La città di Firenze: la microprogettazione

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Transcript della presentazione:

La città di Firenze: la microprogettazione a cura di Mariangela B. Lassi Bologna, 30 ottobre 2012

PIPPI: la sfida (1) La città di Firenze ha aderito accettando la sfida lanciata da PIPPI Coinvolti: 15 famiglie (10 target e 5 di controllo) 8 aa.ss. (4 delle quali sono divenute Operatori PIPPI) 3 psicologi (2 dei quali conduttori di gruppi per genitori) 5 educatori 2 centri diurni 3 scuole responsabili dei servizi e dirigenti 1 allenatore di calcio .. e molti altri….

PIPPI: la sfida (2) Centralità del minore Progetto per il bambino e per la sua famiglia = luogo in cui si cerca di dare corpo, immagine e misura ad un cambiamento perseguito da tutti gli attori

Dal t0 al t2 (1) Acquisizione delle competenze di micro- progettazione Distinzione tra obiettivo e risultato atteso Utilizzo degli strumenti anche per l’ascolto del minore Famiglia al tavolo dell’équipe Attenzione al linguaggio (comprensibile per la famiglia!)

Dal t0 al t2 (2)

Dal t0 al t2 (3)

Dal t0 al t2 (4) Lo strumento dell’RPM: È indispensabile per la microprogettazione Garantisce circolarità nella comunicazione fra diversi soggetti È uno strumento d’integrazione dei soggetti Ci permette di “misurare”

Dal t0 al t2 (5) Aspetti innovativi: Misurabilità Ascolto del bambino (triangolo, ecomappa, ecc..) Creatività anche nel coinvolgimento dei soggetti coinvolti nella progettazione Necessità del lavoro d’èquipe

Gli Workshops a Firenze (1)

Workshops: obiettivi (2) Da operatori PIPPI a formatori!! Formazione di 35 operatori afferenti all’area infanzia-adolescenza e famiglie del Comune di Firenze Diffusione dei principali strumenti metodologici e costruzioni di nuove buone prassi

(3) Workshops: Il “Triangolo fiorentino”

Conclusioni: l’esperienza fiorentina (1) Utilizzo di nuovi strumenti nel lavoro quotidiano Acquisizione di una nuova metodologia Formazione operatori fiorentini e costruzioni di nuove prassi ….e da domani…

Conclusioni: le buone prassi di Firenze (1)

Conclusioni: le buone prassi di Firenze

Conclusioni: le buone prassi di Firenze

Grazie per l’attenzione!