FRIEDRICH NIETZSCHE (1844-1900).

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Transcript della presentazione:

FRIEDRICH NIETZSCHE (1844-1900)

IL CASO NIETZSCHE: UMANO PSICOLOGICO FILOSOFICO

“La mia è una filosofia a colpi di martello”

“Io non sono un uomo, sono una dinamite… “ “uomo del destino”

“Vengo troppo presto. Non è ancora il mio tempo” Profeta inattuale

“Io contraddico come nessuno ha contraddetto la menzogna che si ripete da millenni”

Auto-presentazione Io sono di gran lunga l’uomo più terribile che sia mai esistito, ciò non esclude che io debba essere il più benefico. Nietzsche. Ecce homo

Chi sa respirare l’aria dei miei scritti sa che questa è un’aria delle alture, un’aria forte. Nietzsche. Ecce homo

E’ mio buon lettore colui che di volta in volta viene profondamente ferito Nietzsche. Ecce homo

Nietzsche Renaissance Tra i più letti, studiati, tradotti,…ma ancora con problemi di interpretazione Vitalista Esistenzialista Profeta del nazismo Antipositivista Democratico Irrazionalista

Continua a rimanere un enigma; Stile aforistico: pensiero selvaggio, duttile, capace di dominare tutte le sfumature linguistiche; scientifico ed artistico, ironico e psicologicamente raffinato. Continua a rimanere un enigma; Un cantiere di idee più che un sistema. Non prova le sue idee, ma le afferma con passione, insultando furiosamente gli avversari di turno

VITA Nasce a Rocken (Sassonia) nel 1844. Il padre, pastore luterano, morì quando aveva 4 anni. Studia filologia classica a Bonn e di Lipsia dove legge “Il mondo come volontà e rappresentazione”. A soli 24 anni ottiene la cattedra di filologia classica all’università di Basilea.

Nel 1876, a causa di frequenti crisi nervose abbandona l’insegnamento. VITA Nel 1876, a causa di frequenti crisi nervose abbandona l’insegnamento. Viaggia molto in giro per l’Europa, viene spesso in Italia. Amico di Richard Wagner, …ma con frequenti crisi e si interrompe nel 1878. Nel 1889 cade in una grave forma di pazzia (a Torino) che lo accompagna fino alla morte avvenuta il 25 agosto 1900.

Lapide che ricorda il soggiorno di Nietzsche a Nizza

Torino: “la mia città”

Elisabeth Forster Nietzsche

Lou Andreas Salomé

OPERE 1871 La nascita della tragedia – dallo spirito della musica 1874 Considerazioni inattuali. 1878 Umano troppo umano – un libro per spiriti liberi 1881 Aurora 1882 La gaia scienza 1885 Così parlò Zarathustra – un libro per tutti e per nessuno 1886 Al di là del bene e del male – preludio di una filosofia dell’avvenire 1887 Genealogia della morale 1888 Il caso Wagner 1888 Il crepuscolo degli idoli – come si fa filosofia a colpi di martello 1888 L’Anticristo – maledizione del cristianesimo 1889 Ecce homo – come si diventa ciò che si è 1901 La volontà di potenza (postumo) – saggio di una trasmutazione di tutti i valori

Nietzsche illuminista Critica dei valori morali e religiosi (Voltaire) Metodo storico-genealogico nella vita non esistono valori eterni e immutabili ogni valore è l’esito di uno sviluppo storico Matrici “umane, troppo umane” dei valori sovrumani Spirito libero Emanciparsi dalle tenebre del passato grazie a una “gaia” (liberante) scienza La vita è un esperimento (costante divenire)

SCHOPENHAUER - NIETZSCHE Legge “Il mondo come Volontà”: “questa dottrina prese il posto della fede perduta” Condivide l’analisi di Sch. circa il senso ed il valore della vita: crudele, irrazionale, cieca, dolore, distruzione. Si distacca, ma continuerà a stimarlo (educatore): “gli errori dei grandi uomini sono più fecondi delle verità dei piccoli uomini”. Il suo è il pessimismo dei rinunciatari, dei vinti, coloro che dicono no alla vita. Invece bisogna dire di SI’ alla vita.

