Il piano di valutazione unitario (PUV) della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia stato di avanzamento – luglio 2013 presentazione al partenariato FSE.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
Advertisements

La conoscenza del contesto territoriale
L’istruzione, la crisi ed il mercato del lavoro giovanile
Il progetto SAPA - Diffusione
1 Riflessioni sul futuro della politica di coesione DG Politica regionale Commissione europea.
La Programmazione dei Fondi Comunitari
Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca 13 settembre 2004
VALUTAZIONE POR FSE Bologna, 31 gennaio 2008 Programma Operativo Regionale FSE Ob Comitato di Sorveglianza.
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
1 Programma Operativo Provinciale Interventi per loccupazione rivolti agli occupati a rischio del posto di lavoro, alle persone in cerca di.
Verso il POR FSE Consiglio Regionale del Veneto
Politiche comunitarie e realtà locali Sistemi locali di welfare Lavinia Bifulco.
1 Progettare e operare nella scuola dellautonomia Attività di formazione del personale del sistema scolastico Tratto da LA SCUOLA per lo Sviluppo Programma.
1 PROGRAMMARE SIGNIFICA COORDINARE LINTERVENTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE AL FINE DI CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI STABILITI NELLA FASE DI DEFINIZIONE.
Progetto Integrazione sociale e scolastica Livia Bovina, WS
LA COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA
Lautovalutazione come strumento a supporto della programmazione regionale Roma, 9 novembre 2011 Silvia Ciampi Isfol.
Studio di fattibilità per la costruzione di un gruppo di controllo interno per lanalisi controfattuale Sperimentazione Regione Lazio - Isfol Roma, 27 febbraio.
: la sfida della valutazione
Il percorso di analisi autovalutativa nelle regioni Convergenza e in Sardegna: Prime considerazioni di sintesi Silvia Ciampi Isfol.
Regional Policy EUROPEAN COMMISSION 1 Bruxelles, 15 maggio 2006 INCONTRO DEGLI STUDENTI DELLUNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE CON LE ISTITUZIONI EUROPEE.
Architettura della programmazione Programmazione Strategica: UE OSC – Orientamenti Strategici Comunitari STATOQSN Quadro Strategico Nazionale Programmazione.
Politica di coesione - I nuovi regolamenti comunitari Prospettive per il periodo Paola Bertolissi – Commissione europea DG Occupazione, affari.
Progetto INTRAPRENDERE : 4 finestre sul mondo del lavoro per i giovani Venerdì 14 dicembre 2012.
Isfol – Struttura nazionale di valutazione Fse AREA VALUTAZIONE POLITICHE RISORSE UMANE Firenze, 22 aprile 2008 Gli esiti occupazionali delle attività
Il Quadro di riferimento per valutare la qualità dellofferta formativa Il progetto Isfol - Miur Valutazione della qualità delle azioni previste dal PON.
Ministero dellIstruzione, dellUniversità e della Ricerca DIPARTIMENTO PER LA PROGRAMMAZIONE DIREZIONE GENERALE AFFARI INTERNAZIONALI UFFICIO IV PIANO UNITARIO.
La Raccomandazione europea per la garanzia di qualità dellIstruzione e Formazione Professionale Roma, 29 ottobre 2009 Giorgio Allulli - Isfol Coordinatore.
Direzione Lavoro Roma, 4 dicembre Pier Angelo Turri La transnazionalità nel P.O. FSE della Regione del Veneto.
1 Seminario Strumenti per la Cooperazione transnazionale del FSE Roma, 4 dicembre 2008 Ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali Coordinamento.
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
Valutazioni in corso ed in preparazione: evidenze e sostegno
incoraggiare la creazione di un ambiente propizio allo sviluppo delle imprese nel settore turistico favorire una migliore cooperazione tra gli Stati membri,
1 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale per le Politiche per l'Orientamento e la Formazione Ministero del Lavoro e delle Politiche.
