I Crop Circles Giandomenico Matarrese PUNTI DEL DISCORSO:

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I Crop Circles Giandomenico Matarrese PUNTI DEL DISCORSO: 1. Caratteristiche generali 2. Anomalie nelle piante 3. Sferule di ferro 4. Ipotesi di formazione 5. Conclusioni 1

1. CARATTERISTICHE GENERALI I cerchi nel grano, o glifi nel grano, o agroglifi, in inglese Crop Circles (CC) sono enormi, complessi e meravigliosi disegni che ogni anno vengono trovati impressi nei campi di cereali. Sono di una precisione assoluta, con una straordinaria fantasia di varianti nel disegno. .

Quanti ne appaiono Dove appaiono Dal 1980 in media in tutto il mondo ogni anno appaiono circa 250 disegni nel grano. Da quando si è iniziato a studiarli, ne sono stati catalogati diverse migliaia. Dove appaiono I cerchi nel grano sono un fenomeno globale, ma si verificano prevalentemente nell’emisfero settentrionale; l’Inghilterra meridionale ne è il centro di maggiore attività, in particolare la regione del Wiltshire. L’Inghilterra ha ospitato circa i due terzi delle formazioni catalogate finora, ma anche in luoghi disparati come la Germania, Canada, Stati Uniti, Corea, Australia, Olanda, Russia e Italia.

Quanto sono grandi i cerchi nel grano? In quale tipo di coltivazione compaiono? Grano, orzo e colza sono le varietà maggiormente interessate, ma formazioni si sono verificate anche nella segale, avena, lino, piselli, patate, carote, mais e il riso in Giappone. Alcune formazioni sono state rinvenute in campi di erba selvatica, felce ed altre piante di sottobosco. Quanto sono grandi i cerchi nel grano? Le misure possono variare da cerchi dal diametro di appena 30 cm a disegni che possono coprire aree di diverse centinaia di metri.

2. ANOMALIE NELLE PIANTE ABBATTUTE Le piante all’interno dei CC assumono un aspetto non riscontrabile all'esterno degli stessi: le piante di grano vengono piegate delicatamente, tutte nella stessa direzione e mai spezzate (gli agronomi usano il termine “allettate”). Così sdraiate continuano a crescere tranquillamente, raggiungendo la piena maturazione.

Presunte anomalie nelle piante allettate sono state trovate dal gruppo di ricerca sui CC costituito nel 1992 dai 3 biofisici americani John Burke, William Levengood e Nancy Talbott (BLT). Le spighe di un Crop Circle: non muoiono, ma continuano a crescere appiattite al suolo; si piegano lungo un nodo, allungato rispetto alla norma; presentano nodi sottoterra; presentano poliembrionia ma non sterilità; presentano crescita non regolare bensì distorta alla base della parte fruttifera che può restare imprigionata nell'ultima foglia. I semi presentano anomalie nella germinazione; i nodi presentano fori d'espulsione.

Il BLT ha esaminato oltre 80 formazioni e i relativi campioni di piante (da Stati Uniti, Canada, Australia e Inghilterra) notando che le piante appartenenti a più del 95% dei Crop Circles rivelavano anomalie (sia singole che multiple) in particolare l’allungamento dei nodi.

3. SFERULE DI FERRO Un’altra stranezza riscontrata nei terreni colpiti dal fenomeno è la presenza di minuscole (tra i 10-50 micron di diametro) sfere di ferro fuse, fortemente magnetiche, concentrate solamente all'interno dei CC. Microfotografia (100 X) di sfere di ferro di 10-50 micron di diametro, che si riscontrano frequentemente all’interno dei CC. Il fatto che siano magnetizzate fa pensare che la loro formazione avvenga in presenza di un campo magnetico. La presenza di un campo magnetico può anche spiegare il rapido scaricamento delle batterie dell’apparecchiatura per misurare le fluttuazioni ioniche dell’aria denominata TREK-520.

