TU SEI IMPORTANTE PER ME

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Transcript della presentazione:

TU SEI IMPORTANTE PER ME Uno sguardo, una parola, un gesto da parte del catechista costituisce un messaggio per i ragazzi La definizione di un ruolo non è dato dal solo fatto che ho questo nome: catechista. Il ruolo del catechista parte da un presupposto ben preciso: IL LEGAME

CONNESSIONE= Scambio di ……… LEGAME significa CONNESSIONE TRA ME CATECHISTA E I MIEI RAGAZZI. Non può esserci relazione educativa se non vi è sincera connessione!!!! CONNESSIONE= Scambio di ………

RECIPROCITÀ Accompagnare i ragazzi Permettere al ragazzo di esprimere le proprie certezze e i propri timori. Per fare questo il catechista deve avere una profonda disponibilità a sottoporsi ad un’azione educativa su di sé. Come due vagoni che viaggiano in direzione opposta, il catechista sa ogni incontro di catechesi è un’occasione di crescita per me!!!!! L’animatore cresce stando con i ragazzi!!!! (una parola sbagliata, una metodologia sbagliata, un rimprovero dato male)

EDUCARE Non tutte le cose che vogliamo insegnare Il catechista vuole far conoscere i contenuti della fede (pasta col pomodoro) senza dimenticare che la sua azione è soprattutto un’azione educante (sale) Non tutte le cose che vogliamo insegnare verranno all’istante assimilate. Non possiamo pretendere di plasmare i ragazzi: questa pretesa dovrà fare i conti con la loro libertà, educazione o diseducazione, sensibilità, etc. Un atteggiamento sbagliato è impostare la relazione su un livello troppo confidenziale. È necessario far chiarezza di ruoli.

Noi comunichiamo con il linguaggio verbale e gestuale. COMUNICAZIONE Noi comunichiamo con il linguaggio verbale e gestuale. Il linguaggio del nostro corpo è molto importante e va curato particolarmente se vogliamo chela relazione sia efficace. Il linguaggio dei ragazzi va sempre notato: allegria, tristezza, entusiasmo, gioia.

CONOSCERE I BISOGNI EDUCATIVI DEI RAGAZZI Il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate (Mt 6,8) I catechista deve conoscere i bisogni del ragazzo. Non è sempre semplice individuarli, per questo è necessario farli esprimere e coltivare con loro un dialogo personale che vada oltre l’incontro comunitario. Mettere al centro il ragazzo significa dare loro spazi, luoghi, occasioni per esprimersi. Ecco alcuni bisogni educativi dei ragazzi:

GRATUITÀ SOLIDARIETÀ Cooperare ad un fine comune. Oggi non è facile educare alla gratuità, perché si è portati a ricercare sempre ciò che gratifica, in un contesto dove tutto sembra dato di diritto. Bisogna educare al tempo speso per l’altro. SOLIDARIETÀ Cooperare ad un fine comune. Capacità di pensare oltre se stessi. Essere strumento di aiuto all’altro.

UNITÀ SEMPLICITÀ Sapere di non essere soli nella vita e di poter contare sugli altri SEMPLICITÀ Fuggire dalla mentalità dell’apparire Superare l’appiattimento del pensiero superficiale.

UMILTÀ I miei talenti sono dono di Dio. Questa consapevolezza libera interiormente da qualsiasi atteggiamento di invidia o competizione. L’umiltà insegna la modestia, cioè la consapevolezza dei propri limiti

SERVIZIO È L’OBIETTIVO DELLA NOSTRA AZIONE EDUCATIVA COME EDUCATORI. Ogni ragazzo è chiamato a lavare i piedi all’altro. È l’incarnazione del Vangelo, dell’ultima cena. Il servizio aiuta ad andare oltre i ragionamenti di guadagno, profitto, convenienza.

RIFLESSIONI E ATTENZIONI NEL RAPPORTO CATECHISTA/RAGAZZI Ogni catechista può farsi condizionare dalla propria idea di catechismo, di chiesa, di oratorio; magari risente delle proprie esperienze personali, delle proprie «teorie pedagogiche». Ecco alcuni ritratti di catechisti:

IL PERFEZIONISTA IL DOMINATORE Di solito chi ricerca la perfezione rischia di provocare nei ragazzi: Insicurezza Timidezza Sottomissione IL DOMINATORE usa spesso la punizione e non si preoccupa di valutare correttamente il ragazzo, minimizzando il suo successo.

L’IPERINDULGENTE Tende a soddisfare (per debolezza o buonismo) sempre i ragazzi. Rischio? I ragazzi non lo rispettano, non ricevono alcuna educazione e forse non hanno di lui nemmeno una buona considerazione

L’ ANTAGONISTA Considera i ragazzi in competizione con lui, suscitando in loro una reazione di profonda ansietà, complessi di inferiorità, con conseguenti difficoltà di integrazione.

IL RITUALISTA È fanatico dei regolamenti. Prima dei ragazzi vengono le regole: Il gioco, il quaderno attivo, le attività per lui non sono un mezzo ma il fine! Viene così meno l’attenzione al ragazzo.

L’ ANTICONFORMISTA L’IPERCINETICO Sempre pronto a protestare, non gli va mai bene nulla L’IPERCINETICO Mai tranquillo, sempre a caccia di novità, di attività da fare.

LO SCANSAFATICHE IL CIRENEO L’INTELLETTUALE Per falsa modestia si mette da parte IL CIRENEO Per protagonismo si carica del peso anche degli altri catechisti L’INTELLETTUALE non si abbassa ad attività di «basso profilo»

Di fronte a questi modelli negativi occorre individuare atteggiamenti positivi che nascono: Dal coraggio di valutare i propri successi o insuccessi alla luce del Vangelo. Dalla coerenza del proprio vivere da cristiani Dalla pazienza di educare Dall’essere autorevoli e non autoritari!!!!! Dalla capacità di dire NO all’improvvisazione e dire SI alla creatività e fantasia per il bene dei ragazzi