COTONIFICIO ALBINI SpA

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Transcript della presentazione:

COTONIFICIO ALBINI SpA Dal 1876 un’impresa familiare specializzata nella produzione di tessuti per camiceria.

Il cotonificio Albini è una delle maggiori aziende europee specializzate nella produzione di tessuti per camiceria. Fondata nel 1876, più di 130 anni fa, l’azienda è sempre stata un’impresa familiare; condotta ora da Silvio, Fabio, Andrea e Stefano Albini… la 5^ generazione.

Il Cotonificio Albini è presente, direttamente o indirettamente, in 60 paesi del mondo. Inoltre conta 1150 dipendenti solo in Italia; infatti l’azienda è suddivisa in diversi stabilimenti in Italia e all’estero e conta di allargarsi ulteriormente.

La suddivisione aziendale del Cotonificio Albini Sede principale Stabilimento futuro COTONIFICIO ALBINI SpA Cotonificio Albini (Albino) Borg El Arab (Egitto) Sedi all’estero Sedi in Italia Lethorad (Rep. Ceca) Albino Due (situata nelle vicinanze della sede principale) Dietfurt (Rep. Ceca) Brebbia (Varese) Albiate (Monza e Brianza) Mottola (Taranto) Nelson Lancashire (Stati Uniti)

SEDE PRINCIPALE: La sede principale è situata ad Albino in provincia di Bergamo. All’interno dell’azienda lavorano circa 750 persone. Il Cotonificio Albini è uno dei luoghi di lavoro più importanti nel territorio. In questo stabilimento si svolge la tintoria, la preparazione alla tessitura, la tessitura e i controlli.

ALBINO DUE: Da 5 anni la sede principale ha realizzato un proprio reparto esterno dedicato esclusivamente alla campionatura. Al suo interno vi lavorano circa 60 persone ed è caratterizzato dal possedimento di macchinari tecnologici ed innovativi unici nel panorama tessile delle camicerie. Questo reparto è destinato esclusivamente alla campionatura.

SEDE DI BREBBIA: È stata acquistata dalla famiglia Albini nel 1998. È uno stabilimento dedicato al finissaggio e alla tintura di più di un milione di metri al mese attraverso macchinari innovativi.

SEDE DI ALBIATE: Integrata nell’azienda Albini nel 2000, utilizzata per lo slancio di nuovi prodotti di elevato contenuto stilistico. Conta al suo interno circa 200 dipendenti.

SEDE DI MOTTOLA: Nuovo polo industriale nato nel 2004 su una superficie di circa 31.000 mq situato nella provincia di Taranto. Al suo interno lavorano circa 110 persone. Sede specializzata nella preparazione alla tessitura, nella tessitura e nel controllo del tessuto greggio.

SEDE LETHORAD: Sede situata in Repubblica Ceca.

SEDE DIETFURT: Sede situata nella città di Dvur Kralove in Repubblica Ceca. In essa vi lavorano circa 100 dipendenti. L’azienda possedeva una lunga tradizione tessile;dopo il suo acquisto è stata convertita alla produzione di tessuti tinti in filo per camiceria. L’azienda svolge l’attività di preparazione alla tessitura, tessitura e controllo del tessuto greggio.

SEDE NELSON LANCASHIRE: Sede situata negli Stati uniti. Nata sotto il nome di Thomas Mason Ltd. Marchio inglobato nelle collezioni Albini.

SEDE BORG EL ARAB: Stabilimento che verrà aperto nel 2008 ad Alessandria (Egitto). Nuovo impianto di preparazione e tessitura, con 64 telai. Con la partecipazione di un’azienda egiziana verrà aperto anche un reparto di tintura. È stato scelto l’Egitto per questo nuovo stabilimento in quanto vicino alla produzione della materia prima, senza allontanarsi dai mercati di sbocco.

Le fasi essenziali svolte nelle varie sedi del cotonificio Albini: Per arrivare ad ottenere una camicia che attiri la curiosità della gente e che la colpisca per il suo disegno o tessuto, bisogna prima studiare l’effetto visivo e la qualità del filo e di conseguenza del tessuto finito. Le fasi per arrivare all’effetto desiderato sono molteplici ed essenziali; bisogna partire dal cotone greggio ha lavorare e solo dopo un lungo processo si può vendere un tessuto così pregiato come è quello prodotto dall’azienda Albini.

