INCONTRO CON IL Napoli, Villa Pignatelli- Casa della Fotografia, 28 aprile 2013.

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INCONTRO CON IL Napoli, Villa Pignatelli- Casa della Fotografia, 28 aprile 2013

“GRUPPO NAZIONALE RODOLFO NAMIAS” Gruppo Rodolfo Namias NASCE A PARMA IL “GRUPPO NAZIONALE RODOLFO NAMIAS” Parma, 8 e 9 giugno 1991 Dopo un “censimento” durato alcuni mesi sulle riviste di fotografia sono stati convocati a Parma tutti coloro che avevano nel frattempo dato la propria adesione all’iniziativa. Ci siamo quindi ritrovati in una ventina intorno ad un tavolo subito ricolmo di fotografie stampate su carta da disegno. Tutti, infatti, avevano portato le proprie immagini, ognuna con una storia fatta di tentativi, esperienze, successi ed insuccessi. È stato un pomeriggio, quello di sabato 8 giugno, intenso, appassionante, durante il quale si è avuta finalmente la possibilità di confrontarsi e di discutere un “argomento” sul quale non è facile trovare interlocutori, perlomeno sul lato strettamente tecnico. Estratto da “Il Fotoamatore” settembre/ottobre 1991 Il Gruppo Rodolfo Namias è nato a Parma nel 1991, nella sede del Circolo Fotografico “Il Grandangolo”, fondato da una ventina di appassionati provenienti da varie regioni italiane. Due anni prima alcuni amici de Il Gran-dangolo avevano celebrato il 150° della Fotografia con una mostra (“Sulle orme della fotografia: 1839 – 1989”) fatta di immagini realizzate tramite l’utilizzo di antiche tecniche di stampa; il lavoro di ricerca e sperimentazione svolto durante tutto il 1989 fece automaticamente nascere l’esigenza di approfondire maggiormente sia le stesse tecniche da poco “riscoperte” sia le possibilità creative ed espressive dei procedimenti storici.

Gruppo Rodolfo Namias La figura di Rodolfo Namias è una stella di prima grandezza nella storia fotografica italiana: nel 1894 a soli 27 anni iniziò la pubblicazione della rivista “Il Pro-gresso Fotografico”, che si affermò in tutto il mondo per la serietà e l’importanza delle sue comunicazioni scientifiche. Poco dopo istituì la Scuola Laboratorio di fotochimica e fotografia applicata. Le sue scoperte furono numerose e di grande importanza: nel 1899 indicò per primo i metodi di inversione per dissoluzione dell’argento con ossidanti, formulando con precisione l’uso del permanganato acido. Questo consentì lo sviluppo della cinematogra-fia a opera dei fratelli Lumiere. Scoprì la possibilità di fissare i colori con mordenti metallici, che trovò applicazione nella cinematografia Technicolor. Il suo lavoro di scrittore è poderoso: sono circa trenta i volumi che continuamente aggiornò in successive edizioni; notissima la sua Enciclopedia Fotografica, tradotta in varie lingue estere e che si può considerare l’opera classica sulla fotografia.

Gruppo Rodolfo Namias

Enorme diffusione di macchine fotografiche, Guardiamoci intorno Enorme diffusione di macchine fotografiche, numerosi scatti

Come sono viste, e dove vanno a finire? Guardiamoci intorno Come sono viste, e dove vanno a finire?

Come sono viste, e dove vanno a finire? Guardiamoci intorno Come sono viste, e dove vanno a finire?

se stampassimo tutte le foto postate su Flickr in un solo giorno? Guardiamoci intorno Cosa succederebbe se stampassimo tutte le foto postate su Flickr in un solo giorno? Lo ha fatto l’olandese Erik Kessels, fondatore e direttore creativo dell’agenzia di comunicazione KesselsKramer.

Guardiamoci intorno Il digitale ha nostalgia dell’analogico? Nostalgia - Film Simulation for AfterShot Pro Alien Skin Software Tony - Image Toning

Guardiamoci intorno Si corre il rischio di non credere alle fotografie d’autore?

