LE RICLASSIFICAZIONI DI STATO PATRIMONIALE
L’ analisi di bilancio E’ volta all’acquisizione di informazioni reddituali, finanziarie e patrimoniali relative all’impresa per valutarne lo stato di salute e per stabilire le azioni di governo più opportune.
L’analisi di bilancio: le fasi La valutazione complessiva dell’impresa richiede l’esperimento di un processo articolato in due fasi consecutive: la riclassificazione delle tavole di sintesi (stato patrimoniale e conto economico), con lo scopo di rendere omogenei i dati utilizzati nella seconda fase, in funzione degli obiettivi conoscitivi preposti; il calcolo di indici e flussi, che consentono di esprimere una valutazione in merito allo stato di salute dell’impresa
La riclassificazione delle tavole di sintesi Si tratta di riposizionare i valori accolti nelle tavole di sintesi (S.P. e C.E.) al fine di riesporli in raggruppamenti significativi in funzione degli obiettivi conoscitivi del lettore di bilancio
Le riclassificazioni dello Stato Patrimoniale Sono preordinate all’analisi della struttura qualitativa e quantitativa delle fonti e degli impieghi, nonché alla verifica della loro coerenza reciproca
I criteri di riclassificazione delle poste dello Stato Patrimoniale I criteri di riclassificazione delle poste di natura patrimoniale possono ispirarsi a differenti logiche: la natura la destinazione l’attitudine a trasformarsi in moneta
Il criterio finanziario (o della liquidità) E’ finalizzato all’analisi della struttura finanziaria al fine di verificare la capacità dell’impresa di mantenere l’equilibrio tra fonti ed impieghi sia nel breve (solvibilità) che nel medio-lungo termine (solidità)
Il criterio finanziario (o della liquidità) Le poste patrimoniali sono posizionate in uno schema a sezioni contrapposte secondo la loro attitudine a tradursi più o meno velocemente in entrate/uscite di moneta (entro/oltre i 12 mesi dalla chiusura dell’esercizio) Le attività sono esposte in base al grado di liquidità in ordine decrescente (tendenza a tradursi in flussi monetari in entrata) Le passività sono esposte in base al grado di esigibilità in ordine decrescente (tendenza a tradursi in flussi monetari in uscita) Espone le attività già al netto delle eventuali poste indirettamente rettificative (F.do ammortamento, F.do svalutazione, ecc.)
La Struttura Riclassificata dello Stato Patrimoniale secondo il criterio finanziario (principi contabili) Alto Grado di liquid. Basso ATTIVO A BREVE (o correnti) Liquidità “attiva” Crediti netti Rimanenze Ratei e Risconti attivi PASSIVO A BREVE (o correnti) Liquidità “passiva” Fornitori Altri Debiti a breve Ratei e Risconti passivi Alto Grado di esigib. Basso PASSIVO A MEDIO/LUNGO TERMINE Mutui Prestiti obbligazionari ATTIVO A MEDIO/LUNGO TERMINE Immobilizzazioni, al netto dei fondi ammortamento e svalutazione MEZZI PROPRI
LIQUIDITA’ ASSIMILATA La Struttura Riclassificata dello Stato Patrimoniale secondo il criterio finanziario Alto Grado di liquid. Basso PASSIVO A BREVE Alto Grado di esigib. Basso ATTIVO A BREVE LIQUIDITA’IMMEDIATA LIQUIDITA’ DIFFERITA LIQUIDITA’ ASSIMILATA PASSIVO A MEDIO LUNGO ATTIVO FISSO NETTO MEZZI PROPRI
Gli aggregati dello S.P. civilistico A) Crediti verso soci A) Patrimonio Netto per versamenti ancora dovuti B) Fondi rischi ed oneri B) Immobilizzazioni C) T.F.R. C) Attivo circolante D) Debiti D) Ratei e Risconti attivi E) Ratei e Risconti passivi
Confronto con lo Stato Patrimoniale Civilistico Il Legislatore civilistico prevede schemi rigidi per la schema della Stato Patrimoniale (S.P.) Forma espositiva: a sezioni contrapposte Criterio di classificazione: ibrido - in parte per natura - in parte per destinazione - in parte finanziario