La prima parte della lavorazione. comprende la coltivazione e la La prima parte della lavorazione comprende la coltivazione e la raccolta del cotone: il cotone deve essere coltivano in zone pianeggiati ed ha bisogno di molta luce ed acqua; la raccolta avviene dopo circa tre mesi dalla semina, quando le capsule raggiungono il massimo sviluppo; la raccolta avviene spesso ancora a mano, perché, nonostante esistono macchinari adatti, è possibile operare una selezione più accurata dal prodotto.

Dopo la raccolta il cotone viene spostato nel magazzino di conservazione dove viene essiccato allo scopo di eliminare fibre estranee a cui sono venuti in contatto durante la raccolta. In seguito viene separata la fibra dal seme e classificata in base a caratteristiche fisiche (lunghezza, resistenza, elasticità, colore…) e caratteristiche industriali (pulizia, preparazione, omogeneità…)

Il cotone per camice deve avere una fibra lunga o extra lunga e nel mondo questo tipo di fibra è molto limitata. Il più utilizzato è quello egiziano per produrre tessuti colorati e quello americano (Arizona, California, New Mexico) per i tessuti chiari.

Oltre al cotone per la produzione di tessuti viene usato anche il lino, amato soprattutto dagli stilisti. La lavorazione del lino inizia dalla pettinatura; un processo che ripulisce, uniforma e districa le fibre per poi formare un nastro continuo. La fase successiva è la realizzazione degli stoppini; un’operazione di accoppiamento e di stiro in grado di regolare il peso dei nastri.

Lo stoppino passa poi al candeggio, dove si ottiene il grado di bianco desiderato e dove viene eliminato la materia non cellulosa. La filatura che segue trasforma lo stoppino in filato; dopo di che nella fase della roccatura dal filato vengono eliminate le ultime impurità e riavvolto sulla rocca pronto per essere spedito.

Tintura: È una delle fasi fondamentali per un produttore di tessuti tinti in filo. Essa è il processo di lavorazione per la trasformazione del filato greggio in filato colorato, Fattori determinanti per la tintura sono l’uniformità, la penetrazione del colorante e la solidità.  

1. I metodi di tintura sono diversi secondo la tipologia dell’articolo da produrre: - Tintura in fiocco - Tintura in rocche - Tintura in subbio - Tintura in pezza   2. Le tecnologie di tintura: - Indantrene - Naftolo - Ftalogen - Reattivo Diretto 3. Per il processo di tintura in rocche/subbio vengono utilizzati i seguenti macchinari: - Autoclavi - Centrifughe - Asciuganti - Distributori automatici degli ausiliari liquidi - Spigolatrice

Il processo di lavorazione: Purga: è il trattamento a caldo o a freddo per eliminare le impurità intrinseche della fibra, o causate dalle successive lavorazioni. Tintura: avviene in autoclave, dov’è stato precedentemente preparato un bagno di tintura in ambiente alcalino, contenente vari prodotti: coloranti imbibenti, ugualizzanti, riducenti. Lavaggio/ossidazione: serve per eliminare l’eccesso di colorante non assorbito dalla fibra e porta il colorante da solubile in acqua ad insolubile. Saponatura: è il trattamento con cui si determina la tonalità richiesta (con un bagno a 100°C) Applicazione morbido: applicazione di cere polietileniche sintetiche per conferire al filato maggior scorrevolezza e diminuisce la carica elettrostatica. Il tutto ad un ph leggermente acido. Centrifuga e asciugatura: la prima operazione serve per eliminare il 50% dell’acqua assorbita dalla fibra durante la tintura; la seconda consente di raggiungere la corretta percentuale di umidità necessaria alla fibra.

Prima di passare alla tessitura vi è un’operazione di preparazione chiamata orditura; L’orditura consiste nell’avvolgere un determinato numero di fili di pari lunghezza e tensione su un cilindro munito di flange, chiamato subbio. A questa fase è legata l’imbozzimatura, cioè un’operazione in grado di migliorare la resistenza dei fili di ordito durante la tessitura.