Guardiamoci intorno Si corre il rischio di non credere alle fotografie d’autore? Mitch Dobrowner “Funnel-Cornfield”, Minnesota 2010

Guardiamoci intorno Si corre il rischio di non credere alle fotografie d’autore? John Sexton “Merced River”, Happy Isles, Yosemite Valley, California 1974

Guardiamoci intorno Si corre il rischio di non credere alle fotografie d’autore? E. Weston, 1940 A. Adams, 1960 A. Kertèsz, 1933

La tecnica di Ansel Adams Guardiamoci intorno La tecnica di Ansel Adams

Cosa faceva Ansel Adams che noi ora non facciamo? Riflettiamo Cosa faceva Ansel Adams che noi ora non facciamo? Lettura esposimetrica a zone Raccolta dati EXIF, talvolta anche con GPS Mascheratura (dodging/burning) Stampa chimica su carta

Riflettiamo La stampa: da virtuale a reale La stampa chimica come mezzo per emergere dalla massificazione della fotografia solo virtuale e “usa e getta”

Riflettiamo Corsi e ricorsi della storia… George Eastman, 1888 You press the button, we do the rest Reazione alla massificazione della fotografia: Linked Ring, Photo-Secession Recupero di tecniche ormai obsolete ai fini espressivi: la fotografia è un’arte e vuole competere alla pari

Riflettiamo Charles Baudelaire: “Il pubblico moderno e la fotografia”, critica a un “Salon” di pittura e fotografia, Parigi 1859 (*). *) Il testo integrale in francese si può trovare su http://etudesphotographiques.revues.org/index185.html Salvi pure dall’oblio le rovine cadenti, i libri, le stampe e i manoscritti che il tempo divora, le cose preziose di cui va sparendo la forma, che chiedono un posto negli archivi della nostra memoria: sarà ringraziata e applaudita. Ma se le si concede di usurpare il dominio dell’impalpabile e dell’immaginario, e di tutto quello che vale solo per quel tanto d’anima che l’uomo vi mette, allora poveri noi! L’industria, facendo irruzione nell’arte, ne diviene la più mortale nemica, e la confusione delle funzioni fa sì che nessuna sia compiuta a dovere. La poesia e il progresso sono due ambiziosi che si odiano d’un odio istintivo, e, quando s’incontrano sulla stessa strada, bisogna che uno dei due serva l’altro. Se si concede alla fotografia di sostituire l’arte in qualcuna delle sue funzioni, essa presto la soppianterà o la corromperà del tutto, grazie all’alleanza naturale che troverà nell’idiozia della moltitudine. Sono convinto che i progressi male applicati della fotografia abbiano contribuito molto, come d’altronde tutti i progressi puramente materiali, all’impoverimento del genio artistico francese, già così raro.

Corsi e ricorsi della storia… Riflettiamo Corsi e ricorsi della storia… Intorno al 1970… Necessità di svincolarsi dai materiali commerciali dalla gamma sempre più limitata Eccezionale permanenza delle stampe alternative rispetto a quelle alla gelatina/argento Possibilità di intervenire in modo creativo sulla costruzione dell’immagine. 1977: primo libro “moderno” dedicato esclusivamente alle tecniche alternative

Corsi e ricorsi della storia… Riflettiamo Corsi e ricorsi della storia… Da “Progresso Fotografico”, novembre 1978

Riflettiamo Corsi e ricorsi della storia… Intorno al 1990: La stampa fotografica è materia È prodotta totalmente a mano È un’opera “unica” Differenze principali prima e dopo il 2000: Uso della tecnologia digitale per la produzione dei negativi Internet per la ricerca di informazioni e per la condivisione di esperienze Oggi: Casualità della formazione dell’immagine Poca importanza alla stabilità Sta diventando una moda?

Oggi Internet Gruppi di discussione e mailing list Siti dedicati Analog Photography Users Group www.apug.org Large Format Photography Forum www.largeformatphotography.info Alt-Photo Process List lists.altphotolist.org Facebook: Alternative photographic processes Antiquarian Avant-Garde Art & Processes Wet Plate Collodion Photography Siti dedicati Alternativephotography.com Associazioni Gruppo Rodolfo Namias AAPG, Austin Alternative Photography Group Gesellschaft für Photographische Edeldruckverfahren The International Society of Bromoilists Picto Benelux Stankovaja Fotografia XXI

Oggi Internet Testi online Brevetti Testi cartacei Open Library openlibrary.org Library of Congress www.loc.gov Internet Archive archive.org Project Gutenberg www.gutenberg.org/ Google libri Brevetti Espacenet brevetti europei e non US Patent Office dal 1790 Archivio Centrale dello Stato Testi cartacei OPAC Servizio Bibliotecario Nazionale