In alcuni casi sono stati riscontrate deposizioni lineari di queste particelle magnetiche, con una distribuzione radiale crescente dal centro del glifo verso l’esterno del cerchio, suggerendo che una forza centrifuga dovuta alla rotazione (forse un vortice di plasma) sia stata l’agente di distribuzione. L'esempio più spettacolare di questa deposizione lineare si è verificato in una formazione multi-crop nel cerchio nei pressi di una fattoria nel Midale, Saskatchewan, in Canada nel settembre 1999.

4. IPOTESI DI FORMAZIONE L’abbattimento delle piante sarebbe attribuito ai suoni e agli ultrasuoni. I cambiamenti biologici osservati da Levengood negli steli appiattiti sarebbero potenzialmente attribuibili a una forte fonte di calore. Forse dovuta agli infrasuoni. Le sferule di ferro magnetizzato di densità linearmente crescente con la distanza dal centro del CC hanno fatto pensare a un vortice di plasma di ioni. 10

Alcuni ricercatori pensano che esista una relazione tra la creazione dei Crop Circles che nell’arco di circa 15 secondi apparirebbero su estensioni di svariate decine di metri e il suono o una energia vibratoria generata dalla sorgente del fenomeno.

Vi sono testimonianze oculari ed uditive a riprova della presenza di un suono all’interno dei Cerchi in formazione. A tal proposito il ricercatore Colin Andrews dell’Università del Sussex e del JPL è riuscito a registrare tale suono; le analisi hanno dimostrato che il rumore aveva una frequenza di 5.0-5.2 kHz. Esperimenti di laboratorio condotti presso l’Università di Annamalai hanno misurato l’effetto della musica sulle piante sottoponendole a diversi toni.

Si è misurata la frequenza sonora che è più in grado di interagire tanto con gli steli delle piante, quanto con il suolo interessato. Il risultato è una frequenza compresa tra 5.0 e 5.2 kHz la stessa riscontrata da C. Andrews.

Ultrasuoni Sono soprattutto gli ultrasuoni a costringere le piante a piegarsi. Possono essere direzionati, focalizzati e riflessi quasi come un raggio di luce. Più alta è la frequenza degli ultrasuoni, maggiore è la possibilità di direzionarli. Ciò richiede frequenze di centinaia di MHz. Gli ultrasuoni devono essere concentrati solo all’interno del CC.

Nei pressi del centro del Crop Circles le frequenze dovrebbero essere 260-320 MHz; negli anni si starebbe verificando un aumento nella loro complessità e proporzionalmente un incremento della frequenza, che è salita a valori intorno ai 540 MHz.

Infrasuoni Anche le frequenze sotto i 20 Hz sono coinvolte nei precessi biologici delle piante interessate dal fenomeno. Da test di laboratorio è stato possibile verificare che gli infrasuoni associati ad alta pressione possono raggiungere potenze dell’ordine del Kilowatt. Nel caso dei CC il suono e la pressione dovrebbero far bollire l’acqua contenuta tanto nel sottosuolo dei terreni interessati dal fenomeno, quanto quella contenuta nelle cellule degli steli delle piante nel giro di pochi nanosecondi. Scaldandosi, l’acqua si espanderebbe e verrebbe espulsa attraverso microfori osservati da Levengood.

Con una cavità nei pressi della base e gli steli resi sottili come vetro soffiato dal calore, il peso farebbe precipitare la sommità delle piante in posizione orizzontale. Poiché la creazione delle cavità negli steli da parte del vapore richiederebbe aumenti di temperatura, per una frazione di secondo, dell’ordine delle centinaia di migliaia di gradi. Ciò spiegherebbe perché grandi quantità d’acqua scompaiono dai terreni all’interno delle aree dei CC e perché le piante abbiano un odore maltato di bruciato.

Questo processo infrasonico/ultrasonico crea un suono sibilante, che sarebbe stato udito da diversi ricercatori nelle fasi immediatamente successive l’apparizione di un CC.

I FALSI CC DI CHILBOLTON

5. CONCLUSIONI Ricercatori di tutto il mondo hanno investigato le caratteristiche dei CC proponendo delle ipotesi sulla loro formazione, ma nella sostanza il fenomeno resta ancora del tutto inspiegabile.

