Obesità è pandemia ? Nicola Fuiano MD

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Transcript della presentazione:

Obesità è. . . . pandemia ? Nicola Fuiano MD Dirigente Medico Specialista in Clinica Pediatrica Responsabile Servizio di Allergologia Pediatrica Membro dell’ European Childhood Obesity Group

Obesità in età pediatrica una epidemia globale ? è presente in tutto il mondo industrializzato, soprattutto in Europa, America, Nord Africa, Medio Oriente; si sta diffondendo anche nei Paesi in via di sviluppo; i dati di prevalenza documentano che l’ obesità rappresenta la patologia cronica diffusa più dell’ asma bronchiale, nel breve e lungo termine si rendono necessari programmi finalizzati alla prevenzione e alla terapia di questa autentica “pandemia”.

Obesità Negli U.S.A. la prevalenza di sovrappeso e obesità è raddoppiata negli ultimi 20 anni. In Canada nei ragazzi di età compresa tra 7 e 13 anni la prevalenza dell’ obesità è passata dal 12% del 1981 al 30% del 1996. In Europa, al variare delle diverse realtà socioeconomicoculturali, dello stile di vita e delle abitudini alimentari,l’ obesità in età pediatrica è stimata al 13% in Finlandia e al 35% in Grecia.

Obesità In Italia ? Il 37,9% enfatizzato dai “media” è certamente sovrastimato: i dati del nostro territorio sono coerenti con le conclusioni di altri studi condotti in Lombardia, Veneto, Toscana: Sono obesi l’ 11,1% dei maschi, il 13,2% delle femmine; È dimostrata più elevata prevalenza di sovrappeso ed obesità nelle famiglie a basso reddito, soprattutto nelle Regioni del Sud.

Obesità normopeso ? sovrappeso ? obeso ? Quale definizione ? normopeso ? sovrappeso ? obeso ?  valutati peso corporeo ed altezza: peso corporeo (in kg) altezza (in m²) = Body Mass Index (BMI) BMI da 18 a 25 normopeso BMI da 25 a 29 sovrappeso BMI > 30 obeso

Obesità Obesità ? tra “Scilla” e “Cariddi” ovvero… tra ereditarietà e ambiente

Obesità da New England Journal of Medicine (2003,20;348) una chiave di lettura: l’obesità figlia di mutazione genetica: nel 5.8 % degli obesi studiati: carenza del recettore dell’ ormone melanocortina 4 (MC4R) agonista per il legame con il recettore dell’ ormone anoressizzante alfa-melanocita-stimolante:  comportamento compulsivo,  desiderio incontrollato di mangiare,  assoluta mancanza di sensazione di sazietà.

Obesità e “ambiente”: quando ? Due sono i periodi della vita a reale rischio di obesità: Quello intrauterino secondario al sovrappeso della gestante; l’adolescenza. C’ è una terza fase: tra i 3 e i 5 anni che porta all’ obesità precoce.

Obesità: come ? la “marcia” verso l’ obesità inizia già nella vita fetale ? la formazione dei centri ipotalamici deputati alla regolazione della fame e della sazietà inizia nel 1° e nel 2° trimestre di vita intrauterina; nel 3° trimestre aumenta il numero degli adipociti; gli errori alimentari materni durante la gravidanza rappresentano il primo “step” dell’ obesità infantile; un aumento medio di 9 – 11 kg in gravidanza assume ruolo “protettivo” nel possibile sviluppo dell’ obesità in età pediatrica; l’incremento di peso oltre la soglia dei 9 – 11 kg e l’ipernutrizione nel 3° trimestre di gravidanza sono chiaramente adipogenetici per il feto.

Obesità: come ? tra “ambiente” e “ambiente”: il ruolo della famiglia: entrambi i genitori obesi ? rischio di obesità nella prole = 34 %; uno solo dei genitori obeso ? rischio = 25 %; nessuno dei due genitori obesi ? la percentuale scende al 18 %.

obesità: tra latte materno e latte vaccino 9 gr/l proteine 36 gr/l 0,4:1 rapporto caseina/lattoglobuline 4,5:1 70 gr/l lattosio 49 gr/l 340 mg/l percentuale di calcio 1170 mg/l 2 gr/l sali minerali 7 gr/l

Obesità Obesità ? è rischio cardiovascolare è ipertensione arteriosa è patologia respiratoria è patologia gastrointestinale (epatosteatosi) è patologia ortopedica (osteoartriti, ginocchio varo)

Obesità Obesità ? è ipercolesterolemia è ridotta tolleranza al glucosio è diabete di tipo 2 è sindrome “metabolica” è minore produzione di anticorpi

Obesità Obesità ? è piacere meno ai coetanei è essere sottoposti allo sfottò è vivere sulla propria pelle il rifiuto del “branco” è “bullismo” fisico, verbale, relazionale, sessuale Obesità ?

obesità in età pediatrica: che fare ? l’approccio clinico deve cominciare da una diagnosi adeguata fondata sul calcolo del BMI categorizzato per età e sesso e basato sui dati di riferimento del Territorio; ogni tentativo terapeutico deve limitarsi ai bambini e alle famiglie disponibili a cambiare stile di vita: aumento dell’ attività fisica, riduzione della sedentarietà, modifiche della dieta.

obesità in età pediatrica: che fare ? l’approccio clinico deve cominciare da una diagnosi adeguata fondata sul calcolo del BMI categorizzato per età e sesso e basato sui dati di riferimento del Territorio; ogni tentativo terapeutico deve limitarsi ai bambini e alle famiglie disponibili a cambiare stile di vita: aumento dell’ attività fisica, riduzione della sedentarietà, modifiche della dieta.

obesità in età pediatrica: che fare ?... seguendo FAO e OMS distribuzione percentuale delle calorie nella giornata Colazione 15% 15% Spuntino mattutino 5% 5% Pranzo 40% Spuntino pomeridiano 5% Cena 35%

Obesità e popolazione adulta da Arch Intern Med. 2004;164:2135-2140: secondo le stime del National Health and Nutrition Examination Surveys, negli adulti di età compresa tra 20 e 74 anni: dal 23.3 % del 1999 al 30.9 % del 2000 con quali costi pro capite per anno ? la popolazione non-obesa 333.24 USA$ la popolazione obesa 585.44 USA$

Obesità: l’ anamnesi storia del peso abitudini alimentari e frequenza dei pasti il fumo: quale rapporto ? consumo di alcool assunzione di farmaci attività fisica attuale e pregressa atteggiamento del paziente rispetto al peso aspettative e motivazioni verso il calo ponderale

Obesità: la clinica peso corporeo altezza body mass index circonferenza vita plicometria impedenziometria pressione arteriosa

Obesità: quale classificazione ? Obesità “androide” = “mela” : rapporto V/F > 0.85 Obesità “ginoide” = “pera” : rapporto V/F < 0.78

Obesità: quale monitoraggio ? glicemia a digiuno colesterolemia totale e HDL trigliceridemia uricemia transaminasi ALT transaminasi AST gamma-GT P.A.

