Sanità in Sardegna 7 motivi per fermare la nascita di nuove aziende ospedaliere.

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Sanità in Sardegna 7 motivi per fermare la nascita di nuove aziende ospedaliere

Il DL 16/2009: la riforma della sanità in Sardegna secondo il Centrodestra. Pochi giorni fa la Giunta regionale ha approvato alcune delibere istitutive di 4 nuove aziende ospedaliere (Tempio-Olbia, Nuoro, Oristano, Carbonia-Iglesias) rinviandone una quinta (Sassari-Alghero) e deliberando per la nascita di una macroarea regionale per appalti e concorsi Contemporaneamente ma distintamente è stato depositato un disegno di legge della Giunta Regionale che propone gli stessi interventi previsti dalle delibere, come se le delibere non avessero in realtà validità effettiva Tra una settimana, il 3 febbraio il TAR della Sardegna si pronuncerà sul ricorso dei dirigenti asl per il commissariamento di agosto 2009 giustificato con la riforma della legge 10, presentata in fretta e furia nei giorni scorsi attraverso delibere La proposta della Giunta Regionale di modifica della legge 10, al di la di tante altre osservazioni fondamentali sul metodo, sulla strana modalità di contemporanea proposta di delibere e disegni di legge esattamente coincidenti, viene indicata come la strada per far costare meno la sanità sarda e per migliorarne le prestazioni.

1. La riforma è una finzione La riforma è impraticabile, contrasta con il piano sanitario nazionale e con il patto della salute Mentra la legge 10 applicava in Sardegna la riforma nazionale del 1999 ed era stata sperimentata per anni in altre regioni questa si basa su esperienze regionali non positive È stata presentata senza uno studio propedeutico adeguato. Il commissariamento è stato fatto accompagnato dallincarico dello scorporo degli ospedali senza che questo fosse giustificato da alcuna valutazione. Gli stessi commissari hanno predisposto lo studio di scorporo. Si sono presentate le delibere e insieme il DL. Se le delibere sono valide perché presentare il disegno di legge? Si sta facendo macelleria clientelare nelle asl: siamo costretti a denunciare il fatto che nelle aziende sanitarie si sta procedendo a selezioni di personale e collaborazioni non motivate alla necessità. Lassessore comunichi il numero di nuovi contratti professionali fatti in questi sei mesi nelle asl e quali sono le motivazioni.

2. La riforma è partita male Non cè stata nessun confronto, nessuna discussione pubblica, né alcuna consultazione (obbligatoria per legge con le forze sociali e le istituzioni locali) prima della presentazione della proposta di riforma Sono stati nominati commissari privi dei requisiti di legge nella maggioranza dei casi I commissari hanno nominato a loro volta direttori sanitari e amministrativi nella gran parte dei casi privi dei titoli necessari (non sono titolari da cinque anni di strutture complesse) per svolgerlo ai sensi della normativa nazionale e regionale. In molti casi i titoli sono stati autocertificati. Lassessore regionale comunichi pubblicamente i titoli e le certificazioni dei direttori sanitari e amministrativi nominati nelle aziende. Le pressioni pubbliche fatte sui rettori per la sostituzione dei dg uscenti si sono basate sulla minaccia di non finanziare le aziende miste e si commentano da sole

3. La proposta di riforma è in contrasto con le linee del governo nazionale Durante il 2009 la regione ha proseguito nella totale applicazione del piano di rientro predisposto dalla Dirindin nel 2005 confermano contenuti e obiettivi come validi e non sostituibili. Tuttavia al ministero risulterebbero non presentate le delibere di aumento del tetto di spesa delle case di cura private, della specialistica e dei laboratori privati in quanto in contrasto con quel piano di rientro, che verrebbe bloccato portando al commissariamento della sanità sarda. Sino a quando la Giunta intende sottrarsi da quella comunicazione? In secondo luogo come si rende compatibile la nascita di queste aziende ospedaliere con gli obblighi derivanti dal PSN e dalla finanziaria nazionale che prevede entro il prossimo anno un taglio del posti letto da 4,5 a 4 letti ogni 1000 abitanti corrispondenti a meno 800 posti letto per abitante. La Giunta dica se taglierà i posti letto alle case di cura private, al s.Raffaele o agli ospedali pubblici? E se si, quali saranno gli ospedali pubblici, tenendo conto che sotto un certo numero di posti letto lo Stato non ne riconosce i costi nellambito del SSN, in quanto considera i piccoli ospedali da chiudere? Secondo la normativa nazionale in ogni territorio si può istituire unazienda ospedaliera solo se alla asl resta un ospedale di riferimento? Si sta rispettando questo obbligo normativo?

