cassetta Università degli Studi di Udine Gruppo di Ricerche Industriali.
1 TRANSDOLOMITES 2007 Mobilità ed Energia Energie Rinnovabili Moena (TN) 25 – 26 Ottobre 2007 Ing. Giovanni Pino – APAT.
1 Riflessioni sul futuro della politica di coesione DG Politica regionale Commissione europea.
1 Come spostare traffico dalla gomma alla rotaia Romeo Danielis Università degli Studi Trieste Quali ferrovie a Nord Est. Le proposte.
LOMBARDIA 2020 Diamo valore al Clima: Efficienza, Sostenibilità, Competitività 20 FER in collaborazione con.
BSA-Accordo per la ripartizione dell'onere di applicazione del PK - Roma, 16 ottobre Considerazioni sul PRINCIPIO di EQUITA Consumi energetici e.
Environmental Legal TeamEnvironment and Beyond Centro Interdipartimentale REPROS Università degli Studi di Siena Corso di Perfezionamento, 12 maggio 2009.
Verso il POR FSE Consiglio Regionale del Veneto
NUOVE OPPORTUNIA DI FINANZIAMENTO PER CITTA CHE AFFRONTANO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO Banca Investimenti Europea (BEI) Conferenza annuale ManagEnergy: Nuove.
Modellistica e Gestione dei Sistemi Ambientali Meccanismi flessibili di applicazione del Protocollo di Kyoto: i permessi negoziabili Chiara Mocenni.
Unione Europea e Fondi Strutturali
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dellUE LOCM zucchero Maria Rosaria Pupo DAndrea Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA)
IL NUOVO SCENARIO NORMATIVO PER LINQUINAMENTO ACUSTICO DA RUMORE AEREO E LE SUE RIPERCUSSIONI SULLEFFICIENZA DEGLI AEROPORTI NICOLA GUALANDI, LUCA MANTECCHINI,
1 I costi ambientali e sociali della mobilità in ambito urbano Uno studio degli Amici della Terra Roma – 27 marzo 2003.
Ministero dello Sviluppo Economico
Motori ad alto rendimento ed inverter Situazione generale
Conferenza Economica della Provincia di Ravenna “ L’impresa e il soggetto pubblico per la pianificazione territoriale integrata” Alessandro Lanza PhD,
Regional Policy EUROPEAN COMMISSION 1 Bruxelles, 15 maggio 2006 INCONTRO DEGLI STUDENTI DELLUNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE CON LE ISTITUZIONI EUROPEE.
Seminario Confindustria Risparmio energetico: strumento per la competitività Luigi Paganetto Monza, 22 gennaio 2007 Lefficienza energetica: il ruolo della.
LE NUOVE SFIDE PER LE IMPRESE ELETTROTECNICHE ED ELETTRONICHE Ing. R. Corridori Servizio Centrale Ambiente ANIE.
Pacchetto clima EU e Green Economy
Architettura della programmazione Programmazione Strategica: UE OSC – Orientamenti Strategici Comunitari STATOQSN Quadro Strategico Nazionale Programmazione.
Retribuzioni, produttività e costo del lavoro: alcuni confronti internazionali Paola Naddeo Ires-Cgil Roma - 8 settembre 2004.
La politica energetica nazionale Il Piano Triennale della Ricerca di Sistema Elettrico Marcello Capra Dipartimento per lEnergia IEE Info Day –
Politica di coesione - I nuovi regolamenti comunitari Prospettive per il periodo Paola Bertolissi – Commissione europea DG Occupazione, affari.
Oltre Kyoto considerazioni e proposte Vittorio Marletto, ARPA-SIM, Bologna.
Bologna 15 Maggio Cambiamenti climatici e variazioni ambientali: dal 1988 UNEP e OMM, Costituzione del IPCC Conferenza di Rio 1992: Convenzione.
AZIONI E TECNOLOGIE PER RIDURRE LE EMISSIONI Automobile ed emissioni di CO2: quali scenari per la mobilità sostenibile? Mario Zambrini Milano, 16 dicembre.
La Direttiva Emissions Trading: obiettivi, contenuti, prescrizioni
Il settore ceramico nel Piano Nazionale di Assegnazione.
Luigi Bidoia Scenari strategici per le imprese italiane produttrici di piastrelle in ceramica Sassuolo, 17 dicembre 2007.