Psicopatologia dell’alimentazione Anoressia c’è anoressia e anoressia Francesco d’Assisi, Mahatma Gandi, Simone Veil, e chi vive la spiccata diminuzione o la scomparsa del senso dell’appetito accompagnata da sensazione di ripugnanza o di nausea verso tutti gli alimenti o elettiva per determinati cibi;

Psicopatologia dell’alimentazione Anoressia ? può colpire soggetti di tutte le età; si distingue: Anoressia spuria o falsa: dovuta ad ostacoli locali, per lo più meccanici (labbro leporino, palatoschisi) che condizionano, soprattutto in età pediatrica, l’assunzione dell’alimento; ovvero patologie del digerente, del fegato, di natura tumorale; Anoressia vera: Sintomatica: quando è un sintomo di altra patologia, Idiopatica o essenziale: quando non è possibile risalire a vere e proprie cause cliniche.

Psicopatologia dell’ alimentazione Anoressia, perché ? lo stress psicofisico, le preoccupazioni, l’ansia, la noia, i traumi endocranici, le turbe psichiche a carattere depressivo-emozionale, le psicosi, le alterazioni del gusto e dell’ olfatto possono diminuire il senso dell’ appetito o turbarne la ritmicità; Anoressia mentale, come ? cute atrofica e disidratata, acrocianosi, atrofia mammaria, bradicardia, ipotensione, ipotermia, ipertrofia delle parotidi e sottomandibolari secondarie al vomito, anomalie della dentizione e perdita della dentina, diminuita densità ossea, fratture spontanee, all’ecg: prolungamento del QT e segni d’ipotrofia ventricolare sx, alterazioni elettrolitiche: ipokaliemia, iponatriemia, anemia, leucopenia, neutropenia, trombocitopenia.

Psicopatologia dell’ alimentazione Iperfagia Devianza del comportamento caratterizzata da: assunzione alimentare eccessiva, priva del carattere accessuale tipico della bulimia. Il soggetto ha la sensazione di non saziarsi mai. Bulimia Disturbo dell’istinto caratterizzata da: episodi ricorrenti di alimentazione parossistica, comportamenti compensatori inadeguati, autostima eccessivamente influenzata dalla forma fisica e dal peso, sensazione di fame abnorme, eccessiva e accessuale che determina il bisogno di assumere una grande quantità di alimenti, non tenendo conto della quantità degli stessi; l’assunzione compulsiva di cibo è ricorrente, 2 volte la settimana, caratterizzata dalla mancanza di appetito. Si distinguono: night-eating sindrome: anoressia diurna, bulimia notturna, insonnia; eating-binge: ingestione compulsiva di enorme quantità di cibo in un tempo relativamente breve, seguita da disistima, disgusto, senso di colpevolezza .

Psicopatologia dell’ alimentazione i disturbi del comportamento alimentare negli adolescenti: nell’ adolescenza i casi di anoressia e bulimia nervosa sono rari: meno dell’1 % delle ragazze sono affette da bulimia o anoressia; sono frequenti le sindromi anoressiche e bulimiche vere e proprie: la loro incidenza è in relazione alla frequenza con la quale gli adolescenti sono insoddisfatti del loro aspetto fisico, riflettendo l’ideale sociale della magrezza: nelle femmine si segnalano percentuali dall’ 1 al 3, al 20 %, molto rari i casi nei soggetti di sesso maschile; il rischio che tali disturbi del comportamento alimentare, psicologici e fisici persistano fino all’ età adulta è elevato.

Psicopatologia dell’ alimentazione nell’ adolescente ? anoressia e bulimia sono caratterizzate da una comune sindrome: disgusto del proprio aspetto fisico, ossessivo timore di perdere l’autocontrollo alimentare, preoccupazione di veder aumentato il proprio peso; è possibile recuperare il peso normale mentre persistono i disturbi psichiatrici.

Psicopatologia dell’ alimentazione il ruolo del pediatra: quali i segni, quali i sintomi da valorizzare ? rapido calo ponderale, continue variazioni di peso, irregolarità mestruali o amenorrea successiva a cicli mestruali normali, ipertrofia delle parotidi, erosioni dello smalto dei denti, eccessiva preoccupazione per il peso, regimi dietetici pur in condizioni di sottopeso, digiuno, eccessivo esercizio fisico.

Corso teorico-pratico di “scienza dell’ alimentazione” dietologi nutrizionisti cultori “esperti” e c’ è anche la “vox populi… Vox Dei”…. ma ….l’ alimentazione è…fantasia collettiva o disciplina scientifica ?

Corso teorico-pratico di “scienza dell’ alimentazione” il metabolismo basale la termogenesi la spesa energetica il valore energetico dei singoli nutrienti la “lezione” dei LARN

metabolismo basale il metabolismo basale ( MB ) rappresenta il dispendio energetico in condizioni post-assorbitive, di riposo per almeno 24 ore, il valore del MB dipende dalla massa magra in funzione di età, sesso, funzionalità tiroidea, ricambio proteico.

metabolismo basale per 24 ore determinato in funzione dei diversi mestieri (8 ore di lavoro/die) Attività lavorativa calorie per 24ore Sarto 2.600 Calzolaio 2.800 Metallurgico 3.400 Giardiniere 4.100 Muratori manovali 3.600 Minatori di carbone 4.500

termogenesi espressione della spesa energetica a riposo eccedente il MB, secondaria: all’esposizione al freddo, a sostanze termogenetiche, all’ assunzione di cibo: quest’ultima richiede un “costo” finalizzato alla digestione, all’assorbimento, alla metabolizzazione, e all’immagazzinamento dei singoli nutrienti.

spesa energetica spesa energetica per l’ esercizio fisico: comporta mediamente un terzo del dispendio totale quotidiano ed è condizionato dal peso corporeo, dalla durata, dall’ intensità e dal tipo di esercizio fisico; spesa energetica per l’ accrescimento corporeo: risente del costo energetico relativo al contenuto energetico del tessuto neo-formato e dal dispendio energetico per la sua sintesi.

