Istituto sull’Inquinamento Atmosferico – CNR CNR-Istituto sull’Inquinamento Atmosferico Laboratorio Aereo Ricerche Ambientali Il problema Amianto Lorenza Fiumi La particolarità dell’asbesto , che ne ha fatto uno dei materiali più amati dall’industria è la filabilità unita alla temostabilità
Introduzione generale alla questione “amianto” L'amianto è un materiale di natura finemente fibrosa, resistente al fuoco e alle alte temperature. Perfetto sinonimo è il nome asbesto, preferibilmente usato in Germania, Russia e nei paesi anglosassoni. Molti minerali sono resistenti al calore, ma pochi sono di natura fibrosa e fra questi molti presentano fibre grossolane e fragili. La particolarità dell'amianto, che ne ha fatto uno dei materiali più amati dall'industria, è stata proprio la filabilità unita alla termostabilità. In particolare si ricorda che l'amianto ha le seguenti proprietà: incombustibilità, resistenza alla temperatura, resistenza agli agenti chimici, flessibilità, coibenza, fonoassorbenza, capacità filtrante. Confezione di tessuti resistenti al fuoco. Silografia da "Historia Naturale" di Ferrante Imperato, Venezia, 1672
L’Amianto e la sua storia I grattacapo del boia: il condannato vestito con amianto non prende fuoco (stampa francese del XIV secolo in cui si riferisce del viaggio di Marco Polo in Cina, Paris) - I greci ed i romani lo utilizzavano per formare il lucignolo delle lampade votive. - Marco Polo ne “Il Milione” riferisce di aver visto nei suoi viaggi un tessuto che resiste al fuoco ricavato da una fibra scavata nella terra, -Già alla fine del 1800 - nell’era del vapore- l’amianto sostituiva lana, cotone e gomma in applicazioni che richiedevano elevata resistenza al fuoco e al calore, al vapore, all’azione di agenti chimici e biologici, all’abrasione e all’usura. La particolarità dell'amianto, che ne ha fatto uno dei materiali più amati dall'industria, è stata proprio la filabilità unita alla termostabilità.
Nel 1893 inizia in Austria la produzione del cemento-amianto. Dal 1950 al 1979, la produzione risulta quintuplicata. Il maggior incremento decennale, si colloca nel decennio 1960-70, in cui, si ha un incremento superiore al 100% rispetto al decennio precedente. Nel 1977, nel mondo venivano estratte più di 5.000.000 tonnellate di amianto. E’ stato uno dei minerali maggiormente impiegati dall'industria, alcune significative tipologie di utilizzo: isolante termoacustico, ritardante di fiamma, materiale antifrizione, rinforzante di manufatti cementizi, materiale per la produzione di guarnizioni antiacido, carica inerte nella produzione di svariati materiali (ad es.: sigillanti, isolanti elettrici, plastica), ecc . Nel 1965 la comunità scientifica internazionale conferma l’ esistenza di effetti cancerogenetici Il 75% di tutto l'amianto usato è stato impiegato nel settore edilizio e delle costruzioni (fibrocemento). Nel 1992 l'amianto è stato dichiarato fuori legge in Italia, ed a partire dal 1993 ne è stata vietata l'importazione, l'estrazione, la lavorazione e la commercializzazione. (D.L.257/92)
- amianto crocidolite (amianto blu) , miscela di anfiboli Dal punto di vista industriale, per amianto si intendono i seguenti minerali: - crisotilo (amianto bianco) , o amianto di serpentino (è quello più usato copre il 90% delle applicazioni) -amianto amosite (amianto grigio) , miscela di anfiboli grunerite e cummingtonite - amianto crocidolite (amianto blu) , miscela di anfiboli - tremolite, anfibolo - antofillite, anfibolo actinolite, anfibolo Si tratta di silicati di magnesio idrati, salvo la crocidolite che è un silicato di sodio e di ferro. Si rinviene facilmente in natura , il crisotilo è un minerali che si trova in rocce a basso tenore di silice “rocce verdi” è costituito da fibre, di lunghezza variabile fino a 5 cm e diametro compreso tra 0,7 e 1,5 micron, Crisotilo Crocidolite (riebeckite) Amosite (grunerite)
