DIREZIONE GENERALE FAMIGLIA SOLIDARIETA’ SOCIALE E VOLONTARIATO “Gli interventi di gruppo con utenti e famiglie” Irene Ronchi Psicologa Ser.T. Cremona.

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DIREZIONE GENERALE FAMIGLIA SOLIDARIETA’ SOCIALE E VOLONTARIATO “Gli interventi di gruppo con utenti e famiglie” Irene Ronchi Psicologa Ser.T. Cremona L’azzardo non è un gioco

LA FAMIGLIA NEL GIOCO…..

La scoperta dell’AZZARDO Solitamente è la scoperta del danno economico che allarma e muove la richiesta di aiuto da parte della famiglia e non tanto il comportamento del gioco d’azzardo che andava avanti da tempo (sorta di collusione)

Nel gioco “perde“ tutta la famiglia Il gioco d’azzardo patologico è una malattia che coinvolge e può portare sofferenza anche al contesto familiare e sociale del giocatore: Partner Figli Genitori Spesso la vita quotidiana viene sconvolta sia a livello pratico e materiale che affettivo - relazionale

“campanelli d’allarme” CAMBIAMENTI DI UMORE: instabilità, euforia, depressione, irritabilità, ansia, insonnia CAMBIAMENTI NEI COMPORTAMENTI: evitamento relazione, chiusura, esplosioni di collera e tendenza all’aggressività RIDUZIONE DISPONIBILITA’ ECONOMICA cambiamento abitudini, rinunce Fonte: adattamento da G. Bellio, 2012 I cambiamenti che i familiari non riescono ad interpretare

Cecità Negazione Sottovalutazione Ricerca colpevoli esterni Aggressività Ricerca di soluzioni Fonte : M. Croce, 2012 La scoperta dell’azzardo Le prime reazioni

La scoperta dell’azzardo Le conseguenze Perdita fiducia: instabilità ed incertezza Perdita di ogni prospettiva futura: sogni, speranze, progetti a volte si frantumano Riadattamento rapido e forzato: ricerca di un secondo o nuovo lavoro, abbattimento spese “non essenziali” Riprogrammazione progetti scolastici e di vita Fonte: G. Bellio, 2012

L’anello più debole: i figli Esperienze cicliche di illusioni\delusioni Clima familiare incerto, instabile, caotico, Trascuratezza, violenze fisiche o verbali I figli spesso sono oggetto di richieste di sostegno, aiuto, alleanza Le relazioni familiari di tipo carnefice/vittima innescano processi di abuso psicologico sui figli che aumentano il rischio di problemi psicologici e comportamentali futuri Sensi di colpa, rabbia e vergogna Responsabilizzazione precoce Vissuti di isolamento e abbandono Fonte: adattamento da D. Capitanucci, 2010

Famiglia e Gioco d’azzardo: due quadri diversi La famiglia è disfunzionale in quanto “ VITTIMA”: la presenza di un giocatore patologico genera conseguenze che si abbattono sulla famiglia In quanto CO-DIPENDENTE : il comportamento del gioco si innesta su bisogni e dinamiche disturbate antecedenti al gioco ((l’equilibrio è nella co-dipendenza) Fonte: M. Coletti, 2010

Famiglia “VITTIMA”: obiettivi dell’intervento Aiutare la famiglia a fronteggiare le conseguenze del gioco cercando di ridurre i danni:informare, anche in merito alla tutela economica, favorire l’accesso del giocatore alla terapia, sostenere ed incoraggiare i familiari ad avere comportamenti più adeguati nella relazione con il paziente (psicoeducazione, sedute informative, gruppi di famiglie)

La famiglia co-dipendente La co- dipendenza è un’ossessione verso il comportamento di una persona, una sofferenza associata o dovuta a una focalizzazione su bisogni o comportamenti altrui Le persone co-dipendenti organizzano tutti gli aspetti della propria vita in funzione dei bisogni di un’altra persona arrivando anche a danneggiare o trascurare sé stessi (Uehlinger&Tschui, 2006) Fonte : C. d’Epagnier, 2013

Caratteristiche cliniche della co-dipendenza Infanzia genitorializzata Genitori assenti, non protettivi, spesso con problemi di dipendenza Precoce responsabilizzazione L’adattamento all’imprevedibilità dell’atteggiamento e dello stato psicofisico dei genitori si è tradotto in meccanismi di controllo Diniego, bassa autostima, controllo, evitamento, intenso senso di colpa Fonte: adattamento da C. d’Epagnier, 2013

Famiglia co-dipendente : obiettivi intervento Valutazione della possibilità di lavorare sulle dinamiche sottostanti (“sufficientemente motivati e consapevoli”, assenza violenze familiari e gravi disturbi psichiatrici) Individuare, favorire la presa di coscienza delle dinamiche patologiche preesistenti al GAP Modificazione stabile e strutturale nelle dinamiche relazionali all’interno della famiglia Approccio terapeutico (Terapia sistemico –familiare) non solo informativo Fonte : adattamento da M. Coletti, 2012