il “costo” delle varie attività Attività Calorie/kg/ora nel sonno 0.93 nella veglia, fermi a letto 1.10 seduti comodamente 1.43 leggendo ad alta voce 1.74 stando in piedi rilasciati 1.50 guidando l’ auto 1.90 scrivendo rapidamente a macchina 2.00 spazzando 2.41 camminando a 4 km l’ora 2.86 camminando a 6 km l’ora 4.28 scendendo le scale 5.20 nuotando 7.14 salendo le scale 15.80

il costo dell’attività della nutrice il “lavoro” della mamma che allatta ? è strettamente dipendente dalla quantità di latte prodotto: se per ogni 100 g di latte prodotto la mamma spende 87 kcal, di quante calorie necessita la stessa mamma giornalmente? FABBISOGNO ENERGETICO DI BASE + SURPLUS ENERGETICO PER L’ ALLATTAMENTO dove il “surplus” stimato per 750 ml di latte al giorno equivale a 650 calorie

Nutrizione nutrizione autotrofa nutrizione eterotrofa processo fondamentale ed esclusivo degli organismi viventi finalizzato all’introduzione delle sostanze necessarie alla sopravvivenza. La nutrizione viene divisa in due classi: nutrizione autotrofa peculiare di alcuni esseri viventi in grado di sintetizzare le molecole necessarie alla propria sopravvivenza partendo da composti organici e/o inorganici; nutrizione eterotrofa propria dell’essere umano, permette la sintesi di nuove strutture organiche a partire da sostanze organiche preformate, introdotte dall’esterno; è caratterizzata da una forte dipendenza dall’ambiente.

la “lezione” dei LARN il fabbisogno quotidiano dei nutrienti proteine: l’apporto è inversamente proporzionale all’ età: 2 gr/kg/die nel neonato, 1.5 g/kg/die a 5 anni, 1.2 g/kg/die in età adolescenziale-adulta; lipidi: l’apporto decresce col crescere dell’ età: 50% in corso di allattamento,36% nei primi due anni di vita, 25-30% dopo i 2 anni; glucidi: nei primi 6 mesi di vita il 48%; dall’ infanzia il 55-65% del totale quotidiano.

valore energetico dei nutrienti GLUCIDI 1 gr. = 4 kcal PROTIDI 1 gr. = 4 kcal LIPIDI 1 gr. = 9 kcal

i glucidi Costituiscono la quota più importante dell’ alimentazione: il 50-60% della razione calorica giornaliera vengono ossidati in condizioni di aerobiosi ed anaerobiosi, fungono da combustibile di facile e pronto impiego, forniscono l’ energia necessaria per tutti i processi di biosintesi, regolazione, trasporto: più della metà dell’ energia sviluppata dall’ organismo deriva dall’ ossidazione del glucosio, unica molecola utilizzabile da tutte le cellule; il bisogno di energia cresce col crescere dell’ attività fisica e mentale; Partecipano alla formazione di acidi nucleici, lipidi cerebrali, glicoproteine,

i glucidi Si distinguono: monosaccaridi: glucosio, fruttosio, galattosio, mannosio; disaccaridi: saccarosio (glucosio+fruttosio) nella barbabietola da zucchero e nella canna da zucchero, maltosio (due molecole di glucosio) nei cereali in germinazione, lattosio (galattosio+glucosio) nel latte; polisaccaridi: glicogeno (di natura animale, costituito da numerose molecole di glucosio) nel fegato e nei muscoli, amido (di natura vegetale, costituito da glucosio) nei cereali, nelle patate e nei legumi, cellulosa (polisaccaride presente nelle piante; nutriente per animali erbivori).

i glucidi Indice glicemico: indica la velocità con la quale il glucosio entra nel circolo ematico; tanta più alta detta velocità, tanto maggiore la quantità di insulina secreta dal pancreas per riportare nella norma i valori di glicemia;  alcuni zuccheri come il fruttosio entrano in circolo più lentamente di carboidrati complessi (pasta, riso) che hanno un indice glicemico più alto;

i glucidi dopo il transito nel circolo ematico, dopo aver fornito energia ? il glucosio in eccesso viene trasportato al fegato e conservato sotto forma di glicogeno; esaurita la capacità di “deposito”, si passa alla sintesi di trigliceridi che si “versa” nelle cellule adipose.

le proteine Presenti in tutti gli organismi viventi; funzione “plastica” : deputate alla costituzione di : tessuti (+ quello muscolare), enzimi, ormoni; funzione “energetica”: dal fegato, attraverso la gluconeogenesi, forniscono glucosio in condizioni di insufficiente apporto energetico a partire dai carboidrati e dai lipidi.

le proteine le proteine ? macromolecole costituite da 22 unità fondamentali “AMINOACIDI” : 14 sintetizzati dall’organismo, 8 “essenziali” da apportare con l’ alimentazione (leucina, isoleucina, lisina, metionina, vallina, treonina, fenilalanina, triptofano), 2 “essenziali” nei primi 2 anni di vita (arginina, istidina).

le proteine tra proteine e proteine: proteine “ad alto valore biologico”: di natura animale che contengono tutti gli aminoacidi anche gli “essenziali” in adeguata quantità; proteine “a basso valore biologico”: di natura vegetale con scarso contenuto di aminoacidi “essenziali”.

le proteine: quale il valore nutritivo ? 3 parametri per valutare la digeribilità e l’ utilizzazione a livello metabolico: C.U.D. (coefficiente di utilizzazione digestiva): dato dal rapporto tra azoto assorbito e azoto ingerito (Na/Ni): alto per le proteine di origine animale, minore per le proteine di origine vegetale; P.E.R. (protein efficiency ratio = coefficiente di efficacia proteica): basato sullo studio delle curve di accrescimento di lotti di animali alimentati con proteine: indica il guadagno in peso corporeo/g di proteina ingerita; N.P.U. (net protein utilization = utilizzazione proteica netta): esprime la digeribilità ed il valore biologico della proteina.

i lipidi Quali funzioni ? deposito energetico: concentrati nel tessuto adiposo, sottoposti ad idrolisi, legati alle albumine plasmatiche raggiungono i tessuti ed i muscoli; isolamento termico: il pannicolo adiposo ed il sottocutaneo proteggono ed isolano organi vitali dall’ambiente esterno; costituzione della membrana cellulare: fosfolipidi e colesterolo costituiscono l’impalcatura delle membrane cellulari; veicolo per l’ assorbimento di vitamine e sostanze liposolubili; regolazione del centro della fame; contributo alla palatabilità degli alimenti

i lipidi Biologicamente distinti in: Saturi in presenza di molecole di carbonio legate tra loro da legami semplici; si presentano solidi a temperatura ambiente e sono di provenienza animale; Insaturi se all’ interno della molecola presentano uno o più doppi legami; si presentano liquidi a temperatura ambiente e sono di provenienza vegetale; differenziati in: Poli-insaturi, Mono-insaturi. Fanno eccezione: i grassi presenti nel pollo, nel pesce e nel suino: solidi a temperatura ambiente, contengono in quantità rilevante poli-insaturi; i grassi saturi presenti nell’olio di cocco, di origine vegetale, liquidi.

