Le abilità produttive: monologo e scrittura

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Transcript della presentazione:

Le abilità produttive: monologo e scrittura La produzione (sia orale sia scritta) si sviluppa in base ad un percorso piuttosto lineare nelle fasi di concettualizzazione progettazione realizzazione concettualizzazione  reperimento delle idee diagramma a ragno: l’insegnante indica una parola (‘corpo’ del ragno), i ragazzi vi associano parole per associazione di idee (emisfero destro) o conseguenza logica (emisfero sinistro) brainstorming

Le abilità produttive: monologo e scrittura progettazione  le idee, associazioni, metafore… scaturite nella fase di concettualizzazione vengono trasformate in una scaletta (flowchart), una struttura concettuale che permetterà di dare coerenza al testo (il ‘filo del discorso’) realizzazione  può essere orale: monologo libero o su traccia scritta: composizione Vediamo le tecniche relative alle due fasi.

Le abilità produttive: monologo Il monologo in lingua straniera è una (breve) produzione orale su un tema assegnato (l’alunno deve concentrarsi sul «come» dire, non sul «cosa») il problema del monologo può essere la difficoltà nel tenere alta l’attenzione e la motivazione della classe, ma si può ovviare unendovi l’attività di ascolto; questo può esser fatto con una sorta di detective story collettiva (per cui è necessario ascoltare gli altri per evitare di diventare sospetti) facendo descrivere qualcosa in successione se si registra, il monologo può essere poi analizzato

Le abilità produttive: scrittura in genere lo studente crea un testo scritto in base all’indicazione dell’argomento (tema), ma ci sono in realtà varie forme di composizione descrizioni: richiedono attenzione alla precisione lessicale e alle nozioni spaziali relazioni: accentuano la funzione dei verbi e della struttura temporale narrazioni: in cui pure sono importanti i verbi lettere: tanto le formali quanto le informali testi regolativi: istruzioni, norme, spiegazioni… definizioni sintetiche: puntano sul lessico

Le abilità produttive: scrittura nella produzione scritta intervengono tre elementi: componente cognitiva possesso di specifiche informazioni padronanza linguistica per un corretto sviluppo linguistico, all’allievo vanno fornite in anticipo informazioni relative all’argomento e allo scopo della composizione (informare, persuadere, contrastare, dimostrare…) La correzione dovrà separare gli aspetti qualitativi da quelli quantitativi, la strutturazione logica delle argomentazioni dalle questioni invece linguistiche

L’aiuto delle glottotecnologie se il monologo in classe può risultare demotivante, lo si può assegnare come compito tramite registrazione video, che verrà poi proiettato e commentato in classe utilissimo è l’uso del computer, in quanto permette di notare subito gli errori ortografici di spostare comodamente blocchi di testo di partire direttamente dalla scaletta, che viene poi sviluppata punto per punto evita il problema della ‘bella copia’ permette la collaborazione tra studenti (lavoro a gruppi) e tra questi e l’insegnante

L’aiuto delle glottotecnologie il lavoro su carta aumenta le distanze docente / alunno si punta sul prodotto più che sul processo il lavoro su computer permette di condividere ogni fase del lavoro, dalla progettazione alla stesura alla correzione permette una valutazione già ‘sul campo’ da parte dell’insegnante, che può girare per la classe e dare piccoli consigli «in itinere» (magari evitando che il gruppo vada ‘fuori tema’, o con qualche suggerimento mirato)

L’aiuto delle glottotecnologie molto utile può risultare anche l’attività della videolettera, da scambiare con alunni di scuole straniere, ma anche tramite social networks o strumenti come Youtube questo permette agli studenti di focalizzarsi sulla lingua, ‘obbligandoli’ ad usarla in maniera efficace (non necessariamente ‘ipercorretta’, però neanche piena di errori… che quindi non vengono più percepiti come mera mania dell’insegnante)

L’abilità di interazione: il dialogo l’abilità di interazione orale è (insieme a quella di lettura) forse la più importante ad oggi (tanto che l’approccio comunicativo la mette alla sua base), anche perché integra in tempo reale l’abilità di comprensione e di produzione orale per dialogare è necessario: conoscere i «copioni situazionali» saper definire il proprio ruolo nella situazione specifica avere una competenza strategica saper interpretare la strategia degli interlocutori negoziare i significati (quando non sono chiari)

Attività per lo sviluppo dell’abilità di dialogo Drammatizzazione  forma di simulazione che non lascia nessuna libertà, dovendo recitare un testo lo scopo è quello di fissare le espressioni legate ai principali atti comunicativi consente di lavorare sugli aspetti fonologici e paralinguistici il vantaggio è la quantità di lessico assimilata e la ripetizione di atti comunicativi usuali lo svantaggio è che l’utilità della drammatizzazione in genere non è colta dagli studenti, per cui va ‘sottolineata’ dall’insegnante