4. La riforma non tocca la spesa di cui non si conosce lorigine. Senza controllo i costi aumentano. Anche a partire dalle delibere della Giunta Cappellacci nel 2009 e dai verbali sottoscritti dallassessorato di Liori con il ministero delleconomia i costi del disavanzo del 2008 risulta il più basso in tutto il decennio. Il problema sarebbe invece nel 2009 che gestito per 10 mesi su 12 dalla Giunta di centrodestra. Se è vero che ci sarebbero, secondo alcuni autorevoli esponenti della maggioranza, circa 300 milioni di disavanzo di 100 se ne conosce lorigine: 50 sono il disavanzo programmato delle due aziende miste di nuova costituzione, 30 sono i maggiori costi del nuovo CCNL sanità, e 20 sono i maggiori costi dellaumento del tetto del privato. Gli altri 200? Da cosa sono stati generati? Come mai non cè stato un controllo adeguato in questi mesi? A conferma del mancato controllo dellassessorato alla sanità sul sistema cè il dato del costo della farmaceutica. Si è invertito il trend di diminuzione degli ultimi tre anni e si registra un aumento del 3% nei primi 9 mesi dellanno A questo si aggiunge che, a dimostrazione che senza governo del sistema fallirà la macroarea, cè un anno di blocco della gara dacquisto regionale della farmaceutica che avrebbe prodotto un ulteriori risparmio

5. Le aziende ospedaliere non costano meno Se esistesse lospedale perfetto, con la massima efficienza organizzativa, con il case mix ideale, con una qualità media di livello alto, inserito nel contesto sardo, con lattuale remunerazione dei Drg, sarebbe comunque in perdita. In Sardegna le 3 aziende ospedaliere già esistenti costano dal 20 al 30% in più di quanto producono, pur essendo portatrici di eccellenze di rilevanza sovraregionale ed essendo sovrafinanziate per legge. È prevedibile che ogni nuova azienda ospedaliera sopporti in partenza disavanzi superiori prima di arrivare allequilibrio delle altre a cui va aggiunto il nodo del personale. È impossibile infatti obbligare il personale a dividersi tra le due aziende, che lo fa solo su base volontaria. Lassessore comunichi quale pianta organica confermerà alle aziende ospedaliero universitarie e quanto percentuale di questo organico è stato coperto lo sarà da nuovi concorsi. Le nuove aziende ospedaliere non rientrano nei rigidi parametri nazionali di efficienza ed eccellenza necessari per listituzione delle aziende ospedaliere nel paese. Perché si istituiscono forzando i criteri e i parametri nazionali se le aziende ospedaliere già esistenti sono in passivo? non è per questo sbagliato pensare che ogni azienda ospedaliera produrrà tra i 25 e i 35 milioni di euro di costi in più per anno per i costi del personale ( mioni globali per anno) il disavanzo tra costi e ricavi che dovrà essere ripianato oltre alla prestazioni inappropriate.

6. Le aziende ospedaliere non migliorano lassistenza Le nuove aziende ospedaliere non competeranno con leccellenza ma con il territorio. Esse saranno obbligatoriamente remunerate attraverso i Drg. In Lombardia sono i flussi esterni che tengono in equilibrio le AO. La Sardegna non è in grado di attrarre come altre Regioni (Lombardia, Veneto, Lazio, Emilia Romagna) pazienti da altri SSR, per cui le nuove aziende ospedaliere dovranno contendersi i pazienti sardi. Per ottenere più ricavi saranno costrette a inventare prestazioni non necessarie, o ad allungare i tempi di permanenza ospedaliera anche quando è inutile o persino dannosa. Succede in tutti i sistemi che si basano su questo modello Il meccanismo attuale non spinge gli ospedali a prestazioni inappropriate perché inseriti nel contesto della spesa capitaria delle Asl, che possono così privilegiare la prevenzione, il day hospital, il day service, le prestazioni ambulatoriali: in una parole il rapporto territorio-ospedale che è centrale in tutti gli indirizzi nazionali ed europei al di la del colore politico Il tasso di ospedalizzazione è un benchmark fondamentale di qualità dellassistenza: La Sardegna aveva diminuito tra il 2006 e il 2008 il parametro da 211/1000 a 190/1000. È di tutta evidenza che le nuove aziende invertiranno il trend positivo.

7. La riforma favorisce implicitamente il privato rispetto all sanità pubblica Le aziende ospedaliere saranno orientate solo in teoria ad una competizione con il privato. In realtà con una importante differenza che ne abbassa radicalmente la capacità competivitiva perché il privato non è costretto a fare servizi pubblici costosi e non remunerativi come il pronto soccorso, la traumatologia, i reparti grandi ustionati o la tenuta dei reparti nei territori periferici presidiati dai piccoli ospedali. Il privato sceglie alcune prestazione remunerative e si concentra su quelle. Lospedale pubblico deve fare tutto, essere sempre aperto, e costretto a dare prestazioni inappropriate vedrà diminuire la sua attrattività professionale. I migliori medici vanno dove ci sono i migliori reparti. Anche le aziende ospedaliero universitarie si troveranno a competere sulle prestazioni inappropriate in un sistema non governato e sul taglio dei posti letto del 2011, favorendo così lattrattività verso il privato che porti eccellenze.

In conclusione Se si faranno le nuove aziende ospedaliere: 1.Le asl e la regione spenderanno dai 150 ai 200 milioni di euro in più allanno 2.I sardi dovranno nei prossimi anni pagare ticket per leccesso di costi 3.I sardi anzichè fare esami e controlli fuori dagli ospedali, in regime ambulatoriale, saranno ricoverati per farli 4.I sardi saranno ricoverati per più giorni nei reparti, senza motivo e senza necessità per consentire maggiori introiti agli ospedali stessi 5.Gli ospedali si contenderanno i pazienti offrendo prestazioni non necessarie al solo scopo di aumentare i ricavi e diminuire il disavanzo 6.I finanziamenti alla prevenzione, agli specialisti nel territorio, ai poliambulatori e ai piccoli ospedali diminuiranno: è in questo contesto che si inserisce il blocco dei finanziamenti per gli ospedali di comunità e delle case della salute