percentuali di acidi grassi presenti negli oli monoinsaturi polinsaturi saturi girasole 24 65 11 mais 27 60 13 arachide 50 30 20 soia 22 63 15 colza 10 vinacciolo 16 72 12 oliva 75

i lipidi: tra miseria… + alimenti da fast-food + uova in polvere patatine fritte + alimenti da fast-food + uova in polvere + carne in scatola ? ….stress ossidativo… ….aterosclerosi !

i lipidi: … e “nobililtà” A G E ? acidi grassi “essenziali”: ac. linoleico ac.linolenico entrambi poli-insaturi, precursori di TROMBOSSANI, PROSTAGLANDINE, LEUCOTRIENI (derivati dal ciclo dell’ ac. arachidonico per l’ azione enzimatica di ciclo-ossigenasi e lipo-ossigenasi), regolano il metabolismo del colesterolo, mantengono l’ integrità delle membrane cellulari, del sistema nervoso, della retina, prevengono il deterioramento della cute e degli annessi , esplicano attività antitrombotica e antiaterogena.

le vitamine Nutrienti non calorici, richiesti in piccole dosi, coinvolti in numerosi processi metabolici, energetici, immunitari. Si distinguono in: Idrosolubili (complesso B, vit C), Liposolubili ( A, D, E, K ), tutte “essenziali” per evitare: desaturazione dei tessuti, lesioni biochimiche, manifestazioni cliniche.

le vitamine idrosolubili non sono cumulabili, richiedono apporto quotidiano B 1 (tiamina) carne,pesce,uova,legumi,cereali B 2 (riboflavina) carne,pesce,uova,latte,cereali B 3 (PP o nicotinamide) carne,pesce,uova,the,caffè,cereali B 5 (ac. pantotenico) tuorlo d’uovo,fegato,grano,legumi B 6 carne,pesce,uova,latte,cereali B 8 (H o biotina) pesce,fegato,tuorlo,nocciole B12 carne,pesce,uova ac. folico carne,pesce,uova,latte,frutta C (ac. ascorbico) cavolfiori,rape,spinaci,peperoni prezzemolo,frutta acida

la vitamina C Una storia di “fragilità”: aria, luce, temperatura sono in grado di impoverire il prodotto alimentare del suo contenuto in vitamina C, i fagiolini freschi sacrificano 1/3 della loro “C” appena dopo il primo giorno, nei piselli il livello di “C” diminuisce, a temperatura ambiente, del 10% ogni giorno, negli spinaci freschi, conservati per 7 giorni,a 4°C, rimane solo il 20% della dote totale in “C”, gli spinaci surgelati trattengono l’ 80% del patrimonio di “C” anche a 3 mesi di conservazione, il lavaggio prolungato di verdure e ortaggi, la cottura, un successivo riscaldamento riducono drasticamente la presenza della “C”: Verdure e ortaggi ? Sì, freschi o surgelati, purché consumati subito !

le vitamine liposolubili sono cumulabili, possono costituire una “riserva” vit. A (retinolo) latte e derivati, fegato, carne, uova,pesce,carote vit. D latte e derivati, tuorlo d’uovo, pesce azzurro, olio di fegato di merluzzo; raggi ultravioletti vit. E (tocoferoli) olii vegetali, grano, germi di frumento, ortaggi a foglia verde (broccoli, cavoli, spinaci) vit. K ortaggi a foglia verde, frutta acida; flora batterica intestinale

i minerali Costituiscono il 4 % del peso corporeo, Sono distribuiti ovunque, Sono necessari per i processi metabolici ed il mantenimento dell’ equilibrio osmotico, devono essere introdotti con l’ alimentazione per compensare le perdite con le feci, le urine, il sudore; Si distinguono: “principali”: idrogeno, carbonio, ossigeno, azoto, fosforo, zolfo, sodio, potassio, magnesio, calcio, cloro (necessari in grammi), “in traccia”: zinco, rame, ferro (necessari in milligrammi), “in ultratraccia”: cromo, manganese, cobalto, nichel, silicio, arsenico, molibdeno, boro, iodio, fluoro, selenio.

tenore calorico di alcuni alimenti (calorie per 100 gr. di alimento) farinacei frutta verdure/legumi Pane 270 Mela, pera 40 Lattuga 20 Riso 350 Uva 70 Pomodori 25 Pasta 360 Banana 100 Broccoli 30 Grissini 375 Castagne 200 Carote 40 Biscotti 450 Fichi secchi 270 Carciofi 70 Datteri 300 Patate 80 Piselli 100 Fagioli 140

tenore calorico di alcuni alimenti (calorie per 100 gr. di alimento) carni pesce altri Abbacchio 100 Sogliola 70 Crudo 350 Agnello 130 Baccalà 180 Cotto 400 Coniglio 175 Salmone 200 Insaccati 450 Tacchino 180 Anguilla 250 Panna 340 Maiale 300 Sardine 300 Mascarpone 460 Bue 330 Cioccolato 550 Oca 350 Burro 750 Olio 900

 nutrizione: come ? cosa ? quante volte ? carni pollo, tacchino, vitello, coniglio, maiale magro 3-4 volte/sett insaccati prosciutto crudo magro, prosciutto cotto, bresaola 1-2 volte/sett pesci merluzzo, nasello, sogliola, pesce azzurro, salmone, pesce spada, dentice,orata 3 volte/sett uova n ° 2 /sett latte e yogurt parzialmente scremati ogni giorno formaggi mozzarella, scamorza, etc. 2-3 volte/sett frutta e verdura ogni giorno, più volte al giorno pane, pasta e cereali in genere privilegiare gli alimenti integrali, possibilmente da agricoltura biologica piatto unico 1-2 volte /sett

contenuto di colesterolo negli alimenti (espresso in mg/100 g) Latte e derivati Mozzarella 97 Maiale 62 Latte intero 14 Reggiano 95 Pollo 98 Latte scremato 3 Provolone 101 Vitello 71 Yoghourt 10 Ricotta 51 Fegato 300 Asiago 90 Robiola 90 Salumi Caciocavallo 90 Stracchino 90 Bresaola 108 Certosino 90 Uova (n.1) 257 Cotto 64 Emmenthal 100 Carni Crudo 92 Formaggino 93 Agnello 71 Salame 60 Gorgonzola 87 Coniglio 65

contenuto di colesterolo negli alimenti (espresso in mg/100 g) Pesci Ostrica 98 Condimenti Acciuga 70 Palombo 70 Burro 250 Aragosta 164 Pesce spada 70 Margarina 105 Cefalo 70 Polpo 140 Olio di arachide 0 Cernia 36 Rombo 50 Olio di girasole 0 Calamaro 222 Sgombro 100 Olio di mais 0 Dentice 70 Sogliola 157 Olio d’oliva 0 Gambero 154 Tonno 52 Lardo 95 Merluzzo 46 Triglia 70 Pancetta 215 Mitilo 108 Anguilla 117

contenuto di sodio negli alimenti (espresso in mg/100 g) bistecca bistecca surgelata filetto di maiale salsiccia pollo lardo salmone fresco salmone affumicato passera, sogliola sardine al pomodoro ostrica capa santa surgelata cavolo crauti asparago 60 1300 290 1100 50 68 48 520 80 40 73 206 20 750 2 pomodoro ketchup piselli piselli in scatola arachide burro di noccioline patata patate fritte cipolla cipolle all’aceto pop-corn naturale pop-corn salato riso soffiato latte intero di mucca latte materno 3 1040 1 230 5 600 1000 10 1420 1940 360 16

