Rifiuti e salute Questione Inceneritore. A che punto siamo? I Comitati della Piana, Medicina Democratica, WWF Italia, Italia Nostra, hanno presentato.

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Rifiuti e salute Questione Inceneritore

A che punto siamo? I Comitati della Piana, Medicina Democratica, WWF Italia, Italia Nostra, hanno presentato le proprie osservazioni nellambito della procedura di richiesta di autorizzazione integrata ambientale e valutazione di impatto ambientale (AIA-VIA) per la realizzazione dellimpianto di incenerimento con recupero energetico di rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi di Case Passerini richiesta dalla società QtHermo

Criticità del Progetto Limpianto presenta elementi di : 1. incompatibilità e di inadeguatezza rispetto alla normativa vigente, 2.non tiene conto dellevoluzione tecnologica in materia di gestione dei rifiuti 3.non è sensibile alla variazione dei limiti normativi previsti per i prossimi anni 4.Non menziona il destino di circa t/anno di scorie e di t/anno di polveri risultanti dal processo

INCOMPATIBILITA -il progetto dellinceneritore è incompatibile, in più punti, con il PIT (Piano di indirizzo territoriale – principale strumento urbanistico regionale), in particolare con : – il parco agricolo delle piana. Le sue emissioni sono incompatibili con le migliori pratiche agricole – laeroporto, i camini sforano le quote di volo per atterraggio e decollo è incompatibile con il PAER (Piano ambientale e energetico delle regione) per i seguenti obiettivi: – ridurre la percentuale della popolazione esposta allinquinamento atmosferico – ridurre la produzione dei rifiuti e migliorare la raccolta differenziata

CONTRASTO CON LA NORMATIVA SULLA MATERIA Non rispetta lobbligo di legge (art.22 dlg 152/2006 e 50 L.r. 10/10) di prendere in esame le alternative : strategiche (misure diverse per lo steso obiettivo, es. alterpiano) di localizzazione (viene meccanicamente riproposta la localizzazione prevista per il vecchio piano ATO del 2006, senza valutare il nuovo ambito territoriale) tecnologiche (diversa tipologia impiantistica per il trattamento degli stessi rifiuti) lalternativa zero (nessun impianto, in relaziona a principi di tutela di salute e territorio, se le tecnologie adottate sono eccessivamente impattanti) (SIA-002)

CONTRASTO CON LA NORMATIVA IN MATERIA Non rispetta lobbligo di legge ( art.208 dlg 152/06 e 133/05 art.5) di progettare in relazione ai quantitativi indicati nei piani, inventando una flessibilità di utilizzo (fra a t/a), 40% in più, di cui non vi è traccia nella legge, ne nella normativa applicativa, al di fuori anche della previsione del piano inter-ATO approvato a gennaio 2013 (SIA-002)

CONTRASTO CON LA NORMATIVA IN MATERIA Non rispetta il divieto di incenerire rifiuti recuperabili ( art. 182 / dlg 152/2006) in particolare, prevede di bruciare: rifiuti da raccolta differenziata frazione organica da raccolta differenziata rifiuti ingombranti da RD rifiuti elettronici (per i quali peraltro esiste espresso divieto proprio per lelevata pericolosità delle emissioni che producono) (SIA-002)

CONTRASTO CON LA NORMATIVA IN MATERIA Richiede contestualmente unautorizzazione per lo smaltimento di rifiuto speciali non pericolosi, non previsto nel piano ATO, elencando una serie di rifiuti industriali per cui è già previsto per legge un sistema di riciclaggio obbligatorio. Si chiede in sostanza unautorizzazione in bianco a bruciare qualunque cosa!

è solo un inceneritore! Dichiara di essere un impianto di recupero energetico (R1) ma è di smaltimento (D10) in quanto il calcolo di efficienza energetica è falsato (AIA 001). Il mancato utilizzo del recupero di calore, rinviato allindividuazione eventuale e successiva di utenze di teleriscaldamento pone limpianto al di fuori dei limiti previsti per la classificazione R1, non raggiungendo i già bassi valori di efficienza minima previsti dalla legge.

Emissioni in atmosfera(tab.E1) Nellanalisi dei fumi non viene considerato il mercurio (indicatore quasi esclusivo dei processi di incenerimento rifiuti) Non previsto monitoraggio dei microinquinanti, si fa riferimento unicamente a campionamenti generici, volti a confermare il mantenimento dei limiti di legge, senza specificare ne livelli ne norma. I controlli di ricaduta sui terreni sono previsti con campionamenti ogni cinque anni

Emissioni in atmosfera Per i valori di tossicità, il riferimento è alle emissioni annuali e giornaliere non ai dati semi-orari, che pongono un limite ai picchi di emissione, i più pericolosi perché determinano bruschi aumenti della concentrazione degli inquinanti. Tutto lelaborato fa riferimento ai dati normativi EPA risalenti alle tabelle del 1997/2004, ignorando tutte le indicazioni fornite dallOMS e degli organi regolatori europei negli ultimi dieci anni, sugli inquinanti cancerogeni, polveri sottili, falsi ormoni.

