R O M A
SPQR COLOSSEO FORO ROMANO ARCO DI TITO
Acronimo del latino Senatus Populusque Romanus, in italiano "Il Senato e il popolo romano", racchiude in sé le figure che rappresentano il potere della Repubblica Romana: il Senato e il popolo, cioè le due classi dei Patrizi e dei Plebei che erano a fondamento dello Stato romano. Quando Roma si era organizzata in libero Comune di Popolo, si continuò ad usare la sigla S.P.Q.R.
Il Comune, che teneva a presentarsi come il legittimo successore del potere della Roma antica, propagandava l'interpretazione per cui lo scudo rosso con la sigla S.P.Q.R. dorata, suo simbolo, significasse già dai tempi antichi "Sanato. Popolo. Qumune. Romano." Lo stemma della Città di Roma è costituito da uno scudo gotico di color porpora su cui è presente in alto a sinistra una croce greca seguita dal motto S.P.Q.R. posto in diagonale a scalare. Entrambi gli elementi sono di color oro, lo scudo è timbrato da una corona di otto fioroni d'oro, cinque dei quali visibili.
Il Colosseo, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio o semplicemente come Amphitheatrum, è il più famoso anfiteatro romano, ed è situato nel centro della città di Roma. In grado di contenere fino a 50.000 spettatori, è il più grande e importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento della Roma antica che sia giunto fino a noi. IL COLOSSEO
L'INTERNO DEL COLOSSEO
L'anfiteatro è stato edificato su un'area al limite orientale del Foro Romano. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. e fu inaugurato da Tito nell'80 d.C., con ulteriori modifiche apportate durante il regno di Domiziano. Non più in uso dopo il VI secolo, l'enorme struttura venne variamente riutilizzata nei secoli, anche come cava di materiale. Il nome "Colosseo", che deriva dalla vicina statua del Colosso del Dio Sole, si diffuse solo nel medioevo. Ben presto l'edificio divenne simbolo della città imperiale, espressione di un'ideologia in cui la volontà celebrativa giunge a definire modelli per lo svago del popolo. Oggi è un simbolo della città e una delle sue maggiori attrazioni turistiche. Il Colosseo, come tutto il centro storico di Roma, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO nel 1980. Nel 2007 il complesso è stato anche inserito fra le Sette meraviglie del mondo moderno nell'ambito di un controverso concorso.
UNESCO: L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura è stata fondata dalle Nazioni Unite il 16 novembre 1945, per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni nelle aree dell‘ istruzione, scienza, cultura e comunicazione. Sono membri dell’UNESCO, al marzo 2008, 192 Paesi, più 6 membri associati. Il quartier generale dell’UNESCO è a Parigi, Francia, ed opera programmi di scambio educativo, scientifico e culturale da 60 uffici regionali sparsi per tutto il mondo. I progetti sponsorizzati dall’UNESCO comprendono programmi scientifici internazionali, programmi di alfabetizzazione, tecnici e di formazione degli insegnanti, progetti regionali e di storia culturale e cooperazioni internazionali per conservare il patrimonio culturale e naturale del pianeta e per preservare i diritti umani. Una delle missioni dell’UNESCO è quella di mantenere una lista di patrimoni dell’umanità.
IL FORO ROMANO
La valle del Foro, paludosa e inospitale, venne utilizzata tra X e VII secolo a.C. come necropoli dei primi villaggi stanziati sulle colline circostanti. Secondo lo storico Tacito, la piana del Foro, come pure il vicino colle del Campidoglio, furono aggiunti alla Roma quadrata (Palatino) di Romolo da Tito Tazio. Solamente verso il 600 a.C., ad opera del re etrusco Tarquinio Prisco, venne drenata con la costruzione della Cloaca Massima e ricevette una pavimentazione in tufo. La piazza di forma rettangolare nacque come luogo di mercato oltre che per lo svolgimento della vita politica e giudiziaria, in un punto centrale della città verso cui convergevano molte importanti strade, la più importante delle quali era la Via Sacra, che correva dalle pendici del Campidoglio fino all‘ Arco di Tito.
ARCO DI TITO
L'arco di Tito, in latino, "Arcus Titi" fu eretto sulla "Via Sacra" nell'81 d.C. dopo la morte di Tito per commemorare la sua vittoria in Giudea nel 70 d.C. dove egli combatté con suo padre Vespasiano. È uno dei tre archi rimasti nel Foro Romano e probabilmente il meglio conservato sebbene fosse stato incorporato nel Medioevo. Papa Pio VII volle il suo restauro affidandolo al Valadier nel 1822. L'arco è alto 15,4 metri ed ha alcuni importanti elementi quali la commistione dello stile Ionico e di quello Corinzio nelle colonne. Molti bassorilievi commemorano la vittoria di Tito sui Giudei. La parte rivolta al Colosseo è conservata meglio di quella rivolta verso i Fori Imperiali mentre l'arcata presenta sulle pareti laterali eccezionali reperti. Su tutti i bassorilievi sono rappresentati la presa del tempio, con i Romani intenti a trafugare il suo tesoro. Molto ben visibile il candelabro a sette bracci e le trombe d'argento.
"Il Senato ed il popolo romano al divo Tito Vespasiano Augusto figlio di Vespasiano”.
SARA ALESSIA MARTINA FEDERICA