Conoscere il gas per conoscerci meglio..

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Transcript della presentazione:

Conoscere il gas per conoscerci meglio.

Vivere sulla terra richiede energia Vivere sulla terra richiede energia. Niente di ciò che facciamo normalmente (ad esempio: fare colazione, andare a scuola, studiare, giocare…) sarebbe possibile senza energia. La maggior parte delle fonti di energia sulla Terra deriva direttamente o indirettamente dal Sole. L’energia solare arriva fino a noi e dà origine all’energia eolica, idraulica, solare e dei combustibili fossili. I combustibili fossili, cioè carbone, petrolio e gas naturale sono, oggi, le principali fonti di energia per l’uomo.

Le fonti di energia si possono dividere in fonti esauribili e fonti rinnovabili. Le fonti esauribili di energia, pur abbondanti in natura, sono così chiamate perché hanno tempi di rigenerazione lunghi e una volta sfruttate si considerano esaurite. Appartengono a questo gruppo il carbone, il gas naturale, il petrolio. Le fonti rinnovabili forniscono energia che si rigenera in continuazione mediante trasformazioni fisiche e chimiche. Sono il sole, il vento, l’acqua, le biomasse.

Gli idrocarburi (combustibili fossili non rinnovabili) sono il risultato di trasformazioni di resti organici nel corso di milioni di anni. Questi resti sono organismi animali e vegetali che, mischiandosi a frammenti di rocce, sabbia e argilla, compattandosi e consolidandosi, hanno dato origine a rocce sedimentarie. Le sostanze organiche racchiuse in queste rocce, trovandosi a grandi profondità nel terreno e sottoposte a certe pressioni e temperature, si trasformano lentamente cambiando il loro stato e divenendo idrocarburi. Il processo di maturazione è lento, la durata varia da 10 a 100 milioni di anni. In seguito gli idrocarburi risalgono attraverso la porosità della roccia fino a incontrare una roccia impermeabile, la trappola, che ne blocca la risalita. Cosi nasce un giacimento.

Il gas naturale èun idrocarburo, un combustibile che si forma nel sottosuolo. Più del 90% di questo gas è composto da metano (CH4), un elemento incolore e inodore. Il gas è estratto da giacimenti sotterranei grazie alle trivellazioni. Ma come si presenta un giacimento? Abbiamo detto che gli idrocarburi, generati dalla roccia madre, migrano attraverso la porosità della roccia in una lenta risalita, finchè non incontranouna “trappola”, una conformazione di rocce che crea una barriera alla risalita degli idrocarburi e consente la formazione di un accumulo. La trappola è composta da una roccia serbatoio (detta reservoir) permeabile e porosa, generalmente costituita da granelli di sabbia compatti e imbevuti d‘acqua, e da una roccia impermeabile di copertura a forma di cupola, nella maggior parte del casi formata da sale e argilla. Qui il gas rimane imprigionato, formando un giacimento, in attesa di essere scoperto ed estratto.

Il gas è un idrocarburo ed una fonte energetica preziosissima Il gas è un idrocarburo ed una fonte energetica preziosissima. Copre più del 35% del fabbisogno energetico del paese. è presente in ogni momento nella nostra vita di ogni giorno: a casa, a scuola, al lavoro, in ufficio, in fabbrica. Infatti, è utilizzato per il riscaldamento degli ambienti, dell’acqua, per cucinare, per produrre ed è anche una delle fonti principali per la produzione di energia elettrica. Il gas è una risorsa pulita:le emissioni di anidride carbonica che produce per essere trattato e utilizzato sono le più basse tra quelle di tutti i combustibili fossili e, anche su strada, rappresenta un’alternativa meno inquinante rispetto agli altri carburanti per automobili. Ma vediamo più da vicino qual è il viaggio che il gas compie grazie a Snam per arrivare fino a noi. 6

Il gas utilizzato in Italia proviene per la maggior parte della sua quantità da giacimenti in paesi esteri. Una volta estratto e trattato è pronto per essere trasportato in Italia ed è qui che entra in gioco Snam. Snam riceve il gas alle frontiere via terra tramite i gasdotti interrati o sottomarini oppure via mare su navi dette metaniere. Lo trasporta e distribuisce in tutta Italia grazie a una rete di gasdotti e di impianti. Quando non è immediatamente utilizzato, Snam conserva Il gas immagazzinandolo nei siti di stoccaggio per distribuirlo in momenti successivi, quando serve, immettendolo direttamente nella rete dei gasdotti. Scopriamo insieme nel dettaglio in che cosa consistono tutte queste attività di Snam.

Una volta arrivato, via terra o nave, il gas viene immesso in tubi che lo trasportano, grazie all’ausilio di sistemi di controllo, stazioni di pompaggio e di tutta una serie di impianti. E poi viene distribuito in tubi più piccoli, una rete capillare che attraversa le città e i comuni per arrivare a chi deve consumare il gas, dalle case alle industrie. In alcuni punti della rete viene effettuata anche l’odorizzazionedel gas (infatti il gas è inodore) per far sì che ci si accorga subito, di una eventuale perdita di gas.