Al servizio di gente unica Presentazione degli Orientamenti nelle Politiche Comunitarie di Coesione Udine 6 giugno 2012 Auditorium Palazzo Regione.
1 Il metano nello scenario energetico dei trasporti nel medio lungo periodo Davide Tabarelli LA GIORNATA DEL METANO PER I TRASPORTI Modena, 14 maggio 2012.
Giovanni Lelli, Commissario ENEA
1 Il biodiesel vincoli comunitari alle agevolazioni fiscali nazionali.
© ABB SpA - 1 Possibili riflessi del protocollo di Kyoto Sustainability Affairs Italy Gianluca Donato 25 Maggio Politecnico di Milano Il ruolo attivo.
Vincenzina Zanetti - Italy Caparica – Lisbon 20/21 November 2008
Sostenibilità per il Gruppo
Promozione presso le Camere di Commercio dei servizi ICT avanzati resi disponibili dalla banda larga Camera di Commercio di Parma Parma.
La consulenza aziendale nella PAC 2014/2020: prospettive
PATTO DEI SINDACI. Sulla scia dell'ambizioso pacchetto "Clima ed energia", dove lUnione Europea si impegna unilateralmente, entro il 2020, a ridurre le.
ASSOCOSTIERI - Roma, 26 Maggio 2009 Forum delle imprese per lo sviluppo sostenibile 2° workshop gruppo di lavoro biomasse Proposte concrete per lo sviluppo.
Italia e Unione Europea verso gli obiettivi di Kyoto? Riccardo Liburdi - Le emissioni di gas serra italiane nel 2004 sono cresciute dello.
Nuovo ciclo di programmazione
Roma, 10 dicembre 2010 Il ruolo del nucleare nello scenario energetico globale.
POR FESR FVG OBIETTIVO COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE Programma operativo regionale FESR Relazioni internazionali e comunitarie.
-17 Aspettative economiche – Europa Settembre 2013 Indicatore > +20 Indicatore 0 a +20 Indicatore 0 a -20 Indicatore < -20 Unione Europea Totale: +6 Indicatore.
Un Piano Strategico per lo Sviluppo dei Sistemi ITS in Italia ROMA 13 Dicembre 2007 Prof. Giovanni Tesoriere I SISTEMI ITS A SUPPORTO DELLE POLITICHE SULLA.
WORKSHOP WORKSHOP QUALITÀ DELL’ARIA E DINTORNI QUALITÀ DELL’ARIA E DINTORNI Realtà e prospettive nella Provincia di Livorno Livorno 27 Giugno 2008 Livorno.
L’UNIONE EUROPEA OGGI LE ISTITUZIONI DELL’UNIONE EUROPEA L'UE ha una struttura istituzionale unica nel suo genere: le priorità generali dell'UE.
« save your money , respect
Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Settore Strumenti della programmazione regionale e locale IL MODELLO DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE.
LA POLITICA ENERGETICA ITALIANA. Anche il nostro Paese presenta una politica energetica Essa si rifà alla normativa vigente in Europa…
1 Energia e industria in Italia Davide Tabarelli Cisl Civitavecchia 9 marzo 2011 marzo 2011.
1 Il metano nei trasporti: scenari politici, economici e sociali Davide Tabarelli LA GIORNATA DEL METANO PER I TRASPORTI Verona, 28 maggio 2014 Maggio.
Programma Operativo FESR 2014/2020
Verso l’Economia Verde: analisi di scenario per la sostenibilità
“La certificazione delle competenze nel settore delle energie rinnovabili: Scenari europei e applicazione della direttiva RES 28/2009/EC in Italia” Workshop.
1 1 Cambiare motori, ma soprattutto abitudini! Convegno nazionale contro lo smog, Torino, 9 febbraio 2007 Mario Zambrini, Istituto di Ricerche Ambiente.
Corso di Sistemi di Trazione A. Alessandrini – F. Cignini – C. Holguin – D. Stam AA Lezione 7: Come ridurre gli impatti della mobilità.
Fondi strutturali e Strategia Europa 2020 EuroMigMob – 1° Evento
Ing. Luca Ricci Consorzio GeoHP1 Potenzialità del contributo della Geotermia a Bassa Entalpia nel raggiungimento degli obiettivi 2020.
Daniele Spagnuolo 5 A RIM. La Politica dei Trasporti La politica dei trasporti rappresenta quella politica economica comunitaria rivolta allo sviluppo.
Transcript della presentazione:

1 La proposta di regolamento per la riduzione delle emissioni di CO2 delle auto: contenuti, analisi e proposte per una posizione italiana. di Andrea Molocchi - ISAT

2 Indice relazione: 1.I dati sulle emissioni di gas serra dei trasporti su strada 2. Le finalità del regolamento nel contesto della politica comunitaria su energia e clima 3.Una verifica del potenziale di riduzione di gas serra al 2020 degli obiettivi del regolamento CO2 auto 4.Il meccanismo di convergenza dei produttori 5.Sette buone ragioni per uno schiacciamento della retta dei valori limite 6.Il ruolo della legislazione sullinformazione al consumatore (marketing pubblicitario)

3 1. I dati sulle emissioni di gas serra dei trasporti su strada EU15: da 637 Mt 1990 a 795 Mt 2006

Percentuali di riduzione dei gas serra nei macro-settori dellUE nel 2004 e previsioni al 2010 secondo due scenari di intervento (misure esistenti, misure addizionali) 4 1. I dati sulle emissioni di gas serra dei trasporti su strada Situazione 2004 Scenario 2010 misure esistenti Scenario 2010 misure addizionali

5 1. I dati dellItalia sulle emissioni di CO2 dei trasporti auto Fonte: APAT, 2008

Evoluzione delle emissioni specifiche di CO 2 delle autovetture nuove nellUE (gCO2/km), 1995 e ITA

7 Indice relazione: 1.I dati sulle emissioni di gas serra dei trasporti su strada 2. Le finalità del regolamento nel contesto della politica comunitaria su energia e clima al Una verifica del potenziale di riduzione di gas serra al 2020 degli obiettivi del regolamento CO2 auto 4.Il meccanismo di convergenza dei produttori 5.Sette buone ragioni per uno schiacciamento della retta dei valori limite 6.Il ruolo della legislazione sullinformazione al consumatore (marketing pubblicitario)

Il pacchetto energia proposto dalla Commissione UE il 23 gennaio 2008: gli obiettivi quantitativi 1.Settori ETS: -21% delle emissioni al 2020 rispetto al 2005 e accentramento a livello comunitario del meccanismo di fissazione dei permessi di emissione 2.Settori non ETS (trasporti, agricoltura, rifiuti): ripartizione differenziata fra Stati Membri equivalente al - 10% delle emissioni al 2020 rispetto al 2005 (Italia –13%) 3.Fonti rinnovabili: 20% al 2020 sui consumi finali di energia (Italia 17%). 4.La proposta sulle fonti rinnovabili comprende anche un obiettivo minimo del 10% dei consumi di combustibili fossili nei trasporti con fonti rinnovabili

Le finalità della proposta di regolamento CO2 auto proposto dalla Commissione il 19 dicembre Bilanciare meglio gli sforzi richiesti ai vari settori delleconomia europea per ridurre le emissioni di CO 2, coinvolgendo il settore dei trasporti auto 2. Ridurre la dipendenza energetica dallestero 3. Stimolare la leadership tecnologica dellindustria europea e rafforzare la sua posizione competitiva nel contesto globale

Gli obiettivi e le scadenze temporali del regolamento CO2 auto Obiettivo generale: 120gCO2/km dal 2012, così ripartito: 130 gCO2/km come media sul venduto UE dal 2012 con miglioramenti delle tecnologie veicolari misurabili con il ciclo di tipo approvato restanti 10 gCO2/km di riduzione con misure addizionali ispirate allapproccio integrato (uso condizionatori ad alta efficienza; sistemi di monitoraggio della pressione dei pneumatici, standard di resistenza al rotolamento dei pneumatici, installazione di indicatori di cambio marcia, etc.) Nessun obiettivo al 2020 (anche se la Commissione aveva precedentemente proposto 95 gCO2/km dal 2020)

11 Indice relazione: 1.I dati sulle emissioni di gas serra dei trasporti su strada 2. Le finalità del regolamento nel contesto della politica comunitaria su energia e clima al Una verifica del potenziale di riduzione di gas serra al 2020 degli obiettivi del regolamento CO2 auto 4.Il meccanismo di convergenza dei produttori 5.Sette buone ragioni per uno schiacciamento della retta dei valori limite 6.Il ruolo della legislazione sullinformazione al consumatore (marketing pubblicitario)

12 Emissioni di gas serra dei trasporti auto nellUE. Scenario tendenziale e obiettivo non-ETS a confronto Mt CO2eq Scenario tendenziale (+6,4% vs 2005) Obiettivo non-ETS (-10% vs 2005) ,7 Mt CO2eq.