Corso teorico-pratico di “scienza dell’alimentazione” una “storia” per due (tra gravidanza e allattamento) il ruolo degli additivi una vicenda di “complicità”

Corso teorico-pratico di “scienza dell’alimentazione” una “storia” per due (tra gravidanza e allattamento)

Alimentazione:da mamma a bimbo Tra gravidanza e allattamento: che fare ? Acidi grassi: il fabbisogno di omega-3 e omega-6 aumenta già dalla decima settimana di gravidanza; dove ? tonno fresco, anguilla, salmone fresco, sarde fresche, orata, aringa, spigola, cefalo Calcio e vit. D: occorre fronteggiare le richieste per la formazione dello scheletro del nascituro: vit. D ? 10 mcg/die calcio? 1200 mcg/die dove ? latte e latticini, uova, pesce azzurro, salmone, tonno, cereali integrali, legumi, verdure verdi

Alimentazione:da mamma a bimbo Tra gravidanza e allattamento: che fare ? ferro: l’ aumentato apporto di Fe è necessario per la qualità di vita del feto e del neonato; talvolta la sola alimentazione non è del tutto sufficiente a garantire i reali fabbisogni e si rende utile la supplementazione. come ? carni anche quelle “bianche”, uova, legumi, cereali integrali, verdure verdi; folati e ac. folico: in periodo periconcezionale e in gravidanza si rendono necessari per un’ adeguata formazione degli eritrociti e prevengono i difetti del tubo neurale del nascituro (spina bifida). ac. Folico ? 200 mcg/die, lievito, verdure verdi, cereali integrali, fegato.

Alimentazione:da mamma a bimbo Tra gravidanza e allattamento: che fare ? proteine: stiamo “costruendo” una nuova vita: il fabbisogno è chiaramente aumentato: nella donna dai 18 anni in su 53 gr/die, in gravidanza 60 gr/die, per la nutrice 70 gr/die; Vit. C: utile per l’ assorbimento del ferro; ? Pomodori, peperoni, insalate, frutta acidula; Vit. B 12: per la formazione dei globuli rossi; ? Uova, fegato, carni, formaggi; magnesio ? Cereali integrali, verdure verdi

Alimentazione: da mamma a bimbo cosa evitare ? alcoolici, birra, caffè, crostacei, frutti di mare, molluschi, carne di oca, cacciagione, selvaggina, insaccati,wurstel, aglio, cipolla, erba cipollina, cavoli, cavoletti di Bruxelles, cavolfiori, porri, verza, asparagi, carciofi, caciocavallo, provolone, pecorino, roquefort, cheddar, stilton, groviera, gorgonzola, brie, provola affumicata, noci, noccioline, mandorle, arachidi, pistacchi, pinoli, dadi per brodo, scatolame, peperoncino

alimentazione: da mamma a bimbo anche le mamme hanno…sete: quale acqua per la futura mamma ? un razionale apporto idrico in gravidanza richiede acqua bicarbonato calcica leggermente gasata per neutralizzare le “nausee”; e in corso di allattamento ? acqua oligominerale, a basso tenore di sodio, senza…”bollicine”, con nitriti in quantità non superiore a 10 mg/l.

alimentazione: da mamma a bimbo anche i piccoli hanno i propri diritti: da Kramer MS et al. Cochrane Database Syst Rev 2002, 1: “le attuali evidenze scientifiche dimostrano che non vi sono evidenti rischi nel raccomandare, come regola generale, l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita, sia nei Paesi in via di sviluppo sia in quelli sviluppati”

alimentazione e bambino divezzamento precoce: quali i rischi ? riduzione dell’ effetto protettivo dell’ allattamento sulla nutrice; sbilanciamento della dieta del lattante verso una alimentazione iperglucidica e ipolipidica; diarrea; sensibilizzazione allergica; eccessivo carico renale di soluti.

alimentazione e bambino sensibilizzazione allergica ? latte (betalattoglubulina, caseina, alfalattoalbumina) uovo (albume, tuorlo) pesce (merluzzo) cereali (grano, mais, avena, orzo, riso) carni (pollo, vitello, coniglio, cavallo, agnello) frutta (arachide, mandorla, noce, nocciola, pesca, albicocca, banana, mela, pera) soja

alimentazione e bambino alimentazione: in pratica ? Età mesi Calorie Kcal/kg/die Proteine g/kg/die 1 3 4 6-12 13-18 115 100 96 95 2.6 1.84 1.5 1.4 1.2

Corso teorico-pratico di “scienza dell’alimentazione” il ruolo degli additivi

gli additivi Decreto Ministeriale n.209 del 27.02.1996: Additivo alimentare: qualsiasi sostanza, normalmente non consumata come alimento in quanto tale e non utilizzata come ingrediente tipico degli alimenti, indipendentemente dal fatto di avere un valore nutritivo, aggiunta intenzionalmente ai prodotti alimentari per un fine tecnologico nelle fasi di produzione, trasformazione, preparazione, trattamento, imballaggio, trasporto o immagazzinamento degli alimenti

classificazione degli additivi conservanti: benzoato di sodio (E211), paraossibenzoato di metile (E 219), sodio bisolfito (E222); coloranti: a) naturali: clorofille, carotenoidi, antocianine, rosso carminio; b) sintetici: giallo di tartrazina (E102), eritrosina(E127), giallo arancio (E110), oriana annatto (E160); esaltatori di sapidità: glutammati; altri: addensanti e gelificanti, tensioattivi, emulsionanti, edulcoranti

sodio benzoato E 211 bibite (aranciata,coca), vini, salse confezionate (maionese), formaggini, margarine, patatine fritte in busta, marmellate, gelatine, caramelle, cioccolatini ripieni, conserve ittiche, caviale, pesce affumicato, dentifrici colorati. ? orticaria, angioedema,asma,rinite.

