TECNOLOGIE INFORMATICHE E PRATICHE DI LAVORO QUOTIDIANE: LA CARTELLA CLINICA INFORMATIZZATA NEL REPARTO DI ONCOLOGIA DELL’OSPEDALE S. CHIARA DI TRENTO Attila Bruni e Silvia Gherardi Research Unit on Cognition, Organizational Learning and Aesthetics Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università di Trento
TRAIETTORIE: come la cartella clinica informatizzata si muove in diversi spazi organizzativi ed incontra altri attori (umani/non-umani) Il box-accettazione pazienti del day-hospital La sala-medici del reparto degenze Gli studi medici e le visite ambulatoriali
SIGNIFICATI: come la cartella clinica informatizzata assume significati e funzioni diverse in momenti differenti della pratica clinica Rischi inattesi: “il rischio del silenzio” Benefici inattesi:“la tecnologia rassicura i pazienti” Effetti di attivazione dell’esperienza: “la cartella aiuta gli operatori sanitari ma anch’essa ha bisogno di aiuto” Elementi di ambiguità: la cartella come oggetto ‘vuoto’, ‘pieno’, ‘di controllo’ e ‘da controllare’
AZIONE: come la cartella clinica informatizzata modifica le pratiche di lavoro quotidiane La cartella clinica informatizzata e gli oggetti di reparto La cartella clinica informatizzata e gli oggetti ‘esterni’ al reparto La cartella clinica informatizzata come interferenza nelle pratiche di lavoro consolidate
DIMENSIONI: come interrogare la tecnologia in base alle pratiche di lavoro quotidiane Livello di legittimazione organizzativa Frequenza dell’uso Skill richiesti per l’utilizzo Attenzione richiesta durante le operazioni Rischio implicato nell’utilizzo (per il contesto, per l’operatore, per il paziente)
DIMENSIONI: come interrogare la tecnologia in base alle pratiche di lavoro quotidiane Disagio (per l’operatore e per il paziente) Numero di operatori coinvolti Assistenza (quantità richiesta, difficoltà) Sostituibilità in caso di rottura o malfunzionamento Sapere tacito incorporato dalla tecnologia