PROVE TECNICHE DI MANUTENZIONE UMANA SUL FUTURO DEL CRISTIANESIMO Giuliano ZANCHI Vita e Pensiero 2012 Recensito da Lucetta Scaraffia O.R. 31 ottobre 2012
Concilio e modernità La nostra è la prima civiltà <<in cui l’essere umano cerca il modo di costruirsi con le sue stesse mani e alla luce della sua smisurata coscienza di sé>> che ha rinunciato <<a pensare a un fondamento delle cose>> che rende impossibile se non inutile il cuore dell’eredità conciliare e l’ atteggiamento di <<sapiente e amorevole indagine del presente>>
Fede e storia Il credente sa che per restare umano non deve separarsi dalla storia <<perdendo il senso della fraternità si esce nello stesso istante dal perimetro della fede e dal vocabolario della speranza>> Solo partendo dalla riflessione sui tempi presenti è possibile fare proposte concrete in vista di un nuovo radicamento cristiano
La crisi della ragione Partita con l’ambizioso obiettivo di abbattere la frontiera impenetrabile delle verità metafisiche La “ragione” si limita oggi a divenire strumento per razionalizzare, in modo apparentemente efficace , le strutture della vita
Le basi della cultura postmoderna Tecnica, mercato e democrazia a) procedono con le caratteristiche di una rete avvolgente b) chiedono ai singoli di trasformare in scelta personale quella che, invece, è una necessità imposta dal sistema c) utilizzano il meccanismo di “trasfigurazione” di ogni bisogno in desiderio
I problemi dell’identità La costruzione dell’identità a) come scelta “libera” <<per essere se stessi>> b) prodotto di un “arbitrio” tra scelte equivalenti c) nella dimenticanza che “l’essere se stessi” è il frutto di un dono all’interno di relazioni
La felicità nella vita terrena <<la nostra società dei consumi è forse l’unica società della storia dell’umanità che promette la felicità nella vita terrena, cioè la felicità qui e ora>> Zigmaut Bauman Apparteniamo alla prima civiltà che prova a vivere senza l’immaginazione di un futuro
Intervenire nella storia Da cristiani forgiare la storia di tutti “con amore” - nella <<forma dell’intelligenza necessaria a conoscere realmente il proprio mondo>> Sapendo che: la storia è andata “oltre” l’intelligenza del Concilio, di essersi il cristianesimo finalmente riconciliato con la modernità b) l’istituzione ecclesiastica dal ‘68 è stata nuovamente posta in polemica con il mondo
La nuova frattura Il patteggiamento individuale pare risolvere “di fatto” la nuova frattura ma lascia il “singolo” nella solitudine alla “prova” del faticoso lavoro di elaborazione antropologica tra la fede ricevuta e la propria cultura vitale
Santità riformatrice Nella storia della Chiesa la santità riformatrice è nata <<quando qualche discepolo del Regno, sentendosi frutto del proprio mondo, lo ha amato con fedeltà radicale>> Per “noi” oggi imparando ad amare radicalmente questo nostro tempo impegnato in <<prove tecniche di manutenzione umana>>
Esperti del ripensamento della lingua dell’annuncio cristiano La ristrutturazione fisiologica dell’autorappresentazione dell’essere umano ci farà “esperti” del ripensamento della lingua dell’annuncio cristiano: a) nello stile della comunicazione b) in una rinnovata eloquenza che sappia riappropriarsi instancabilmente del senso di una rivelazione mai posseduta una volta per tutte
I segni credibili della speranza La Chiesa deve offrire prove autentiche <<della dimestichezza ad attraversare con perfetta dignità umana anche gli sfuggenti sentieri dell’incertezza, della complessità, persino del dramma>>