1 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale per le Politiche per l'Orientamento e la Formazione Ministero del Lavoro e delle Politiche.
STRUMENTI Quadri ed Indirizzi metodologici e normativi Le figure pianificatorie Corso di Pianificazione Territoriale Arch. Daniele Ronsivalle Facoltà di.
Obiettivo CReO Competitività Regionale e Occupazione FESR – Fondo Europeo Sviluppo Regionale VAS - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Avvio delle.
Orientamenti generali sulla futura programmazione riferita alle politiche di coesione, fondi strutturali e Horizon 2020 UDINE
REGOLAMENTO 1081 DEL RELATIVO AL FSE E RECANTE ABROGAZIONE
Il Nord-Ovest uscirà della stallo?
Verso un sistema europeo delle qualificazioni e dei crediti
SETTORI PRIORITARI PER IL PERIODO AGENDA EUROPEA PER L'APPRENDIMENTO DEGLI ADULTI 1.
Il piano di valutazione unitario della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Roma, 12 Marzo 2008 Direzione Generale Servizio Pianificazione strategica,
Provincia di Padova Pianificazione Territoriale - Urbanistica
Area Innovazione Sociale 1 1 IV ConferenzaPAR Bologna, 20 gennaio 2012 Raffaele Tomba Il Bilancio sociale di ambito distrettuale Agenzia sanitaria e sociale.
1 INFORMATIVA SULLO STATO DI ATTUAZIONE DEL PIANO DI VALUTAZIONE Piano di Valutazione POR FESR Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione.
Progettare per competenze
La strategia europea per il 2020 un impegno per la scuola italiana
Regional Policy EUROPEAN COMMISSION 1 Michele Pasca-Raymondo Commissione europea DG Politica Regionale Bruxelles, 28 novembre 2006 Confcommercio International.
Direzione Generale Presidenza Area Programmazione e Controllo Settore Strumenti della programmazione regionale e locale IL MODELLO DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE.
AZIONE CHIAVE 2 Cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche Partenariati strategici nell’aria dell’educazione, formazione e giovani.
Università degli studi di Camerino
Sfide 2004 Buone prassi e trasferibilità nelle politiche di sviluppo del territorio Maurizio Sorcioni Responsabile comunicazione di Italia Lavoro s.p.a.
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
1^ BANDO REGIONALE “RICERCA E SVILUPPO” NEGLI AMBITI TECNOLOGICI DELLA SMART SPECIALIZZATION POR FESR MARCHE Il POR FESR Marche si.
ALESSANDRO ALFIERI RESPONSABILE RELAZIONI INTERNAZIONALI E POLITICHE EUROPEE DELLA PROVINCIA DI MILANO Il progetto di dialogo tra cittadini e Comuni del.
PROGRAMMAZIONE La Politica Unitaria Regionale
IRS - Valutazione intermedia Obiettivo 3 VdA1 Servizio di valutazione intermedia del Programma Operativo Obiettivo 3 Regione Valle d'Aosta Manuela Samek.
2005 la riforma della Politica di sviluppo rurale per il Regolamento (CE) 1290/05 Introduzione di due strumenti finanziari Fondo Europeo Agricolo.
I Fondi indiretti all’interno dell’Unione Europea
INDICATORI SOCIALI E VALUTATIVI
Fondi strutturali e Strategia Europa 2020 EuroMigMob – 1° Evento
GIORNATE FORMATIVE FONDI EUROPEI : OPPORTUNITA’ PER GLI ENTI LOCALI 20 OTTOBRE 2015, PESCARA Sala conferenze Fondazione PescarAbruzzo Corso Umberto.
Per la Scuola - competenze e ambienti per l’apprendimento
1 Prospettive ed opportunità dello sviluppo locale: i Progetti Integrati Locali (PIL) Lorenzo Bisogni Fermo – 7 marzo 2016 SERVIZIO AMBIENTE E AGRICOLTURA.
Governare la valutazione di una politica di sviluppo territoriale Il caso dello sviluppo rurale Martina Bolli, Patrizia Fagiani, Alessandro Monteleone.
L A S TRATEGIA REGIONALE PER L ’ INCLUSIONE SOCIALE ATTIVA I CANTIERI DI CITTADINANZA IN PUGLIA.
Prospettiva di genere:integrare la dimensione di pari opportunità tra donne e uomini nei progetti che beneficiano di finanziamenti europei. La metodologia.
E U R O PA Intervento Davide Bonagurio.
Area Politiche di cittadinanza – Lavoro Garanzia Giovani Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani Webinar 18/06/2014.
Transcript della presentazione:

Il piano di valutazione unitario (PUV) della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia stato di avanzamento – luglio 2013 presentazione al partenariato FSE 2014-2020 D.C. Finanze patrimonio e programmazione Servizio Pianificazione e coordinamento della finanza regionale Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici Udine, 16 luglio 2013

Il Piano di Valutazione Unitario: gli orientamenti del QSN Temi e domande valutative: (Il QSN estende l’obbligo di condurre valutazioni all’intera politica regionale, indipendentemente dalla fonte di finanziamento. Ciò non significa che tutti gli interventi sono oggetto di valutazione, ma che temi e domande di valutazione non trovano confini nelle diverse fonti di finanziamento) gli effetti congiunti di diverse azioni, anche afferenti a diversi programmi, sullo stesso territorio e sugli effettivi servizi resi dall’azione pubblica complessivamente considerata domande circoscritte su argomenti controversi e rilevanti. valutazione ex post di interventi già realizzati e relativi a precedenti fasi di programmazione. interazioni tra politiche comunitarie, nazionali, regionali esplicitando il valore aggiunto comunitario

La valutazione in FVG Per la nostra Regione FVG attività consolidata (dalla programmazione 1998 … ) la valutazione - ex ante, on going ed ex post- dei programmi co-finanziati dall’Unione Europea, di norma sempre affidati a valutatori indipendenti da parte di ciascuna Autorità di Gestione. Nuova invece è l’esperienza avviata in questo periodo di programmazione 2007-2013 sulla base dell’impulso dell’Unione Europea che incoraggia gli stati e le regioni a mettere in atto valutazioni degli effetti delle politiche pubbliche “attuate attraverso programmi e progetti realizzati e da realizzare – finanziati da fonti diverse (comunitarie, nazionali, regionali) inclusi i Programmi di sviluppo rurale”. In sostanza la Commissione Europea ci spinge a valutare gli effetti di una singola politica (ad esempio quella di R&S) prendendo in considerazione tutte le misure adottate, che siano previste dai programmi operativi cofinanziati UE piuttosto che da fondi “regionali”, ma soprattutto a spostare l’attenzione dai risultati operativi (quanti contributi, quanti soggetti, quanto tempo, etc.) agli effetti realizzati (è cresciuta la spesa complessiva per R&S? è aumentato il tasso di innovazione delle imprese regionali? È migliorata la competitività delle imprese regionali? etc.). Questa spinta sta muovendo tutte le Regioni italiane, ognuna delle quali ha scelto un proprio personale approccio a questa nuova sfida.

L’approccio programmatico e la valutazione in FVG Storicamente, in RAFVG, tradizione di visione unitaria delle politiche regionali, rappresentata dal “Piano Regionale di Sviluppo” (LR 7/1981) Aggiornata con l’introduzione di: “Piano Strategico e Piano triennale” come strumenti dell’Amministrazione Regionale (Regolamento di Organizzazione, 2004) Documento di programmazione economico-finanziaria regionale e documenti della decisione di bilancio (LR 21/2007) Supportata da analisi di scenario e di posizionamento del sistema economico territoriale (Compagno, Monitor, Ambrosetti, BAK, KPMG, …) Rinforzata da impostazione UE (QSN, DSR-DUP, 2007) Da ridefinire per il futuro nel nuovo contesto UE/Stato: Legge di stabilità, Decisione di Finanza Pubblica, coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione, Piano della performance, etc….)

Competizione - coesione Le imprese competono; le persone competono; anche i territori competono? Le dinamiche economiche internazionali tendono alla concentrazione delle attività economiche La concentrazione lascia territori/persone ai margini dello sviluppo La concentrazione arricchisce, la marginalità impoverisce Ai margini potremmo esserci (o trovarci) anche noi Sì: i territori competono per essere “attrattivi” di attività economiche Per contrastare adeguatamente le forze che puntano alla concentrazione serve massa critica e sinergia tra una pluralità di interventi

Coesione - Competizione Il processo può essere osservato a diverse scale territoriali: UE vs MONDO IT vs UE FVG vs altre Regioni (IT e UE) Tra sub-aree regionali (montagna vs città; aree agricole vs ZI-ZA, etc.) Perciò potremmo parlare di sviluppo e coesione alle diverse scale territoriali…

Il PUV della Regione FVG alcune scelte cruciali: il punto di vista: l’attività valutativa, che vogliamo mettere in campo, è orientata alla ricerca delle correlazioni tra l’evoluzione delle variabili socioeconomiche e le politiche implementate (dai programmi comunitari e più in generale dai programmi regionali); la valutazione unitaria si occupa degli effetti e non dei risultati. l’obiettivo conoscitivo: con le ricerche che faremo ci prefiggiamo sia di indagare quanto un intervento sia in grado di raggiungere i propri obiettivi specifici sia di conoscere se e come gli effetti di ogni intervento abbiano influenzato il raggiungimento degli obiettivi di altri interventi attraverso la scomposizione dell’effetto congiunto delle diverse politiche nelle sue singole determinanti; la valutazione si occupa del sistema. il processo partecipato: il processo, già avviato per la definizione dell’agenda dei temi valutativi, esige il coinvolgimento sia delle autorità di gestione dei fondi comunitari che delle direzioni di linea responsabili di programmi/azioni/interventi presi in considerazione, sia degli stakeholder esterni (gruppo di coordinamento e gruppi di pilotaggio); la valutazione è un processo di apprendimento collettivo. il metodo: le ricerche dovranno essere svolte di norma con approccio controfattuale (salvo che il tema ed il campo di indagine non si presti) ed i risultati dovranno essere sottoposti a meta-valutazione (vaglio della comunità dei valutatori); la valutazione è un processo aperto.