II sistema di stoccaggio del gas naturale consente di avere delle scorte da utilizzare quando serve: d’inverno o in periodi di scarsa reperibilità internazionale. Ma dove viene messo il gas che serve da riserva? Vengono utilizzati vecchi giacimenti ormai esauriti nei quali il gas viene iniettato per poi essere estratto e, dopo essere stato trattato, immesso direttamente nella rete dei gasdotti per essere trasportato.

Quando il gas arriva in Italia su navi metaniere, esso si trova allo stato liquido in quanto liquefatto nel paese d’origine. Una volta giunto in porto di destinazione il gas viene scaricato e viene riportato allo stato gassoso tramite un processo di riscaldamento. Questo procedimento è chiamato “rigassificazione” e si realizza in impianti appositi detti “rigassificatori”. Ora è pronto per essere immesso nella rete dei metanodotti e arrivare infine nelle nostre case.

Il Gruppo Snam è l’insieme di aziende che si occupa di trasporto, di rigassificazione, di stoccaggio e distribuzione del gas naturale.   I numeri di Snam sono sorprendenti: una rete di trasporto di 31.500 chilometri, pari a più di 30 volte la lunghezza dell’Italia, 8siti di stoccaggio, 50.000 chilometri di rete di distribuzione, quindi una estensione più grande della circonferenza terrestre, 1terminale di rigassificazione e ben 6000 collaboratori.

“Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”. “Essere sostenibile” per un’azienda significa crescere nel rispetto dell’ambiente e del contesto in cui opera. Snam lo fa attraverso studi approfonditi per lo sviluppo di tecnologie avanzate che abbiano il minor impatto ambientale possibile. In ogni singolo passaggio, nel lungo percorso del gas, Snam è in dialogo costante con le comunità e promuove la salvaguardia della flora e della fauna dei territori attraversati dai metanodotti oltre a molte iniziative concrete per proteggere il nostro territorio.

Il gas è una risorsa naturale e se vogliamo continuare a usare tutte le ricchezze della natura, dobbiamo preservarla e proteggerla, proprio come fa Snam. Quando Snam realizza un gasdotto impiega i migliori tecnici e specialisti di ogni settore, conduce ricerche approfondite del territorio, delle specie vegetali e animali, per scegliere il tracciato che abbia il minor impatto possibile sulla natura e sia isolato da fenomeni di instabilità.

Per proteggere l’ambiente, utilizza tecnologie avanzate di scavo e dopo la posa dei tubi si occupa di rimettere tutto com’era prima: è questa la fase di “ripristino” che significa riportare il luogo com’era prima dei lavori. Si eseguono i rimboschimenti con piante e arbusti di specie preesistenti e si favorisce il ripopolamento delle specie animali. Lungo i pendii si eseguono anche opere di stabilizzazione e consolidamento del terreno. L’evoluzione di queste opere viene seguita per 5 anni.   Rispettare la natura fa parte della natura di Snam.

Scopriamo insieme GNL Italia.

ll gas è importato in Italia attraverso quattro gasdotti principali che ci collegano a Russia, Nord Europa, Algeria e Libia. Ma abbiamo visto che può anche arrivare via mare attraverso le navi chiamate “metaniere”, che lo trasportano allo stato liquido. Per riportare il gas allo stato originale, le navi approdano all’impianto di rigassificazione: lo stabilimento GNL Italia di Panigaglia, il primo costruito nel nostro Paese. Una volta rigassificato potrà ripartire nella rete dei gasdotti e giungere alle case, alle fabbriche, alle scuole, ovunque serva.

Per giungere fino a noi il gas ha molta strada da fare e il suo viaggio attraversa cinque tappe principali: 1. l’estrazione 2. la liquefazione 3. il trasporto 4. la rigassificazione 5. la distribuzione

1. Estrazione Il gas viene estratto dai giacimenti del paese esportatore attraverso le trivellazioni. 2. Liquefazione Passa attraverso degli impianti di purificazione e trattamento per rimuovere le impurità presenti nel gas naturale (ossigeno, anidride carbonica, acqua). È qui che viene portato allo stato liquido raffreddandolo a -162°C a pressione atmosferica. In gas si trasforma in gas naturale liquefatto: GNL 3. Trasporto Il GNL affronta il viaggio in nave per essere trasportato in Italia, caricato sulla “metaniera”, una nave creata con alti standard tecnologici e di sicurezza. Anche durante il trasporto il gnl viene sempre mantenuto a -162°C e a pressione prossima a quella atmosferica.

4. Rigassificazione Giunto a destinazione il gnl viene scaricato dalla nave e immagazzinato in serbatoi di stoccaggio. Lo attende un nuovo cambio di stato: verrà riscaldato e riportato allo stato gassoso. 5. Distribuzione Ora è pronto per essere immesso nella rete dei gasdotti per arrivare infine nelle nostre case.

