La riproduzione nelle angiosperme

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Transcript della presentazione:

La riproduzione nelle angiosperme IL fiore La riproduzione nelle angiosperme

Il fiore, nel corso dell’evoluzione, ha rappresentato la più importante innovazione nelle piante. Ha permesso alle angiosperme di ottenere un grande successo nella riproduzione e ha dato la possibilità di colonizzare tutti gli ambienti. Bellezza, profumo e colori per madre natura hanno uno scopo ben preciso.

Il fiore è protetto da due involucri esterni: Il calice, più esterno, costituito dai sepali. La corolla, formata dai petali.

Il calice, in genere, è costituito da piccole foglioline verdi. Ha la funzione di proteggere gli organi della riproduzione che stanno all’interno del fiore, specialmente quando è ancora in boccio.

La corolla, fatta di petali, ha spesso colori vivaci e profumo intenso per richiamare gli insetti. Gli insetti, svolgono un ruolo importantissimo e insostituibile nella riproduzione delle piante.

Nel fiore, come in altri casi, la natura ha legato strettamente piante e animali, tanto che soccomberebbero entrambi se proseguissero la loro vita da soli. Calice e corolla sono impiantati in un rigonfiamento detto talamo, alla estremità del peduncolo.

Quasi tutti i fiori sono ermafroditi, cioè all’interno della corolla ci sono sia gli organi sessuali maschili e sia quelli femminili. Gli organi riproduttori maschili sono gli stami, sottili filamenti che sorreggono le antere contenenti i gameti maschili che sono i granuli di polline.

L’organo riproduttore femminile è il pistillo che si trova, in genere, al centro del fiore. Il pistillo si divide in tre parti: lo stimma, un’apertura appiattita e appiccicosa che ha la funzione di trattenere i granuli di polline che si posano lo stilo,una lunga colonnina che si appoggia sull’ovario l’ovario, in basso, più o meno ingrossato, contiene i gameti femminili all’interno dell’ovulo.

Antere, cariche di polline

Pistillo

In alcune angiosperme i fiore possono essere unisessuali, cioè ci sono fiori solo maschili e fiori solo femminili, che possono essere portati sia dalla stessa pianta o da due piante diverse. Nel primo caso la specie si dice monoica, nel secondo caso dioica. Sono specie monoiche il nocciolo, il faggio, il castagno, la betulla. Sono specie dioiche l’ortica, l’alloro, il kiwi.

I fiori generalmente sii trovano nelle parti più elevate della pianta e possono essere solitari come nel caso del narciso oppure riuniti infiorescenze come nella margherita o nel glicine.

IMPOLLINAZIONE E FECONDAZIONE Affinché avvenga la fecondazione, è indispensabile che un granulo di polline raggiunga un ovulo. Questa condizione non può essere soddisfatta da parte della sola pianta a causa della sua immobilità. Anche nel caso di fiori ermafroditi è molto raro che i gameti maturino contemporaneamente. Si rende quindi necessario un “mezzo di trasporto” del polline da un fiore all’altro o da una pianta all’altra.

A seconda del mezzo di trasporto distinguiamo diversi tipi di impollinazione: Impollinazione anemofila che avviene per azione del vento; Impollinazione entomofila che avviene per opera degli insetti; Impollinazione zoofila che avviene per l’intervento di altri animali come ad esempio il colibrì o il pipistrello.

Gli insetti, spostandosi da un fiore all’altro per nutrirsi di nettare, si strofinano sulle antere ricoprendosi di polline appiccicoso, che trasporteranno su altri fiori . Il vento invece fa cadere il polline sul pistillo dello stesso fiore oppure lo trasporta su un altro fiore. Poiché il polline è leggerissimo, il vento lo trasporta anche a grande distanza. Nel caso di piante acquatiche, il trasporto del polline avviene per mezzo dell’acqua. In alcuni casi i fiori maschili interi si staccano e trasportati dall’acqua raggiungono i fiori femminili.

In genere, le piante dove l’impollinazione avviene per opera del vento hanno fiori piccoli, poco appariscenti, ma che producono una grande quantità di polline. Le piante impollinate dagli insetti hanno fiori vistosi, profumati e dai colori sgargianti.

Quando il polline giunge sullo stimma di un altro fiore, comincia a scendere lungo lo stilo, fino a raggiungere l’ovulo. A questo punto avviene la fecondazione, cioè l’unione del gamete maschile con la cellula uovo, per formare lo zigote.

Che cosa succede se il polline di un fiore cade sullo stimma di un fiore di un’altra specie? L’umore vischioso dell’altro fiore non riuscirà a fare uscire il polline dalla sua membrana e quindi non penetrerà nell’ovario, impedendo la fecondazione.

Curiosità Spesso i fiori attirano e cedono il polline solo a un certo tipo di insetti, per evitare di disperderlo su fiori non della stessa specie. Quando fu introdotto in Australia il trifoglio rosso, esso prosperò ma non si riprodusse perché mancava l’insetto impollinatore giusto. Fu indispensabile portare nel nuovo continente anche il bombo, l’insetto impollinatore del trifoglio.

Per regolare la distribuzione del polline i fiori si aprono e chiudono a ore fisse. Esiste un fiore, che trattiene prigioniero nel suo calice l’insetto, anche per alcuni giorni se gli stami non sono ancora maturi.

AUTORE Noemi, classe prima media di Piancavallo Foto: Sotto Massimo, Rita Torelli

BIBLIOGRAFIA R. Corsi, F. Costagli – I Libri di kosmos uno – SEI TORINO A. Boglione, L. Miano, L. Pizzorni – La natura ci insegna – Fratelli Fabbri Editori L. Leopardi, M. Gariboldi – Scienze Base mod.1-5 – Garzanti Scuola B. Gatti Sacchetti – La vita e gli ambienti – Osservare per conoscere – Ed. scolastiche Bruno Mondadori