Primo Convegno Nazionale di Psicologia Giuridica

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Transcript della presentazione:

Primo Convegno Nazionale di Psicologia Giuridica Bari 25-26-27 Settembre 2008

IL PADRE MALEVOLO ESISTE? Le relazioni nel conflitto familiare A cura di Daniela Pallotta Avvocato

1 CARATTERISTICHE DELLE SINDROMI DA ALIENAZIONE GENITORIALE E DELLA MADRE MALEVOLA disturbi che possono insorgere nel contesto delle controversie per la custodia dei figli, in situazioni di elevata conflittualità familiare

LA SINDROME DA ALIENAZIONE GENITORIALE TALE SINDROME DESCRIVE UN DISAGIO PSICOLOGICO DEI FIGLI CHE DERIVA DALLA COMBINAZIONE DI DUE FATTORI: il ripetuto comportamento di denigrazione del genitore programmatore indotto nei figli (lavaggio del cervello o brainwashing) per instillare una realtà virtuale nel sistema cognitivo del bambino tesa ad impedire la relazione con l’altro genitore il contributo personale dei figli alla campagna di denigrazione (contributo attivo, il bambino arriva a riscrivere la storia del suo rapporto con i genitori): acquisizione di potere del bambino, la fonte primaria dell’acquisizione è il programmatore: lui scrive il copione, il bambino lo recita IL FENOMENO VIENE DESCRITTO IN BASE A le diverse tecniche per produrla (STRATEGIE DIRETTE ED INDIRETTE) le motivazioni dei genitori (ottenere l’affidamento, vendetta, paura di perdere l’affetto del figlio, gelosia, conservare la relazione nel conflitto) le caratteristiche dei genitori (genitore colpevole della fine del matrimonio, genitore con legame affettivo limitato, o più arrendevole, o più aggressivo) e dei figli (basso livello di autostima cognitiva, affettiva, sociale) agli effetti che produce (lieve, media, alta gravità).

IL FENOMENO E’ CARATTERIZZATO DA UN GRUPPO DI OTTO SINTOMI CHE SI SOLITO COMPAIONO INSIEME NEL BAMBINO (Richard Gardner 1989) la campagna di denigrazione (la mamma dice“non capisci che papà ti detesta e non vuole più stare con te”) le spiegazioni assurde e deboli (“non voglio andare con il papà perché puzza”, “il papà rutta a tavola non voglio più stare con lui”) la mancanza di ambivalenza, ovvero per il bambino un genitore e’ tutto negativo l’altro tutto positivo (“lui è sempre stato molto scorbutico, nervoso, poco affettuoso. Mia mamma ha un carattere bellissimo, sa ascoltarmi, non si arrabbia mai .. mai litigato con lei”) il fenomeno del “pensatore indipendente” e cioè di colui che pensa con la propria testa quello che dice, (“sono io che ho deciso che non voglio più vedere quello là) il sostegno al genitore alienante (“io credo solo a mia mamma, non credo a lui, racconta solo frottole non voglio andare da quella persona bugiarda”), l’assenza di senso di colpa riguardo alla crudeltà verso il genitore alienato (“non mi interessa niente se lui ci sta male, gli sta bene se soffre”), le sceneggiature “prese a prestito” ovvero l’utilizzo di espressioni non proprie (bambina di 5 anni adottata: “non voglio più che faccia parte del mio albero genealogico, perché non è il mio papà genetico”), l’allargamento dell’animosità verso gli amici e/o la famiglia estesa del genitore alienato. (“nonna ti ho detto che non voglio più venire da te perché ti comporti proprio come il papà non mi seccare più”)

LA SINDROME DELLA MADRE MALEVOLA Altra grave anomalia definita da Daniel Turkat quando il fenomeno di ostilità verso l’altro genitore non si verifichi nel modo preciso sopra delineato, ma in maniera più globale, attraverso attacchi gravi che vanno oltre la semplice manipolazione e comportamenti posti in essere con l’intenzione di violare la legge della comunità quali (esempi tutti tratti da casi clinici o giudiziari): una madre che senza giustificazione punisce il marito da cui sta divorziando coinvolgendo i figli in azioni malevole contro il padre una madre che intraprende un contenzioso eccessivo una madre che tenta di impedire le visite del padre ai figli una madre che boicotta le conversazioni telefoniche o impedisce la partecipazione del padre alla vita scolastica, una madre che di proposito mente ai figli ed agli altri o viola la legge.