Tessitura: I tessuti sono manufatti ottenuti quasi sempre intrecciando tra di loro, in modi diversi, filati o fili. I tessuti si dividono in tre macro classi: - da filati: tessuti ortogonali, tessuti a maglia, trecce e tessuti traforati. - da fibre: non tessuti (feltri, agugliati). - combinazioni: tessuti agocuciti e laminati.

I tessuti ortogonali, quali i tessuti per camiceria, sono formati dall’intreccio dei fili di ordito e dei fili di trama disposti perpendicolarmente. I tessuti a maglia sono un “intreccio” a fili curvilinei, per la cui realizzazione è necessario un solo elemento costitutivo che può essere disposto orizzontalmente (in trama) o verticalmente (in catena). L’intreccio si realizza con la formazione di maglie unite le une alle altre mediante aghi. I tessuti traforati, come pizzi e tulle, si producono con differenti tecniche di lavorazione (a giro inglese o a maglia in catena). Per le trecce, il tessuto si forma incrociando in diagonale almeno tre filati. I non tessuti sono prodotti direttamente con le fibre, saltando lo stadio di filatura. Negli agocuciti, il tessuto si forma unendo, mediante cucitura, nastri di fibre, stoppini o filati. I tessuti laminati si formano facendo aderire insieme due o più tessuti, o accoppiando i tessuti con schiume, lamine o carta.

Finissaggio: Il finissaggio tessile o “nobilitazione ” è l’insieme dei trattamenti (purga, candeggio, tintura e/o stampa e operazioni finali chimico-meccaniche) cui si sottopone il tessuto per migliorarne la tingibilità, la stampabilità, l’idrofilia, il colore, la mano e l’aspetto. I vari processi di finissaggio, a seconda del tipo di fibre, si possono così classificare: - Preparazione - Colorazione (tintura – stampa) - Fissaggio - Finissaggio finale  

Preparazione:   In questa fase si eliminano le sostanze ausiliarie usate nella filatura, tessitura o lavorazione a maglia e le impurità naturali ancora presenti nelle fibre. Bruciapelo: permette di eliminare i peli sporgenti per ottenere una superficie del tessuto più liscia. Sbozzima: viene effettuata sui tessuti ad intreccio ortogonale, per la completa eliminazione della bozzima dei fili d’ordito. Lavaggio/Purga: ha lo scopo di eliminare le sostanze grasse e peptiche, di ammorbidire le guscette e di rendere il materiale adatto ad assorbire i trattamenti successivi. Candeggio: ha lo scopo di eliminare eventuali impurità e tinte indesiderate. L’obiettivo è di ottenere bianchi puri e di preparare fondi per tinture chiare. Mercerizzo: trattamento tipico dei tessuti e filati di cotone. Determinando un accorciamento e un rigonfiamento della fibra che diventa traslucida e ne aumenta la resistenza. Con il tipo di mercerizzo a catena (Morrison) si stabilizza anche la trama e l’altezza del tessuto.

Colorazione:   Tintura: per tingere un prodotto tessile è necessario trattarlo con soluzione acquosa o con dispersioni di coloranti, con l’aggiunta di varie sostanze: sale, alcali, acidi e altri ausiliari. In questa fase ha un ruolo importante il tipo di fibra da tingere. Stampa: la stampa è una tintura localizzata, effettuata allo scopo di ottenere sui tessuti disegni a più colori. Come per la tintura, il colorante deve essere applicato prima in forma di pasta da stampa e fissato. Successivamente, i residui di colore non fissati vengono asportati con il lavaggio.

Fissaggio:   - Fissaggio/Vaporizzo: i coloranti applicati devono essere fissati, cioè devono legarsi in modo duraturo, con la fibra. Ciò avviene con un trattamento a vapore, col quale il tessuto viene riscaldato rapidamente e impregnato dal vapore che accelera la diffusione del colorante nella fibra. - Lavaggio: nei trattamenti preliminari e in quelli intermedi sono necessari lavaggi che eliminino le impurità, i residui di olii e di bozzime, i residui di colore non fissato e le sostanze ausiliarie utilizzate per la stampa. Dopo un trattamento ad umido viene eliminata l’acqua assorbita. Questo processo avviene per centrifuga, aspirazione o spremitura. - Termofissaggio: col fissaggio si regolarizzano le tensioni meccaniche prodottesi all’interno delle fibre. Attraverso un trattamento a caldo (180° c) e un successivo raffreddamento controllato, la fibra viene fissata in condizioni di tensione minima con una buona stabilità dimensionale, e restano lisci dopo il lavaggio. Questa operazione viene effettuata solo per tessuti contenenti Poliestere, Nylon e Lycra.