PROPRIETA’ DELL'AMIANTO ED USO resistenza alla temperatura, resistenza agli agenti chimici, flessibilità, coibenza fonoassorbenza, capacità filtrante I principali settori produttivi che hanno impiegato l'amianto: 3000 tipologie di prodotti - Industria tessile (dal XVIII sec.): tessuti a metraggio ignifughi, nastri e corde per isolamenti elettrici e termici, feltri, cachemire sintetico, coperte, grembiuli, giacche, pantaloni, guanti, ghette, stivali Industria dei materiali da costruzione (dal XIX al XX sec.): materiali in cemento e amianto quali tubi, lastre, camini, cassoni, paratie, vasi, pareti e balconi pareti e strutture composite per tramezzi e controsoffitti, pannelli, paratie antifuoco, materiali spruzzati come antirombo, antifuoco, antibrina(16 milioni di mq di coperture solo in Italia, almeno 1.5 milioni di tonnellate l’amianto ancora da smaltire) Industria dei trasporti (dalla prima metà del XX sec.): freni, frizioni, coibentazioni di testate motori, coibentazioni di marmitte, cavi e giarnizioni di tenuta, isolamenti termoaustici di tetti, pareti e pavimenti dei rotabili - Industria navale (dal 1932) : paratie tagliafuoco, amianto spruzzato come isolante, isolanti elettrici, termici, acustici, testate di pistoni, camini, motori marini e isolamenti di tubi e caldaie - Industria della carta (dal 1920 circa) : Carte e cartoni a base di amianto, filtri (anche per sigarette), solette per scarpe
Altri settori produttivi che hanno impiegato l'amianto: Industria chimica (dagli anni '30): filtrazione e chiarimento di liquidi alimentari (vino, birra, vodka, liquori vari), catalizzatori Industria cosmetica (dagli anni' 30): ciprie, fondotinta, talchi cosmetici (solo in USA), talchi speciali per bambini, polveri inerti in misture medicali Industria militare (???): polveri per otturatori, ritardanti di fiamma per esplosivi, ogive di missili e cariche cave, isolamenti termici su depositi di munizioni Altri usi: nei cinema e teatri, come antifuoco (sipari e paratie), come simulazione della neve nei cimena e teatri, come sabbia artificiale per giochi di bambini La questione “amianto” in Italia è sentita in modo estremamente marcato, più che in altri paesi industrializzati. La guerra contro l’amianto si è combattuta e vinta in Italia, grazie ad una decisa azione sull’opinione pubblica, campagne sindacali e di medicina del lavoro, tese a ridurre al minimo i rischi per la salute dei lavoratori e della gente comune esposti all’amianto; questa guerra ha creato due situazioni: da una parte una importante mobilitazione scientifica e tecnologica per bonificare, ridurre ed eliminare i materiali con amianto, dall’altra una eccessiva sensibilizzazione dell’opinione pubblica e dei media, che fanno spesso, troppo spesso, disinformazione
Le fabbriche di amianto (rassegna di immagini d'epoca -Balangero) Nel passato, la lavorazione dell’amianto avveniva senza precauzioni a tutela della salute dei lavoratori, come testimoniano alcune immagini "d’epoca". Le fotografie sono tratte da VIGLIANI E.C.: "Studio sulla asbestosi nelle manifatture di amianto" Ente nazionale prevenzione infortuni, Torino, 1940
Lavorazione delle fibre (New York, 1955) a sx e un tipico guanto in amianto da laboratorio (sopra) Casa Prefabbricata “Eternit”, foto dall’archivio della Società
La gioia di vivere, Pablo Picasso, 1946 Olio su cemento-amianto Solo fibre di amianto di diametro inferiore a 3 micron possono essere respirate ed esercitare un ruolo patogeno OMS. In 1cm lineare affiancati ci sono: 250 capelli, 500 fibre di lana, 1300 fibre di nylon, 335.000 fibre di amianto. Rivestimento di amianto su tubazione (coppelle)
