La percezione visiva.

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Transcript della presentazione:

La percezione visiva

Differenza tra sensazione e percezione Nel linguaggio comune si tende a confondere la sensazione con la percezione La sensazione è la stimolazione che l’organo di senso subisce per effetto dello stimolo. Nella sensazione l’individuo è passivo rispetto agli stimoli esterni. Nella percezione l’uomo è attivo nei confronti della realtà esterna perché: Seleziona le informazioni sensoriali Rielabora i dati della sensazione Li riconosce in base a precedenti esperienze già presenti in memoria Da loro un significato

Dalla sensazione alla percezione stimoli stimoli stimoli stimoli onde sonore percezione il cervello organizza ed interpreta questa informazione, per cui il soggetto magari ripete la canzone sensazione gli stimoli attivano i recettori sensoriali che codificano i dati ricevuti in informazioni neurali che vengono passate al cervello onde sonore percezione il cervello organizza ed interpreta questa informazione, per cui il soggetto magari ripete la canzone sensazione gli stimoli attivano i recettori sensoriali che codificano i dati ricevuti in informazioni neurali che vengono passate al cervello luce onde sonore percezione gli stimoli attivano i recettori sensoriali che codificano i dati ricevuti in informazioni neurali che vengono passate al cervello sensazione gli stimoli attivano i recettori sensoriali che codificano i dati ricevuti in informazioni neurali che vengono passate al cervello sensazione il cervello organizza ed interpreta questa informazione, per cui il soggetto magari ripete la canzone gli stimoli attivano i recettori sensoriali che codificano i dati ricevuti in informazioni neurali che vengono passate al cervello

Che cos’è la sensazione Sensazioni = ci si riferisce al quella esperienza prodotta dalla stimolazione di uno dei cinque organi di senso. Attraverso i sistemi sensoriali (vista, udito, tatto, gusto e olfatto) noi riceviamo le stimolazioni del mondo esterno e produciamo come risposta delle sensazioni. Ogni sistema sensoriale è sensibile a forme specifiche di energia fisica. Es. sistema visivo: risponde alla luce, o energia elettromagnetica Ma esistono dei limiti: - percepiamo solo forme di energia per cui abbiamo recettori sensoriali (es. occhio, orecchi) - l’energia deve essere sufficientemente intensa per essere rilevata Un cambiamento nell’ambiente fisico può essere descritto in modo diverso dalle varie persone: soggettività della sensazione dovuta a diversa capacità sensoriale, aspettative, ecc. ogni sistema sensoriale è sensibile ad alcune forme di energia fisica Non siamo tuttavia sensibiie a tutte le forme di energia.

I limiti del sistema sensoriale: 1 I limiti del sistema sensoriale: 1. Percepiamo solo forme di energia per le quali abbiamo i recettori sensoriali ( gli occhi, gli orecchi, il naso ecc) Ad esempio, la specie umana non potrebbe sentire determinate onde sonore come ad esempio gli ultra-suoni perché non ha i ricettori adatti. L’orecchio umano può avvertire suoni compresi tra 16 e 16.000 vibrazioni dell’aria per secondo (16 kHz). Gli ultra­suoni, invece, sono percepiti (ed emessi) da molti roditori e altri animali di piccole dimensioni. I campioni in questo campo sono pipistrelli e delfini che, ascoltando l'eco degli ultrasuoni da loro stessi emessi, si formano un'immagine del mondo che permette loro di volare o nuotare al buio, evitando gli ostacoli.

Soglia assoluta e differenziale 2. L’energia deve essere sufficientemente intensa per essere rilevata Soglia assoluta e differenziale La SOGLIA SENSORIALE è il limite in cui appare o scompare una sensazione: essa determina la quantità minima di eccitazione perché lo stimolo divenga cosciente La SOGLIA SENSORIALE varia in funzione di: soggetto, attenzione, esercizio, stato emotivo ecc. SOGLIA ASSOLUTA di uno stimolo, livello minimo di stimolazione per suscitare una sensazione. Esempi: – Vista:  percezione della luce di una candela a 48 km di distanza, in una notte serena e limpida – Suono: ticchettio di un orologio in una stanza a 6 m. – Gusto: un cucchiaino di zucchero in 9 litri d’acqua SOGLIA DIFFERENZIALE: si intende la differenza minima di intensità che uno stimolo deve avere da un altro affinché vengano percepiti come diversi Alcune leggi delle soglie differenziali: le persone sono più sensibili ai cambiamenti di stimoli deboli di quanto non lo siano a cambiamenti di stimoli forti e più intensi: una voce che si aggiunge ad un’altra oppure una voce che si aggiunge al brusio di molte persone un contenitore di carta vuoto con uno contenente una moneta, oppure un contenitore con 100 monete e una con 101 monete