Dal PUV all’Agenda analitica È il documento preliminare della valutazione unitaria, che risulta dalla raccolta e dalla sistematizzazione delle esigenze di valutazione espresse dalle Direzioni Centrali e da altri soggetti coinvolti, sottoposto al Gruppo di coordinamento e quindi alla Giunta Regionale per la decisione dei temi di valutazione unitaria e del loro ordine di priorità. Le chiavi interpretative adottate: Costruire dei percorsi di ricerca e adottare degli strumenti di indagine che permettano di leggere la situazione attuale, le dinamiche in corso e gli effetti di breve periodo nel contesto di un quadro evolutivo di medio e lungo termine; perseguire una lettura integrata dei diversi aspetti che si ritengono determinanti per la competitività presente e soprattutto futura del sistema Friuli Venezia Giulia; focalizzare l’esercizio della valutazione unitaria sull'esperienza della programmazione dei fondi europei - strutturali e non - e sui risultati e gli impatti conseguiti con i programmi operativi nel corso dell'ultimo decennio con l’obiettivo di avere: una stima più precisa dell’aggiuntività e addizionalità dei fondi strutturali per le politiche di sviluppo regionale una valutazione della coerenza d'insieme e della continuità delle azioni che ne sono conseguite; Mantenere un'attenzione particolare, nell'impostazione e nello sviluppo della valutazione unitaria, agli sviluppi del quadro europeo di riferimento (Europa 2020, futuro delle politiche di coesione); Contribuire a costruire una “piattaforma” di conoscenza e di analisi che permetta di orientare e indirizzare al meglio i futuri programmi relativi ai fondi europei e in generale le strategie di recupero dalla crisi e di sviluppo regionali.

I 10 temi chiave 2 1 3 4 5 6 7 8 9 10 Energia e cambiamento climatico Misure per la riduzione delle emissioni di CO2 sono state indirizzate lungo le direzioni maggiormente efficaci le risorse per la produzione di energia da fonte rinnovabile hanno contribuito al raggiungimento degli obiettivi di produzione di energia da fonte rinnovabile Energia e cambiamento climatico Reazione del sistema economico territoriale alla recessione discontinuità infra-regionali e differenze strutturali dei diversi sottosistemi territoriali esperienze di progettazione integrata maturate o in fase di sviluppo efficacia delle diverse misure di aiuto alle imprese/dei diversi strumenti posizionamento competitivo dei cluster regionali Sistema delle imprese e sviluppo locale Ruolo della dotazione infrastrutturale nella dinamica di sviluppo e competitività effettiva integrazione della dotazione infrastrutturale con le imprese, i servizi, i sistemi urbani e territoriali ipotesi e scenari realistici sui mutati fabbisogni infrastrutturali Biodiversità elemento di valutazione per la definizione di scelte di coesione e di sviluppo sostenibile e duraturo Infrastrutture quadro conoscitivo in merito all'offerta R&I esistente Ambiti di specializzazione dell’offerta quadro aggiornato sulla domanda di R&I esistente individuare i “futuri possibili” della R&I Gap analysis Sistema della ricerca e innovazione Effettive funzionalità delle politiche per migliorare procedure autorizzative pubbliche migliorare i rapporti tra PA e imprese Migliore la collaborazione tra pa-imprese-ricerca (tripla helix) Regolazione (semplificazione amm.va, liberalizzazione) ruolo dell'apprendimento non formale e informale e della sua interconnessione con i sistemi di istruzione modalità di individuazione delle competenze fondamentali e delle modalità più efficaci per il proseguimento della formazione e l'ingresso nel mercato del lavoro partenariati tra il settore dell'istruzione/formazione e il mondo del lavoro e in particolare quelli collegati a R&I in termini di inserimenti lavorativi e qualità del lavoro Formazione e istruzione impatto incrociato delle politiche per un mercato del lavoro più inclusivo, le politiche economiche che dovrebbero puntare ad un aumento della base occupazionale e le proiezioni demografiche comportamento delle imprese di fronte alla spinta delle politiche previdenziali e fiscali a rimanere nel mercato del lavoro, e a quelle dell’economia globale ad innovare, ad investire nella ricerca e sviluppo, ad operare nella knowledge-based economy variazioni tendenziali e congiunturali dell’occupazione giovanile sviluppo e applicazioni del concetto di “flessicurezza” Occupazione tendenze relative alla disuguaglianza nella distribuzione del reddito l’andamento tendenziale della povertà dinamiche di caduta del reddito famigliare al di sotto degli indici minimi, conseguenti ai fenomeni combinati di cambiamento della struttura famigliare e di invecchiamento della popolazione Povertà qualità del lavoro femminile servizi atti alla conciliazione. Pari Opportunità analisi di contesto, un quadro conoscitivo “di base” unitario, che venga mantenuto aggiornato nel tempo e sia supportato da un sistema informativo-statistico affidabile, coerente e integrato posizionamento del sistema regionale rispetto ad altri sistemi “competitor”, sistema di indicatori, basato su fonti informative affidabili e aggiornate, che permetta di costruire indici e gestire le opzioni di scenario Riforme organizzative della PA vs gestione per stratgie e progetti Governance e strumenti di gestione 2 1 3 4 5 6 7 8 9 10

L’affidamento delle ricerche valutative Le attività di ricerca valutativa sono state ripartite in 10 lotti ed affidate a valutatori indipendenti (con gara pubblica): 1 politiche energia e cambiamento climatico ISMERI EUROPA 2 politiche sistema economico territoriale FONDAZIONE BRODOLINI 3 politiche sistema infrastrutture regionali IZI 4 politiche sistema della ricerca e innovazione 5 sistema di regolazione, semplificazione amm.va e liberalizzazioni T33 6 politiche dell’istruzione e formazione RTI EXPERT - ARCHIDATA 7 politiche per l’occupazione RTI EXPERT – ARCHIDATA 8 andamento tendenziale della povertà e caduta dei redditi familiari 9 politiche di pari opportunità 10 analisi di contesto regionale e impostazione sistema di indicatori di scenario