eritrosina E 127 bibite,liquori,sciroppi,pasticceria,gelati, caramelle, ghiaccioli, frutta candita, budini pronti confezionati, mostarda, miscele per torta,polveri effervescenti, prodotti farmaceutici (gocce,compresse, sciroppi) ? orticaria, angioedema.

glutammatomonosodico 621 carni conservate e preparate, cereali e riso soffiati, cibi pronti a base di carne e di pesce, frutta secca tostata,pesce in scatola o sottovetro, ravioli, tortellini, salatini, crackers, sale da tavola, semi tostati, dadi per brodo, wurstel. ? sindrome da ristorante cinese, asma, tachicardia,cefalea, meteorismo addominale, vertigini.

tartrazina E 102 Bibite (aranciata, coca), sciroppi, liquori, caramelle, frutta candita, mostarda, gelati, ghiaccioli, polveri effervescenti, pasticceria, miscele per torte, budini pronti confezionati, medicinali (sciroppi, gocce, compresse). ? orticaria, rinite, broncospasmo.

giallo tramonto E 110 bibite analcooliche, budini, caramelle, caviale(succedanei),formaggi, margarina, conserve vegetali, sott’aceti e sott’olio; chewing-gum, confetti, torrone, creme per pasticceria, gelati, frutta candita. ? orticaria, gastroenterite.

butilato di idrossianisolo E 320 butilato di idrossitoluolo E 321 Chewing-gum, patatine fritte, ravioli, tortellini, farina e fiocchi di patate, margarina. ? orticaria, angioedema.

sindromi reattive da additivi tra mito e realtà quanto il consumo ? in Italia, mediamente, 5 kg pro capite all’ anno quale la prevalenza della patologia ? nella popolazione generale: 0.03 – 0.15 % la clinica ? sindrome orticaria-angioedema reazioni esantematiche dermatiti da contatto rinite ed asma bronchiale manifestazioni intestinali (nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, disturbi dispeptici)

Corso teorico-pratico di “scienza dell’alimentazione” una vicenda di “complicità”

tra pollini ed alimenti: vicende (SOA, oculorinite, asma) di…complicità betullacee pera, fragola,lampone,prugna, pesca, albicocca, ciliegia, mandorla, sedano, finocchio, carota, prezzemolo, kiwi, arachide, noce, nocciola; graminacee frumento, anguria, melone, prugna, pesca, albicocca, ciliegia, mandorla, kiwi, limone, arancia, pomodoro, arachide;

tra pollini ed alimenti: vicende (SOA, oculorinite, asma) di…complicità urticacee gelso, basilico, pisello, melone, ciliegia, pistacchio; composite miele di girasole o di tarassaco, olio e semi di girasole, camomilla, genepy, margarina,dragoncello, lattuga, sedano, cicoria, finocchio, carota, prezzemolo, mela, banana, anguria, melone, noce, castagna, nocciola, arachide, pistacchio

tra pollini ed alimenti: vicende (SOA, oculorinite, asma) di…complicità assenzio miele dermatophagoides lumaca, molluschi, gamberi latex albicocca, ananas, arancia, kiwi, avocado, banana, castagna, fico, uva, mandorla, mango, mela, passiflora, melone, papaya, frutti della passione, pera, pesca, pomodoro, patata

tra pollini ed alimenti: vicende (SOA, oculorinite, asma) di…complicità meglio, reattività crociata: il meccanismo prevede che epitopi allergenici comuni siano localizzati su proteine allergeniche apparentemente estranee tra loro, ed il contatto con una riveli la presenza della sensibilizzazione verso l’altro allergene cross-reagente

alimentazione e attività sportiva La corretta, adeguata nutrizione è importante per chiunque pratichi sport a livello agonistico e dilettantistico; Particolare attenzione meritano i ragazzi e gli adolescenti per: ° ridotta capacità di controllare la temperatura corporea; ° superficie corporea più estesa in rapporto al peso; ° più bassa capacità di sudorazione; ° più bassa portata cardiaca; ° più bassa capacità di termoregolazione alle alte temperature.

alimentazione e attività sportiva Che fare ? Linee guida per il ricambio dei liquidi negli adolescenti: distribuzione dei tempi quantità tipo di bevanda Prima dell’attività 1 – 2 ore 500 – 700 ml Acqua fresca Durante l’ attività ogni 15 – 20 minuti 250 – 300 ml Dopo l’ attività iniziare immediatamente reintegrare ogni 500 g di peso corporeo perso sorseggiando 500 ml di liquido

alimentazione e attività sportiva vitamine idrosolubili ? no, perché eliminate rapidamente con le urine; vitamine liposolubili ? no, perché immagazzinate nel corpo; Na, K ? sono sufficienti quelli dell’ alimentazione basale. Attenzione invece a: ematuria, emorragia gastrointestinale, perdita di ferro con la sudorazione, emolisi intravascolare da traumi.

menopausa: come integrare ? all’ aumentare dell’ età si assiste a minore capacità di assorbimento di calcio a livello intestinale; la perdita del tessuto osseo richiede il quotidiano apporto di calcio e vit. D non sempre compensati adeguatamente dall’ alimentazione; sono sufficienti 15 minuti di esposizione quotidiana ai raggi solari per mantenere livelli ottimali di vit. D; e’ opportuno integrare o supplementare il calcio il cui fabbisogno è pari a 10 mcg/die.

Alimentazione e cardiopatie dall’ iperglicemia del diabetico alla vasculopatia, dall’ alimentazione ipercalorica all’ obesità e al rischio cardiovascolare, dall’ ipercolesterolemia alla coronaropatia, all’ infarto, alla morte improvvisa. Quali le chances di prevenzione ? la sovralimentazione il consumo di grassi e colesterolo

alimentazione come prevenzione della malattia cardiovascolare usare meno grassi di condimento (burro, pancetta, lardo, panna) privilegiando l’ olio extravergine d’oliva; moderare il consumo di carni e insaccati eliminando il grasso visibile; scegliere carni magre (coniglio, pollo, tacchino); consumare latte parzialmente scremato e formaggi magri (mozzarella, ricotta, scamorza); aumentare il consumo di fibre solubili (pectina, nella frutta) utili nel regolare la glicemia e la colesterolemia; consumare almeno 2 porzioni settimanali di: pesce azzurro, pesce spada, salmone, tonno per incrementare l’ assunzione di omega-3 (alfalinolenico, eicosopentaenoico, docosaesaenoico) migliorando la qualità di vita dell’endotelio dei vasi e delle fibre contrattili del miocardio deputate alla stabilità elettrica.

alimentazione e patologia tumorale Numerose ricerche epidemiologiche dimostrano che nella razza umana esistono strette relazioni tra l’alimentazione e la cancerogenesi: il 40% delle neoplasie umane presenta correlazione con le abitudini alimentari. Certi tumori sono più frequenti in alcuni Paesi e meno in altri. Si è pure documentato che in popolazioni che migrano da un’area all’altra, l’incidenza di tumori tende a livellarsi sui valori usuali delle nuove localizzazioni fornendo una prova indiretta dell’importanza della genetica e dei fattori socioeconomici ed alimentari. Nessuno degli alimenti è stato però individuato come protettivo o causale: l’unica eccezione sembra quella dell’alcol nella cancrocirrosi epatica, tra consumo dei grassi e tumore della mammella nella donna e carcinoma del colon sia nel maschio che nella femmina.