Che cos’è la percezione Definizione = processo che ci consente di acquisire l’informazione sul mondo esterno. La percezione è un processo psichico complesso che prende avvio dalle sensazioni ricevute dai recettori sensoriali ed elabora e interpreta i dati provenienti dal mondo esterno La percezione è la capacità di sintetizzare le varie informazioni che i diversi sensi ci comunicano e di organizzarle in modo da poter interpretare gli stimoli che provengono dall’esterno Quello che osserviamo non ha mai un’esatta corrispondenza con la sistuazione fisica alcuni avvenimenti non possono essere osservati se non attraverso strumenti ausiliari gran parte delle proprietà degli oggetti così come li percepiamo senza altri ausili (colore, grandezza, peso) hanno solo rapporti molto vaghi con le misure fisiche alle quali abbiamo gli stessi nomi

La percezione Nella percezione intervengono molte variabili di tipo: fisiologico (il funzionamento dei recettori sensoriali): I nostri recettori sono sensibili solo a certe forme di energia I nostri recettori potrebbero avere dei difetti (es: i daltonici) psicologici (interessi, bisogni, esperienza passata): ad esempio, un bambino “vede” le cose diversamente da un adulto sociale e culturale ( ad esempio, gli eschimesi percepiscono molte più sfumature di bianco di altre popolazioni)

La percezione è la fotografia esatta della realtà? Quando percepiamo è come se fotocopiassimo la realtà? No, esiste una differenza tra il mondo fisico e il mondo percepito. Quello che osserviamo non ha mai un’esatta corrispondenza con la situazione fisica. Questa discrepanza appare evidente quando ci imbattiamo nei fenomeni chiamati “ILLUSIONI OTTICHE”: =

Assenza di corrispondenza tra oggetto fisico e oggetto percepito (1) Casi in cui vediamo in maniera distorta ciò che è fisicamente presente nello stimolo, la figura di Müller -Lyer Nelle illusioni ottiche (ad esempio, la figura di Müller-Lyer) avviene un errore nella percezione; si interpreta in modo distorto una realtà fisica che se misurata e analizzata mostrerebbe caratteristiche fisiche diverse da quelle che crediamo di percepire (i segmenti sono di lunghezza uguale, ma ne percepiamo uno come più corto)

Assenza di corrispondenza tra oggetto fisico e oggetto percepito (2) Non c’è corrispondenza tra oggetto fisico e oggetto percepito Casi in cui vediamo in maniera distorta ciò che è fisicamente presente nello stimolo, la figura di Ponzo Per un'errata percezione del cervello, questa illusione ottica fa sembrare gli oggetti più grandi del reale. I due segmenti sono uguali ma sembrano avere lunghezze diverse per effetto delle due linee convergenti

Assenza di corrispondenza tra oggetto fisico e oggetto percepito (3) Non c’è corrispondenza tra oggetto fisico e oggetto percepito Casi in cui si percepisce più di quanto ci sia nello stimolo fisico: Es. triangolo di Kanizsa

Assenza di corrispondenza tra oggetto fisico e oggetto percepito (4) Non c’è corrispondenza tra oggetto fisico e oggetto percepito Casi in cui si percepisce più di quanto ci sia nello stimolo fisico: Illusione di Ehrenstein: si vedono dei cerchi che in realtà non esistono

In conclusione… La percezione: non è la semplice registrazione delle informazioni presenti nell’ambiente è un processo complesso in cui le informazioni fornite dai sistemi sensoriali sono elaborate e acquistano un significato per ogni individuo in questo processo sono coinvolti meccanismi e schemi psicologici con cui la persona ORGANIZZA il materiale fornito dai sensi

Le leggi che regolano la percezione Agli inizi del 1900, la scuola della Gestalt approfondì lo studio della percezione e dimostrò che l’organizzazione dei dati sensoriali segue delle leggi precise che permettono di dare ordine e FORMA agli aggregati sensoriali: Gli oggetti appaiono come unità organizzate e come totalità strutturate (cioè, come Gestalt). La percezione non è la somma di singole sensazioni ma acquista un significato se la si osserva nell’insieme La scuola della Gestalt ha individuato delle leggi di funzionamento della percezione come: Il principio della totalità o globalità Il principio dell’organizzazione figura-sfondo I principi di unificazione degli stimoli (“leggi della formazione delle unità fenomeniche”)

Il meccanismo della globalità o totalità Il "tutto" è qualcosa di più della "somma delle parti“ - cogliamo la realtà non come insieme di sensazioni slegate ma come unità significative. (gestalt = struttura organizzata o forma) Riconosciamo il volto dell’imperatore Rodolfo grazie alla visione d’insieme dei singoli elementi, non tanto soffermandoci su ogni singolo dettaglio percettivo

L’organizzazione delle informazioni sensoriali: la Gestalt Secondo la Gestalt o teoria della forma, le nostre esperienze non sono caotiche o somma di parti, ma esperienze strutturate: la percezione non si presenta come somma degli elementi sensoriali, ma ci basiamo su una forma complessiva dello stimolo visivo. Questo significa che quando ci arriva un certo numero di stimoli noi non utilizziamo come regola l'analisi puntuale dei dettagli: siamo capaci di generare delle conoscenze o intuizioni in grado di interpretare nella sua globalità la percezione; la Gestalt punta quindi ad analizzare questi processi basandosi sull'osservazione che il "tutto" è qualcosa di più della "somma delle parti" e propone il concetto di "Gestalt" (che significa "intero" o "struttura") quale principale unità d'analisi nell'ambito della percezione (visiva e non).

