26 novembre 2012 Il romanzo I Promessi sposi

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Transcript della presentazione:

26 novembre 2012 Il romanzo I Promessi sposi Motivazioni della scelta del genere I fondamenti dell’arte manzoniana Le caratteristiche del romanzo storico manzoniano Trama I temi Analisi di passi scelti

I promessi sposi

Le tre redazioni Il romanzo è stato scritto per la prima volta nel 1821, aveva come titolo "Fermo e Lucia". In questa prima edizione, erano diversi sia i nomi di alcuni personaggi sia alcuni episodi. La lingua utilizzata era "un composto ", fatto di frasi un po’ lombarde, un po’ toscane. Insoddisfatto, Manzoni si rimise all'opera cercando di correggerla

Fermo e Lucia È la prima stesura del romanzo Si tratta di un abbozzo con parti mancanti e incongruenze (vi sono anche annotazioni di lavoro dell'autore) che non fu mai pubblicato

Ne uscì un secondo romanzo, che fu pubblicato nel 1827 col titolo "I Promessi Sposi, storia milanese del sec. XVII, scoperta e rifatta da Alessandro Manzoni". Fu un successo strepitoso. Tra la prima e la seconda stesura c'è una notevole differenza

Ma Manzoni non era contento neanche della seconda redazione perchè la lingua gli sembrava ancora piena di lombardismi. Nello stesso anno, il 1827, si recò, pertanto, a Firenze a "risciacquare - come egli diceva - i panni in Arno" e sottopose il suo romanzo ad un'accurata revisione linguistica sul modello del fiorentino. Si ebbe così la terza e definitiva edizione del romanzo, che fu pubblicata tra il 1840 ed il 1842.

IL ROMANZO STORICO Motivazioni: perché il romanzo? perché storico? Poetica: vero per oggetto, utile come scopo, interessante per mezzo Concezione della storia: umili, masse come soggetto della storia; i documenti non ne danno informazione, solo la letteratura può riempire i vuoti

ARTE SCOPO: UTILE FUNZIONE: EDUCATIVA MEZZO: INTERESSANTE Coinvolgere, suscitare l’interesse del pubblico più ampio possibile OGGETTO: IL VERO CONTENUTI VERI INERENTI LA REALTÁ VERO MORALE: uomo in quanto anima e coscienza, creatura capace di bene e male VERO STORICO: realtà dei fatti storici ricostruita con gli strumenti dell’indagine storiografica VERO POETICO: interpretare i sentimenti umani

IL ROMANZO STORICO Definizione: misto di storia e di invenzione (vero storico e verosimile) Vero storico: indagato con estremo scrupolo e rigore. Verosimile: (o vero poetico) ricostruirlo è il compito specifico dell’artista, che non deve lasciarsi portare dall’invenzione fantastica, ma deve restare ancorato al realismo dello sfondo storico.

Romanzo storico Il romanzo storico dunque risponde alla poetica del VERO, dell’INTERESSANTE e dell’UTILE Inoltre si rivolge non solo alla classe dei letterati, ma a un più vasto pubblico, perché attraverso la forma narrativa e un linguaggio accessibile suscita l’interesse del lettore comune.

Il romanzo storico come risposta a queste esigenze Il romanzo risponde anche alle esigenze di impegno civile dello scrittore che può dare al lettore informazioni storiche, ideali politici, principi morali. (Educare)

Contesto storico Alessandro Manzoni inizia a scrivere il romanzo il 24 aprile 1821, mentre si trova con la famiglia nella villa di Brusuglio, a pochi chilometri da Milano. Ha con sé alcuni libri: le Storie milanesi di Giuseppe Ripamonti e il saggio di Melchiorre Gioia Sul commercio di commestibili e caro prezzo del vitto, dove legge il passo di una grida (legge emanata dal Governatore di Milano) del Seicento, che stabilisce pene severe a chi impedisca la celebrazione di un matrimonio. (tema da cui parte il racconto dei “Promessi Sposi”)

Il dominio austriaco Sono tempi difficili: Milano è sotto la dominazione dell’Austria e in città la polizia austriaca sta arrestando, uno a uno, i patrioti affiliati alla società segreta della Carboneria. Sono in corso i processi, tra cui Silvio Pellico che poi avrebbe scritto dal carcere austriaco il diario “Le mie prigioni”. Molti di loro sono amici e conoscenti di Manzoni che spera di non essere coinvolto né chiamato a subire estenuanti interrogatori

Inoltre in questo clima di dominazione straniera, la libertà di parola e di espressione erano fortemente limitate e la scelta di Manzoni di scrivere un romanzo di argomento storico, ambientato in Lombardia, era molto rischiosa, poiché gli austriaci avrebbero potuto accusarlo di patriottismo: da qui nasce l’idea di comporre un’Introduzione al romanzo, nella quale escogita l’ espediente letterario di ambientarlo nel 1600, a Milano, sotto la dominazione spagnola, fingendo di aver ritrovato un manoscritto di un autore anonimo come fonte.