Il processo di valutazione per macro fasi definizione delle domande valutative e determinazione delle modalità e del metodo di valutazione Analisi desk Mappatura dati Definizione indagini sul campo Disegno di valutazione Mandato di valutazione Svolgimento del mandato di valutazione Raccolta ed elaborazione dati Effettuazione indagini sul campo Analisi e valutazioni con i metodi individuati Rapporto Preliminare al gruppo di pilotaggio e al gruppo di coordinamento Rapporto preliminare Presentazione al gruppo di pilotaggio e al gruppo di coordinamento e discussione Rapporto Definitivo, alla Giunta Regionale Sistematizzazione della discussione Revisione del rapporto preliminare sulla base della discussione Presentazione del rapporto definitivo alla GR Rapporto Finale e sintesi non tecnica al pubblico Integrazione del rapporto con osservazioni, rilievi e controdeduzioni nonché indicazioni della GR per le politiche Presentazione del rapporto al pubblico

Supporto e accompagnamento del processo di valutazione Formazione dei partecipanti L’obiettivo è rinforzare le competenze dei partecipanti al processo di valutazione perché possano dialogare utilmente con i valutatori indipendenti e comprendere meglio la portata delle loro conclusioni La formazione riguarda sia metodologia e tecniche di valutazione che le «frontiere» della discussione tematica in corso a livello nazionale ed europeo Meta valutazione e diffusione dei risultati Gli obiettivi sono sollecitare la responsabilità dei valutatori e supportare una discussione pubblica più informata sulle politiche e sui loro effetti working paper: discussione metodologica peer review: revisione del lavoro di ricerca e delle conclusioni presentazioni pubbliche

Indagini sul campo Tutti i percorsi di ricerca valutativa prevedono indagini sul campo (interviste; colloqui con testimoni privilegiati; focus group) Interviste Colloqui e focus 1 politiche energia e cambiamento climatico 150 imprese - 4 focus 2 politiche sistema economico territoriale 2500 imprese 10 colloqui – 4 focus 3 politiche sistema infrastrutture regionali 2000 imprese 80 colloqui – 4 focus 4 politiche sistema della ricerca e innovazione 3000 imprese/enti ricerca 4 colloqui - 2 focus 5 sistema di regolazione, semplificazione amm.va e liberalizzazioni 300 imprese 49 colloqui – 5 focus 6 politiche dell’istruzione e formazione 2000 imprese/cittadini 20 colloqui – 3 focus 7 politiche per l’occupazione 8 andamento tendenziale della povertà e caduta dei redditi familiari 2000 famiglie 4 colloqui – 2 focus 9 politiche di pari opportunità 250 imprese/donne 10 colloqui – 3 focus 10 analisi di contesto regionale e impostazione sistema di indicatori di scenario 1100 imprese 1100 cittadini Alla fine Più di 10.000 imprese Più di 5.000 famiglie/persone 191 colloqui – 29 focus

Le domande valutative per il lotto 4: innovazione & ricerca Le domande preliminari (agenda): costruire un quadro aggiornato sulla domanda di R&I esistente in regione, oltre che le basi per la realizzazione di un sistema informativo che permetta di leggerne le evoluzioni nel tempo; sviluppare un approfondimento dettagliato e sistematico sugli ambiti di specializzazione dell'offerta, partendo dal quadro conoscitivo già acquisito da parte della Regione Friuli Venezia Giulia; valutare le ipotesi di miglioramento della collaborazione tra impresa-ricerca-pubblica amministrazione; costruire scenari di riferimento, che permettano di individuare i “futuri possibili” della R&I in Regione verso cui orientare le scelte politiche, tenendo conto della domanda potenziale di R&I, individuabile presso il sistema delle imprese della regione, al fine di facilitare l’assunzione di opportune scelte di indirizzo politico finalizzate stimolare l'emergere di tali potenzialità; effettuare una “gap analysis” sul sistema della R&I in regione Friuli Venezia Giulia e sul suo posizionamento, quale base di riferimento critica, complementare rispetto a quanto precedentemente definito al fine di identificare gli indirizzi da assumere a livello di scelte politiche.

