In collaborazione con Ambiente ed Energia per lo sviluppo Vademecum per gli enti locali eco-sensibili A cura dell’On. Mauro Libè con la collaborazione.

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In collaborazione con Ambiente ed Energia per lo sviluppo Vademecum per gli enti locali eco-sensibili A cura dell’On. Mauro Libè con la collaborazione di Francesco Lucà e Antimo Sambucci

La situazione italiana (1/2) Il settore energetico costituisce un punto di criticità fortemente penalizzante per il Sistema Italia: circa l’85% del nostro fabbisogno energetico (ben al di sopra della media europea) è alimentato dalla fornitura dei Paesi esteri La bolletta energetica a carico dei cittadini, rispetto agli altri Paesi europei, è pesante ed insostenibile, con grave pregiudizio e ricaduta sui bilanci e sul potere d’acquisto di famiglie e sulla competitività delle imprese La politica dei “NO” ed i troppi veti di carattere politico posti allo sviluppo sostenibile conducono a constatare che, date queste premesse, l’Italia sembra allontanarsi quasi paradossalmente dagli obiettivi di Kyoto, e sempre più lontana dal raggiungere gli obiettivi europei del 20-20-20 Il nostro Paese, sul tema dei rifiuti, ha offerto un’immagine pessima: si è parlato quasi esclusivamente dell’emergenza in Campania, ma non è l’unica Regione martoriata dall’emergenza rifiuti, anche se indubbiamente il caso più eclatante. Lazio, Puglia, Piemonte, Calabria e Sicilia, ad esempio, potrebbero trovarsi, a breve, a dover fronteggiare la stesso ostacolo.

La situazione italiana (2/2) Non esiste un’unica causa per la quale si è arrivati a tale situazione, ma una serie di ragioni che spaziano dall’opposizione ideologica agli inceneritori (definiti Termovalorizzatori), presentati e propagandati come mezzo di diffusione di veleni e sostanze tossiche, al conseguente progressivo esaurimento delle discariche, per finire ad una cultura che, soprattutto sul tema della “raccolta differenziata”, non si è completamente radicata nella coscienza dei cittadini Agli inizi del 2008 la Commissione Europea ha imposto ai Paesi Membri il rispetto di alcuni obiettivi vincolanti: entro il 2020 si dovrà operare una riduzione del 20% nelle emissioni globali dei gas serra; l’incremento del 20%, rispetto al 1990, della quota di energia rinnovabile sul totale dell’energia consumata: CE LA FAREMO? Gli obiettivi della Commissione Europea pongono il nostro Paese ad un bivio: è INDISPENSABILE affrontare in maniera decisa il processo di rinnovamento se non si vuole rimanere ad essere la “Cenerentola d’Europa”. E’ fondamentale ripensare il nostro “MODELLO DI MIX ENERGETICO”, coinvolgendo gli enti locali e dando la possibilità alle tante iniziative che nascono dal territorio di essere realizzate in tempi rapidi e con la garanzia per la tutela della salute pubblica.

COSA SI PUO’ FARE??? E’ indispensabile ridurre progressivamente la dipendenza dalle fonti fossili, puntare sulle fonti rinnovabili, promuovere ed incentivare il risparmio energetico e la raccolta differenziata dei rifiuti. Acqua, Rifiuti ed Energia rappresentano tre questioni di primaria importanza per il futuro del nostro pianeta. Le politiche di governo del territorio devono essere sempre più orientate alla costruzione di una vera sostenibilità ambientale ed una maggiore giustizia sociale. Senza una partecipazione vera ed un aumento della coscienza collettiva sul valore dei beni comuni rischiamo di perdere il controllo di fattori determinanti il nostro benessere. Crediamo che la riduzione dei costi dei servizi e il miglioramento della qualità ambientale siano un modo per difendere le famiglie e le fasce più deboli. Il Presente documento si propone di offrire agli amministratori locali una serie di proposte di pronta attuazione che possono promuovere e predisporre a beneficio dei cittadini.Vogliamo che i nostri enti locali diventino punti di eccellenza “Eco-sensibili” e modelli da imitare.