Finissaggio finale:   Il finissaggio finale è spesso una combinazione di diversi processi di finissaggio, che però non si possono combinare a caso in quanto alcuni processi sono inconciliabili. Nel finissaggio a secco (meccanico) l’effetto desiderato si ottiene mediante processi di natura fisica. Nel finissaggio a umido, si impiegano sostanze chimiche. Garzatura: è un’operazione riservata ai tessuti di lana e cotone, che serve a formare una determinata peluria sulla superficie del tessuto. Mediante questo processo si crea un strato peloso con effetti di modificazione dell’aspetto e della mano, che pertanto acquista un tatto più pieno e morbido. Calandratura: rende il tessuto liscio, lo compatta mediante compressione, gli conferisce lucentezza, eventualmente imprimendovi motivi decorativi. A seconda della conformazione della superficie, della temperatura e della diversa velocità dei cilindri, si possono ottenere diversi effetti estetici. Restringimento (Sanfor): il tessuto passa attraverso un anello in gomma e un cilindro di acciaio riscaldato che compatta le trame e di conseguenza stabilizza l’ordito. Questa fase serve per evitare che il tessuto si ritiri quando è sottoposto a successivi trattamenti a umido. La rifinitura del tessuto mediante questo procedimento dà un’elevata stabilità dimensionale agli articoli, anche dopo numerosi lavaggi.

La qualità del tessuto finale è dovuta anche dai molti controlli che vengono fatti durante il processo di lavorazione; I controlli servono così per garantire la conformità e la ripetitività della qualità dei tessuti. I primi controlli sono quelli sul filato greggio; essi vengono fatti a campione su alcune rocche prelevate dal lotto. Queste rocche vengono portate in un laboratorio sofisticato che verifica l’umidità, il titolo, la torsione, la resistenza, l’allungamento e la regolarità. Caratteristiche indispensabili per la produzione di un tessuto si alta qualità.

Controlli sul tessuto greggio: Il controllo del tessuto greggio ha due obiettivi principali: la pulizia e la classificazione del tessuto e il raggruppamento del tessuto per il finissaggio.   Ogni singolo metro di tessuto viene verificato da una ispettrice su un apposito tavolo inclinato ed illuminato (specola) con l’obiettivo di eliminare o segnalare sul sistema informativo di gestione della produzione l’eventuale difettosità prodotta dalle fermate del telaio o dall’intervento degli operatori nelle precedenti fasi di lavorazione Il controllo del tessuto prodotto dai telai è uno dei principali strumenti da utilizzare per il controllo della produzione. A fronte della rilevazione di una difettosità ripetitiva il reparto di controllo lancia tespetivamente un feedback alla tessitura che si attiva per l’eliminazione della difettosità a telaio. Nel reparto di controllo del tessuto greggio 15 ispettrici visionano circa 8.000 km di tessuto ogni anno!!

Controlli finali:   Al rientro dal finissaggio il tessuto finito, avvolto in rulli da 4/5000 metri, viene controllato, tagliato e confezionato secondo le esigenze del Cliente a cui è destinato. Durante il controllo l’ispettrice ricerca, identifica ed inserisce nel sistema di gestione della produzione eventuali difettosità del tessuto. In funzione della dimensione e del numero dei difetti, il sistema classifica la pezza confrontandola con le esigenze del Cliente cui è assegnata La pezza viene tagliata alla metratura richiesta dal Cliente ed automaticamente confezionata con un foglio di polietilene per proteggerla durante le successive movimentazioni. Il controllo avviene sul 100% della produzione: 40 ispettrici verificano circa 16.000 km di tessuto all’anno!