PATOLOGIE ASBESTO-CORRELATE Marinaccio A et al. Int J Cancer 2005 May 20;115(1):142-7 La principale fonte di dati sull’epidemiologia del mesotelioma in Italia è costituita dal Registro Nazionale dei Mesoteliomi (www.ispesl.it/renam/)
L’inquinamento di ambienti interni (indoor) è legato all’utilizzazione di materiali contenenti amianto come isolanti termici nell’edilizia pubblica scuole, ospedali, teatri, cinematografi, ecc. Altre fonti di inquinamento dell’ambiente domestico possono inoltre essere rappresentate dai manufatti contenenti amianto come, ad esempio, vecchie stufe, guarnizioni in elettrodomestici, carte o cartoni isolanti, interno di copritermosifoni, ecc. Per quanto riguarda l’inquinamento esterno (outdoor), va considerato il ruolo del traffico (amianto rilasciato da freni e frizioni, oggi comunque sempre meno), nonché attività di demolizione e rimozione di materiali contenenti amianto, e l’erosione naturale di manufatti in amianto quali ad esempio tetti, tettoie, ed altre superfici. Come evitare la dispersione e la inalazione di fibre di amianto - Consultare la ASL competente per territorio Evitare di manipolare tali prodotti e, nel caso fosse strettamente necessario, è preferibile bagnarli abbondantemente con acqua per evitare la dispersione di fibre. Nel caso di lastra di copertura, canna fumaria, se non deteriorato molto spesso è sufficiente un semplice incapsulamento con apposite vernici . In caso contrario sarà invece necessaria la rimozione (sempre da parte di ditte specializzate). Andranno comunque sempre evitate quelle operazioni che possono frantumarne la matrice liberando le fibre, andranno evitate le operazioni con uso di trapani, frullini ed altre attrezzature abrasive sulle superfici di questi manufatti. Per concentrazione e friabilità la sua rimozione richiede un intervento altamente specializzato in un cantiere sigillato. Il primo intervento utile in questo caso è chiudere i locali in cui si trova l’amianto, rendendoli inaccessibili, e rivolgersi subito ad ASL.
Bari – Fibronit circa (150.000 mq ) Casale Monferrato 90.000 mq Balangero, Val di Lanzo (To), la miniera di amianto più grande d’Europa, attiva fino al 1989. I principali siti di interesse nazionale interessati alla bonifica sono: Casale Monferrato, Balangero, Bari Fibronit, Eternit di Bagnoli (Na) Biancavilla, Fibronit di Broni (Pv)
I minerali definiti “amianti” rilasciano fibre, che diventano pericolose per l'ambiente e la salute, solo nel caso in cui vengano sollecitati da forze meccaniche esterne. Inoltre, le fibre, per essere pericolose, devono potersi diffondere in aria e quindi essere inalate Quindi, a parità di contenuto di amianto: se l'amianto è contenuto in un materiale friabile, o se è ridotto ad una polvere in diretto contatto con l'ambiente, risulta fortemente pericoloso, in quanto capace di liberare un numero grandissimo di fibre inalabili con una minima sollecitazione. se viceversa l'amianto è contenuto in matrici compatte, non porose, il rifiuto nel suo complesso non sarà pericoloso, in quanto le fibre non possono frantumarsi e disperdere fibre. Nelle città italiane i livelli riscontrati sono infatti generalmente dell’ordine di qualche fibra per litro (ff/L), Viceversa, edifici nei quali sia in atto un apprezzabile rilascio di fibre dal materiale usato per l’isolamento, possono presentare livelli dell’ordine delle 20 ff/L. Un recente studio polacco ha rilevato livelli di 1-9 ff/L nelle vicinanze di edifici nei quali si trovavano notevoli quantità di materiali contenenti amianto fortemente deteriorati (Krakowiak et al 2009).
