Droga=sostanza stupefacente o psicotropa OMS: Sostanze di origine vegetale o di origine sintetica capaci di provocare modificazioni più o meno temporanee e dannose sull’equilibrio psico-fisico di chi le assume. La distinzione tra “droghe leggere” e “droghe pesanti” non esiste.
I neuroni
Principali neurotrasmettitori Noradrenalina Dopamina Acetilcolina Istamina GABA Serotonina Adrenalina Acido aspartico Glicina
Alcune definizioni: Dipendenza: condizione, farmacologicamente indotta, che descrive il legame coercitivo che tiene unito il soggetto alla sostanza. Tolleranza o Assuefazione: necessità da parte del soggetto di assumere dosi sempre crescenti di sostanza per ottenere l’effetto desiderato. Sindrome d’astinenza: si presenta ogni volta che si tenta di interrompere o semplicemente ritardare l’assunzione della sostanza (soprattutto eroina e cocaina); è caratterizzata da sintomi e segni di natura sia psichica che fisica di gravità variabile, ma sempre e comunque spiacevoli al punto di motivare il soggetto a reiterare l’assunzione della sostanza. Overdose: significa “dose eccessiva”. Determina convulsioni, arresto cardio-circolatorio fino a coma e morte. E’ impossibile prevederne l’insorgenza.
Fattori di vulnerabilità alle tossicodipendenze A) fattori genetici B) fattori psicopatologici (ansia e depressione) C) fattori ambientali (disponibilità del farmaco, senso di appartenenza a un gruppo sociale, ricerca di imitazione di qualcun altro)
Cannabis I p.a. si ritrovano nella resina, nelle foglie, nel fusto e nei semi Sono generalmente chiamati cannabinoidi: delta-9-tetraidrocannabinolo, Cannabidiolo, Cannabinolo Esistono diverse preparazioni con vari gradi di potenza: Marijuana e Bhang: miscuglio di resina e foglie (0,9-1% THC) Ganja: omogenato di resina e foglie (3% THC) Hashish: resina pura (5-7% fino a 10-12% THC) Olio di Hashish: estratto concentrato della resina Esistono 2 fenotipi di Cannabis: Basso THC e alto CBD: produzione di fibra Alto THC e basso CBD: effetto euforizzante
Assorbimento: Prevalentemente per via inalatoria Facilmente assorbibile dai polmoni Distribuzione: Lega le proteine plasmatiche Metabolismo: Epatico Porta alla formazione di molti metaboliti responsabili dell’attività farmacologica e più potenti del THC Accumulo: Fegato, polmoni, milza, cuore, cervello, reni, cistifellea, urina, bile Analisi: Sangue: solo in caso di attualità d’uso Urine: metaboliti (acido tetraidrocannabinoico) dopo circa 7 giorni Dipendenza: solo psichica, non si genera dipendenza fisica e non possono avvenire crisi di astinenza Tolleranza: si ipotizza un certo grado di tolerance per la tendenza ad aumentare la dose di assunzione
Effetti Variano in base a: Dose assunta (100 mg) e frequenza d’uso Via di somministrazione Metabolismo Contemporanea assunzione di altre sostanze (gateway) Condizioni di assunzione (da soli o in gruppo) A breve termine: euforia, facile comunicabilità, allucinazioni piacevoli, senso di leggerezza, aumento dell’appetito, suoni più acuti e colori più brillanti, depressione respiratoria, ipotensione, abbassamento della temperatura corporea e bradicardia. A lungo termine: perdita della memoria e dell’autocontrollo, palpitazioni, sonnolenza, debolezza sindrome amotivazionale, fino ad atrofia cerebrale L’abuso di cannabinoidi è spesso correlato ad una riduzione delle prestazioni psicofisiche, soprattutto della capacità di attenzione, concentrazione e coordinazione motoria, compromette il corretto funzionamento delle cellule riproduttive ed è capace di attraversare la barriera placentare.
