RAPPORTO TRA ATLETI-ALLENATORI-GENITORI

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RAPPORTO TRA ATLETI-ALLENATORI-GENITORI

PRINCIPIANTI Nella fase iniziale dell’avvicinamento al pattinaggio, i bambini dovrebbero ”imparare divertendosi” e non imparare solo la tecnica, ma anche il rispetto delle regole, il piacere di stare insieme ai compagni per condividere dei momenti di attività fisica che servirà al miglioramento del corpo e della mente. Importantissimo in questa prima fase di avvicinamento al pattinaggio è il rapporto con i genitori. Essere genitore di un bambino che fa sport a qualsiasi livello è impegnativo perché bisogna capire cos'è lo sport, cosa insegna lo sport, cosa regala e cosa ci chiede in cambio lo sport.

Il rapporto con il genitore è duplice: - per prima cosa deve servire ad aiutare a far crescere il bambino per mezzo di un dialogo comune in secondo luogo essere genitore di un bambino che fa sport impone delle regole di comportamento anche al genitore. E’ importante far capire che per ottenere un risultato migliore, i ragazzi devono impegnarsi di più e meglio e che comunque c'è sempre chi è migliore e chi è peggiore,senza che per questo ci si debba vantare o deridere gli avversari. Fare sport vuol dire migliorare fisicamente, perché lo sport, comunque, migliora la potenza, la coordinazione, l'equilibrio e, perché no, l'aspetto fisico, ma deve migliorare anche l'individuo, esaltando le sue qualità personali e di relazione.

PREAGONISMO Con le prime gare bisogna insegnare le prime regole dello sport: Accettarsi per quello che si è: anche un brutto anatroccolo può diventare un cigno, bisogna aver fiducia in se stessi e guardare con fiducia al futuro, non confrontarsi troppo con gli altri, ma guardare al proprio miglioramento tecnico, coreografico, psicologico. Avere un obiettivo lontano, non farsi condizionare troppo da un risultato positivo o negativo immediato ma guardare avanti. Ricordarsi che il lavoro ”paga sempre” : prima o poi vedrete il risultato del vostro sforzo se vi allenerete con impegno, intelligenza e costanza.

Rispettate sempre gli avversari Rispettate sempre gli avversari. Una classifica che non ci soddisfa, non può far perdere delle amicizie, si deve essere rivali in gara non fuori, lo sport deve servire anche a farsi degli amici. Bisogna imparare ad essere obiettivi: solo così si potrà comunque affrontare lo sport con serenità e vedendo i pregi e i difetti degli avversari sarà possibile studiare una strategia di gara tale da portare ad un possibile successo. Capire poi che vincere è importante, ma non necessario, ci sono altri valori ben più importanti nella vita. E’ importante ricordare che i genitori sono spesso artefici dei successi sportivi degli atleti a completamento del lavoro dell'allenatore, trasmettendo fiducia e motivandoli ,o al contrario, se non giustamente coinvolti, causa del loro allontanamento dallo sport.

AGONISMO Per arrivare ad un alto livello tecnico bisogna fare delle rinunce: l'atleta fa delle rinunce, l'allenatore fa delle rinunce, la famiglia al completo fa delle rinunce. Ci deve però essere un equilibrio, non si può pensare che le rinunce siano ripartite in modo diverso e la bilancia pesi troppo da una parte, perché in questo modo si arriva al punto di rottura; un allenatore si stanca di allenare se vede che gli atleti non si impegnano abbastanza e questo vale anche per le altre parti. Spesso intervengono periodi di stanchezza durante i quali non si ha voglia di dare il massimo, ma quando arrivano le gare si pretende il massimo,e invece si paga!

La cosa più difficile da affrontare nella fase agonistica è che la meta che ci si era prefissata ed era lontana, si avvicina in modo preoccupante, talvolta passano gli anni e si comincia a dubitare di ottenere quello per cui per tanto tempo si è lottato e sacrificato o, ancora peggio, non si migliora, mentre si vedono migliorare gli altri. In questa fase la famiglia è la prima che deve avere fiducia nell'atleta ed apprezzare ogni suo sforzo al di là del risultato. La cosa sbagliata è pretendere sempre la vittoria: ognuno ha il diritto di sbagliare senza che ciò sia una tragedia! Il ruolo di allenatore e genitore nei confronti dell'atleta è questo: dare fiducia all'atleta, spingerlo a fare meglio possibile, a restare lucido, a capire i motivi della sconfitta, ad essere paziente, ad organizzare meglio il suo lavoro futuro.