Il Gas Naturale Liquefatto è una miscela liquida di idrocarburi composta principalmente da metano, e che può contenere piccole quantità di etano, propano, azoto o altri componenti normalmente presenti nel gas naturale. Si ottiene sottoponendo il gas naturale al processo di liquefazione, portandolo quindi a una temperatura di meno 162° C a pressione atmosferica. Ecco il Gas Naturale Liquefatto, detto anche GNL. Che aspetto ha il GNL? Il GNL è un fluido incolore e inodore con una densità di circa la metà di quella dell’acqua. La sua composizione dipende dalla composizione del gas naturale di estrazione, ma nel corso del processo di liquefazione vengono rimosse impurità (gas acidi, zolfo, mercurio, GPL). Perché viene liquefatto? Trasformare in liquido il gas naturale è conveniente perché il suo volume si riduce di 600 volte facilitando e rendendo economico il trasporto via mare. Trasporto che diventa particolarmente utile per diversificare le fonti di approvvigionamento, soprattutto se si considera la distanza sempre più grande fra le regioni di produzione e quelle di consumo e la possibilità di importare gas via mare con le metaniere da Paesi produttori non collegati con un metanodotto.

Il terminale di rigassificazione di Panigaglia è composto da cinque unità principali:   1. ricezione 2. stoccaggio 3. rigassificazione 4. correzione del gas finale 5. recupero vapori La ricezione è costituita dall’area di attracco delle navi metaniere, dai bracci di discarica e dalla linea di trasferimento ai serbatoi. L’area è dotata di un pontile lungo circa 500 metri in grado di ricevere navi con capacità massima di 65.000 m3.

  Il GNL proveniente dalla nave, dopo le operazioni di discarica, viene trasferito in due serbatoi di stoccaggio di tipo cilindrico verticale, ognuno con una capacità di 50.000 m3, al cui interno sono collocate 6 pompe sommerse per la movimentazione del GNL.

Dopo essere estratto dai serbatoi, il GNL viene trasportato e compresso attraverso delle pompe che poi lo inviano ai vaporizzatori a fiamma sommersa, in cui avviene la vera e propria rigassificazione del gnl. Il gas naturale ottenuto viene così immesso nella rete di trasporto che lo porterà agli utilizzatori. Il gas naturale rigassificato viene poi analizzato dalla stazione di controllo di qualità, che ne verifica il rispetto di alcune caratteristiche principali e, in caso di necessità, provvede alla correzione del gas attraverso un’addizione di aria. Per il recupero dei vapori (gas di boil-off) che si formano continuamente all’interno dei serbatoi e ne aumentano la pressione, si utilizzano compressori che convogliano tali vapori dai serbatoi verso una colonna di assorbimento, dove essi vengono riliquefatti, rientrando così nel ciclo di produzione.

Sostenibilità in ogni settore. Le attività svolte nello Stabilimento hanno un limitato impatto ambientale. Le emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti derivano principalmente da processi di combustione. L’utilizzo di gas naturale come principale combustile consente comunque di ridurre al minimo le emissioni atmosferiche di ossidi di zolfo, polveri, ossidi di carbonio e composti organici volatili. Anche le emissioni di ossidi di azoto sono inferiori rispetto a quelle prodotte dalla combustione del carbone e dei combustibili liquidi. A parità di energia utilizzata, l’anidride carbonica prodotta dalla combustione del gas naturale è il 25-30% in meno rispetto ai prodotti petroliferi e il 40-50% in meno rispetto al carbone.

Fin dal suo primo insediamento all’inizio degli anni Settanta, GNL Italia ha curato con attenzione il tema dell’impatto visivo dell’impianto di Panigaglia e del suo inserimento nel paesaggio. Il terminale, che occupa un’area di circa 45.000 metri quadrati, è stato sottoposto, nel corso degli anni, ad un importante intervento di riqualificazione paesistica e ambientale. Lo stabilimento è stato migliorato sia dal punto di vista cromatico, riprendendo le tonalità della vegetazione limitrofa , sia attraverso alcune sistemazioni a verde per creare continuità con il paesaggio circostante.

Ad oggi è previsto un ampliamento dell’impianto che terrà conto degli aspetti di tutela ambientale e paesistica.

I criteri di progettazione, costruzione e funzionamento del Terminale rispondono a severe norme internazionali e si avvalgono dei migliori standard tecnologici. Sono stati scelti materiali e apparecchiature più adatti ai processi di rigassificazione. Sono stati attuati accorgimenti tecnici capaci di ridurre al minimo il rischio di incidenti e le eventuali conseguenze. L’impianto è presidiato 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno. È governato da un sistema automatico di controllo programmabile per il blocco in caso di emergenza. È dotato di un sistema antincendio molto articolato e specifico per questa realtà. Una serie di rigorosi adempimenti, realizzati sotto il controllo delle autorità, garantiscono la sicurezza dell’impianto.