DENTRO LE MURA: LA STRATIFICAZIONE DEL CENTRO ANTICO Il Vagabondo presenta: Un itinerario che fino a dieci anni fa poteva essere visto in modo anomalo, oggi, invece, con la riscoperta del cuore di Napoli e del suo centro antico, mostra le origini della città e il suo evolversi nei secoli con la sovrapposizione continua di arte e culture. (fare clic o premere PagGiù per proseguire)
Litinerario ha come punto di partenza il Duomo: uno degli esempi più eloquenti della stratificazione della città passata in mano a poteri diversi. Quindi visita allinterno degli scavi archeologici, della chiesa paleocristiana di Santa Restituta, inglobata in esso, della cappella del Succorpo e della cappella del Tesoro. Uscendo dal Duomo passeremo al Complesso dei Gerolomini, una delle isole conventuali più importanti del periodo barocco; proseguiremo poi per via dei Tribunali, che nella Napoli romana sidentificava con il decumano superiore e arriveremo a piazza San Gaetano, dove possiamo toccare con mano le profonde mutazioni dellimpianto urbano attraverso larea archeologica di San Lorenzo e di San Gregorio Armeno. DENTRO LE MURA: LA STRATIFICAZIONE DEL CENTRO ANTICO Pagina 2/4 (fare clic o premere PagGiù per proseguire)
Attraversando la piazza saliremo per vico Cinque Santi alla volta dellaltro decumano che oggi sidentifica con via DellAnticaglia, dove è ancora visibile limpianto del teatro greco. Ritorneremo poi in via dei Tribunali passando per via San Paolo, percorrendo i portici del XIV sec. e le arcate medievali, giungendo fino al campanile della Pietrasanta inestimabile esempio di arte medievale. Proseguiremo alla volta di via Nilo, che prende il nome dagli Alessandrini che in tempi lontanissimi abitavano larea, fino a giungere alla statua del dio Nilo e allimbocco dellaltro decumano, quello inferiore (via San Biagio dei Librai). DENTRO LE MURA: LA STRATIFICAZIONE DEL CENTRO ANTICO Pagina 3/4 (fare clic o premere PagGiù per proseguire)
Da qui arriveremo in piazza San Domenico dove faremo un escursus dellimpianto della omonima chiesa. Continueremo la nostra passeggiata in via B. Croce menzionando i suoi più noti palazzi, tra cui il palazzo Filomarino della Rocca (dove abitò lo stesso Croce), fino a risalire per via San Sebastiano, comunemente chiamata via dei musicisti. Infine la nostra passeggiata si concluderà in piazza Bellini dove, oltre agli scavi archeologici che hanno dato alla luce frammenti di murazione greca, potremo ammirare il fascino della piazza nelleterogeneità delle sue cortine edilizie, tra cui su tutte spunta il bellissimo palazzo Firrao, uno degli esempi più eloquenti del barocco napoletano. DENTRO LE MURA: LA STRATIFICAZIONE DEL CENTRO ANTICO Pagina 4/4 Fine della presentazione. Chiudi la finestra per tornare al sito