Pubblicazioni cartacee Oggi Pubblicazioni cartacee

Facciamo il punto Tecniche fotografiche alternative a che cosa? Antiche tecniche fotografiche antiche? Tecniche fotografiche storiche storiche? Per il GRN: processi fotografici sia storici che alternativi a quelli industriali di massa, dai quali si distinguono per la prevalente componente manuale che li caratterizza. “Any photographic printing material that does not originate from a box labelled with one of the well-known commercial brand names may be described as 'historical', 'alternative', 'non-silver', 'unconventional', 'obsolete' or even 'archaic'. Nearly all such materials must be hand-made (though palladium paper is now commercially available once again in the USA) so the practices tend to be labour-intensive and their use does not increase any shareholders' dividends!” www.mikeware.co.uk/mikeware/Conspectus.html

Sta diventando una moda? Facciamo il punto Sta diventando una moda? Un po’ sì…

Esempio: la stampa al platino Facciamo il punto Attorno ad alcune tecniche si è creato un alone di ammirazione misto a rispetto e a sopravvalutazione in termini economici Esempio: la stampa al platino È un prodotto di qualità, fatto per durare nel tempo, usato da Ansel Adams e da Irving Penn, con un'aura di $$$ dovuta al metallo ancora più nobile dell’oro. Quanto può costare una stampa al platino di più di una callitipia, che usa esattamente gli stessi ingredienti se non l’argento al posto del platino, e che richiede esattamente gli stessi passaggi in bacinella, gli stessi tempi di lavoro e la stessa maestria? Per fare una stampa di medie dimensioni (20x25), invece di 20 gocce di soluzione di nitrato d’argento al 20% si usano 20 gocce di soluzione di cloruro di platino (II) al 20%. Siccome 20 gocce equivalgono a circa 1 cc, la differenza di costo è quella tra 0,2 g di sale d’argento (1.6 $/g nel catalogo Bostick & Sullivan) e 0,2 g di sale di platino (50 $/g). Quindi circa 9.7 $, pari a 7,5 €).

Facciamo il punto Attorno ad altre tecniche sta crescendo l’interesse forse perché precedentemente poco praticate, ma ben presenti nella storia della fotografia Esempio: il collodio umido Per produrre immagini di buone dimensioni è necessaria una camera a banco ottico, e la manualità non è delle più facili. Però, in questo momento, "fa tendenza“: è la dimostrazione del POSSESSO di un banco ottico, meglio se vintage, e che lo si sa MANEGGIARE. Inoltre bisogna impegnarsi in artifizi da PICCOLO CHIMICO che non sono alla portata di tutti.

Facciamo il punto Attorno ad alcune tecniche sta crescendo l’interesse, altre invece… Risultati di ricerca in Google “cyanotype” 770.000 “ambrotype” 533.000 “platinum print” 350.000 “collodion” photography 326.000 “carbon print” 237.000 “gum bicromate” 220.000 “salted paper” 211.000 “bromoil” 208.000 “palladium print” 203.000 “ziatype” 144.000 “salt print” 64.100 “kallitype” 35.600 “van dyke brown print” 32.500 “gumoil” 12.400 “oilprint” 9.610 “temperaprint” 2.390 “resinotype” 1.520 resinotipia 927

Facciamo il punto Ciò che non si dice: Per imparare a ottenere risultati accettabili con una tecnica sono necessari alcuni mesi, per riuscire a dominarla sufficientemente almeno un anno I costi iniziali possono essere non indifferenti: prodotti chimici stampante inkjet fotografica altra attrezzatura: lampada UV, pennelli, bilancia ecc. Costi di produzione: inchiostri e trasparenti inkjet, carta da disegno Tempi di lavoro più lunghi rispetto alla stampa tradizionale Prodotti chimici a volte pericolosi per la salute e per l’ambiente

La stampa fotografica In cosa sono diverse le immagini di oggi rispetto a quelle degli anni ‘70? Una maggiore conoscenza dei processi chimici conduce a stampe migliori dal punto di vista della conservazione e dell’estetica fotografica La facilità con la quale si possono ottenere le separazioni di colore si riflette in numerose opere stampate in tri/quadricromia I negativi digitali consentono un accurato controllo dei valori tonali e della loro riproducibilità nella stampa Il mutamento dei gusti estetici comporta una diversità di composizione e presentazione delle opere (es. le pennellate ai bordi o gli effetti di doppio tono) La facilità di reperimento di informazioni aiuta a riscoprire e riprodurre processi altrimenti rimasti obsoleti (es. la physautotypie, la resinotipia, ecc.)

Perché con le Antiche Tecniche? La stampa fotografica Perché con le Antiche Tecniche? Per essere completamente Autori delle proprie immagini Per cercare nuove forme espressive Per capire di più il passato Per il piacere materiale del fare Da “Progresso Fotografico”, dicembre 1978