Le domande valutative per il lotto 4: innovazione & ricerca rappresentare in modo sintetico il posizionamento strutturale della regione Friuli Venezia Giulia rispetto ad altri territori, oltre che evidenziarne le sue dinamiche rispetto ad una situazione di partenza. questo indice sarà basato su indici di input (condizioni strutturali per l’innovazione) e indici di output (indicatori di performance); Analisi controfattuale in che cosa sono consistiti gli interventi implementati dalla Regione Friuli Venezia Giulia? quante sono le imprese che ne hanno beneficiato? quali sono le loro caratteristiche? esse sono sistematicamente differenti da quelle presenti mediamente nel tessuto produttivo? ne hanno usufruito soprattutto le grandi imprese oppure le piccole e medie imprese? le imprese appartenenti a settori tradizionali o piuttosto a quelli più innovativi? quelle situate nelle aree a più elevato grado di agglomerazione urbana o piuttosto quelle collocate nelle aree a bassa densità abitativa? quante sono le imprese che hanno beneficiato per più di una volta dei diversi strumenti che l'Amministrazione regionale ha di volta in volta implementato? quali sono le loro caratteristiche in termini di dimensione aziendale, settore economico, localizzazione geografica, ecc.? la dimensione dell’impresa: qual è la percentuale delle PMI e delle grandi imprese sul totale delle imprese attive? qual è la percentuale degli addetti presenti nelle PMI e nelle grandi imprese sul totale degli addetti?; la struttura proprietaria e manageriale dell’impresa: qual è la quota di società di capitali sul totale delle imprese? chi detiene la quota maggioritaria della proprietà o il controllo diretto delle imprese? chi esercita la gestione diretta?; la capacità di attrazione del sistema economico: quante sono le unità locali di imprese localizzate al di fuori del territorio del Friuli Venezia Giulia? quanti sono gli addetti impiegati?; la specializzazione settoriale: quali sono i settori più rilevanti dal punto di vista delle attività produttive e degli addetti impiegati? qual è il grado di intensità tecnologica delle imprese manifatturiere? qual è il grado di conoscenza delle imprese terziarie? quali sono i settori trainanti dal punto di vista delle esportazioni? la qualità della forza lavoro presente nel mercato del lavoro: qual è il peso dei diplomati? e dei laureati, specie di quelli in scienza e tecnologia? e degli occupati e degli adulti che svolgono attività di formazione non formale? Il QUADRO DI CONTESTO LE POLITICHE IMPLEMENTATE IL POSIZIONAMENTO DEL FVG NEL CONTESTO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE LA DETERMINAZIONE DEGLI EFFETTI

Le domande valutative per il lotto 5: regolazione e semplificazione sviluppare l’analisi degli assetti organizzativi di tutti i soggetti implicati nella programmazione e gestione complessiva dei programmi, con particolare attenzione ai livelli attuativi, per valutare, anche in prospettiva comparata, l’adeguatezza delle diverse soluzioni funzionali ed organizzative implementate in termini di orientamento all’obiettivo, efficacia ed efficienza Customer satisfaction Common Assesment Framework (CAF) Indagare le forme organizzative e collaborative adottate dai soggetti coinvolti dalla programmazione e implementazione dei programmi attuativi della politica regionale di coesione per valutare se ed in che misura si siano indirizzate a superare l’approccio procedimentale, prevalente nelle PPAA italiane, ed abbiano invece saputo organizzarsi in sistemi di governance multi-livello e forme parternariali più orientate per strategie e processi progettuali.” Casi di studio Valutare se le politiche poste in atto dalla Regione FVG nei settori di azione dei programmi abbiano incluso interventi di semplificazione e/o di riduzione degli oneri amministrativi, a partire dalle procedure autorizzative, per facilitare l’accesso ai fondi e l’attuazione degli interventi finanziati, e quale ne sia stato l’impatto effettivo L’analisi sarà condotta a partire dalle buone e cattive pratiche valutare il grado di onerosità del sistema di regolazione adottato dalle autorità europee, nazionali e regionali/locali per la programmazione e gestione dei fondi comunitari e nazionali coinvolti nella politica regionale di coesione L’onerosità sarà valutata sia dal lato amministrazione che dal lato beneficiari Micro-analisi per buone e cattive pratiche ONEROSITA’ DEL SISTEMA SEMPLIFICAZIONE ORGANIZZAZIONE GOVERNANCE STRATEGICA