COSA SI PUO’ FARE??? Le Province e gli enti locali hanno il dovere di tutelare l’ambiente, i Siti di Tutela devono essere funzionali alla difesa delle peculiarità dei vari territori, integrandole con uno sviluppo intelligente delle attività umane. La tutela dell’ambiente deve assolutamente integrarsi con la possibilità di uno “Sviluppo delle persone”. Per le Province, in particolare, è necessario promuovere iniziative comune tra territori, creando sinergie tra enti, aziende e associazioni. Esse devono programmare lo sviluppo del territorio, pianificando gli impianti nel rispetto dei principi di: - trasparenza; - informazione e coinvolgimento; - valorizzazione del territorio; - redditività economica; - fornitura di servizi pubblici a costi minori; - tutela della salute dei cittadini.

ALCUNE PROPOSTE TUTELARE IL RISPARMIO DELLE RISORSE IDRICHE SOSTENENDO LA PRODUZIONE DI ENERGIA CON IMPIANTI DI PICCOLA TAGLIA PROMOZIONE DI INIZIATIVE VOLTE AD INCENTIVARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI ED IL LORO RIUTILIZZO A FINI ENERGETICI INVESTIMENTI IN MINI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI BIOGAS (ENERGIA) INSTALLAZIONE DI PANNELLI FOTOVOLTAICI SU SCUOLE ED EDIFICI PUBBLICI SOSTENENDO INIZIATIVE COMUNI PER LA REALIZZAZIONE DGLI IMPIANTI PROMOZIONE DI INVESTIMENTI IN IMPIANTI PER LO SFRUTTAMENTO DELL’ENERGIA EOLICA INTERVENTI PER IL RISPARMIO ENERGETICO NELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA UTILIZZO PER LA MOBILITA’ URBANA DI MEZZI ECO-COMPATIBILI

1) TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE L’acqua, oggi, costituisce una risorsa che sta divenendo sempre più scarsa. La sua importanza nell’economia mondiale e’ unanimemente riconosciuta. La media nazionale di dispersione delle risorse idriche è del 42%. L’acqua imbottigliata comporta, inoltre, un problema di smaltimento di circa 1 milione di tonnellate di plastica all’anno. QUALI PROPOSTE? Promuovere l’utilizzo di soluzioni tecnologiche come: - miscelatori per rubinetti e docce e riduttori di flusso: in alcuni comuni dell’Emilia la distribuzione gratuita presso le famiglie ha permesso una riduzione dei consumi di oltre il 30%. -kit per filtrazione dell’acqua potabile: un esperimento su 1.490 famiglie ha generato risparmi annui di 41kg di plastica a famiglia, risparmi per l’acquisto di acqua di circa 1,1 milione di euro complessivo, ed evitato l’emissione di 255 mila tonnellate di anidride carbonica nell’aria.

1) TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE Particolarmente diffusi, oggi, sono gli investimenti in impianti mini-idroelettrici. A differenza degli impianti di elevata potenza, i mini impianti idroelettrici non richiedono la realizzazione di laghi artificiali dove immagazzinare l’acqua. Funzionano come i vecchi mulini (con particolari e moderne soluzioni tecnologiche) e si integrano nell’ecosistema naturale, utilizzando direttamente la portata del corso d’acqua. Il micro- idro costituisce una fonte rinnovabile di particolare attualità, e comprende gli impianti di potenza fino a 100 kW: è sufficiente avere salti di qualche decina di metri con adeguata e costante portata d’acqua. E’ un investimento che gli enti locali possono fare a tutela della salute e del risparmio per i propri cittadini. Le risorse da investire non sono molte, a maggior ragione se all’intervento partecipano le ESCO (Energy Service Company), società che si propongo di offrire soluzioni energetiche integrate, anche gratuitamente, per soggetti pubblici e privati. Nota: Definizione di ESCO (Energy Service Company) Le Energy Service Company (anche dette ESCO) sono società che operano interventi finalizzati ad accrescere l'efficienza energetica, destinati a privati, ma più spesso per conto di enti pubblici. I risparmi economici che si riescono a ottenere realizzando gli interventi vengono utilizzati per ammortizzare i costi d'investimento. Le ESCO sostengono l’investimento, dopo un tot di anni (8-10) si ripagano dell’investimento effettuato e lasciano, dopo tale periodo di tempo, la gestione e lo sfruttamento degli impianti e dei pannelli fotovoltaici agli enti locali che continuano a guadagnare dallo sfruttamento dell’energia, dalla vendita e dagli incentivi del Conto Energia.

2) RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI I rifiuti, da problema, possono diventare risorsa ed opportunità, in quanto bruciarli permette di produrre energia termica ed elettrica, con la quale riscaldare ed illuminare intere città e comunità locali. I rifiuti, se opportunamente gestiti, trattati e smaltiti secondo le modalità di legge possono costituire, dunque, una risorsa cruciale per il futuro energetico del Paese. QUALI PROPOSTE? Innanzitutto, ridurre la produzione dei rifiuti è la prima cosa da fare, sia a livello personale che politico. La normativa europea e nazionale lo indica come il primo degli obiettivi da raggiungere. La raccolta differenziata è il presupposto per sfruttare i rifiuti ai fini energetici negli inceneritori.

2) RACCOLTA DIFFERENZIATA E RIUTILIZZO DEI RIFIUTI La raccolta differenziata dei rifiuti è un obiettivo ormai condiviso volto a farli diventare una risorsa in grado di far guadagnare. Importante è riuscire a realizzarla con il minor impegno possibile dei cittadini. Le amministrazioni locali possono fare molto , ad esempio promuovendo cassonetti tecnologicamente avanzati ed energeticamente autosufficienti. E’ necessario creare un sistema di gestione su misura per amministrazioni locali e Multiutility, al fine di rispondere a tutte le necessità di gestione di un parco cassonetti rifiuti, permettendo alle amministrazioni locali e multiutility di migliorare gli standard dei servizi erogati, risparmiando in modo significativo su tutti i fattori di costo.

3) IMPIANTI PER BIOGAS DA RIFIUTI Purtroppo non siamo ancora in grado di evitare la realizzazione delle discariche! Anche la discarica può divenire una risorsa su cui investire per una comunità eco- sensibile. Gli enti locali possono sensibilizzare gli imprenditori locali (attraverso Consorzi) o sviluppare in proprio (attraverso lo strumento del project financing), investimenti in impianti per la produzione di biogas da rifiuti. Produrre biogas da luogo a vantaggi, sia in campo energetico che in campo ambientale. I principali impieghi del biogas, dunque, sono relativi alla produzione di energia termica e/o elettrica. Nel dettaglio è possibile produrre: - calore, sotto forma d’acqua calda, di vapore o d’aria calda, con un rendimento energetico medio dell’80-85%; - elettricità, generalmente in motori con turbine a vapore o con turbine a gas, per gli impianti di più ampia capacità, il cui rendimento medio è del 30-35%; - produzione combinata di calore e di elettricità (cogenerazione) in motori endotermici con rendimenti medi complessivi dell’80-85%; (rendimento termico medio: 50%; rendimento elettrico medio: 35%). L’energia e il vapore prodotti possono essere messi a disposizione dell’intera comunità, che avrebbe un beneficio anche in termini di riduzione delle bollette di energia, gas e riscaldamento.

4) INSTALLAZIONE DI PANNELLI FOTOVOLTAICI Gli enti locali devono promuovere investimenti per l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici, come scuole, asili, palestre, edifici comunali, ecc, in modo tale da permettere l’autosufficienza energetica della comunità locale, il guadagno certo proveniente dalle tariffe incentivanti del Conto Energia e, in caso di produzione in surplus, ottenere il ricavato dalla vendita di energia ai comuni limitrofi. Per permettere tali investimenti, gli enti locali non devono necessariamente sostenere economicamente l’intero costo dell’iniziativa. Possono utilizzare lo strumento del Project Financing, coinvolgendo investitori privati interessati, ma molto più semplicemente possono stipulare accordi con le ESCO (o a limite costituirle autonomamente) che si fanno interamente carico degli oneri economici.

4) INSTALLAZIONE DI PANNELLI FOTOVOLTAICI ESEMPIO: Impianto di 500 kwh integrato architettonicamente (dati indicativi)   TIPOLOGIA DI FONTE RINNOVABILE FOTOVOLTAICO COSTO DELL'INVESTIMENTO (€) 2.400.000 DIMENSIONE DELL'IMPIANTO (kWh) 500 RICAVO ANNUO DAL CONTO ENERGIA (€) 277.200 RICAVO ANNUO DALLA CESSIONE DI ENERGIA (€) 56.700 SUPERFICIE OCCUPATA DALL'IMPIANTO (m2) 5.000 TEMPO DI RECUPERO DELL'INVESTIMENTO (anni) 7,2