Dicono che… Fumarsi una canna non fa poi così male… Il fumo di marijuana sprigiona moltissime sostanze carcinogene e co-carcinogene E’ meglio fumarsi una canna piuttosto che una sigaretta… Sulla base di osservazioni isto-patologiche a carico dell’epitelio tracheo-bronchiale, è possibile affermare con certezza che il fumo di poche “canne” al giorno procura gli stessi effetti di oltre 20 sigarette. Inoltre LA NICOTINA NON E’ UNO STUPEFACENTE, LA MARJIUANA SI!!!
Cocaina Scoperta per le proprietà di anestetico locale, è oggi una delle sostanze d’abuso più ampiamente utilizzate. Solitamente viene assunta per via nasale, ma può anche essere assunta attraverso il fumo (crack), permettendo di raggiungere picchi plasmatici più elevati, o per via orale. Sul mercato clandestino subisce numerose adulterazioni (lidocaina, procaina, tetracaina) e diluizioni ( zuccheri, polialcoli, amido, carbonati) Cocaina base: polvere bianca, cristallina, amara, si presenta in blocchi a causa della notevole igroscopicità Cocaina cloridrato (crack): in forma di schegge, palline o tavolette di colore bianco sporco o marrone
Assorbimento: Prevalentemente per via inalatoria e mucosale polmoni, naso e bocca Distribuzione: Lega le proteine plasmatiche Metabolismo: Epatico ed ematico Accumulo: Fegato, sangue, polmoni, cervello, reni, urina, bile, capelli Eliminazione: Principalmente per via urinaria Analisi: Sangue: rintracciabile per 4-6 h dopo l’ultima assunzione per via nasale Urine: metaboliti (benzoilecgoina) per almeno 6 giorni Dipendenza: solo psichica, ma determina un profondo e pericoloso stato di abuso Tolleranza: per la cocaina sembra non esistere, ma si verifica un aumento progressivo della frequenza di assunzione
Effetti A breve termine: eccitazione, loquacità, euforia, benessere, potenziamento dell’attività mentale diminuzione del senso di fatica. ansia, confusione, modificazione dei riflessi, tachicardia, respirazione irregolare, febbre, midriasi, nausea, vomito, dolori addominali, fino a convulsioni e coma per arresto cardiocircolatorio A lungo termine: ansia, confusione, modificazione dei riflessi, tachicardia, respirazione irregolare, febbre, midriasi, nausea, vomito, dolori addominali, iponutrizione, ipertensione, sudorazione, necrosi del setto, fino a convulsioni e coma per arresto cardiorespiratorio L’improvvisa cessazione dell’uso di cocaina non porta a crisi di astinenza Fra le varie sostanze d’abuso, la cocaina è quella che possiede le proprietà gratificanti e il rinforzo più marcate. L’esperienza di assunzione può protrarsi per ore, in genere finché si è consumata tutta la sostanza a disposizione. Segue una fase di crash (prostrazione completa) che può durare numerose ore.
Sostanze capaci di modificare il comportamento e la percezione Psicostimolanti Sostanze capaci di modificare il comportamento e la percezione Amfetamina e Metamfetamina Sostanze di sintesi, strutturalmente simili all’adrenalina ICE: cristalli di metamfetamina cloridrato ad elevata purezza (simili al ghiaccio o allo zucchero); si fuma in pipe di vetro o in fogli di alluminio Effetti a breve termine: Allucinazioni con vasocostrizione, aumento dell’attenzione e della concentrazione, aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, alterazioni del ritmo sonno/veglia, anoressia, eccitazione, irritabilità, ipertermia, alternanza tra letargia e agitazione, loquacità, tremori, midriasi, benessere, vigore. Estrema variabilità individuale (intossicazione acuta). Effetti a lungo termine: Provocano adattamenti e modificazioni neurotrasmettitoriali che determinano l’incapacità dei neuroni di reagire alla dopamina: comportamento psicotico e disturbi comportamentali
Assorbimento: Prevalentemente per via orale Distribuzione: Lega le proteine plasmatiche Metabolismo: Epatico Accumulo: Fegato, sangue, polmoni, cervello, reni, urina, bile Eliminazione: In parte immodificate per via urinaria Analisi: Urine: ritroviamo metamfetamina, adrenalina e metaboliti per meno di 10 giorni, ma le molecole sono molto piccole e difficilmente rintracciabili Dipendenza: elevatissimo potenziale d’abuso con dipendenza psichica. Tolleranza: i soggetti che ne abusano riescono ad assumere dosi 10-20 volte superiori a quelle terapeutiche