Le domande valutative per il lotto 6: ISTRUZIONE E FORMAZIONE quanto lo sforzo attuato dal FVG ha rafforzatomento la filiera dell’ Istruzione e Formazione sProfessionale migliorandone le funzioni di orientamento alle scelte formative e di lavoro e dunque la capacità di inserimento e mobilità professionale nel mercato del lavoro regionale. quanto il si-stema dell’istruzione e della formazione, attraverso le riforme e gli interventi regionali, gli interventi finanziati dai fondi strutturali abbia sviluppato capacità di sviluppo delle compe-tenze dei giovani in un’ottica di possibilità di impiego e l’incontro tra la fornitura di com-petenze e mercato del lavoro. In quest’ottica, uno spazio particolare di analisi sarà rivolto agli interventi sull’istruzione tecnica e professionale, in quanto è in questo comparto dell’istruzione in cui si producono a livello nazionale le situazioni di maggiore ritardo misu-rate dagli indicatori. Gli obiettivi europei mirano a rendere l’apprendimento permanente e la mobilità una real-tà, a migliorare la qualità e l’efficacia dell’istruzione e della formazione, a promuovere l’equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva, e ad incoraggiare nel contesto dell’istruzione e della formazione la creatività, l’innovazione e l’imprenditorialità. L’innalzamento dell’età pensionabile e la crescita delle classi demografiche mature all’interno della popolazione italiana e regionale investe in maniera importante il sistema istruzione e della formazione che è chiamato da una parte ad essere responsabile “della manutenzione delle competenze dei lavoratori e del loro invecchiamento attivo nel lavoro”, dall’altro a favorire processi di innalzamento dei livelli di istruzione della popolazione adul-ta specialmente nelle classi di età più elevate. La riduzione dell'abbandono scolastico contribuisce sia alla «crescita intelligente», migliorando i livelli di istruzione e formazione, sia alla «crescita inclusiva», agendo su uno dei principali fattori del rischio di disoccupazione, povertà ed esclusione sociale. Migliorare le competenze dei giovani, contrastare la dispersione scolastica, prevenire il fallimento formativo e l’esclusione sociale, sostenere la transizione dalla scuola al lavoro sono obiettivi che vanno raggiunti e perseguiti attraverso una logica di programmazione unitaria da cui derivi in fase di attuazione sinergia e concorso di tutti gli strumenti finan-ziari messi a disposizione dai fondi strutturali e nazionali. SUCCESSO SCOLASTICO E FORMATIVO QUALIFICAZIONE DEGLI ADULTIE EFFICACIA SISTEMA ISTRUZIONE E FORMAZIONE PER L’INSERIMENTO LAVORATIVO, LA DIFFERENZA LINGUISTICA E LA MOBILITA’ TRANSFRONTALIERA QUALIFICAZIONE DEI GIOVANI

Le domande valutative per il lotto 7: OCCUPAZIONE Che relazione c’è tra politiche che puntano ad un mercato del lavoro maggiormente inclusivo (sia dal punto di vista della maggiore permanenza dei lavoratori anziani, sia nell’inserimento delle donne, dei giovani, dei gruppi a rischio di esclusione sociale); politiche economiche che dovrebbero puntare ad un aumento della base occupazionale; proiezioni demografiche. Qual è l’andamento occupazionale nel contesto delle politiche dell’invecchiamento attivo Qual è il comportamento delle imprese regionali nei confronti da un lato alla spinta delle politiche previdenziali e fiscali a rimanere nel mercato del lavoro, e dall’altra a quelle dell’economia globale ad innovare, ad investire nella ricerca e sviluppo, ad operare nella knowledge-based economy. Comprendere meglio le variazioni tendenziali e congiunturali dell’occupazione giovanile ed in particolare valutare la tipologia di occupazione trovata (settori di eccellenza della regione, settori dell’economia della conoscenza o tradizionali ….) e le modalità di inserimento (contratti di apprendistato, tempi determinati, contratti a progetto) ed il tipo di formazione perseguito. Valutare lo sviluppo e le applicazioni del concetto di “flessicurezza” in regione, analisi della regolamentazione "intelligente", di modelli di lavoro in evoluzione (orari, lavoratori distaccati, ecc.), della flessibilità geografica e professionale e dei nuovi rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro

Le domande valutative per il lotto 8: POVERTA’ Valutare le tendenze relative alla disuguaglianza nella distribuzione del reddito tra le diverse categorie della popolazione (per livelli di istruzione, per classi di età, per categorie …) e tra le diverse aree della regione (valutazione del livello di “coesione interna” del sistema regionale). Valutare l’andamento tendenziale della povertà degli individui (povertà relativa), che mostra un aumento dal 2007 con cambio delle tendenze precedenti ed in particolare studiare le nuove forme di povertà, anche degli occupati, anche in relazione con gli interventi posti in atto dalla Regione FVG. Studiare le dinamiche di caduta del reddito famigliare al di sotto degli indici minimi, conseguenti ai fenomeni combinati di cambiamento della struttura famigliare e di invecchiamento della popolazione. Analisi del bisogno Offerta di servizi di contrasto alla povertà adeguatezza degli strumenti regionali di contrasto alla povertà rispetto ai bisogni identificati, anche in un’ottica di fornire indicazioni sulla nuova programmazione.

Le domande valutative per il lotto 9: PARI OPPORTUNITA’ Promozione dell’ottica di genere (gender mainstreaming) nell’ambito delle politiche regionali di coesione finanziate dai fondi strutturali e regionali Promozione della partecipazione paritaria di donne e uomini al mercato del lavoro e avanzamento della qualità dell’occupazione femminile Lavoro e conciliazione dei tempi di vita Sostenibilità delle pratiche sperimentate e quindi capitalizzazione delle esperienze

