Relazione Emissioni IPA dell’area di Taranto

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Transcript della presentazione:

Relazione Emissioni IPA dell’area di Taranto Dott. Stefano Spagnolo ARPA Puglia Incontro GdL interregionale INEMAR - Bari, 05.10.2010

Il Contesto Emissivo Dati del Registro INES/EPER (2002-07) ed INES/EPRTR (2008-10) Il Registro INES sino al 2006 presentava per la Puglia un’emissione superiore alle 25 t/anno di IPA totali pari a più del 90% delle emissioni nazionali di IPA presenti nel registro. Tali emissioni nel Registro INES sono dovute principalmente alla “cokeria” e all’impianto di “sinterizzazione” dell’ILVA. Nella Relazione preliminare ARPA si è ritenuto opportuno stimare in dettaglio, e con specifico riferimento all’anno 2009, i diversi contributi emissivi di IPA e di BaP derivanti dalle varie attività antropiche presenti nell’area (industria, porto, trasporto stradale e riscaldamento) considerando il seguente dominio.

1° Dominio di studio

La stima delle emissioni Nella Relazione di ARPA è stata considerata principalmente la metodologia CORINAIR per la valutazione delle emissioni in atmosfera di IPA. L’Approccio utilizzato: per la stima delle emissioni è quello “Bottom up” per tutte le sorgenti (in particolare quelle industriali) per le quali erano disponibili informazioni sufficientemente dettagliate sulle concentrazioni a camino e sulle caratteristiche produttive/emissive; per le sorgenti areali relative al trasporto e al riscaldamento si è adottata la metodologia “Top-down”, con la disaggregazione delle emissioni note a livello provinciale.

Base dati e Fonti Documentazione AIA; Autocontrolli e Campionamenti specifici; Registro INES Banca dati Emission Trading; Inventario nazionale delle emissioni in atmosfera; Rapporti Ambientali; Rapporti Tematici; Misure dirette Banche dati ISTAT ecc…….…………

La stima delle emissioni A partire dalla classificazione SNAP, sono state prese in considerazione le sorgenti puntuali (Industria), areali (Industria, Porti e Riscaldamento) e lineari (Traffico) di seguito descritte: sorgenti puntuali Le emissioni delle sorgenti puntuali sono state ottenute utilizzando diverse fonti [dichiarazioni delle singole aziende, monitoraggi, stime, documenti e relazioni tecniche, altre banche dati (INES/EPRTR e Inventario emissioni ISPRA)] sorgenti diffuse/areali Le emissioni delle sorgenti diffuse (o areali) vengono stimate attraverso la formula Ei =A FEi per le sorgenti industriali; disaggregando opportunamente il dato emissivo di IPA dell’inventario nazionale ISPRA della provincia di Taranto per il riscaldamento e per il porto. sorgente lineare Le emissioni delle sorgenti lineari sono state stimate utilizzando il dato emissivo di IPA dell’inventario ISPRA della provincia di Taranto ripartito ipotizzando la stessa distribuzione di PM10 per singolo arco stradale secondo il Piano dei Trasporti della Regione Puglia.

Le sorgenti emissive Le Sorgenti emissive Areali/Diffuse considerate sono quelle relative ai seguenti aspetti: Traffico stradale; Riscaldamento; Porto (navi). Le Sorgenti emissive Puntuali (industriali) considerate fanno riferimento alle seguenti tipologie di aziende: Siderurgiche (ILVA); Raffinazione (ENI); Energetiche (EDISON & ENIPOWER); Cementizie (CEMENTIR); Inceneritori (APPIA & AMIU).

Emissioni Diffuse/Areali Le Emissioni del porto di Taranto sono quelle dell’inventario nazionale di ISPRA del 2005 per gli IPA Totali relativi alla provincia. Il dato stimato è risultato pari a 1,25 kg anno. Le Emissioni da riscaldamento sono state stimate considerando il dato di IPA totale dell’inventario nazionale di ISPRA del 2005 della provincia ripartito tramite un coefficiente di ripartizione elaborato dai dati ISTAT riferito al numero di abitazioni con impianti di riscaldamento alimentati a biomasse nel comune di Taranto rispetto a quelli dell’intera Provincia. Il dato comunale è stato ulteriormente disaggregato a livello di Quartieri attraverso la popolazione residente.

Emissioni da Riscaldamento Il valore emissivo di IPA per l’intera Provincia di Taranto era pari a 470,6 Kg/anno. Oltre l’80% di questo valore è legato a impianti residenziali, in particolare a caldaie con potenza termica < di 50 MW alimentate a biomassa. Il dato del Quartiere Tamburi è pari a 0,20 kg anno.

Emissioni del Traffico – Step.1 Obiettivo: Stima emissioni di IPA nell’area di pertinenza della centralina di via Machiavelli. Problematiche: Mancanza di stima di emissioni di IPA connesse al macrosettore 07 – trasporto su strada. Metodologia: Il Piano Trasporti della Regione ha elaborato il Grafo stradale con i relativi flussi veicolari per tipologia di veicoli (leggeri e pesanti). Nel Rapporto Ambientale della VAS del PTR sono state stimate le emissioni lineari per ogni arco stradale di PM10, NOx e SOx (anno di riferimento 2007). Noto il dato di emissione provinciali di IPA del 2005 (inventario naz. ISPRA). Questo è stato disaggregato per gli archi stradali del dominio di studio utilizzando come proxy la distribuzione delle polveri rilevate dal PRT suddetto.