I controlli di laboratorio: Queste prove di laboratorio vengono eseguite dai nostri tecnici in ambiente standard con l’ausilio di strumenti elettronici e secondo le normative internazionali in uso nei paesi in cui il tessuto è destinato. Le prove chimiche sono volte a verificare le caratteristiche del tessuto nelle varie condizioni d’uso:   - Solidità del colore allo sfregamento del tessuto asciutto; - Solidità del colore allo sfregamento del tessuto bagnato; - Solidità del colore allo sfregamento all’acqua distillata; - Solidità del colore al sudore acido; - Solidità del colore al sudore alcalino; - Solidità del colore al lavaggio con detergente; - Solidità del colore al lavaggio con perborato; - Idrolisi dei colori reattivi; - Ossigenazione dell’agente otticante; Verifica del ph.

Le prove fisiche assicurano che il tessuto possieda quelle caratteristiche di resistenza che permettono un corretto confezionamento ed un utilizzo del capo finito: - Scorrimento delle uciture, - resistenza allo strappo, - resistenza all’abrasione; - resistenza allo strappo; - resistenza alla lacerazione; - stabilità dimensionale; - stirabilità; Un tessuto finito viene considerato idoneo se supera tutte le 7 prove fisiche e le 10 prove chimiche.

Dopo gli ultimi controlli, la classificazione e il confezionamento, il tessuto finito viene posto in magazzino pronto per essere consegnate al reparto spedizioni dove vengono imballate e recapitate al cliente.

L’ambiente: L'attenzione alla questione ambientale è per loro molto importante. Sono stati sviluppati molteplici programmi con il fine di limitare l'uso di sostanze inquinanti e di proteggere le risorse naturali nei vari siti di produzione. Oltre al rispetto delle varie leggi e norme in vigore, il Cotonificio Albini ha saputo sviluppare tecniche e metodi di controllo e di riciclo che permettono di abbassare il livello di inquinamento e assicurare la protezione delle risorse naturali in ognuna delle sedi produttive. Il Cotonificio Albini dispone di un impianto di cogenerazione costituito da 3 motori a combustione interna, funzionanti a gas metano, con una potenza elettrica complessiva di circa 1900 kW ed una potenza termica di circa 2400 kW. Inoltre, il Cotonificio Albini ha conseguito il Certificato Oeko Tex 100, che assicura l'assenza di sostanze nocive nella produzione dei loro tessuti.

I tessuti prodotti dal cotonificio Albini: Strutturalmente e commercialmente i tessuti assumono denominazioni che caratterizzano il tipo stesso di tessuto in base ai fili o ai filati impiegati.

Alcuni esempi: Brillantine; Tessuto in base popeline con piccoli effetti di armatura. Mussola; Tessuto molto leggero composto da filati a capo unico, molto fini, sia in ordito sia in trama. Fabbricata in greggio, è utilizzata per camicie da uomo ma soprattutto da donna, tendaggi, fazzoletti. Oxford; Tessuto di cotone per camicie da uomo e abiti da donna, caratterizzato da un filato di ordito più fine di quello di trama che si combina molto bene con l’intreccio reps di trama. Piquet; Tessuto di cotone che presenta effetti in rilievo ad imitazione del trapunto. Satin; Tessuto di cotone rasato, liscio e morbido con effetto lucido tale da sembrare seta. Voile; É un tessuto leggerissimo ed è prodotto con filati a capo unico o ritorti a forte torsione. Zephir; Tessuto leggero, generalmente di cotone ad intreccio tela, prodotto con filati tinti e con disegnature a piccole righe regolari o a quadretti.

La creatività e la ricerca: La creatività, l'innovazione stilistica e la progettazione di tessuti sempre nuovi sono per il Cotonificio Albini un obiettivo vitale. La nascita e lo sviluppo di una collezione sono il frutto del lavoro di una stagione: viaggi in tutto il mondo, spunti dal mondo della moda, prove chimiche e fisiche di nuovi materiali, scelta di colori diversi, studio di disegni innovativi e ricerca di nuovi finissaggi.

Le collezioni: La collezione Albini, nel corso degli anni, hanno inglobato altri marchi, capaci di aumentare la produttività dell’azienda e l’esportazioni. Oltre al marchio Cotonificio Albini, troviamo Thomas Mason, acquistato nel 1992, e David and John Anderson, marchio nato nel 1822.