Per ora sono state proposte 2 possibilità razionali: 1) Si tratta di scherzi di burloni 2) Sono fenomeni naturali, non ancora compresi, di origine terrestre e una irrazionale 3) Sono disegni fatti da alieni per informarci che esistono. Da quanto abbiamo visto sembrerebbe che la almeno alcuni dei CC non possano essere stati prodotti da attività umana. Per poter affermare che è vera la possibilità 3, occorrono prove estremamente convincenti. Ad esempio la testimonianza di molte persone, corredata da filmati, che osservano un UFO mentre realizza un CC.

Haselhoff, nel libro La natura complessa dei cerchi nel grano, scrive: "L'ipotesi che i cerchi nel grano siano tutti opera di burloni muniti di semplici strumenti per appiattire il grano non fornisce una spiegazione plausibile capace di chiarire le osservazioni documentate". Non è l'ipotesi "burloni" che è in grado di darci spiegazioni ma l'osservazione e lo studio delle osservazioni. La Dott.sa Margherita Campaniolo afferma: “Partiamo da queste e dopo, solo dopo, chiediamoci quale potrebbe esserne la causa“. L’ing. Roy Dutton della British Aerospace ha costruito un modello matematico di imposizione di energia da quote molto elevate, applicabile a tutti i CC apparsi sino al 1991. 22

GAUSS E IL TEOREMA DI PITAGORA Per segnalare ad un eventuale extraterrestre la presenza di vita intelligente sul nostro pianeta, Gauss propose di disegnare nella steppa siberiana la dimostrazione del teorema di Pitagora per mezzo del I teorema di Euclide. Forse gli alieni usano un metodo simile. 23

(Seneca, Naturales Quaestiones, VII, 25, 4) VENIET TEMPUS QUO ISTA QUAE NUNC LATENT IN LUCEM DIES EXTRAHAT ET LONGIORIS AEVI DILIGENTIA (Seneca, Naturales Quaestiones, VII, 25, 4) VERRA’ IL GIORNO IN CUI IL TEMPO E GLI SFORZI CHE VI AVRA’ DEDICATO UN MAGGIOR NUMERO DI GENERAZIONI PORTERANNO DECISAMENTE ALLA LUCE CODESTE NOZIONI CHE PER ORA RESTANO CELATE

Bibliografia Articolo a cura di Andy Thomas –pubblicazioni HERA N 67 AAVV.1984 Dizionario di botanica, Milano: Rizzoli ed. Galston, A. W. 1997. I processi vitali delle piante, Bologna: Zanichelli ed. Giardini, L. 2002. Agronomia generale, ambientale e aziendale (Collana: Scienza e Tecniche delle produzioni vegetali, n. 1), Patron Editore Giordani, G. 1986. Il frumento, Bologna: Ed. Agricole. Leccon, P. et al. 1995. Elementi di agrometeorologia e agroclimatologia, Imprimitur . Benckiser, G. e Dekker, M. 1997. Il testo del testamento di Liebig (da: Fauna in soil ecosystems: recycling processes, nutrient fluxes and agricultural production - trad. italiana di Pinton, R.) Went, F. W. 1926. "On growth accelerating substances in the coleoptile of Avena sativa". Proc. Kon. Ned. Akad. Wet 30: pp. 10-19. BLT Research, Report N. 27. 1994. Study of simulated crop formations, 10.10.94, Pinelandia & Bayville Labs. BLT Research, Report N. 86. 1997. Gravitropic responses in simulated crop formations, 14.10.97, Pinelandia Biophysical Lab. Campaniolo, M. Cum grano salis - ricerca sul fenomeno dei crop circles dall'immagine, alla storia, all'agronomia. http://www.margheritacampaniolo.it/cumgranosalis.htm    Autore: Margherita Campaniolo - Articolo pubblicato su Scienza & Paranormale (S&P N. 63 - Anno XIII - Set/Ott 2005). Articolo a cura di Peter Petterson– Freddy Silva –pubblicazioni HERA N 67