Breve descrizione metodologica Le emissioni di IPA correlate al trasporto su strada si stimano, nell’area di pertinenza della centralina di via Machiavelli, in 2,45 Kg/anno.

Emissioni del Traffico – Step.2 Considerando la metodologia semplificata di stima delle emissioni di IPA del Guide Book 2009 e in base ai dati di flusso rilevati (misurati) direttamente abbiamo stimato le emissioni di IPA in due aree (urbana ed extra-urbana) nei pressi di due stazioni di monitoraggio della QA (Via Machiavelli & via Alto Adige). I dati ottenuti sono descritti nelle tabelle seguenti.

Emissioni del Traffico – Step.2 Dominio Extra-Urbano nei pressi dell’ILVA (Staz.Q.A. Macchiavelli) Dominio Urbano nel Centro Urbano (Staz.Q.A. Alto Adige)

Emissioni industriali Le principali aziende (eccetto l’ILVA) presenti nel nostro dominio e oggetto di studio sono le seguenti: Raffineria ENI; Le due centrali termoelettriche EDISON ed ENIPOWER; Il Cementificio CEMENTIR; I due i inceneritori APPIA e AMIU.

Emissioni Altre industrie – 2009

Emissioni industriali ILVA Nel caso dell’ILVA, che risulta (come di seguito esposto) la sorgente emissiva di IPA di gran lunga più significativa dell’area, la valutazione è stata riferita, specificamente, ai volumi di produzione “effettivi” conseguiti nell’anno 2009 all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto, pari a circa il 50% rispetto alla produzione dell’anno 2008.

Breve descrizione metodologica Emissioni di IPA dell’ILVA secondo ARPA Sorgenti puntuali con emissioni Diffuse (D) e/o Convogliate (C) Emissioni Convogiate e Diffuse per processi: Le emissioni Diffuse sono state stimate attraverso i Fattori di emissione dei BREF, dell’EPA e dell’EMEP-CORINAIR Le emissioni Convogliate sono state calcolate in funzione della portata dichiarata/effettiva, delle ore di funzionamento anno per i dati delle concentrazioni medie derivanti dalle misure effettuate da ARPA Misure dirette

Emissioni ILVA S.p.a.

Considerazioni Em. Altoforni con e senza catrame; Dich. INES 2009 ILVA – NO emissioni Diffuse quindi delle Cokerie (perdite porte e tubazioni, ecc..); Dich. INES 2009 sulla Sinterizzazione sono pari a 199 kg/a contro il dato misurato da ARPA di 1.620 kg/anno.

Contributi emissivi

Altre considerazioni e criticità ILVA per la stima delle emissioni diffuse di IPA, riportate nel Registro INES/EPRTR e nella documentazione AIA fa riferimento solo alla metodologia prevista dal BREF non considerando quella CORINAIR; Il BREF non prende in considerazione la stima delle emissioni diffuse dovute ai processi dell’altoforno e dei laminatoi a caldo; I Fe del BREF per alcune attività presentano dei range di variabilità molto elevati (es. Fe cokerie variano da 3mg/t a 1.250mg/t per le perdite da porte); Non esiste un riferimento omogeneo che definisca il numero di IPA da considerare (totali, 20, 16, 6 ,4) per la stima delle emissioni;

Emissioni e contributi Dati finali Emissioni e contributi * Impianto attivato nel 2010 ** Refrattari senza catrame ***Emissione di IPA da intero Comune di Taranto

Emissioni e contributi emissivi Dati finali Emissioni e contributi emissivi

Considerazioni Finali Il bilancio emissivo per l’anno 2009 conferma il predominante apporto dello stabilimento siderurgico alle emissioni in atmosfera di IPA nell’area di Taranto, in misura tale che nessuna delle sorgenti puntuali o areali considerate diverse dall’ILVA raggiunge, comunque, lo 0,18% del totale, mentre molte sorgenti risultano di vari ordini di grandezza inferiori. ILVA emette il 98,82% di IPA del Dominio considerato All’interno delle sorgenti di IPA dello stabilimento siderurgico, la più rilevante risulta la cokeria, con percentuali rispettivamente del 79,81% (per gli IPA totali) e del 98,5% (per il benzo(a)pirene), nel caso in cui sia completa la sostituzione dei refrattari con altri privi di catrame, come dai grafici riportati di seguito.

Conseguenze Due Provvedimenti sindacali; Richieste di approfondimento e di monitoraggio delle emissioni di IPA dell’area di Taranto da parte della Regione; Ricorso ILVA al TAR; Predisposizione di un piano di monitoraggio e controllo con misurazioni dirette degli IPA e del BaP dell’area di Taranto da parte della Regione e ARPA in collaborazione con ENI e Cementir; D.Lgs. 155/2010; Ping Pong (Relazione ARPA, Controdeduzioni-ILVA, ControContro deduzioni-ARPA, ControControContro deduzioni-ILVA, ecc..); Giudizio del TAR (30.09.2010); A breve l’Avvio del monitoraggio e controllo sugli IPA e sul BaP nell’area di Taranto