Natale in Francia Il Natale in Francia viene celebrato in modo differente a seconda della località e della regione di appartenenza. Alla tradizione più che altro commerciale, vissuta in particolare nelle grandi città turistiche come Parigi, si affiancano le tradizioni popolari. Regioni come l'Alsazia o città come Strasburgo, Colmar o Marsiglia, diventano così scenari d'eccezione per i mercatini di Natale, ricchi di illuminazioni, botteghe artigianali, decorazioni e di profumi emanati dalla gustosa gastronomia natalizia. 1
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Una delle usanze della famiglia francese è quella di preparare il presepe natalizio, formato da piccole statuine d'argilla (che chiamano santouns), vestite con i costumi tradizionali. Rappresentano i personaggi del proprio paese, come il sindaco, il parroco, le maestre, il farmacista e così via, che vanno ad aggiungersi alle classiche figure di sempre. La tradizione è stata tramandata di generazione in generazione, sin dal diciassettesimo secolo, ed è molto viva soprattutto nelle località della Provenza (Marsiglia, Aix en Provence o Augagne) 3
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I bambini amano in particolare la figura del piccolo Ravi, un allegro personaggio che con una lanterna fa luce verso il sentiero in direzione del presepe. Il Natale a Marsiglia, si arricchisce delle celebrazioni della Fiera dei Santoun, una grande mostra di presepi di forte realismo.
Nella tradizione francese i bambini ricevono i doni da Gesù Bambino (Petit Jésus) o da Pere Noel, assistito dal devoto Pre Fouettard, che ha il compito di ricordare al barbuto babbo natale il comportamento che ha tenuto ogni bambino durante l'anno appena trascorso. In alcune parti della nazione (nel settentrione) Babbo Natale usa fare visita ai bambini per ben due volte: il 6 dicembre, nel giorno di San Nicola e il giorno di Natale. 6
SAN NICOLA 7
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L'usanza inoltre vede gli adulti scambiarsi i regali non nel giorno di Natale, bensì nel giorno di Capodanno, il giorno di Saint-Sylvestre. Nel Nord della Francia, il periodo natalizio viene preannunciato dalla festa di San Martino (11 novembre), quando i bambini sono impegnati a costruire delle tipiche lanterne, usate poi per andare cercare il santo e il suo fidato asinello. In altre parti della Francia, i bambini usano lasciare le proprie scarpette vicino al camino, per essere riempite con frutta, dolci e noci dal Babbo Natale.
Le famiglie francesi usano celebrare la vigilia di Natale, la Révellon, in casa o in ristorante; l'uno o l'altro, la cucina natalizia francese rimane comunque la stessa. A Parigi per esempio abbondano le ostriche e il salmone affumicato, il paté de Fois Gras, o altri prodotti di mare o ancora le ottime lumache. Altrove troviamo il pollo arrosto, l'oca (ottima quella dell'Alsazia), il prosciutto al forno. Si accompagnano alla solita insalata, al dolce, alla frutta e al vino (soprattutto quello cotto). Nella Borgogna è il tacchino a farla da padrona, servito con le castagne. 10
Il dolce rappresentativo in tutta la nazione è la Bûche de Noël, il tipico fagotto al cioccolato di Natale (in uso anche come dolce del solstizio invernale nella tradizione pagana). Dolce natalizio a forma di ceppo d'abete, presentato sempre molto colorato proprio come un albero di Natale. 11
La crema di mandorle è usata nella preparazione del noto Galette des Rois, la torta dei re, una dolce pasta sfoglia ripiena di crema di mandorle e con all'interno la classica 'fava', una figurina di gesso colorata. La si usa con un vero e proprio rito natalizio, la sua distribuzione prevede infatti un rituale ben preciso: colui che trova la fava diventa re (roi) o regina (reine). 12
L’albero è considerato un simbolo di vita da tutte le culture L’albero è considerato un simbolo di vita da tutte le culture. Questa tradizione vige soprattutto fra i popoli tradizionalmente più legati alle forze della natura. Per i Celti l’albero diventa un mezzo per celebrare il “culto della luce” nel giorno del solstizio d’inverno, la nostra Notte di S.Lucia, la notte più lunga dell’anno. L’albero è la speranza della rinascita nel periodo buio e quindi l’invocazione della luce tramite la nascita del Sole Bambino. Le palle colorate di oggi erano i frutti e i dolci di un tempo, legati ai rami dell’albero per simboleggiare la nascita della vita nella primavera dopo l’inverno, che si perpetua attraverso un albero che non muore (l’Abete sempreverde). Cultura e Albero della Conoscenza, meglio noto come Albero del Bene e del Male del Giardino dell’Eden, sono strettamente legati. Diventa chiaro allora che questa figura della Sacra Bibbia origina dalla tradizione celtica. All’Abete in particolare è stato affidato il compito di simboleggiare il Natale in tutto il mondo. Questo ruolo risiede nelle radici stesse del suo nome (in latino Abies alba): A-bete è la composizione di alfa e beta secondo l’alfabeto greco, o di alef e bet, prime due lettere dell’alfabeto ebraico e caldaico. Quindi Abete significa l’ “Inizio di tutte le Cose”. La forma dell’Abete è considerata una tendenza dell’albero a raggiungere il divino, per cui esso diventa un tramite posto da Dio stesso sulla Terra per ricongiungere divino e terreno. 13
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