Lo “scartafaccio”: un manoscritto anonimo del ‘600 Manzoni immagina di aver scoperto, nel vecchio manoscritto anonimo la storia di due giovani operai innamorati, impediti nel loro matrimonio dalla prepotenza di un signorotto del tempo. Trascrive il primo passo del manoscritto, dove l'anonimo autore, nello stile gonfio e ampolloso caratteristico di quel secolo, esprime tuttavia un proposito nuovo e originale: quello di narrare, sullo sfondo della grande storia, una semplice storia di gente umile..

In questo modo Manzoni, nascondendosi dietro l'anonimo autore, afferma: la sua adesione al principio romantico (e rivoluzionario) di rivolgere l'interesse dell'artista verso le classi popolari Al rinnovamento della letteratura, intesa molto spesso, fino a quel tempo, come specchio delle classi privilegiate per lettori privilegiati.

Trascritto così il primo passo dell'immaginario manoscritto, Manzoni ci dice di aver rinunciato ben presto alla fatica di interpretarne le stranezze stilistiche e l'illeggibile calligrafia e di aver preferito riscriverlo interamente a modo suo, in un linguaggio nuovo

Cornice storica I personaggi nati dalla fertile invenzione dello scrittore sono inseriti nella cornice storica compresa tra il 1628 e il 1630, accuratamente ricostruita e descritta. Nella prima parte del romanzo campeggiano: la sollevazione di Milano, avvenuta l’ 11 novembre 1628 a causa della carestia; il malgoverno spagnolo. Nella seconda parte sono descritte: la calata dell’ esercito imperiale in Italia e il passaggio dei Lanzichenecchi, il diffondersi della peste.

Gli avvenimenti storici - il ‘600

Gli avvenimenti storici

L’esercito imperiale e i Lanzechenecchi

La carestia

Manzoni storico, intellettuale e artista I grandi avvenimenti sono narrati in una triplice ottica: oggettivamente, con la distanza dello storico, ideologicamente, attraverso le opinioni dell’intellettuale Manzoni moralmente impegnato, soggettivamente, attraverso i pareri e i giudizi dei personaggi (es. moti milanesi)  

Quel ramo del lago di Como Inizio del romanzo Quel ramo del lago di Como

Capitolo I Il testo Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ ampia costiera dall’ altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancora più sensibile all’ occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’ Adda ricomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.

La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l'uno detto di san Martino, l'altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune. Per un buon pezzo, la costa sale con un pendìo lento e continuo; poi si rompe in poggi e in valloncelli, in erte e in ispianate, secondo l'ossatura de' due monti, e il lavoro dell'acque. Il lembo estremo, tagliato dalle foci de' torrenti, è quasi tutto ghiaia e ciottoloni; il resto, campi e vigne, sparse di terre, di ville, di casali; in qualche parte boschi, che si prolungano su per la montagna.

Lecco, la principale di quelle terre, e che dà nome al territorio, giace poco discosto dal ponte, alla riva del lago, anzi viene in parte a trovarsi nel lago stesso, quando questo ingrossa: un gran borgo al giorno d'oggi, e che s'incammina a diventar città. Ai tempi in cui accaddero i fatti che prendiamo a raccontare, quel borgo, già considerabile, era anche un castello, e aveva perciò l'onore d'alloggiare un comandante e il vantaggio di possedere una stabile guarnigione di soldati spagnoli, che insegnavan la modestia alle fanciulle e alle donne del paese, accarezzavan di tempo in tempo le spalle a qualche marito, a qualche padre; e, sul finir dell'estate, non mancavan mai di spandersi nelle vigne, per diradar l'uve, e alleggerire a' contadini le fatiche della vendemmia

Voce narrante: Narratore onnisciente e palese (giudizi espliciti e impliciti) Focalizzazione per lo più sul narratore, ma qualche volta puntata sui personaggi. Si impone però il punto di vista del narratore, depositario della corretta interpretazione della realtà: questa tecnica narrativa è indice di una visione del reale sicura (Fede) e risponde all’intento pedagogico

La trama può essere divisa in due parti: Una prima parte in cui si sviluppa l’ intreccio narrativo (dall’ incontro coi Bravi al rapimento di Lucia dal monastero di Monza ad opera dell’ Innominato); una seconda parte in cui ogni tema ed ogni motivo trova il suo naturale e provvidenziale scioglimento (dalla conversione dell’ In- nominato alla morte di Don Rodrigo, che consente le nozze di Renzo e Lucia.

Don Abbondio incontra i Bravi

Don Rodrigo aveva scommesso con il cugino conte Attilio Don Abbondio si confida con Perpetua – Cardinal Borromeo Renzo scopre l’inganno Perpetua, pur giurando di non saper niente, lasciò capire con mezze parole che in tutta quella faccenda il suo padrone non aveva nessuna colpa, ma che si trattava di prepotenti e di birboni, di uomini senza timor di Dio… Renzo, nascondendo a stento l’agitazione che gli cresceva nel cuore, tentò ancora di strapparle il nome di colui che si opponeva al suo matrimonio; ma Perpetua, ripentendo che essa non sapeva nulla, entrò in fretta nell’orto, chiudendo l’uscio. Renzo a casa di Lucia

Renzo si reca dall’Azzeccagarbugli

Fra Cristoforo e don Rodrigo Verrà un giorno …

Il matrimonio a sorpresa e il tentato rapimento di Lucia