PUO’ CONFIGURARSI IL FENOMENO DELLE SINDROMI IN CAPO AI PADRI? 2 PUO’ CONFIGURARSI IL FENOMENO DELLE SINDROMI IN CAPO AI PADRI?

1- LA MADRE COME GENITORE AFFIDATARIO Perché prevalentemente la madre? Perché genitore maggiormente affidatario sul presupposto che le madri come donne avessero per loro natura l’esclusiva nell’allevamento della prole, senza con ciò escludere, la possibilità che sia un padre, a cui è affidata la custodia dei figli, ad avere un comportamento alienante. Il graduale cambiamento dei ruoli all’interno della moderna società ha portato modifiche profonde all’assetto della famiglia, minando la stereotipa concezione di affidamento esclusivo alle madri con la possibilità di ottenere a livello giudiziario l’affidamento congiunto ed in taluni casi l’affidamento esclusivo al padre.

2 - QUALI GLI EFFETTI DELLA NUOVA NORMATIVA SULL’AFFIDAMENTO CONDIVISO? Quali saranno gli effetti della nuova normativa? Diminuzione della conflittualità e quindi delle sindromi o aumento delle ipotesi di gestione diretta dei figli da parte dei padri con incremento della casistica della sindrome del padre malevolo? O della conflittualità in generale e quindi delle sindromi ? La conflittualità nella casistica giudiziaria è sempre molto alta a prescindere dall’affidamento

3) LA CONFLITTUALITA’ ALLA BASE DELLE SINDROMI DERIVA DAL GENERALE PROCESSO DI SEPARAZIONE la conflittualità e’ tanto più alta quanto minore e’ la rielaborazione della separazione da un punto di vista emotivo e affettivo e quando i coniugi non riescono a riorganizzare il loro ruolo di genitori la cessazione di un matrimonio pone fine alla coppia coniugale, ma non alla coppia genitoriale rimanendo inalterati i ruoli e le responsabilità nei confronti dei figli.

3 GLI STRUMENTI PER IL CONTENIMENTO DEL FENOMENO DELLE SINDROMI ANCHE IN UN’OTTICA PREVENTIVA. LA PERIZIA SISTEMICA

1) STUDIO DELLA FAMIGLIA COME SISTEMA FAMIGLIA COME SISTEMA – SISTEMA FAMIGLIA SEPARATA: Gli studi sistemici (Cigoli, Gulotta, Santi 2007) mostrano la famiglia non come una sommatoria dei suoi elementi (che porterebbe ad incentrare l’attenzione solo sul singolo -sottovalutando l’interazione dei suoi componenti) ma bensì proprio come l’insieme delle relazioni che i soggetti creano tra loro, evidenziando così che anche dopo la separazione, i coniugi separati creano tra loro un sistema di relazioni (sistema famiglia-separata) spesso sottovalutate per l’acredine riversata da ciascuno nel conflitto. FINE COMUNE DEL NUOVO SISTEMA – INTERESSE DEI FIGLI: I rancori per la sconfitta data dal processo di separazione = fallimento del progetto di vita a suo tempo costruito, unitamente ad altri fattori contingenti, determinano un’incapacità a costruire nuovi equilibri ed a tenere comportamenti che perseguano il fine comune al nuovo sistema che è l’interesse dei figli, mettendo al contrario i propri interessi persecutori o vendicativi al primo posto attraverso atteggiamenti malevoli nei confronti dell’altro coniuge.