NIETZSCHE SMASCHERATORE POSTO CENTRALE DI N. NELL’OPERA DI “DEMITIZZAZIONE DELLA CULTURA E DESACRALIZZAZIONE DEL MONDO” Gli uomini per poter sopportare il caos della vita si sono costruiti una serie di certezze metafisiche, morali, religiose che i filosofi devono smascherare. “I miei scritti sono una scuola di sospetto e di disprezzo, ma anche di coraggio e temerarietà.”

NIETZSCHE SMASCHERATORE Egli critica la civiltà occidentale nel suo complesso ed il tipo di uomo che ha prodotto: anti-vitale e sottomesso alle autorità costituite. Nello stesso tempo indica quale dovrà essere l’uomo del futuro: il superuomo. “Io sono il primo uomo decente che ha il coraggio di svelare la falsità che dura da millenni”

Nascita della tragedia Nella civiltà greca presocratica scopre il coraggio davanti al fato, l’accettazione ebbra della vita. Il segreto di quel mondo era nello spirito di Dioniso: forza istintiva, salute, ebbrezza, passione, umanità in pieno accordo con la natura. Mentre l’apollineo è visione di sogno, è misura, ordine, moderazione. Dalla fusione dei due elementi nacque la tragedia.

Apollo e Dioniso DIONISO = L'eccesso, la gioia nata dal dolore. Lo sviluppo dell'arte è legato alla duplicità di - apollineo - dionisiaco  APOLLO = prototipo delle divinità olimpiche, create dalla necessità di sublimazione dell'esistenza, della quale i Greci ebbero una concezione profondamente pessimistica. E' il dio della misura e del "conosci te stesso".  DIONISO = L'eccesso, la gioia nata dal dolore.

La tragedia greca è morta suicida. Morte della tragedia La tragedia greca è morta suicida. Colpevole di quella morte: Euripide, il quale eliminò gli elementi dionisiaci.

Euripide Eliminato l'elemento dionisiaco, fu impossibile raggiungere l'effetto apollineo dell'epos. Euripide ricorse allora a due nuovi eccitamenti: - pensieri freddi (in luogo delle intuizioni apollinee), - passioni roventi (in luogo delle estasi dionisiache); gli uni e le altre imitati in modo realistico, non artistico.

Socrate Causa di questa rivoluzione fu il principio estetico socratico: "Tutto deve essere razionale per essere bello ". Tale principio è chiaramente ispiratore dei prologhi euripidei che vogliono spiegare tutto. "La virtù è il sapere; si pecca solo per ignoranza: il virtuoso è felice ". Socrate fu ostile alla vita, volle morire, disse di no alla vita

Influsso di Socrate sulla scienza Socrate ha una fede incrollabile nelle possibilità del pensiero di giungere fino alla profondità dell'essere e alla conoscenza della natura delle cose. Di fronte al pessimismo dell'artista sta l'ottimismo dello scienziato: la conoscenza è una medicina universale. Di qui lo sviluppo delle scienze e delle scuole filosofiche in epoca ellenistica. Tutto il mondo moderno è ancora preso nella rete della cultura alessandrina

Apollineo e dionisiaco I due impulsi fondamentali della vita Apollineo: ordine, bellezza, armonia (scultura) Dionisiaco: irrazionalità, ebbrezza, caos (musica) Tragedia greca Eschilo e Sofocle: equilibrio Euripide: prevalenza dell’elemento apollineo (Socrate) Inizio della decadenza della cultura occidentale Rinascita della tragedia nella modernità Wagner

LA NASCITA DELLA TRAGEDIA La descrizione delle caratteristiche dello spirito dionisiaco e dello spirito apollineo e le riflessioni sull’evoluzione del rapporto tra “dionisiaco” e “apollineo” costituiscono il tema principale de “La nascita della tragedia” caos apollineo forma dionisiaco stasi finito divenire infinito ragione luce istinto oscurità serenità sogno inquietudine realtà impulso alla forma impulso all’ebbrezza alla moderazione alla gioia, al canto alla razionalità all’ottimismo

LA NASCITA DELLA TRAGEDIA L’evoluzione del rapporto tra spirito apollineo e spirito dionisiaco si articolare in tre momenti: PRIMA FASE PERIODO PRESOCRATICO I due spiriti convivono separati

