La Storia La chiesa si colloca su quelle che erano la strada Pia e la strada Felice, l’attuale Via del Quirinale parallela all’asse trasversale della chiesa. Sorge sul luogo di S.Andrea a Montecavallo del XI secolo. Nel 1566 questa fu interamente rifatta a spese della duchessa di Tagliacozzo, quando l'area fu donata a Francesco Borgia. Accanto vi fu costruita la casa del noviziato per la Compagnia di Gesù. Nel 1658 il cardinale Camillo Pamphilj, per volontà del Papa Alessandro VII Chigi, incaricò Gian Lorenzo Bernini di ricostruire la chiesa, che assunse, così, l'aspetto attuale.
La facciata ad edicola è preceduta da una gradinata semicircolare La facciata ad edicola è preceduta da una gradinata semicircolare. Al centro di questa un ordine gigante di paraste corinzie sorreggenti un frontone triangolare. Un portico semicircolare a colonne di ordine ionico sporge dalla facciata. Al centro di questa un solo ordine di paraste corinzie sorreggono un frontone triangolare. Sopra il portico si scorge in facciata e all’interno una grande finestra termale , che non presenta la tripartizione tipica del rinascimento, ma è liscia.
La dimensione del lotto è molto piccola. Bernini propose come prima soluzione una pianta a croce greca, quasi un quadrifoglio, che venne però bocciata dal committente. Mantenendo la volontà di costruire un complesso a pianta centrale pensò ad un ovale traverso, orientato cioè secondo l’asse trasversale. Si adottò quest’ultima soluzione e ne risulta una pianta ad ellissi trasversale, intersecata da un asse longitudinale che è definito da un’entrata imponente e da un presbiterio altrettanto importante. Ad un esame + accurato, la pianta rivela che l’importanza spaziale dell’asse traverso è neutralizzata dal fatto che esso termini contro solidi pilastri (contro dei pieni) anziché prolungarsi in cappelle. Il movimento risulta bloccato e anziché un conflitto di direzioni si percepisce solo il movimento principale dall’entrata all’altar maggiore, in marmo, preceduto da un’edicola a colonne (trabeazione e timpano) con frontone concavo (statua di S. Andrea in estasi). Le cappelle sono rettangolari con gli spigoli smussati (le più grandi) o ovali (più buie). Le cappelle ovali hanno apertura rettangolare, mentre quelle rettangolari hanno apertura ad arco. Questi archi sono concepiti in modo prospettico, cioè si stringono al centro e si allargano ai lati.
Una serie ininterrotta di pilastri sorregge la trabeazione continua sulla quale si innesta direttamente la calotta della cupola senza fascia. La cupola è ovale e presenta la lanterna. I costoloni si restringono con l’altezza per dare l’impressione di una maggiore elevazione dell’edificio. Fra i costoloni sono presenti aperture coronate da sculture , putti (tipico elemento michelangiolesco); in alto un anello ovale tempestato di putti sul quale si imposta la lanterna. Il pavimento è in marmo policromo. Anche nel resto della chiesa si adottano sottili lastre di marmo,e poi dorature e stucchi; ne deriva una delle chiese più costose. Particolare è l’accurata attenzione all’uso del colore: in basso vengono collocati i marmi scuri, rossi o grigi; man mano che lo sguardo sale trova l’oro e il bianco, dunque la luce proprio della sfera del divino e del miracolo. Problema urbano di come collegare l’architettura alla strada pubblica venne risolto con la realizzazione di due grosse ali di muro circolare.
Analisi della pianta Evidente è l’uso di due figure geometriche: l’ellisse dell’impianto generale, che si ripercuote nella forma della scalinata, dell’abside e delle cappelle; e il cerchio che ritroviamo in alcuni elementi quali i pilastri e le due grandi ali di muro antistanti la chiesa. Essendo un complesso a pianta centrale è prevista una forte simmetria sia rispetto all’asse trasversale, sia rispetto a quello longitudinale.
Elementi ellittici Le ellissi più evidenti sono ovviamente quelle concentriche che disegnano il perimetro esterno e quello interno della chiesa. Ad esse si oppone il disegno dell’abside, parte di un’ellisse posta secondo il proprio asse longitudinale, quindi perpendicolarmente all’ellissi del perimetro.
Ellittico inoltre è il disegno di quattro cappelle disposte tra le ellissi perimetrali. Queste sono specchiate l’una rispetto all’altra
La proiezione in pianta del portico che sporge dalla facciata e la scalinata antistante l’ingresso mantengono un disegno pressoché semiellittico. Queste forme sono disposte concentricamente.
Elementi circolari Li ritroviamo oltre che nelle forme dei pilastri, anche nei due bracci prospicienti la chiesa (ognuno di essi è un quarto di circonferenza)
Avendo notato la forte simmetria nella costruzione del disegno della pianta, viene semplice disegnare i due principali assi di simmetria, ma anche altri. Tutti ovviamente si incontreranno in un punto che rappresenterà il centro della figura.