2) STRUMENTO DELLA PERIZIA SISTEMICA STUDIO DEL CODICE COMPORTAMENTALE DI QUELLA FAMIGLIA: Importante è ricorrere sempre più ad una perizia sistemica da parte di tutti gli operatori, anche in un’ottica di intervento preventivo, per comprendere, attraverso lo studio delle dinamiche di quella famiglia, quale sia il suo Codice di Comportamento e quali siano le norme che sono state violate per arrivare all’aspro conflitto coniugale da cui è scaturita la separazione. USO DEGLI STRUMENTI DELLA PERIZIA SISTEMICA quali l’intervista strutturata (di Watzlawick 1966) ed il disegno congiunto della famiglia (Bing 1970) - Prof. V. Cigoli, sulla base degli studi e delle applicazioni pratiche messe in atto dal Prof. Gulotta- permettono di vedere come: i componenti si muovono ed interagiscono tra loro in funzione del sistema, dove il meccanismo dell’omeostasi , ovvero di equilibrio e di stabilità per sua auto-conservazione, sia stato minato, così che all’azione di uno dei membri non sia seguita con continuità circolare la sua retroazione o feed back, in base a quali meccanismi la coppia non sia riuscita ad avere un sufficiente grado di interazione e di adattabilità ai mutamenti della vita ed agli eventi di natura intra familiare (es. nascita di un figlio illegittimo, adulterio, aborto, alcoolismo) o extra familiare (es. disoccupazione) che abbiano così portato alla crisi del sistema. Quali sono le dinamiche del nuovo sistema famiglia separata, le relazioni e le coalizione tra i membri, etc..

3) IMPORTANZA DEL CONTENIMENTO DEL FENOMENO DELLE SINDROMI EVITARE ALLARMISTICA ESPANSIONE DEL FENOMENO Il fenomeno peraltro, ove non opportunamente delimitato nei suoi confini, rischia di venire allarmisticamente amplificato - provocando un’ansia diffusa e arrivando a vederlo anche dove non c’è - ovvero a sottovalutarlo per una sua eccessiva generalizzazione. EVITARE UTILIZZO STRUMENTALE La Sindrome, come evidenziato dal Prof. Gulotta, per la sua pregnanza, ove le situazioni non siano valutate caso per caso, da professionisti in possesso di conoscenze approfondite della materia ed in aggiornamento continuo, potrebbe arrivare ad una profusa e strumentale utilizzazione nelle aule giudiziarie. Anche a seguito delle recenti novità legislative attraverso l’ascolto del minore, riconosciuto come soggetto attivo chiamato ad esprimere il proprio parere sulle cause del conflitto e sulla persona con cui preferirebbe stare, il coniuge sfavorito potrebbe tendere ad attribuire la preferenza del figlio alla “programmazione” del genitore scelto ed il coniuge favorito a sua volta potrebbe accentuare la denigrazione per ottenere l’accondiscendenza del figlio.

Dall’analisi di alcune dinamiche familiari, in situazioni di elevato grado di conflittualità, emergono comportamenti altamente alienanti verso i figli realizzati attraverso manovre manipolatorie e di indottrinamento. Il fenomeno è stato qualificato da Gardner e da Turkat come Sindrome del genitore alienante e della madre malevola, attribuendolo soprattutto alle madri, in quanto affidatarie dei figli, che arrivano ad allearseli in un rapporto simbiotico, fino alla denigrazione da parte del figlio dell’altro genitore. Gli autori, pur non avendo riscontrato dati scientifici, non hanno escluso la possibilità che fosse un padre, cui sia stata affidata la custodia dei figli, ad avere lo stesso tipo di comportamento alienante. Con l’affidamento condiviso ed il cambiamento dei ruoli, aumentando le ipotesi di gestione diretta dei figli da parte dei padri, si svilupperà anche una sindrome del “padre malevolo”? Gli studi sulle dinamiche e sul processo di comunicazione della famiglia, dimostrano che, attraverso l’utilizzo degli strumenti di una perizia sistemica da parte di tutti gli operatori, anche in un’ottica di intervento preventivo, il fenomeno, sia esso di padri o di madri malevoli, può essere contenuto. TURKAT(La sindrome della madre malevola, GARDNER Introduz. E commenti sulla PAS 89 CIGOLI GULOTTA SANTI Separaz. Divorzio e affidam. dei figli GIUFFRE 07)

si ringrazia per l’attenzione