13 Una verifica del potenziale di riduzione di gas serra al 2020 degli obiettivi del regolamento CO2 auto (studioTML, agosto 2008) Riduzione necessaria nei trasporti auto in base a pacchetto energia: 95,7 Mt CO2eq Valutazione del potenziale di riduzione di diverse opzioni per il regolamento CO2 auto: gCO2/km t.a. dal 2012 (senza obiettivo al 2020): 37 Mt CO2eq g/km dal g/km dal 2020: 80 Mt CO2 eq Affinchè lintero gap rispetto al tendenziale sia ridotto esclusivamente con misure di efficienza veicolare, gli obiettivi dovrebbero essere: g/km dal g/km dal 2020: 96,3 Mt CO2 eq g/km dal g/km dal 2020: 93,7 Mt CO2 eq g/km dal g/km dal 2020: 94,6 Mt CO2 eq TML non ha invece analizzato il potenziale di misure di contenimento delle percorrenze (mobilità sostenibile)

14 Primi spunti per una politica di riduzione delle emissioni di CO2 dei trasporti auto 1.Intervenire sullefficienza energetica delle auto nuove è ineludibile, ma non sufficiente per la riduzione delle emissioni di CO2 dei trasporti auto 2.E necessario accompagnare la legislazione sulla CO2 delle auto nuove con un rilancio delle politiche di mobilità sostenibile: 3. Porre il problema della coerenza delle politiche comunitarie allinterno della discussione del regolamento comunitario sulla CO2 auto. Responsabilità degli Stati: fiscalità orientata alla CO2 e pedaggiamento veicolare per razionalizzare la mobilità (Greening Transport package) Responsabilizzazione dei consumatori e del marketing pubblicitario: necessità di rafforzare la normativa vigente riguardante linformazione al consumatore (dir 1999/94/CE)

15 Indice relazione: 1.I dati sulle emissioni di gas serra dei trasporti su strada 2. Le finalità del regolamento nel contesto della politica comunitaria su energia e clima 3.Una verifica del potenziale di riduzione di gas serra al 2020 degli obiettivi del regolamento CO2 auto 4.Il meccanismo di convergenza dei produttori 5.Sette buone ragioni per uno schiacciamento della retta dei valori limite 6.Il ruolo della legislazione sullinformazione al consumatore (marketing pubblicitario)

16 Emissioni medie di CO2/km nel 2007 dei dieci principali marchi per volumi di vendite in Europa. ClassificaMarchio Emissioni di CO 2 (g/km) Riduzione Riduzione % di distanza dall'obiettivo commissione dei 130 g al 2012 % di superamento ob. interm. al 2007 (155 g) nel percorso ai 130g/km Media 1997 Media 2005 Media 2007 (%) 1Fiat ,3-18,8%-1,2%+6%+11% 2Peugeot ,9-19,8%-6,0%+9%+8% 3Citroen ,2-17,3%-1,3%+9%+8% 4Renault ,4-15,4%-1,7%+13%+6% 5Toyota ,8-21,3%-8,7%+14%+4% 6Ford ,1-17,2%-1,3%+15%+4% 7Opel/Vauxhall ,9-15,1%-2,0%+18%+1% 8Volkswagen ,7-4,9%+1,7%+24%-4% 9BMW ,7-18,2%-8,0%+36%-14% 10Mercedes ,4-15,5%+1,8%+45%-22% Fonte: elaborazione ISAT in base a dati JATO Dynamics 2008 (CO2/km 2007) e T&E 2006 (CO2/km 2005)

17 Il meccanismo di convergenza dei produttori Meccanismo di convergenza congegnato su tre fattori di flessibilità e un sistema di sanzioni: 1)Flessibilità di gamma, cioè interna a ciascun gruppo di produttori (obiettivo unico per tutti i marchi soggetti alla medesima entità di controllo azionario) 2)Differenziazione degli obiettivi dei singoli gruppi di produttori secondo il peso delle auto vendute; 3)Pooling: un meccanismo di flessibilità che consente la condivisione volontaria degli obiettivi fra gruppi di produttori (che consente quindi lo scambio dei g/km di emissione fra i produttori «virtuosi» e quelli «inadempienti» nel rispetto dellobiettivo loro assegnato). 4)Sistema di sanzioni gradualmente crescente che prevede un livello uguale per tutte le auto (20 euro per gCO2/km nel 2012, 35 euro nel 2013, 60 euro nel 2014, 95 euro nel 2015), da calcolare su tutte le auto vendute del produttore

