Meriggiare pallido e assorto
Meriggiare pallido e assorto presso un rovente muro d’orto, ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, sfrusci di serpi. Tempo della scrittura
Nelle crepe del suolo o sulla veccia ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano spiar le file di rosse formiche al sommo di minuscole biche. Struttura metrica
Osservare tra i frondi il palpitare lontano di scaglie di mare Piano fonico Osservare tra i frondi il palpitare lontano di scaglie di mare mentre si levano tremuli scricchi di cicale dai calvi picchi
E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia com’è tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia Parole chiave ESCI
Cronologicamente la lirica è la prima della sezione Ossi di seppia e risale addirittura al 1916 Tempo della scrittura
Versi di varia lunghezza (da nove a undici sillabe) riunite in strofe diversamente rimate. L’ipermetropia del v. 7, dovuta alla clausola sdrucciola, permette la rima veccia con intreccia(no). I cinque versi finali sono tutti teminanti con rime e consonanze (-aglia, -iglia, -aglio, -aglia, -iglia). Struttura metrica
Sul piano fonico tutta la poesia è costruita sulle aspre tonalità prodotte dalle consonanti s, t, c, r, z. C’è, infatti, una voluta accumulazione di suoni aspri che non è certamente quella della lingua d’uso: pruni, sterpi, schiocchi, merli, frusci, serpi, scricchi, calvi, picchi. Piano fonico
Ogni strofe contiene una parola che racchiude in sé l’idea di altezza, diostacolo, di barriera: muro, biche, picchi, muraglia. Esse formano un piccolo campo semantico che, evocando la difficoltà a “vivere” dell’uomo moderno, costituisce uno dei più frequenti motivi della poesia montaliana. Parole chiave
Glossario Ipermetropia: verso che supera la misura dello schema metrico normale.