5) IMPIANTI PER LO SFRUTTAMENTO DELL’ENERGIA EOLICA Un altro intervento che gli enti locali possono promuovere concerne l’installazione, in zone ventilate, di pale eoliche che sfruttino l’energia prodotta dal vento. Prima tra tutte le energie rinnovabili per il rapporto costo/redditività, il suo sfruttamento è relativamente semplice e poco costoso rispetto alle altre fonti rinnovabili. Ogni Comune può installare sul proprio territorio impianti di piccola taglia, composti da un numero esiguo di pale (1-3 pale da 3-4 megawatt) con le quali genera in loco l'energia consumata dai suoi abitanti. Una pala eolica da 1 megawatt costa al massimo 1 mln di euro. Il tempo di installazione di un impianto è molto Breve: fatti i rilievi sul campo per misurare la velocità del vento e la potenza elettrica producibile, si tratta di installare le pale eoliche. Molti enti locali hanno già sperimentato questa tipologia di investimento. In taluni casi, le verifiche e l’intero costo degli impianti è stato sostenuto da aziende private e/o ESCO, le quali, sfruttando terreni di proprietà degli enti, corrispondono loro “royalty”, anche di elevato importo, per lo sfruttamento degli impianti e la produzione di energia.

5) IMPIANTI PER LO SFRUTTAMENTO DELL’ENERGIA EOLICA ESEMPIO: Impianto di 1000 kwh (dati indicativi)   TIPOLOGIA DI FONTE RINNOVABILE EOLICO COSTO DELL'INVESTIMENTO (€) 1.000.000 DIMENSIONE DELL'IMPIANTO (kWh) 1000 RICAVO ANNUO DAL CONTO ENERGIA 132.990 RICAVO ANNUO DALLA CESSIONE DI ENERGIA 135.000 TEMPO DI RECUPERO DELL'INVESTIMENTO (anni) 3,7

6) RISPARMIO ENERGETICO NELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA Il settore dell’illuminazione pubblica presenta caratteristiche tali da consentire la realizzazione di interventi di efficienza energetica, finalizzati al conseguimento sia di un consistente risparmio di energia elettrica, con conseguenti benefici economici ed ambientali, migliorando la qualità del servizio offerto ai cittadini. La tecnologia attualmente più efficiente, in tal senso, è quella che concerne l’utilizzo dei led al posto delle tradizionali lampade a sodio. A parità di illuminazione , con la tecnologia LED si ha un risparmio energetico dal 50 al 80%. A titolo d’esempio, molto interessante è l’esperienza del comune di Torraca (Salerno), 1.200 abitanti. Grazie a un investimento di 280 mila euro, finanziato con fondi regionali, l’amministrazione comunale ha sostituito la obsoleta ed energivora rete di Illuminazione, sostituendola con a Led. Secondo i calcoli dell’amministrazione comunale, i nuovi impianti producono un risparmio energetico di circa il 65 %, e riducono inoltre i costi di manutenzione pari a circa il 50 % nonché il 90 % dell’inquinamento luminoso.

7) UTILIZZO DI MEZZI PUBBLICI AD EMISSIONE ZERO La Commissione Europea ha adottato una proposta per ridurre il consumo di carburante degli autoveicoli e le corrispondenti emissioni di CO2 e sostanze inquinanti. Le amministrazioni pubbliche dovranno acquistare veicoli ecologici e a basso consumo energetico (elettici o che sfruttino, ad esempio, il biodiesel come carburante) per integrarli nel parco dei trasporti pubblici. Nota Informativa Occorre sostenere a livello europeo gli sforzi crescenti delle amministrazioni pubbliche per promuovere i veicoli ecologici e a basso consumo energetico, garantendo ai produttori norme di mercato identiche in tutta l'Unione europea Si devono introdurre aspetti ambientali negli appalti pubblici per l'acquisto di veicoli e la fornitura di servizi di trasporto relativamente ai veicoli acquistati dalle amministrazioni pubbliche e dai gestori di servizi di trasporto pubblico. Le amministrazioni pubbliche dovranno fare riferimento a criteri di costo delle emissioni di CO2, le emissioni di sostanze inquinanti e il consumo di carburante durante tutta la durata di vita del veicolo nell'aggiudicazione dell'appalto. L'applicazione di questi criteri sarà inizialmente facoltativa, quindi obbligatorio a partire dal 2012. La popolazione delle aree urbane sarà il principale beneficiario di queste misure.