Collezione Cotonificio Albini: La collezione albini si divide in 3 stili diversi: Classico; Una selezione di tessuti in filati unici e doppi ritorti, dal classico elegante, a quello innovativo e colorato. Sport; Una proposta che spazia dallo sportivo raffinato al casual, caratterizzata dall'utilizzo di trattamenti speciali, concepita appositamente per il tempo libero. Urban; Una proposta che nasce dagli stimoli del fashion metropolitano, che si distingue per la ricercatezza dei colori e dei tessuti.

Oltre ai tre stili principali il Cotonificio Albini possiede altre collezioni; W, collection; Una sezione dedicata principalmente al mondo femminile con proposte innovative anche per l'uomo... A. collection; Una linea di tessuti per abbigliamento casual e sofisticati.

Collezione Thomas Mason: Una collezione di tessuti di alto livello, interpreti dell'eleganza inglese tradizionale e anche un pò estrosa.

Un’altra collezioni, che il Cotonificio Albini possiede è costituita dai pronti; Essi rappresentano un servizio estremamente importante per la loro clientela. Sono il risultato di un grande progetto che ha permesso la produzione di un'ampia gamma di tessuti: una collezione di oltre 2500 varianti in diverse qualità. Una collezione dal pronto di tessuti classici, unici e ritorti, che rappresentano il meglio del gusto italiano e internazionale. Uno stile classico rigoroso con punte di alta sofisticazione.

Il personale: Il personale che lavora presso le varie sedi del Cotonificio Albini è laureato o diplomato con ottima conoscenza delle lingue straniere, in quanto ditta internazionale; o possiede un diploma o laurea in campo tessile o in discipline economiche e ingegneria gestionale per l’amministrazione e la finanza. Il personale per poter lavorare al Cotonificio Albini deve possedere attitudini a lavorare in un ambiente dinamico, sempre in evoluzione. Inoltre devono avere passione per il prodotto e devono cercare sempre l’ottenimento dell’alta qualità.

Un mese dove ho conosciuto il mondo del lavoro… La mia esperienza: Un mese dove ho conosciuto il mondo del lavoro… E devo dire che MI PIACE!!!

Il mese di stage è durato dal 2 al 28 luglio. In questo arco di tempo ho aiutato il personale del reparto commerciale nello svolgere il loro lavoro attraverso piccoli compiti che mi venivano assegnati, dai più semplici come le fotocopie a quelli un pochino più complessi come l’uso di protex per inserire degli ordini. Il reparto commerciale era diviso in diverse aree, ognuna trattava con stati diversi. Io ero nell’area che interagiva con gli Stati Uniti e in alcuni casi anche con il Sud America. A volte dovevo cambiare reparto per aiutare altri colleghi; come quando mi chiedevano il controllo campioni o nell’ultima settimana le fotocopie della pre-collezione da inviare ai clienti.

Quali conoscenze mi sono state utili e cosa ho imparato: Per questo stage è state utili la conoscenza del computer e delle lingue straniere, soprattutto dell’inglese. Grazie a questo stage ho imparato ad interagire con persone più grandi di me e a rispondere al telefono, all’inizio non avrei saputo cosa dire, soprattutto se mi sarebbe capitato di dover parlare in un’altra lingua (non è mai successo), ma poi è stato più facile. Inoltre ho scoperto come si lavora in una grande ditta e quanto sia importante la collaborazione tra i diversi settori, perché se un settore ha problemi, il lavoro dell’intera ditta ne risente.

Questo tipo di lavoro mi piace e in un futuro mi piacerebbe lavorare in un ambiente collaborativo e tranquillo come quello che ho trovato al Cotonificio Albini. Il commento del mio tutor aziendale è stato positivo; è stata contenta del lavoro svolto e della disponibilità data ai miei colleghi.

Per la realizzazione di questa presentazione devo ringraziare Maria Mosiewicz, una gentile collega, che mi ha inviato tutte le pagine del giornale “l’Eco di Bergamo” che parlavano del Cotonificio Albini e anche il mio tutor aziendale Stefania Sonzogni. Le altre informazioni le ho trovate sul sito della ditta: www.cotonificoalbini.it. Le foto invece mi sono state date da una ragazza che ha frequentato l’Istituto O.Romero tre anni fa e che aveva svolto lo stage presso Cotonificio Albini.

Presentazione realizzata da: Servalli Laura Classe 5^E Istituto O. Romero di Albino