18 Gli obiettivi indicativi dei produttori

19 Le motivazioni della pendenza della retta dei valori limite dei produttori e la « dimenticanza » dei costi esterni Criterio della neutralità competitiva come unico criterio applicato I trasporti sono causa non solo di emissioni di CO2, ma anche di ingenti costi esterni, vale a dire di costi che ricadono sulla collettività dovuti ai rischi dellinquinamento atmosferico, del rumore, degli incidenti della congestione da traffico. INFRAS/IWW (2004) ha calcolato un totale di 650 miliardi di euro di costi esterni dei trasporti per lUE17. Lassociazione Amici della Terra nel 2006 ne ha calcolati 40 per la sola Italia (oltre il 3% del PIL) Il recente pacchetto proposto dalla Commissione Greening Transport ribadisce la priorità strategica assegnata alla riduzione dei costi esterni dei trasporti Che senso ha un regolamento per la riduzione della CO2 delle auto nuove che non solo non aiuta a ridurre i costi esterni, ma addirittura favorirà la loro crescita?

20 Indice relazione: 1.I dati sulle emissioni di gas serra dei trasporti su strada 2. Le finalità del regolamento nel contesto della politica comunitaria su energia e clima 3.Una verifica del potenziale di riduzione di gas serra al 2020 degli obiettivi del regolamento CO2 auto 4.Il meccanismo di convergenza dei produttori 5.Sette buone ragioni per uno schiacciamento della retta dei valori limite

21 Sette buone ragioni per un obiettivo di CO2/km uguale per tutti i produttori 1.Il peso delle auto è una delle principali opzioni per la riduzione delle emissioni di CO2. 2.Una retta piatta contribuirebbe al contenimento del rumore delle auto, in quanto il rumore dovuto allattrito dei pneumatici è correlato alla sezione dei pneumatici e al peso delle auto 3.La gravità degli incidenti è associata alla massa dei veicoli coinvolti 4.Una retta piatta stimola i produttori a contenere le dimensioni dei veicoli, con benefici di minore occupazione di spazio e di minor congestione a parità di veicoli sulle nostre strade 5.Una retta piatta riduce al minimo le emissioni inquinanti delle auto nelle condizioni reali di traffico 6.Un obiettivo di CO2 uguale per tutti minimizza i costi esterni ambientali della fase di produzione dei veicoli, con un potenziale di riduzione per i soli gas serra di circa 5 gCO2eq./km (JRC, 2008)

22 E la settima? La curva piatta protegge le nostre tasche! Opzioni di convergenza a 130g Costi attuali netti per la società (M euro) Euro/tCO2 ridotta Obiettivo uniforme per tutti i produttori (130g) con trading Obiettivi differenziati in base al footprint (pendenza 40%) Obiettivi differenziati in base al footprint (pendenza 80%) Obiettivi differenziati in base alla massa (pendenza 40%) Obiettivi differenziati in base alla massa (pendenza 80%) Obiettivi differenziati mediante % di riduzione uguale per tutti Valutazione di costo-beneficio per la società delle diverse opzioni di convergenza nel periodo , utilizzando TREMOVE Fonte: SEC (2007) 1723.

23 E opportuno chiedere, se non labolizione immediata, perlomeno la progressiva riduzione della differenziazione degli obiettivi dei produttori, in maniera tale che nellarco di pochi anni dal 2012 le distorsioni ambientali e le complicazioni pratiche derivanti dalla funzione dei valori limite siano eliminate. Scambio negoziale fra leliminazione delle distorsioni competitive delle sanzioni (ad es. con una differenziazione delle penalità differenziata in base al peso delle auto) e riduzione progressiva degli obiettivi differenziati fra produttori entro il 2015? Se la tendenza legislativa è di inserire nel regolamento un obiettivo a lungo termine (95 g/km), perché mai non puntare su una piena applicazione del principio chi inquina paga almeno a lungo termine? La praticabilità dello schiacciamento della retta dei valori limite

24 Grazie per lattenzione!