Figura – sfondo Secondo la Gestalt, un’altra legge che regola la percezione è la PERCEZIONE FIGURA-SFONDO E’ la tendenza organizzatrice più semplice, ma anche la più importante . La nostra osservazione del mondo si basa sulla percezione di oggetti che appaiono risaltare contro uno sfondo. In ogni totalità che percepiamo, distinguiamo la parte che risalta ( la figura che ha un contorno nitido) da quella che resta (lo sfondo informe, indifferenziata, illimitata).

Regole della percezione figura - sfondo Riconosciamo le figura dallo sfondo grazie ai seguenti criteri: la figura ha una dimensione più piccola dell’area sfondo presenza di bordi intorno alla parte considerata figura i margini: se convessi sono considerati figura, se concavi come sfondi Il colore più denso e intenso il movimento: si riconosce come figura quella in moviomento la familiarità con l’oggetto rappresentato

Un esempio di rapporto figura-sfondo Ad esempio, quando leggiamo, siamo abituati a vedere le parole che appaiono come figure nere o colorate che si stagliano sullo sfondo bianco della pagina. Ma se si inverte la figura (parte bianca) con lo sfondo (parte nera) come nell’esempio, la lettura potrebbe risultare difficile e non riconoscere la parola “esse”. La dimensione delle superfici della figura e dello sfondo sono equivalenti

Il rapporto figura-sfondo nelle figure ambigue In certi casi è difficile stabilire quale parte della figura rappresenta lo sfondo e quale la figura vera e propria, come nel vaso di Rubin. Si tratta di una figura ambigua o “reversibile” in cui, a seconda che si assuma come sfondo la parte bianca o la parte nera si percepiranno un calice o due profili. Le due possibilità non possono essere percepite simultaneamente. Il cervello deve scegliere se dare a una o all’altra il significato di figura o sfondo

Altre figure ambigue o reversibili

Altre figure ambigue o reversibili

Le figure ambigue o reversibili Le figure ambigue o reversibili sono immagini che raffigurano dei volti, delle facce, dei ritratti, i cui tratti essenziali possono diventare a loro volta degli oggetti, delle forme, altri volti, ecc. A seconda di come il nostro cervello focalizza le immagini si avranno diverse interpretazioni La scelta della parte più evidente e meno ambigua è soggettiva, ovvero varia da individuo a individuo e da momento a momento

Altre leggi della percezione visiva della Gestalt La scuola della Gestalt ha individuato alcune leggi le leggi della formazione delle unità fenomeniche Queste leggi regolano il nostro modo di percepire le cose Esse sono: Legge della vicinanza Legge della somiglianza Legge della chiusura Legge della continuità di direzione Legge della pregnanza o buona forma Legge dell’esperienza passata

Legge della vicinanza Legge della vicinanza. Gli elementi vicini tra di loro verranno percepiti come un tutto.

Legge della somiglianza Legge della Somiglianza.  Gli elementi tra di loro simili, per forma, colore e dimensione verranno percepiti come collegati In questo logo riusciamo senza difficoltà a leggere la ‘o’ della prima parola come puntino sulla ‘j’ della seconda. Se la ‘o’ fosse stata di colore nero non sarebbe stato lo stesso.                                             

Legge della chiusura Legge della chiusura: le linee che formano delle figure chiuse tendono ad essere viste come unità. La nostra mente è predisposta a fornire le informazioni mancanti per chiudere una figura, pertanto i margini chiusi o che tendono ad unirsi si impongono come unità figurale su quelli aperti.

Legge della continuità di direzione Legge della continuità di direzione: una serie di elementi posti uno di seguito all’altro, vengono uniti in forme in base alla loro continuità di direzione. Nella figura percepiamo come unità AB e XY e non AY e XB o ancora AX e YB.

Legge della pregnanza o buona forma Legge della pregnanza: la forma che si costituisce è “buona” quanto più le sue caratteristiche sono regolari, simmetriche, coesive, omogenee, equilibrate, semplici, concise Una “buona “ forma si impone maggiormente alla nostra percezione.

Legge dell’esperienza passata elementi che per la nostra esperienza passata sono abitualmente associati tra di loro tendono a essere uniti o completati

Fine della presentazione