Dati epidemiologici e clinici riguardanti il diabete e l’obesità in Basilicata Antonio Nicolucci Direttore Dipartimento di Farmacologia Clinica e Epidemiologia,

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Dati epidemiologici e clinici riguardanti il diabete e l’obesità in Basilicata Antonio Nicolucci Direttore Dipartimento di Farmacologia Clinica e Epidemiologia, Consorzio Mario Negri Sud Coordinatore Data Analysis Board, Italian Barometer Diabetes Observatory

La prevalenza del diabete in Basilicata è in continua crescita nel corso degli anni, come documentano i dati ISTAT

Prevalenza del diabete in Italia (ISTAT 2011) Nel 2011, la Basilicata rappresenta la regione con la più alta prevalenza del diabete in Italia, con stime molto vicine a quelle previste dall’International Diabetes Federation per il 2025

Con l’aumentare della prevalenza, si assiste anche ad un parallelo aumento della mortalità per diabete. Questi dati sono verosimilmente sottostimati, perché non tengono conto di tutti i casi di decesso cardiovascolare, per tumore, per cause infettive, ecc. che sono comunque associati alla presenza di diabete.

Mortalità per diabete in Italia (anno 2009, tassi standardizzati per centomila) Il rapporto Diabete in Italia dell’ISTAT, pubblicato nel 2012, mostra come la mortalità per diabete in Basilicata sia fra le più alte del nostro Paese. Inoltre, solo in Basilicata e Campania la mortalità per diabete è più alta nel sesso femminile.

L’epidemia di diabete è principalmente attribuibile ad un profondo cambiamento delle abitudini di vita, all’aumento delle aspettative di vita e ai cambiamenti sociali in corso. La popolazione degli ultrasessantacinquenni è in continua crescita L’aumentato introito calorico e la riduzione dell’attività fisica hanno portato alla rapida crescita della prevalenza dell’obesità e del sovrappeso Il diabete è più comune nelle fasce socio-economiche svantaggiate ed in alcune etnie, oggi più rappresentate nel nostro Paese

La percentuale di ultrasessantacinquenni è cresciuta significativamente fra il 2002 e il 2007, mentre è rallentata negli anni successivi. Tuttavia, è evidente il trend in aumento, anche in un arco temporale molto ristretto

Ancora più evidente è il dato riguardante l’indice di invecchiamento della popolazione lucana, con una continua crescita del numero degli anziani ed una progressiva diminuzione dei più giovani. L’indice di vecchiaia è un rapporto demografico, definito come il rapporto percentuale tra la popolazione in età anziana (65 anni e più) e la popolazione in età giovanile (meno di 15 anni).

Prevalenza del diabete in Italia per fasce di età e sesso Prevalenza del diabete in Italia per fasce di età e sesso. Dati ISTAT 2010. Questi cambiamenti demografici hanno una enorme importanza, poiché oltre i 65 anni la prevalenza del diabete cresce in modo marcato. Sopra i 74 anni, una persona su cinque è affetta da diabete. In prospettiva, il sistema sanitario regionale dovrà quindi confrontarsi con una popolazione con diabete sempre più anziana e fragile.

Il problema delle pluri-cronicità, tipico delle persone anziane, è evidente sa quest’altro dato ISTAT. Nella popolazione lucana, una su cinque presenta due o più condizioni croniche.

Alla base dell’aumentata incidenza di diabete è senz’altro, assieme all’invecchiamento della popolazione, l’aumento costante dei casi di obesità e sovrappeso. La Basilicata è al secondo posto per prevalenza del sovrappeso, che riguarda oltre il 40% della popolazione

Per quanto riguarda l’obesità, la Basilicata si pone al primo posto in Italia, con una prevalenza di circa il 13%

Percentuale di obesità (in rosso) e sovrappeso (in blu) nei bambini di 8-9 anni di età, per regione. Fonte: OKkio alla SALUTE. Il problema del sovrappeso e dell’obesità non riguarda solo gli adulti, ma in modo preoccupante anche i bambini. In età scolare (8-9 anni) il 40% dei bambini lucani sono in sovrappeso o obesi.