Le domande valutative per il lotto 10: ANALISI DI CONTESTO /1 b) costruire un sistema statistico-informativo, articolato secondo i domini delle politiche di coesione, in grado di fondare le scelte di orientamento politico su un quadro fattuale solido e attendibile La costruzione del quadro di contesto regionale si basa su un sistema statistico informativo composto da una selezione di indicatori specifici per ciascun dominio delle politiche di coesione. L’analisi di contesto si fonda inoltre su dati acquisiti dalle fonti statistiche regionali e territoriali, nazionali e sovranazionali disponibili. La lettura del contesto è articolata secondo una serie di ambiti, coincidenti con i domini delle politiche di coesione; ciascun ambito è a sua volta articolato in sotto- temi la cui analisi non è necessariamente esaurita all’interno del corrispondente dominio, ma può comparire in altri domini con diversi livelli di approfondimento. Gli ambiti di analisi sono riportati di seguito. a) sviluppare un quadro conoscitivo di base tramite una robusta analisi di contesto della realtà regionale La costruzione del quadro di contesto risponde ai propositi della valutazione unitaria in ordine alla finalità conoscitiva, di sostegno alle decisioni e di trasparenza, prevista dal QSN. Il quadro conoscitivo è articolato secondo una serie di elaborazioni di dati e di indicatori specifici, necessari alla conoscenza capillare dei fenomeni. La messa a punto del quadro di contesto riflette l’attenzione ai fenomeni strutturali e agli aspetti critici che caratterizzano il processo di governance legato alla programmazione e alla gestione delle politiche regionali, indipendentemente dalla fonte di finanziamento. In tal modo sarà possibile fornire un quadro esaustivo della realtà regionale dove gli aspetti non attinenti alle fonti di finanziamento riconducibili ai fondi strutturali vengono trattati in modo complementare ai temi affrontati dai Programmi operativi regionali, in accordo con l’obiettivo di fornire alla politica regionale una base conoscitiva unitaria.   1. Quadro macroeconomico 2. Quadro demografico 3. Istruzione e formazione 4. Condizioni economiche delle famiglie 5. Welfare 6. Sistema produttivo. 7. Lavoro. 8. Dotazione infrastrutturale. 9. Territorio, tutela ambientale e sviluppo sostenibile.

Le domande valutative per il lotto 10: ANALISI DI CONTESTO /2 c) sviluppare il sistema informativo in modo da assicurare la visione chiara ed aggiornata del posizionamento regionale rispetto ad altri sistemi competitors; La lettura degli indicatori e delle evidenze statistiche, condotta in modo congiunto tra i diversi domini delle politiche di coesione e in chiave comparata con i territori contermini, consente l’individuazione del posizionamento competitivo della Regione rispetto ai sistemi competitors. In particolare la ricostruzione analitica di un simile quadro di contesto è prodromica allo sviluppo di una lettura critica di ricostruzione del quadro normativo dal livello comunitario a quello nazionale e a quello regionale, consentendo di verificare se gli adattamenti operati siano funzionali alle specificità e alle priorità regionali. L’analisi si doterà di una adeguata strumentazione che permetta di individuare cluster regionali o sub-regionali che identifichino il posizionamento competitivo della Regione. Il quadro descrittivo del contesto regionale sarà pertanto arricchito da una lettura unitaria degli indicatori, ricorrendo sia alla selezione di specifici indicatori chiave, sia ad operazioni di sintesi della grande mole di informazione disponibile, tramite le opportune strumentazioni analitiche.   d) disegnare, costruire e impostare una struttura gestionale che permetta di mantenere nel tempo un sistema di indicatori La mappatura degli indicatori prevede l’analisi dei programmi operativi delle due tornate di programmazione 2000-2006 e 2007-2013. L’operazione è condotta con finalità di sviluppo del benchmarking territoriale, privilegiando gli indicatori che consentono il confronto della Regione e delle province con territori contermini e che garantiscono una profondità delle serie storiche in grado di evidenziare anche tendenze di medio e lungo periodo, al fine di cogliere gli elementi strutturali del contesto regionale. L’analisi di benchmarking territoriale è condotta in modo da definire, parallelamente alla definizione del quadro di contesto, una procedura di produzione del sistema informativo, proponendo un’analisi critica delle fonti statistiche analizzate in termini di capacità informativa, tempestività e comparabilità temporale e spaziale del dato prodotto: ciò consente all’Amministrazione di replicare, aggiornare ed estendere, dove necessario, la base informativa.

Le domande valutative per il lotto 10: ANALISI DI CONTESTO /3 e) contribuire, attraverso la formulazione di raccomandazioni e indicazioni strategiche e operative, alla funzionalità del sistema in termini di supporto alle decisioni di orientamento e di indirizzo politico Parallelamente alla definizione e all’analisi dei quadro di contesto saranno discussi con l’Amministrazione i fondamenti di un possibile percorso strategico finalizzato a promuovere processi di governance maggiormente supportati da evidenze empiriche. In particolare i modelli di governance - in special modo quelli caratterizzati da più livelli, comunitario, nazionale, regionale, territoriale - necessitano di un adeguato apparato di monitoraggio e valutazione delle politiche. Ciò consente di garantire maggiori livelli di trasparenza dell’attività normativa, basata su robuste evidenze empiriche degli ambiti oggetto di riforma, su processi strutturati di reporting statistico e sulla valutazione sistematica degli interventi.