Tumori del tratto gastrointestinale Fattori di rischio Esofago Alcool ( vino rosso e birra) e soprattutto superalcolici; carenza di vit. C, Ferro, Zinco; Nitrati Stomaco Nitrosammine presenti nei cibi ( i nitrati contenuti in cibi essiccati, affumicati e salati vengono trasformati in nitriti cancerogeni) Colon e retto Eccesso di calorie, di proteine della carne, di olii e grassi; supplementi di calcio e/o carenza di fibre nella dieta Pancreas Alcool

Tumori del tratto gastrointestinale Quali i sistemi di difesa ? evitare eccessi calorici; ridurre l’ apporto percentuale di grassi, sia saturi che insaturi dal 40 al 30%; integrare la dieta giornaliera con alimenti ricchi di vitamine (agrumi, vegetali a contenuto in carotene, ortaggi) e fibre vegetali specie quelle insolubili (cellulosa, lignina); limitare l’ assunzione di sostanze alcooliche; limitare l’ apporto di NaCl al di sotto degli 8 gr/die; ridurre significativamente il consumo dei cibi conservati, soprattutto mediante salatura o affumicatura; evitare cibi fritti, preparati ad elevate temperature, a fuoco vivo (barbecue).

Corso teorico-pratico di “Scienza dell’ alimentazione” tra “teorie” e pratica: dieta mediterranea, dieta “VEGA”, dieta “Scarsdale”, dieta macrobiotica, dieta dissociata, dieta punti, dieta “zona”, dalle “teorie” alla pratica, per tornare alla “Scienza”.

dieta mediterranea c’è scoperta e scoperta: il navigatore Colombo scopre l’America… ..un nutrizionista americano scopre la bontà della nostra tavola : la cucina “povera” dell’area mediterranea ( Francia, Grecia, Italia, Spagna) basata su: pane, pasta, ortaggi, frutta, olio d’oliva, e in quantità moderate: latte, carne magra, pesce, comporta minore incidenza di patologia cardiovascolare rispetto alla dieta “ricca” delle società industriali.

dieta “VEGA” “VEGA”: per vegetariana: alto contenuto di fibre presenza di carboidrati complessi bassa densità calorica mancato apporto di aminoacidi (lisina, metionina, treonina) carenza di: Vit D Vit B12 riboflavina calcio ferro zinco carnitina Risultato? bassa statura peso inferiore alla media

dieta “Scarsdale” “ideata” per cardiopatici alimenti sì alimenti no ipocalarica, sbilanciata, prevede 2 fasi: la prima di 2 settimane ( 1000 kcal/die: proteine 43%, grassi 22,5%, carboidrati 34,5%), la seconda meno rigida di durata variabile da alternare alla precedente. _________________________ non soddisfa il fabbisogno di carboidrati, sali, fibre, vitamine. alimenti sì carne magra condimenti (aceto, limone) pesce magro crostacei uova formaggi magri pane integrale pane alla soia verdura e frutta fresca di stagione thè, caffè (senza zucchero) acqua alimenti no insaccati condimenti grassi (olio, burro) pasta riso patate pane non integrale latticini dolci e zucchero in generale bevande alcooliche

dieta macrobiotica nell’ottica della filosofia e delle religioni orientali basata sulle associazioni alimentari derivanti da coltivazioni biologiche nel rispetto del principio “fondamentale” dell’equilibrio tra cibi Yin e Yang; i pasti sono costituiti da: soia, riso integrale ,cereali e pesce; vietati: latticini e carne; la cottura delle verdure è quasi obbligatoria; i limiti: non semplice da seguire, per essere equilibrata necessita di continue modifiche.

dieta dissociata la digestione delle proteine è favorita da una maggiore acidità gastrica, la digestione dei carboidrati richiede ambiente basico; la compresenza di carboidrati e proteine deteminerebbe un livello di acidità insufficiente per le proteine, eccessivo per i carboidrati con una presunta difficoltà nei processi digestivi. Sarebbe finalizzata ad un regime alimentare meno ricco e alla perdita di peso.

dieta punti prevalentemente proteica drastica riduzione di: pane, pasta, riso, legumi, frutta e verdure finalizzata a ridurre la produzione di insulina, incrementare la mobilizzazione dei grassi dai depositi, conseguente dimagramento. I diversi alimenti sono “raccomandati” in funzione del numero di “punti” : 0 punti ? 100 gr di dentice,merluzzo,salmone, tonno sott’ olio, 100 gr di olio, 500 gr di anatra, 3 tazzine di caffè; 5 punti ? 10 gr di fette biscottate integrali, 100 gr di albicocca, 1/2 bicchier di vino secco da tavola.

dieta zona “zona” ? 40 % di carboidrati, 30 % di proteine, inventata dal biochimico statunitense Barry Sears, “rivisitata” dall’ italiano Paolo Pierucci, presuppone che ogni pasto della giornata sia composto dal 40 % di carboidrati, 30 % di proteine, 30 % di grassi. perché ? il ridotto apporto glucidico ridimensiona la produzione di insulina, la componente proteica ,finalizzata alla produzione di glucagone, determina maggiore consumo dei grassi.

dieta zona “zona”: come ? con la “logica dei blocchi”: ogni “blocco” è composto da: 7 gr di proteine 9 gr di carboidrati 1,5 gr di grassi divisi in 5 pasti distribuiti nelle 24 ore con intervalli di tempo non inferiore a 2 ore e non superiore a 5 ore, curando l’ integrazione di “omega 3” con olio di pesce.

dieta zona: … per esempio colazione (entro 1 ora dalla sveglia) 200 gr. di yoghourt o latte magri, 40 gr. di bresaola 1 mela 9 mandorle pranzo (entro 5 ore dalla colazione) 90 gr. di petto di pollo o tacchino alla griglia, 1 piatto abbondante di verdura mista 1 cucchiaino di olio d’oliva spuntino (entro 5 ore dal pranzo) 20 gr.di pane integrale, 30 gr. di salmone

dieta zona: … per esempio cena (entro 2-3 ore dallo spuntino) 120 gr.di pesce alla griglia o al vapore 1 piatto abbondante di verdura mista 1 pera 1 cucchiaino di olio d’oliva spuntino (45-60 minuti prima di coricarsi) 80 gr. di ricotta 170 gr. di fragole

al di là della medicina tradizionale Medicina omeopatica? Fitogemmoterapia?

