Terrorismo radiologico e nucleare e incidenti radiologici Giampiero Tosi
Terrorismo radiologico Terrorismo nucleare Utilizzo di sostanze radioattive fissili, allo scopo di produrre mediante un’esplosione nucleare morte e distruzione e il rilascio nell’ambiente dei prodotti radioattivi di fissione Terrorismo radiologico Uso deliberato di sostanze radioattive senza esplosione nucleare, ma eventualmente con esplosivi convenzionali, allo scopo di produrre morte di persone, contaminazione dell’ambiente e panico generalizzato
Incidente radiologico Evento imprevisto, legato alla presenza o all’uso sconsiderato di sostanze radioattive, che può comportare, per una o più persone, l’assorbimento di dosi superiori ai limiti, oltre che, in taluni casi, danni al funzionamento di un impianto.
Non flere, non indignari, sed intelligere Baruch Spinòza Brevis tractatus de Deo, de homine et de salute (1660)
La prima esplosione nucleare della storia Alamogordo, New Mexico, 16 luglio 1945
I “padri” della bomba atomica Enrico Fermi Robert Oppenheimer The “Pila Group”
Le atomiche su Hiroshima e Nagasaki Hiroshima, 6 agosto 1945 Il “fungo” di Nagasaki 9 agosto 1945
Le atomiche di Hiroshima e Nagasaki A sinistra, la bomba di Hiroshima (235U - circa 12.5 kT) A destra, la bomba di Nagasaki (239Pu - circa 21 kT)
La fissione nucleare 235U + n fissione + 23 n + 200 MeV
Detonatori utilizzati nella bombe a fissione Bomba a uranio arricchito (arricchimento > 90% nell’isotopo fissile 235U) massa critica 16 kg Bomba al plutonio (239Pu) massa critica 10 kg
Effetti di un’esplosione nucleare Effetti immediati e tardivi da radiazioni, dovuti alla radiazione nucleare immediata (raggi , neutroni) e al fallout radioattivo Ustioni e cecità, dovuti alla radiazione termica (flash) Danni meccanici, dovuti all’onda d’urto Blocco delle apparecchiature elettroniche, dovuto all’impulso elettromagnetico
Missili con testata nucleare SS19 (ex URSS) TITAN1 (USA)
Tipologia di attacchi di terrorismo nucleare Detonazione in un centro abitato di ordigno sottratto ad arsenali di Paesi dotati di armi nucleari (evento assai poco probabile, per la difficoltà di sottrazione e di trasporto dell’ordigno e di attivazione dei dispositivi di detonazione) Detonazione di Improvised Nuclear Device (IND), e cioè di un ordigno costruito “artigianalmente” utilizzando materiali fissili speciali (uranio arricchito, plutonio) acquisiti in maniera illecita. In particolare, si può temere l’uso di “valigette nucleari” (nuclear suitcase): si tratta di ordigni di potenza relativamente limitata (0.01 - 0.1 kT) ma altamente distruttivi
Effetti sanitari conseguenti all’esplosione di un ordigno nucleare in funzione della “potenza equivalente” (kT di TNT) e della distanza dall’epicentro dell’esplosione
la radioattività naturale Henry Becquerel Marie e Pierre Curie Nel 1896 Becquerel scopre la radioattività naturale
Nel 1934 Irène Curie e Frederic Joliot scoprono la radioattività artificiale, bombardando con neutroni alcuni elementi leggeri (Bo, Mg, Al). Nell’anno successivo (1935), sono insigniti del Premio Nobel per la Chimica.
Penetrazione delle radiazioni nella materia
Tipologia di atti di terrorismo radiologico Abbandono in luogo pubblico di sorgente di alta attività (es.: sorgenti per radiografie industriali, sorgenti per teleradioterapia, sorgenti per irraggiatori - tipicamente: 60Co, 137Cs) Esplosione di una “bomba sporca” Contaminazione radioattiva di risorse idriche e alimentari Contaminazione radioattiva di specifici siti Attacco a infrastrutture contenenti sostanze radioattive Attacco a trasporto di sostanze radioattive
Che cos’è una “bomba sporca” ? (“dirty bomb”, o “arma radiologica”) Una “bomba sporca” è una bomba contenente esplosivo convenzionale, come la dinamite, mescolato con una sostanza radioattiva (come 60Co, 90Sr, 137Cs o altri radionuclidi) che, in seguito all’esplosione, viene dispersa al suolo e nell’atmosfera provocando, oltre ai ben noti effetti conseguenti all’esplosione, l’irradiazione esterna e la contaminazione delle persone e la contaminazione dell’ambiente.