Macroinquinanti 65 t/a di ossidi di azoto (NOx) 20 t /a di anidride solforosa (SO 2 ) 65 t/a di anidride carbonica (CO ) 2,5 t/a di acido cloridrico (HCl) 6,5 t/a di ammoniaca(NH 3 ) 2,5 t/a di polveri sottili (PM2,5)

Emissioni in atmosfera Cadmio livelli garantitidal costruttore quattro volte superiori ai livelli di attenzione Arsenico indicato un rischio inalatorio di riferimento di 3,3 ng/mc, mentre per lOMS il fattore di rischio di interesse (FRI) è di 0,66 ng/mc; Cobalto (sostanza cancerogena) SF per inalazione pari a 9,8 mg/kg/giorno; non viene considerato in quanto non inserito nella tabella IRIS Cromo VI indicato un Inhalation Unit Risk di 150 ng/mc mentre per lOMS indica un FRI di 0,025 ng/mc;

Emissioni in atmosfera Nichel non viene indicato un Inhalation Unit Risk fattore di rischio di interesse per lOMS è di 0,025 ng/mc; IPA (dibenzo(a)pirene) indicato un valore Inhalation Unit Risk pari a 0,011 mg/L (probabilmente si intendeva µg/mc) mentre per lOMS lFRI è di 0,012 ng/mc; PCDD/F (diossine/furani)indicato un REL di 40 pg/mc mentre lOMS indica un FRI di 0,3 pg

Micro inquinanti 300 mg /anno di cadmio + tallio 300 mg /a di mercurio 300mg/a cumulativo di metalli pesanti fra i quali sono compresi cromo (Cr) rame (Cu), piombo(Pb), vanadio (V) cobalto (Co) manganese (Mn) Nikel (Ni). 125 µg /a di diossine (PCDD equivalenti) (pari alla dose massima tollerabile di persone circa)

MANCATA PREVISIONALITA E PRINCIPIO DI PRECAUZIONE Non sono valutati gli effetti delle polveri ultrafini (PM<2,5) sulla salute umana, non esistendo nella tecnologia impiegata sistemi di abbattimento per questi tipi di inquinanti non vengono menzionate, le nanonopolveri ed i loro effetti, dimostrando di ignorare la letteratura degli ultimi 10 anni

Impatto sanitario Insufficiente lindagine sulla popolazione bersaglio è considerato solo il comune di Sesto F.no Erronea interpretazione dei dati della VIS con assunzione di impatto indifferente su area già inquinata, mentre nella VIS si individua un livello di allarme ambientale a prescindere dalla costruzione dellinceneritore.

Valutazione di Incidenza (VINCA) Lintero capitolo è una dimostrazione di assoluta ignoranza sulle condizioni del sito (i riferimenti bibliografici sono datati di oltre 10 anni, SIA008): Si ignorano evidenze biologiche significative: – delle aree limitrofe di interesse comunitario – dello stesso sito del cantiere Si ipotizza che le specie genericamente presenti, siano «già abituate!» al traffico pesante (fenomeno ignoto in biologia)

Valutazione di Incidenza (VINCA) impatto sul traffico stimato 5 camion lora in entrata ed in uscita sia in fase di cantiere che di esercizio, viene dichiarato che rappresenta dell 0,1% del traffico veicolare dellarea (5000 camion /h ???)(SIA 011) Per il vincolo paesistico si afferma che linceneritore potrà essere considerato la…porta della città di Firenze

la porta della Città di Firenze..?

Conferenza dei Servizi del 2 /9 Molte delle osservazioni da noi presentate hanno trovato conferma nelle relazioni degli organi istituzionali preposti. Emergono esplicite preoccupazioni per gli effetti sulla salute ed sullambiente

la ASL Evidenzia un luso improprio delle osservazioni della precedente VIS che ha condotto la QtHermo a incongrue conclusioni di impatto non significativo Richiede espressamente monitoraggi puntuali multidisciplinari(epidemiologici, tossicologici, ecc..) sulla popolazione esposta (non solo i sestesi) inseriti in un piano che includa uno studio di base (bianco) di periodo adeguato per il successivo confronto; a carico del costruttore

LARPAT conferma: le carenze nella modalità di monitoraggio dei fumi ed in particolare lamentata lassenza di dati concreti e non teorici limprecisione rispetto a quali limiti tabellari di legge si fa riferimento di volta in volta impossibilità di autorizzare la termodistruzione di materiali che per legge sono destinati al recupero

LARPAT Richiede preliminarmente alla formulazione del parere: 20 RICHIESTE di INTEGRAZIONE 7 PRESCRIZIONI 2 OSSERVAZIONI sulla documentazione inerente la gestione dellimpianto presentata ma estranea allautorizzazione

LENAC Fa notare che i camini, per come sono calcolati, risultano 24 metri più alti del limite indicato per le manovre obbligatorie previste per il decollo ed latterraggio degli aerei a Peretola