regolare e adeguata attività fisica. Medicina omeopatica? Fitogemmoterapia? quale il “razionale” ? L’inquadramento del paziente richiede i canoni classici della medicina tradizionale; L’ approccio terapeutico è complementare e necessita di: corretto regime dietetico, norme di igiene di vita, regolare e adeguata attività fisica. Ogni tentativo non potrà mai comunque stravolgere radicalmente la struttura del singolo soggetto. Resta fondamentale la valutazione della “bioreattività” del singolo soggetto valorizzando: fame, sete, sonno, alvo, diuresi, mestruazioni.

omeopatia: le cupressacee 19 generi, 130 specie, nelle regioni a clima temperato: Cupressus, Tetraclinis, Juniperus, e a scopo ornamentale: Libocedrus, Cupressocyparis, Chamaecyparis, Thuja.

Thuja occidentalis Arbusto o albero con rami diffusi che raggiunge gli 8 m. di altezza, a foglie squamate, fortemente aromatiche se schiacciate; Parti utilizzate: sommità e giovani rami; È uno stimolante della sudorazione e della escrezione urinaria, Indicato: nella cistite, nell’ ipertrofia della prostata, nell’ incontinenza urinaria, nella rinite cronica e mucopurulenta, nelle diarree e nel meteorismo; nelle foruncolosi,nelle emorroidi, nei papillomi e condilomi, nella cellulite;

Thuja occidentalis: una chance per l’ obeso Nell’ obesità androide: l’accumulo di massa grassa è diffuso a tutto il corpo: il rapporto vita/fianchi è a favore della circonferenza vita; la funzione tiroidea è il più delle volte alterata; in una prima fase l’aumento di peso è a carico del distretto tronculare con rallentamento iniziale delle funzioni di alvo e diuresi; nella seconda fase i fenomeni di ritenzione sono più evidenti, con alvo e diuresi decisamente rallentati, sovraccarico ponderale più diffuso; la terza è la fase dei grandi obesi con interessamento prevalente del distretto superiore.

Nux vomica della famiglia delle Loganiacee ( India, Sri Lanka, Australia), simile ad una grossa arancia, a contenuto in strycnos nux vomica (già nota nella Londra vittoriana e adoprata come “tonico”), in grado di aumentare la secrezione gastrica e bilio-pancreatica, indicata per: infiammazioni e stati spastici della muscolatura liscia, malattie del parenchima epatico, coliche addominali, gastroenterite acuta e cronica, stipsi, meteorismo.

Nux Vomica: quale soggetto trattare ? il soggetto che tende a introdurre alimenti e bevande senza alcun limite, necessita di migliorare l’ assimilazione alimentare, candidato a: dislipidemie, cardiopatie, ipertensione.

Lycopodium clavatum Lycopodiacea, pianta non tossica; dalle spore si estrae: nicotina, licoclavina e licopodina; rimedio adoprato per la diatesi psorica e luesinica, agisce da diuretico, da stimolante della funzionalità epatocolecistica (anticolangitica, anticolelitiasica, lassativa).

Lycopodium clavatum Quale il soggetto “lycopodium” ? il soggetto che ingrassa facilmente per cattive abitudini di vita, vive un cattivo metabolismo dei grassi, presenta: insufficiente assorbimento intestinale, alterazioni della tolleranza al glucosio, iperlipidemia, difficoltà digestive, addome meteorico.

Natrium Sulfuricum Quale il soggetto “Natrium Sulfuricum” ? quello che si presenta con “obesità ginoide”, con rapporto vita/fianchi a favore dei fianchi, con sovrappeso generalizzato (+ agli arti inferiori), che soffre tendenzialmente di: stipsi alternata a scariche diarroiche (+mattutine), irregolarità mestruali, insufficienza circolatoria.

helicobacter pylori: duro a..morire gram-negativo; a distribuzione ubiquitaria, sia nei Paesi occidentali industrializzati (5-10% in età pediatrica; oltre il 50 % nella popolazione adulta), sia nei Paesi in via di sviluppo (50 % in età infantile, più del 90 % dopo i 30 anni d’ età); trasmissione per contatto interumano (saliva, feci) o a causa di interventi medici (prelievi, terapie odontoiatriche, endoscopie);

helicobacter pylori: duro a..morire la patologia: gastrite cronica antrale, ulcera duodenale, ulcera gastrica, dispepsie non ulcerose, neoplasie gastriche; i sintomi ? dolore in sede epigastrica, distensione epigastrica, nausea, sensazione di pienezza, sazietà precoce.

helicobacter pylori: duro a..morire tra terapia e terapia: amoxicillina, claritromicina, metronidazolo/tinidazolo, inibitori di pompa; eradicazione dell’ h. p. : 80 %, nux vomica-Heel con: nux vomica-Homaccord, lymphomyosot, coenzyme compositum Ampullen, ubichinon compositum, netta riduzione della sintomatologia, assoluta mancata eradicazione dell’ h. p. (medicina biologica, 2003, gennaio-marzo: 5-11)

fitogemmoterapia basata sulla somministrazione di sostanze fitoterapiche derivate da piante medicinali a contenuto in : tannini, flavonoidi, alcaloidi, oligoelementi, allo stato embrionale, adoprati il più delle volte singolarmente, se in associazione non nella stessa somministrazione.

fitogemmoterapia Fucus vesicolosus: alga, della famiglia delle fucacee, manifesta trofismo elettivo per la tiroide, il tessuto adiposo, il sistema osteoarticolare, è indicato nel trattamento della cellulite e della ritenzione idrica. Pilosella hieracium: detta orecchio di topo, della famiglia delle composite, possiede attività diuretica, antiurica, antisettica, trova indicazione per la cellulite e la ritenzione idrica. Centella asiatica: o ginseng indiano, della famiglia delle ombrellifere, stimola le fibre collagene del connettivo sottocutaneo, si propone per il trattamento di smagliature, cellulite, insufficienza venosa.

Corso teorico-pratico di “Scienza dell’ alimentazione” due sessioni, come queste vissute insieme, non possono ovviamente consentire di trattare in maniera esaustiva tutta la problematica dell’ alimentazione, ho cercato di presentare alcuni temi, resta tanto ancora da dirsi, chiedo scusa per l’incompletezza delle relazioni e ringrazio Tutti dell’attenzione prestatami, nicola fuiano, MD