L’autostima. Tezze, 15 ottobre 2011.

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L’autostima. Tezze, 15 ottobre 2011

L’autostima è l’idea che ognuno ha di sé, il grado di fiducia nel proprio valore, nelle proprie capacità e nella propria importanza. Più semplicemente, è il voto che ci si dà e quindi è qualcosa di assolutamente soggettivo essendo il frutto della visione che abbiamo di noi stessi. dott. Claudia Mazzocchin

Alta, bassa, positiva o negativa, l’autostima ci appartiene fin dall’infanzia, alimentata dalle esperienze che acquisiamo nel percorso della nostra vita. Il proprio livello di autostima nasce da un confronto fra sé e il mondo circostante, influenzato dalle relazioni sociali, prime tra tutte le relazioni familiari e influenzato dalla nostra vita affettiva. dott. Claudia Mazzocchin

“Un bambino quando viene al mondo, non ha né un passato né esperienze da cui trarre indicazioni per gestire se stesso, nessuna scala grazie a cui giudicare le sue capacità. Deve basarsi sulle esperienze che ha con le persone che gli stanno intorno e sui messaggi che esse gli inviano riguardo il suo valore come persona” (Satir, 1972) dott. Claudia Mazzocchin

Un bambino piccolo si basa solo su criteri esterni per confermare il proprio valore personale e la propria competenza. Si aspetta che siano persone significative della sua vita (genitori, nonni, insegnanti) a dimostrare amore e approvazione, vivendo così una totale dipendenza. dott. Claudia Mazzocchin

Nel rapporto di dipendenza del bambino rispetto alle persone del contesto familiare che lo circondano, la figura dominante è la madre; Poi vengono altri componenti della famiglia. Lo sviluppo va da una posizione di assoluta dipendenza ad una di progressiva indipendenza da queste figure, dalle quali però non si diventerà mai totalmente indipendenti. dott. Claudia Mazzocchin

Particolarmente importante è la relazione madre-figlio, perchè la madre offre la prima “relazione oggettuale” del bambino, sull’esperienza della quale egli costruirà le successive relazioni interpersonali. Se questo rapporto manca, o viene significativamente alterato precocemente, nel bambino si generano, dal punto di vista emozionale, stati carenziali che influenzano negativamente, spesso irreversibilmente, il suo sviluppo psicofisico e sociale. dott. Claudia Mazzocchin

concetto di sé e al suo senso di Nonostante la mancanza di dati certi provenienti dalla ricerca, la cosa importante da ricordare è il grande peso che il bambino attribuisce al feedback positivo da parte delle persone significative della sua vita; ogni sguardo, commento azione ha il potere di contribuire al suo concetto di sé e al suo senso di valore personale. (Erikson). dott. Claudia Mazzocchin

sentirsi degno di amore L’autostima è legata al sentirsi degno di amore e al sentirsi capace! Sentire di essere unico. Non dipende quindi dalla riuscita in sé ma dalla presenza di un forte senso di valore personale che permetta di affrontare sia i fallimenti che i successi. dott. Claudia Mazzocchin

riuscirà più facilmente a sfruttare le sue potenzialità Un bambino con un livello di autostima sano riuscirà più facilmente a sfruttare le sue potenzialità e a formare delle relazioni positive rispetto ad un bambino che soffre di profondi sentimenti di scarso valore personale. dott. Claudia Mazzocchin

Una persona può avere una bassa autostima quando ha una negativa visione di sé, (causate da problemi infantili, traumi psicologici, violenze …) e quindi si presenta eccessivamente timido con un senso d’inferiorità nei confronti degli altri insicuro incapace di controllare le emozioni con difficoltà a rapportarsi agli altri con paura di essere giudicato frustrato con la sensazione di non essere capito. dott. Claudia Mazzocchin

Camuffando la bassa autostima con: Aggressività Irrequietezza Falsa sicurezza Falso orgoglio e causando conseguenze negative con il partner, le amicizie, i figli, nel lavoro e soprattutto nella realizzazione personale. dott. Claudia Mazzocchin

Il genitore (o le figure di attaccamento) offrono dei modelli di identificazione (e quindi da imitare), rispetto alle quali il bambino prova una “venerazione” e una idealizzazione. Se il modello è troppo rigido e irraggiungibile ciò può limitare un sano accrescimento dell’autostima personale. Con lo sviluppo, soprattutto durante l’adolescenza, il ragazzo ha bisogno di mettere in discussione tali modelli, trovandone di esterni al nucleo familiare, per poi approdare ad una individuazione di sé e ad un autonomia radicata però nel passato e nei primi modelli avuti. dott. Claudia Mazzocchin

Un “adulto significativo” offre: Cura e protezione, rassicurazione a livello emotivo. Un abbraccio Ponte relazionale primario che media con l’esterno e legge le emozioni del piccolo traducendole a parole. Lodi e consolazione indipendentemente dalla “prestazione” del piccolo. La figura di riferimento ama e accetta In maniera incondizionata il suo piccolo. Il valore personale NON è legato al risultato del compito. Spinta alla scoperta e moniti al pericolo. dott. Claudia Mazzocchin