Le difficoltà della pianificazione motoria: disprassia e disgrafia

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Transcript della presentazione:

Le difficoltà della pianificazione motoria: disprassia e disgrafia “I disturbi di apprendimento a scuola, tra ricerca e didattica”, Locarno 9 e 10 Settembre 2011 Le difficoltà della pianificazione motoria: disprassia e disgrafia -Elementi valutativi. A cura di:Giovanna Schieroni, Elena Mazza, Lara Malgieri e Valentina Paoli Studio di Riabilitazione (Via Genovesi,15 Torino)

FACCIO MOTIVAZIONE IMPARO

Disturbi minori del movimento (DMM) DIFFICOLTA’ DELLA COORDINAZIONE MOTORIA (DCD) Deficit qualitativo dell’ ESECUZIONE del movimento DIFFICOLTA’ DELLA PIANIFICAZIONE MOTORIA DISPRASSIE Disturbo della capacità di PIANIFICAZIONE CONTROLLO ESECUZIONE degli atti motori finalizzati

Prattognosia (A.M.Wille) Azione diretta verso l’esterno, gesti e movimenti in sequenza che richiedono adattamento a situazioni nuove e non solo la ripetizione automatica di azioni collaudate. Prevede perciò capacità di: ANTICIPAZIONE 1)Prevedere il risulto dell’azione (PROGETTO) 2)Prevedere gli schemi di azione (PROGRAMMA) MEMORIA

Classificazione delle prassie IDEATIVE: azioni senza oggetto IDEOMOTORIE: in presenza di uno o più oggetti semplici, complesse (dell’abbigliamento, grafo-motorie), con problem solving spaziale VISUO-COSTRUTTIVE: copia di modelli con oggetti o grafici che richiedono un’analisi visiva dettagliata dei rapporti spaziali ORO- BUCCO- LINGUALI DI SGUARDO VERBALI

Prassie ideative

Prassie ideomotorie

Prassie visuo-costruttive

La DISPRASSIA (L.Sabbadini): -mancata acquisizione di un’attività intenzionale (strategie povere e stereotipate), -ridotta capacità di rappresentarsi l’oggetto su cui si agisce, l’azione e la sequenza, -difficoltà di ordinare i movimenti in programmi finalizzati allo scopo, -difficoltà di controllare il programma, -difficoltà dei processi di verifica.

La DISPRASSIA è: un disturbo ad alto livello di integrazione percettivo motoria e concettuale ASPETTI MOTORI ASPETTI PERCETTIVI DISPRASSIA SCHEMA CORPOREO ASPETTI SPAZIO- TEMPORALI ASPETTI COSTRUTTIVI

Aree dello sviluppo psicomotorio coinvolte nella disprassia Motricità globalecoordinazioni cinetiche, coordinazioni oculo-motorie e oculo-manuali, regolazioni toniche Motricità fine settorializzazione e singolarizzazione delle dita e delle mani Abilità prassicheuso e conoscenza manuale degli oggetti, capacità di manipolarli ed utilizzarli in maniera finalistica secondo scopi prefissati

Organizzazione temporale percezione e rappresentazione del tempo Schema corporeo e lateralità percezione e rappresentazione del corpo Organizzazione spazialecostruzione di una concezione dello spazio intorno a sé secondo una prospettiva topologica, proiettiva ed euclidea Abilità visuo-percettive e visuo-spaziali capacità di analisi visiva ed integrazione con le relazioni spaziali

Correlazioni tra disprassia e altre patologie Sulla base dell’ esperienza clinica e riabilitativa, la Disprassia non rappresenta solo un quadro patologico a sè, ma anche un sintomo presente in diversi disturbi neuroevolutivi ( ad es. Sd di Williams, Sd.Asperger, Sd. Down…) DPS DSA DSL DCD DISPRASSIA ADHD

la disprassia come disturbo multisistemico che coinvolge diversi aspetti dello sviluppo in cui la difficoltà di pianificazione dell’atto motorio e i deficit percettivi possono influenzare in maniera negativa molti aspetti degli apprendimenti scolastici e della vita quotidiana

Correlazioni tra disprassia e disgrafia La disgrafia è composta da una duplice difficoltà: 1- di pianificazione del gesto grafico, nella sequenza di gesti che conduce alla produzione del grafema; 2- nella componente esecutiva di controllo del tratto, fluidità del gesto, concatenazione, controllo dell’AS e scioltezza del movimento. La disgrafia è una forma di disprassia

La disgrafia è : Un disturbo specifico di apprenmento che si manifesta come una difficoltà a riprodurre graficamente sia i segni alfabetici che numerici. Alcuni autori definiscono la disgrafia “disprassia o aprassia della scrittura”, ovvero individuano in essa un disturbo degli aspetti strettamente motori della scrittura. Essa perciò riguarda esclusivamente il grafismo, ovvero l’attività motoria prassica manuale e non le regole ortografiche e sintattiche (di competenza logopedica). Il bambino disgrafico presenta, in assenza di deficit neurologici importanti, una scrittura deficitaria secondo i criteri di velocità e leggibilità.

La valutazione neuropsicomotoria della disprassia La nostra esperienza  l’ invio;  5 incontri di valutazione: - raccolta dei dati anamnestici, - 3 sedute individuali, - colloquio conclusivo con restituzione della relazione ai genitori e condivisione del progetto riabilitativo con l’equipe curante.

I protocolli valutativi per la disprassia ABC MOUVMENT; APCM (Sabbadini): ++ schemi posturali e schemi crociati; Esame Psicomotorio (A.M.Wille): ++ motricità globale e spazialità; Protocollo di valutazione neuropsicomotoria (Dott.ssa Siravegna- O.I.R.M Torino): ++ valutazione della parte prassica

I Test TOL per la pianificazione, CORSI e TEMA per la memoria, TPV e VMI per gli aspetti visuo-percettivi e visuo-spaziali.

TOL

CORSI e TEMA

TPV e VMI

La valutazione neuropsicomotoria per la disgrafia Attenzione particolare ad alcuni parametri ORG. SPAZIALE POSTURA PRESA STRUEMNTO GRAFICO VELOCITA’ DISSOCIAZIONE TRONCO-AASS COORDINAZIONI CINETICHE AS PERCEZIONE VISIVA E UDITIVA MOTRICITA’ FINE ATTENZIONE E MEMORIA MOVIMENTI OCULARI

Prove specifiche per la scrittura Prova di Ambrosini e protocollo Bertelli-Bilancia per la copia di figure, Prove di trascrizione (copia di testi in corsivo), Prove di dettatura (parole e frasi), Prove di composizione (composizione visuo-grafica), Prove di Tressoldi per la velocità e la scioltezza, La BHK, La scala D di Ajuguerra per l’analisi qualitativa dei grafemi.

Prova di Ambrosini

Protocollo Bertelli-Bilancia

Copia di testo in corsivo Es. II elementare – inizio III

Prove di Tressoldi