Attività per lo sviluppo dell’abilità di dialogo Dialogo a catena  uno studente (o l’insegnante) fa una domanda, cui lo studente successivo risponde e poi la ‘gira’ al compagno successivo e così via permette di esercitare e fissare i principali atti comunicativi e le relative strutture grammaticali ben accetto tra i bambini, lo è sempre meno man mano che i ragazzi crescono MA può essere impostato come gioco a squadre (ad esempio, ogni risposta errata o ritardata fa perdere punti)

Attività per lo sviluppo dell’abilità di dialogo Dialogo aperto  si presentano le battute di un personaggio e lo studente deve rispondere con coerenza (globale) e coesione (con quanto immediatamente precedente e successivo) molto difficile da fare oralmente senza adeguata preparazione allo studente andrebbero date prima le battute dell’interlocutore, in modo da poter avere una visione globale del dialogo che deve costruire può generare ansia nella fase orale (si può ovviare a questo problema registrando)

Attività per lo sviluppo dell’abilità di dialogo Role-taking: simulazione estremamente guidata Role-making: simulazione in cui la creatività dello studente è comunque lasciata libera di esprimersi Roleplay: si costruisce totalmente un dialogo a partire da una situazione data positivo il fatto che i ragazzi possano esprimersi liberamente, magari parlando dei propri gusti negativo la possibilità che il giudizio crei ansia c’è il problema della formazione delle coppie: un eccessivo divario nella padronanza della lingua rischia di bloccare entrambi i ragazzi

Attività per lo sviluppo dell’abilità di dialogo Interviste impossibili  ‘variante’ del roleplay in cui si può interagire con altre discipline (letteratura, storia…) può essere motivante, in quanto scatena la fantasia dei ragazzi ha bisogno di una forte preparazione preventiva (può essere utile una preparazione collettiva, o anche come compito a casa) se ben gestita dovrebbe suscitare interesse anche nel resto della classe

Attività per lo sviluppo dell’abilità di dialogo Scenario  prevede la simulazione di un evento comunicativo complesso (es. causa di divorzio) Talk show  si possono affrontare varie tematiche (anche sulla falsariga delle interviste impossibili); alcuni studenti saranno i conduttori, altri i partecipanti entrambe le attività richiedono una lunga preparazione (che può essere collettiva); la ‘performance’ in classe è punto d’arrivo, e va registrata per poterla poi analizzare Dialogo su chatline: c’è la difficoltà della scrittura, anche se errori ortografici e refusi sono tollerati

L’aiuto delle glottotecnologie Skype consente di vedere anche gesti ed espressioni consente la comunicazione reale in lingua straniera non sempre è opportuno che sia tra uno studente e un madrelingua, perché il divario potrebbe essere inibente tandem coppia di madrelingua che studiano la lingua dell’altro, si parla prima in una, poi nell’altra costringe lo studente ad una riflessione linguistica comparativa

Le abilità di trasformazione di testi Dettato  più che un’attività di comprensione è un’attività di trasformazione (da orale a scritto) c’è la possibilità del dettato-cloze (lo studente inserisce solo le parti mancanti del testo) rischia di creare ansia; la cosa migliore è lasciare che lo studente si autocorregga poco affidabile come test l’autodettato può essere utile ai fini del recupero Parafrasi  testo in prosa con stesso significato e stessa struttura di quello dato (o anche parallela), ma differente sul piano lessicale e morfosintattico; aiuta ad aggirare lacune di tipo lessicale

Le abilità di trasformazione di testi Appunti  forma molto personalizzata di riassunto, basata su un testo orale o scritto guidati: l’allievo ha già uno schema di riferimento (si punta sull’identificazione di alcuni dettagli) liberi: l’allievo prende appunti e successivamente ricrea il testo originale o uno ad esso analogo (si punta sull’individuazione dei nuclei tematici) Riassunto  da un testo di partenza lo studente deve produrre un altro testo che ne riporti i nuclei tematici essenziali, secondo una sequenza logica può essere di lunghezza libera o prefissata (si può ridurre progressivamente)

Le abilità di trasformazione dei testi richiede da parte dello studente l’individuazione dei nuclei informativi della loro gerarchizzazione della sequenza temporale del modo corretto (infine) di stesura del testo Traduzione  dato un testo in lingua straniera, lo studente deve produrne uno equivalente in italiano è punto d’arrivo dell’apprendimento della lingua insegna che non si può tradurre parola per parola permette una metacompetenza linguistica e una riflessione interculturale

Le abilità di trasformazione dei testi in genere la traduzione va dalla lingua straniera all’italiano va curata anche l’attenzione alla correttezza dell’italiano non è affidabile dal punto di vista valutativo per la complessità dei processi implicati e la soggettività dei criteri di valutazione la traduzione dall’italiano alla lingua straniera può essere presentata, ma mai usata come strumento di valutazione