«E voi chi dite che io sia» (Marco 8,27-30) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale
Strumenti per capire Finisce la terza ed inizia la quarta sezione del Vangelo di Marco (8,2710,52): il cammino verso Gerusalemme.
È collocata tra due guarigioni di ciechi (Mc 8,22-26 e 10,46-52) e comprende le tre predizioni della passione, morte e risurrezione la prima Mc 8,31; la seconda Mc 9,31; la terza Mc 10,33-34).
v. 27 Cesarea di Filippo. Così chiamata per distinguerla da Cesarea Marittima.
È l’odierna Baniàs, vicino alle sorgenti del Giordano, ai piedi del monte Hermon, ai limiti settentrionali della Terra Santa. Regione pagana, punto di partenza della «salita» verso Gerusalemme.
v. 29 E voi. Cfr. Mc 4,11: cui «è stato confidato il mistero del regno di Dio».
Cfr. pure Mt 16,17: «Beato te, Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli».
- chi dite che io sia? La risposta di Pietro: «Tu sei il Cristo» rappresenta il punto centrale del Vangelo di Marco (cfr. Gv 6,69).
Essa sorpassa e trascende le opinioni della gente (Giovanni il Battista, Elia, uno dei profeti).
Dichiarando Gesù il Cristo (christos, mashiah, l’unto, il consacrato), Pietro afferma che in lui Dio porta a compimento le Scritture, rispondendo all’attesa secolare di Israele.
Gesù non è soltanto un araldo dell’era messianica, ne è l’instauratore, il Messia.
La «confessione» di Pietro è esatta, ma incompleta: manca ancora la comprensione del Messia quale servo sofferente (Is 52,13-53,12).
v. 30 E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno. Altro esempio di ordine di silenzio, frequente in Mc (1,34; 5,43; 7,36).
Il «segreto messianico» - difficile da rispettare! - viene svelato progressivamente.
Piste di riflessione Prima tutti si chiedevano: «Chi è costui?». Ora egli stesso ci domanda: «Chi sono io per te?». Fino a quando ci poniamo questioni su di lui, non comprenderemo nulla! Cominciamo a capire qualcosa quando ci lasciamo porre in questione.
Non lui, ma noi siamo chiamati a dichiararci. Finora ci ha fatto la sua proposta; ora chiede la nostra risposta: «Rispondimi, e ti risponderò».
Sovente non cerchiamo lui, ma i suoi doni, e lo identifichiamo con questi, riducendolo a un idolo, attaccapanni dei nostri desideri o fantasma delle nostre paure.
Tentiamo sempre di ridurre i pensieri di Dio ai nostri pensieri, difendendoci dalla novità sconvolgente che vuole portarci.
Gesù, Parola di Dio viva e operante, è troppo spesso catalogato con le etichette della nostra pigrizia mentale, relegato a fantasma del passato.
La domanda fondamentale, che lui mi rivolge personalmente, è questa: «Chi sono io per te? Cosa significo per la tua vita? Sono il tuo Salvatore e il tuo Dio, il tuo desiderio e il tuo mistero assoluto?
Ti lasci mettere in discussione da me, sei disposto ad amarmi e - a seguirmi, per stare sempre con me, così come sono, anche quando sarò con te là dove non pensavi, ti salverò come non credevi, e mi scoprirai come non mi conoscevi?».
La fede è la mia risposta a questa domanda, che resta sempre aperta, lasciando nella provvisorietà ogni mia risposta.
Suggerimenti per pregare Chiedere di conoscere chi è lui per noi, che peso ha nella nostra vita. È il nostro Salvatore, la nostra speranza, il nostro desiderio?
Ringraziare Gesù per il pane quotidiano della sua Parola e della sua Presenza fra noi, stimolo continuo e pressante a convertirci e a condividere il cammino con i nostri fratelli.
Aiutami, Signore, a non fermarmi in una fede «per sentito dire», ma donami il coraggio di chiedermi chi sei tu per me, se nella tua croce scorgo davvero colui che mi salva e se nella tua risurrezione intravedo il compimento della mia speranza. Amen.