Le torri di raffreddamento della centrale nucleare di Three Mile Island Un eventuale attacco convenzionale contro una centrale nucleare avrebbe come conseguenza una grave contaminazione radioattiva dell’ambiente con prodotti di fissione e residui di combustibile nucleare, paragonabile a quella provocata nel 1986 dall’incidente di Chernobyl
Cosa si può fare per mitigare le conseguenze sulle persone dell’esplosione di una bomba sporca o di una contaminazione radioattiva? Anzitutto, non farsi prendere dal panico, e poi ……….
se ci si trova all’aperto e in prossimità dell’esplosione coprire naso e bocca con un pezzo di stoffa, in modo da impedire l’inalazione di polveri o di fumi contaminati non toccare oggetti scagliati a distanza dall’esplosione, che potrebbero essere radioattivi ripararsi all’interno di un edificio non danneggiato dall’esplosione, per proteggersi dall’eventuale irradiazione esterna una volta che ci si trovi all’interno dell’edificio, togliersi gli indumenti esterni, che potrebbero essere contaminati, e inserirli in un sacchetto di plastica (se disponibile!) insieme con il pezzo di stoffa utilizzato per coprire bocca e naso chiudere la borsa di plastica, e attendere istruzioni da parte delle autorità una volta rientrati a casa, fare un’accurata doccia e tenere accesa la radio, per ricevere istruzioni
se ci si trova all’interno di un edificio e in prossimità dell’esplosione se l’edificio non è stato danneggiato, rimanere all’interno, chiudendo bene porte e finestre , per impedire l’ingresso di polveri o fumi contaminati spegnere condizionatori, ventilatori, impianti di riscaldamento, ecc. per impedire l’ingresso di polveri o fumi contaminati fare una doccia accurata tenere accesa la radio per ricevere istruzioni dalle autorità se l’edificio è stato danneggiato, allontanarsi immediatamente, cercando riparo in un edificio vicino non danneggiato
se ci si trova in auto e in prossimità dell’esplosione chiudere i finestrini e il condizionatore o l’impianto di riscaldamento coprire naso e bocca con un pezzo di stoffa, in modo da impedire l’inalazione di polveri o di fumi contaminati ripararsi appena possibile all’interno di un edificio non danneggiato dall’esplosione se il traffico è bloccato, parcheggiare, se possibile, in una posizione sicura e all’ombra e spegnere il motore tenere accesa la radio per ricevere istruzioni dalle autorità rimanere nell’auto sino ad aver ricevuto il consenso per rimettersi in movimento
“Sorgente orfana” (D.lgs. 6 febbraio 2007, n. 52) Sorgente sigillata …....... che non è sottoposta a controlli da parte delle autorità, o perché non lo è mai stata, o perché è stata abbandonata, smarrita, collocata in un luogo errato, sottratta illecitamente al detentore o trasferita ad un nuovo detentore non autorizzato. Le più probabili sorgenti orfane Co – 60 (emivita: 5,26 anni) Cs-137 (emivita: 30,17 anni) Ir-192 (emivita: 75,20 giorni) Ra-226 (emivita: 1620 anni) Sr - 90 (emivita: 28 anni)
Il più grave incidente radiologico della storia (Goiania, Brasile, 1987) Centinaia di persone furono esposte / contaminate da una sorgente di Cs-137 di altissima attività (74 TBq – 2000 Ci) proveniente da un’apparecchiatura per telecesioterapia lasciata incustodita dall’Instituto Goiano de Radioterapia, che aveva cessato la sua attività.
Cs-137: caratteristiche fisiche Tipo di decadimento: β- Emivita: 30,17 anni E-β max.: 510 keV E-γ: 662 keV
Monitoraggio del terreno La mano di chi manomise la testata dell’apparecchiatura
Incidente di Vicenza (13 gennaio 2004) Nelle polveri di abbattimento dei fumi di una fonderia viene riscontrato un livello molto alto di radioattività (circa 25 kBq/kg, pari a 1000 volte la radioattività residua dell’incidente di Chernobyl) Vengono attivate le procedure previste nel caso di riscontro di attività abnormi nell’ambiente Si trova che l’agente contaminante è Cs-137, con un’attività dell’ordine di 1 GBq Si stimano dosi agli individui esposti dell’ordine, al massimo, del mSv Nessun effetto sanitario
Contenitore schermato per sorgenti di Cs-137 uguale a quello “fuso” Attività della sorgente: 1 – 4 GBq
“Portale” a scintillatori plastici per misure di radioattività
Strumentazione per spettrometria γ con rivelatore al germanio
Conclusioni Controllo rigoroso di tutti gli impianti nucleari, di ricerca, industriali e sanitari dove si detengano e impieghino sostanze radioattive e materiale nucleare Controllo e possibile centralizzazione dei depositi di rifiuti radioattivi Sostituzione progressiva, quando tecnicamente possibile, delle sorgenti radioattive di alta attività con “macchine radiogene” (apparecchi a raggi X, acceleratori di particelle) Ricerca e messa in sicurezza delle sorgenti orfane Informazione del pubblico Predisposizione di piani di emergenza e formazione del personale addetto Attività di intelligence