Prevalenza di individui sedentari (rosso), che svolgono attività fisica saltuaria (blu), o che svolgono attività fisica regolare (giallo). ISTAT 2009 Oltre alle errate abitudini alimentari (eccessivo introito calorico, consumo di alimenti ad alto contenuto calorico), all’obesità contribuisce in modo importante la sedentarietà. In Basilicata risulta sedentario il 40% della popolazione, mentre soltanto il 18% svolge attività fisica con regolarità.

I dati dell’ISTS sul diabete sottolineano l’importanza della sedentarietà quale fattore di rischio per il diabete. Mentre fra le persone sedentarie la prevalenza di diabete raggiunge l’8.1%, fra chi pratica attività fisica in modo continuativo la prevalenza scende all’1.4%

Un altro fattore di diffile quantificazione che potrà avere un impatto sull’incidenza di diabete è rappresentato dalle condizioni socio-economiche. Il diabete è infatti più frequente nelle fasce socialmente svantaggiate. Il tasso del calo di occupazione, così come l’aumento della percentuale di persone in condizioni di povertà, potrà in futuro determinare un ulteriore aumento dell’incidenza delle patologie croniche.

Infine, i cambiamenti demografici legati al fenomeno dell’immigrazione potranno a loro volta contribuire alla crescita del fenomeno diabete, a causa della presenza di etnie ad elevato rischio di diabete anche in età più precoci.

Annali AMD 2010 DM1 DM2 Basilicata Alla luce di questo scenario in rapida evoluzione, è evidente la necessità di un monitoraggio continuo dei bisogni assistenziali e delle cure erogate. La riduzione dei costi e del carico assistenziale del diabete passa infatti sia per l’implementazione di efficaci campagne di prevenzione e di diagnosi precoce, sia dall’ottimizzazione dell’assistenza alle persone con diabete, al fine di ridurre il rischio delle complicanze acute e croniche. Un esempio paradigmatico è costituito dall’iniziativa Annali AMD, che permette una valutazione su base annuale della qualità dell’assistenza erogata dalle strutture specialistiche (oltre 300 servizi di diabetologia e mezzo milione di persone con diabete in Italia). In questo grafico, relativo ai dati raccolti nel 2009, si evidenzia ad esempio come per diverse misure di processo la performance regionale (area verde) si discosta dai risultati ottenuti dai centri “best performers” a livello nazionale. Basilicata

In termini di controllo metabolico, la regiona sembra invece collocarsi fra quelle con risultati più soddisfacenti.

Q score Q score <15 Lo score Q, che rappresenta una misura riassuntiva della qualità dell’assistenza (lo score va da 0 a 40 e a punteggio più alto corrisponde una cura migliore), documenta come la qualità della cura in Basilicata sia molto vicina alla media nazionale. Inoltre, la regione è fra quelle con percentuali più basse di pazienti con score Q inferiore a 15, indice di cura particolarmente scadente.

Un ultimo dato riguarda il consumo di risorse ospedaliere (che rappresentano oltre il 50% dei costi totali del diabete). Un indicatore particolare è rappresentato dai ricoveri, probabilmente inappropriati, per diabete senza complicanze. La Basilicata rappresenta una delle regioni in cui nell’ultimo decennio non si è assistito ad una contrazione del numero di questi ricoveri, che invece si è sostanzialmente ridotto in altre realtà.

Le implicazioni per il SSR Un numero sempre crescente di persone, soprattutto anziane, dovrà convivere con il diabete, le altre cronicità e con le disabilità gravi che esse determinano. Queste condizioni porteranno ad una richiesta crescente di assistenza, di supporto sociale, di investimenti economici e di riorganizzazione delle cure, con gravi pericoli per la sostenibilità dell’intero sistema. La crescita della spesa metterà a rischio il principio dell’equità di accesso alle cure. La situazione può essere aggravata dall’aumento continuo delle persone che vivono in stato di povertà, con ulteriore allargamento delle fasce di fragilità. Un attento monitoraggio dell’incidenza della malattia, del suo impatto clinico ed economico e della qualità delle cure rappresentano la base conoscitiva indispensabile per una attenta pianificazione sanitaria che tenga conto dei bisogni inevasi della popolazione. La nascita dell’Osservatorio Regionale del Diabete rappresenta pertanto una importante iniziativa per fronteggiare in modo concreto le sfide poste dalle malattie croniche.