NORMATIVA NAZIONALE AMIANTO Legge 27 marzo 1992 n.257, Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto. D.M. del 6 settembre 1994, Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6, comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto.(Metodologie tecniche per il controllo la manutenzione e la bonifica misure di sicurezza, custodia ecc:) Il D.Lgs. 22 del 5 febbraio 1997 (modificato dal D.Lgs 389/97 e dalla Legge 426/98), …. la classificazione dei rifiuti di amianto avviene su base esclusivamente merceologica, secondo la provenienza. Il decreto classifica 6 tipologie di rifiuti contenenti amianto. I materiali in amianto-cemento sono definiti come "materiali da costruzione a base di amianto e sono considerati rifiuti speciali non pericolosi, mentre il friabile in rifiuti pericolosi D.M. del 18 marzo 2003 n. 101, Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto, ai sensi dell'articolo 20 della L. 23 marzo 2001, n. 93. D. Lgs. n. 257 del 25 luglio 2006. Regolamentazione e protezione dei lavoratori potenzialmente esposti e la loro protezione nelle opere di rimozione di amianto in situ, nella demolizione di strutture in cemento amianto o coibentate. Sulla base del Decreto Legislativo n 152 del 03/04/2006 “Norme in materia ambientale” le diverse Regioni italiane hanno emesso norme tecniche e regolamenti propri che andranno seguiti.
Bonifica dell’amianto D.L. 257/92 Rimozione = E la tecnica più diffusa, comporta un rischio elevato per l’ambiente e per i lavoratori. Deve avvenire in ambiente umido evitando demolitori e rotture. I materiali debbono essere raccolti chiusi in imballaggi in teli di polietilene non inferiori di 0,15 mm, prima di essere messi in discarica. Incapsulamento = Prevede il trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o coprenti che inglobano le fibre in superficie con una pellicola protettiva. Ha costi e tempi più contenuti e non produce rifiuti. Il confinamento = Consiste nell’istallazione di una barriere a tenuta al fine di separare l’amianto da altre coperture. Va associato al trattamento incapsulante una barriera resistente agli urti. Bonifica amianto compatto Incapsulamento. Le tipologie di incapsulamento del'amianto. Rimozione. Procedure di rimozione dell'amianto. Smaltimento. Procedure di smaltimento finale di amianto. Bonifica amianto compatto Incapsulamento. Le tipologie di incapsulamento del'amianto. Rimozione. Procedure di rimozione dell'amianto. Smaltimento. Procedure di smaltimento finale di amianto. Incapsulamento Confinamento Rimozione
III Fase – Telerilevamento delle coperture in c-a Mappatura dei Materiali Contenenti Amianto del Lazio L. 23/3/2001 n. 93 e del D. M. 18/3/2003 n. 101, tramite il CRA (Centro Regionale Amianto) della Regione Lazio III Fase – Telerilevamento delle coperture in c-a Dati acquisiti con il sensore aereo MIVIS (Multispectral Infrared Visible Imaging Spectrometer) Civitavecchia GRA – Roma est Tiburtina Anagni Pomezia – Albano Frosinone Aprilia – Anzio Istituto sull’Inquinamento Atmosferico – CNR
Multispectral Infrared Visible Imaging Spectrometer MIVIS Multispectral Infrared Visible Imaging Spectrometer Il LARA (Laboratorio Aereo Ricerche Ambientali) del CNR possiede e gestisce il sistema a scansione MIVIS (Multispectral Infrared Visible Imaging Spectrometer) capostipite di una nuova generazione di apparati sensoriali iperspettrali che opera con elevate risoluzioni spaziali e spettrali.
Caratterizzazione delle coperture in cemento-amianto attraverso dati telerilevati MIVIS La risoluzione spaziale delle immagini esprime le dimensioni del dettaglio rilevabile. Per i satelliti la dimensione dell’area risolta al suolo solitamente coincide con quella del pixel e varia da 0,69 m fino a qualche chilometro, mentre da aereo la risoluzione risulterà molto maggiore. Volo MIVIS sulla città di Roma: Quota 2000 m Risoluzione a terra 4m x 4m Sintesi in RGB ch 13-7-3
La metodologia di classificazione sviluppata, permette di: -Individuare -Caratterizzare Quantificare le superfici in cemento-amianto con margini di accuratezza pari al 94% Sup. in cemento-amianto: 4657 pixel pari a 74512 m2 Sup. insediata 96% Sup. in cemento-amianto 4%