IL BULLISMO Comportamenti di prevaricazione diretta o indiretta Reiterazione nel tempo Coinvolgimento degli stessi soggetti, di cui uno/alcuni sempre in posizione dominante ed uno/alcuni più deboli e incapaci di difendersi
IL BULLISMO Il bullismo consiste nel far del male INTENZIONALMENTE e RIPETUTAMENTE, sia fisicamente che con le parole, a qualcuno più debole o non in grado di difendersi.
Il bullismo può esprimersi attraverso forme diverse: psicologica (esclusione, maldicenza), prevalentemente femminile; verbale (prese in giro, minacce, insulti), sia maschile che femminile; fisica (aggressioni, tormenti), prevalentemente maschile.
Le diverse forme di bullismo possono essere suddivise anche in: abuso verbale (insulti, soprannomi, critiche offensive); abuso gestuale (gesti minacciosi o osceni, espressioni del viso minacciosa); abuso fisico (percosse, aggressioni, danneggiare o far sparire oggetti della vittima); abuso relazionale (formare una coalizione contro la propria vittima).
EDUCARE ALLA DIVERSITA’ Nessuno merita di essere preso di mira. I bulli spesso se la prendono con chi per qualche ragione è un po’ “diverso”. Ma essere diversi non è una buona ragione per essere presi in giro. Il rispetto non è una merce di scambio, non va guadagnato.
BULLISMO DIRETTO: il bullo agisce le prepotenze direttamente sulla vittima. BULLISMO INDIRETTO: il bullo non affronta direttamente la propria vittima, ma la colpisce indirettamente attraverso azioni che possono coinvolgere altre persone.
I PROTAGONISTI DEL BULLISMO ATTORI DI PREPOTENZE: bullo leader; gregari; sostenitori. VITTIME: vittima passiva; vittima provocatrice. ASTANTI: spettatori neutrali; difensori della vittima.
Le radici del conflitto (J. Galtung) VIOLENZA DIRETTA VIOLENZA CULTURALE VIOLENZA STRUTTURALE
COSA SI PUO’ FARE? UN SINGOLO INSEGNANTE inserire nella programmazione didattica attività cooperative e in sottogruppi che promuovano le relazioni e la conoscenza tra gli allievi; proporre nelle sue classi attività di prevenzione, individuazione, contrasto.
COSA SI PUO’ FARE? IL CONSIGLIO DI CLASSE mettere in comune le osservazioni e le informazioni sui ragazzi, nella consapevolezza che ognuno ha una visione parziale e che tutti i punti di vista insieme raggiungono una comprensione più articolata; concordare regole di comportamento chiare e comprensibili, e relative sanzioni, e impegnarsi a farle rispettare in modo concorde ed uniforme;
COSA SI PUO’ FARE? IL CONSIGLIO DI CLASSE stabilire strategie di intervento, es: come trasmettere un messaggio di rifiuto delle prepotenze, chi è disponibile a parlare con il bullo o la vittima, chi si incarica di avviare un dialogo con la classe, in che modo tutti possono facilitare le relazioni tra i ragazzi, come supportare la vittima senza metterla in ridicolo, ecc.; se occorre, stabilire provvedimenti disciplinari incisivi; confrontarsi nel tempo per cogliere l’evoluzione del caso e verificare l’efficacia dell’intervento.
CHI SE LA PRENDE CON TE?QUALCUNO DELLA MIA CLASSE MASCHI FEMMINE TOTALE 4° ELEMENTARE 14-87,5% 13-76% 27-82% 5° ELEMENTARE 11-69% 10-55,5% 21-62% 1° MEDIA 27-40% 23-42% 50-41% 2° MEDIA 37-55% 37-61% 74-58% 3° MEDIA 42-55% 34-63% 76-58%
CHI SE LA PRENDE CON TE?RAGAZZI DI ALTRE CLASSI MASCHI FEMMINE TOTALE 4° ELEMENTARE 1-6% 4-24% 5-15% 5° ELEMENTARE 2-12,5% 4-22% 6-18% 1° MEDIA 24-36% 14-25% 38-31% 2° MEDIA 17-25% 13-21% 30-23% 3° MEDIA 9-12% 7-13% 16-12%
PER OGNUNO DEI SEGUENTI COMPORTAMENTI INDICA SE PER TE E’ GIUSTO O NON E’ GIUSTO FARSI RISPETTARE ANCHE CON LA FORZA FARE SCHERZI A QUELLI PIU’ PICCOLI AIUTARE UN AMICO CHE E’ STATO OFFESO O PICCHIATO ANDARE IN GRUPPO A VENDICARE L’OFFESA FATTA A UNO DELLA CLASSE LASCIARE CHE DUE SI PICCHINO SE HANNO QUALCHE CONTO DA REGOLARE PICCHIARE CHI HA INSULTATO I TUOI GENITORI O FRATELLI PICCHIARE CHI TI HA INSULTATO
PER OGNUNO DEI SEGUENTI COMPORTAMENTI INDICA SE PER TE E’ GIUSTO O NON E’ GIUSTO 8. PICCHIARE QUALCUNO CHE STA PICCHIANDO UN ALTRO PIU’ DEBOLE 9. TENERE CIO’ CHE SI TROVA IN TERRA (SOLDI, OGGETTI) SENZA CONSEGNARLI 10. DIRE AI PROFESSORI CHI E’ STATO A RUBARE QUALCOSA 11. ANDARE DAI PROFESSORI A DENUNCIARE UN FATTO DI VIOLENZA CHE SI E’ VISTO 12. PARLARE CON I GENITORI DELLE PREPOTENZE CHE SUCCEDONO A SCUOLA