Educazione borghese John Locke → Il comportamento varia a seconda della classe sociale di appartenenza, tuttavia tutti coloro che ricevono un’educazione.

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Educazione borghese John Locke → Il comportamento varia a seconda della classe sociale di appartenenza, tuttavia tutti coloro che ricevono un’educazione dovrebbero manifestare una bontà interiore. In particolare, la categoria dei borghesi non può addurre scuse alla negligenza e all’ignoranza in quanto ha la possibilità di estendere le proprie conoscenze e la propria educazione. Formazione: esperienza che deve essere interiorizzata, per consentire lo sviluppo delle capacità del singolo e l’acquisizione di idee. Locke si rivolge ai futuri gentlemen → l’esperienza deve esteriorizzarsi nel rapporto con gli altri.

Qualità del gentleman: J. Locke (1632-1704) Virtù → reverenza per l’Essere supremo, abitudine alla sincerità e benevolenza verso il prossimo. Saggezza → capacità di regolare i propri affari con abilità e previdenza. Civiltà → capacità di instaurare rapporti con gli altri senza svalutare se stessi e senza svalutare i propri simili. Cultura → insieme di atteggiamenti che seguono i tre sopra indicati. Qualità del gentleman: L’uomo si costruisce con le proprie forze, quando sperimenta se stesso e il mondo; può avere una chiara valutazione delle sue forze solo usandole. Esperienza: Primi capitoli → educazione fisica Capitoli successivi → educazione morale e civile dei bambini, che deve procedere in contemporanea all’educazione fisica e iniziare nella prima infanzia, quando l’animo del bambino è facile da plasmare. Pensieri sull'educazione (1693):

Bambino, uomo in divenire: Obiettivo educazione: J. Locke Personalità del bambino = uomo in divenire, meno esperto, meno saggio, più malleabile, ma identico al futuro uomo. Il bambino possiede la ragione ma è meno ragionevole dell’adulto in quanto la ragionevolezza si forma e si sviluppa con l’esperienza e con l’esercizio. Bambino, uomo in divenire: Obiettivo educazione: È la libertà (= dominare gli impulsi con la ragione). Bisogna consentire ai bambini di divertirsi e di farlo a modo loro, tuttavia anche i giochi dovrebbero contribuire a formare abitudini buone e utili. Gioco:

Castighi e ricompense: Limite della pedagogia di Locke: J. Locke Castighi e ricompense: Da mettere in atto solo in caso di estrema necessità, solo quando tutti i modi persuasivi siano stati sperimentati e si siano dimostrati inefficaci. Sapere = ragionare = appoggiarsi a principi fissi e indubitabili. Fine dello studio → mettere in condizione gli studenti di arrivare da soli alle cognizioni a cui aspirano e che potranno servire ai loro scopi. Sapere: Limite della pedagogia di Locke: È calata completamente nelle strutture politiche, economiche e sociali dell’Inghilterra del suo tempo ed è chiusa verso le classi più umili.

Educazione femminile François Fénelon → L’educazione delle fanciulle (1687), educare le ragazze del suo tempo alla laboriosità e alle virtù terrene. In quanto sacerdote dedica ampio spazio alla religione; come obiettivi dell'educazione individua: Assennatezza Sobrietà

Bambino, non un adulto in miniatura: F. Fénelon (1651-1715) I soggetti da educare a cui pensa l’autore sono le ricche gentildonne e non si pone il problema di una possibile parità della donna: è sufficiente che imparino a leggere, scrivere, far di conto, conoscano un po’ di storia antica e moderna, un po’ di letteratura e un po’ di diritto. L’educazione delle fanciulle (1687): Finalità educazione: Acquisizione dell’assennatezza e della ragionevolezza (= compostezza nel comportamento, equilibrio nella vita sentimentale, autodominio e moralità). I bambini non sono adulti in miniatura perciò non si deve usare con loro un linguaggio da adulti. Nei bambini prevalgono la fantasia, la memoria, il sentimento e su queste attività psichiche occorre far leva, anche utilizzando immagini, stampe, quadri a colori. Bambino, non un adulto in miniatura:

F. Fénelon Metodo individualizzato: Educazione indiretta: Gli allievi sono diversi l’uno dall’altro e l’educatore deve saper adeguare il metodo al singolo alunno. Educazione indiretta: Il bambino non dovrebbe pensare che l’adulto/educatore gli fa continuamente la predica e lo fa agire secondo la sua volontà. Pertanto consiglia di far credere all’educando di essere libero. Consigli educativi: Non rendere le lezioni noiose, far sì che anche nelle ore di lezione il bambino trovi soddisfazione e gusto, non utilizzare punizioni corporali. Limiti della pedagogia di Fénelon Presenza del maestro troppo invadente, non cerca di promuovere la libera iniziativa dello studente.

Progresso della conoscenza: G. Vico (1668-1744) Storia: Gli uomini sono costruttori della storia, non sono niente al di fuori della storia che essi costruiscono. “Età degli dei” o “età dell’infanzia” → gli uomini erano stupidi come orribili bestioni, la loro natura era contrassegnata solo dai sensi. “Età degli eroi” → prime associazioni per proteggersi dagli aggressori, è l’età del mito e della fantasia. “Età della ragione” → lotte interne alle singole città e fra i popoli, è anche l’età della legge scritta nella quale gli uomini iniziarono a usare la razionalità. Tre età dell'uomo: Progresso della conoscenza: Vico lo nega → noi moderni abbiamo scoperto molte cose che gli antichi non sapevano, ma allo stesso tempo essi sapevano molte cose che noi non sappiamo.

G. Vico Scienze umane: Linguaggio: Conoscere = fare: Dalle scuole del suo tempo escono giovani che non sanno muoversi prudentemente nella vita pubblica → critica il fine dell’educazione come analisi razionale della natura; per lui si deve dare importanza a tutto quello che riguarda il mondo umano e sociale. Scienze umane: Linguaggio segna la distinzione tra ferinità e civiltà → l’educazione deve cominciare dalla lingua, promuovendo lo sviluppo della memoria. Linguaggio: Conoscere = fare: Verità umana → quella che l’uomo compone e produce mentre la conosce.