Entactogeni Psichedelici in grado di aumentare la capacità introspettiva e l’empatia MDMA e MDA Sostanze di sintesi, strutturalmente simili alla Mescalina Effetti a breve termine: Loquacità, apertura mentale, euforia, fiducia, empatia, inappetenza, tachicardia, insonnia Effetti a lungo termine: Rigidità muscolare, ipotensione, ipertermia, coma e morte, neurotossicità, perdita della memoria, demenza senile, psicosi (se latenti) flashback Analisi: Urine: ritroviamo metamfetamina, adrenalina e metaboliti per meno di 10 giorni, ma le molecole sono molto piccole e difficilmente rintracciabili Dipendenza: solo psichica (assunzioni episodiche) Tolleranza: ancora sconosciuta
Allucinogeni psichedelici MESCALINA: è un allucinogeno riscontrato in specie comuni di cactus Peyote. Le tribù indiane al confine tra Messico e USA ne facevano uso al fine di procurarsi stati di estasi in corrispondenza di rituali mistico-religiosi LSD: scoperto nel 1938 e riconosciuto come allucinogeno qualche anno più tardi. FUNGHI ALLUCINOGENI e KETAMINA
Effetti perdita della consapevolezza del tempo e dello spazio (TRIP), difficoltà nell'esprimersi; perdita anche definitiva di memoria a breve o lungo termine (raro), visioni, sinestesie, flashback, euforia, senso di pace e benessere; percezione di maggiore profondità di pensiero, sensazioni definite "ultraterrene“; empatia verso persone, animali, piante od oggetti circostanti come anche ansia, panico e stati passeggeri di paranoia o delirio; fenomeno di "dissoluzione dell'Ego" (ovvero la perdita della percezione della separazione tra l'Io e l'ambiente circostante e la sensazione di "essere ovunque; psicosi latenti, in casi più rari può spingere a gesti come tuffi da palazzi o altri luoghi sopraelevati nella convinzione di volare e simili; Analisi: delle urine e del capello (solo per i consumatori abituali) Dipendenza: gli allucinogeni psichedelici solitamente non provocano dipendenza né fisica,né psichica a causa delle esperienze frequentemente spiacevoli che scoraggiano il consumatore
OPPIACEI La molecola capostipite è la MORFINA, comunemente utilizzata nella terapia del dolore. Tra i suoi derivati vi è l’EROINA, in grado di passare più velocemente attraverso la BEE
Effetti L’eroina determina immediatamente DIPENDENZA: questo probabilmente è dovuto al fatto che si ha una pronta comparsa degli effetti gratificanti in seguito a somministrazione e.v. Nel giro di pochi secondi dall’inoculazione il soggetto sperimenta uno stato sia percettivo, sia emotivo, definito di euforia. Nel giro di pochissimi minuti segue uno stato di sedazione. Il soggetto entra quindi in una situazione parafisiologica della durata di 4-5 h, durante la quale gli effetti dell’eroina si attenuano progressivamente fino a lasciare spazio alla sindrome d’astinenza: ansia, irritabilità, insonnia, vomito, diarrea, sudorazione, dolori ossei e muscolari, tachicardia e craving. Astinenza “da buco”.
La dipendenza Non è tipica solamente di alcuni soggetti, bensì di TUTTI e il bisogno di assumere droga è un evento sia fisico, sia psicologico. REWARD: capacità delle droghe di produrre degli effetti gratificatori che inducono nel soggetto il desiderio di riprovarli. Perché una sostanza sia definita “droga” è infatti necessario che provochi la stimolazione del SISTEMA MESOLIMBICO del cervello.
Sistema mesolimbico Controlla l’emotività e il comportamento per la sopravvivenza della specie. Si tratta cioè di quella parte del nostro cervello che ci fa percepire come piacevoli il nutrirsi, il bere, le interazioni sociali, il comportamento materno e sessuale. Le droghe potenziano enormemente questo sistema. “tanto io smetto quando voglio” è Impossibile!!! L’unica via d’uscita alla tossicodipendenza è la terapia farmacologica e psicologica!