LA NASCITA DELLA TRAGEDIA SECONDA FASE LA TRAGEDIA DI ESCHILO E DI SOFOCLE “ … i due istinti, tanto diversi tra loro, vanno l’uno accanto all’altro, per lo più in aperta discordia, ma pure eccitandosi reciprocamente a nuovi frutti sempre nuovi e più robusti … fino a quando, in virtù di un miracolo metafisico della “volontà” ellenica, compaiono in ultimo accoppiati l’uno con l’altro e generano l’opera d’arte, altrettanto apollinea che dionisiaca, che è la tragedia attica”

LA NASCITA DELLA TRAGEDIA TERZA FASE LA TRAGEDIA DI EURIPIDE LA FILOSOFIA DI SOCRATE In questa fase l’equilibrio dinamico e fruttuoso tra apollineo e dionisiaco si spezza: l’apollineo prevale sul dionisiaco, lo avvolge da tutte le parti,lo soffoca …

Il concetto di storia I due significati di “storia” res gestae (l’insieme dei fatti realmente accaduti nel passato) historia rerum gestarum (il resoconto dei fatti realmente accaduti nel passato) L’eccesso di memoria storica: malattia dello spirito inchioda l’uomo d’azione al passato indebolisce le potenzialità creatrici necessità di imparare l’arte dell’oblio conseguenza dello sviluppo della storiografia

UTILITA’ E DANNO DELLA STORIA Nietzsche è contro la “saturazione di storia” e non contro ciò che definisce una “sana consapevolezza della storia” FISIOLOGIA PATOLOGIA STORIA MONUMENTALE Si trasmette la coscienza delle cose grandi deforma i valori e le proporzioni del passato STORIA ANTIQUARIA Conserva il senso di una tradizione da cui non si può prescindere. collezionismo maniacale che mortifica i fini e i valori del passato. STORIA CRITICA Esprime un’istanza legittima di giudizio del passato Causa la vana presunzione che si possa fare a meno del passato.

I temi della maturità Il nichilismo L’oltreuomo Dio è morto; la vita non ha senso L’oltreuomo dire di sì alla vita nella sua insensatezza L’eterno ritorno dell’identico visione ciclica (contro visione lineare) della storia Volontà di potenza Prospettivismo

Il vissuto del superuomo li contiene consapevolmente tutti. La storia della liberazione, della rinascita, della costruzione e, in definitiva, della giustificazione del “superuomo”, si svolge nella descrizione dei seguenti temi. Il vissuto del superuomo li contiene consapevolmente tutti. LA GENEALOGIA DELLA MORALE IL NICHILISMO TRASVALUTAZIONE DEI VALORI LA VOLONTA’ DI POTENZA LA MORTE DI DIO L’ETERNO RITORNO IL SUPERUOMO

Dio è morto Dio è simbolo di ogni prospettiva oltremondana, per cui il senso della vita sta al di là della vita delle credenze metafisiche e religiose, elaborate per dare un senso e un ordine rassicurante alla vita Contrapposizione tra un mondo vero (aldilà) e un mondo apparente (aldiquà) Fuga dalla vita, rivolta contro il corpo Le verità metafisiche e religiose sono menzogne, costruite per meglio sopportare la durezza della vita La vita è caos, divenire, tragedia (non ha senso)

LA MORTE DI DIO “La “morte di Dio” coincide con l’atto di nascita del superuomo. Solo chi ha il coraggio di guardare in faccia la realtà e di prendere atto del crollo degli assoluti è ormai maturo per varcare l’abisso che divide l’uomo dall’oltre uomo”. Fornero. Protagonisti e testi della Filosofia. Paravia D,1, pag. 17. La drammatica, terribile, angosciosa notizia della morte di Dio è descritta da Nietzsche nell’aforisma 125 de “La gaia scienza” .

LA MORTE DI DIO “Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla luce del giorno, corse al mercato e si mise a gridare “Cerco Dio! Cerco Dio!”. E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa.[…] Dove se n’è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo, voi ed io! Ma come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all’ultima goccia? […] Dov’è che si muove ora? Dov’è che ci muoviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? […] Non si è fatto più freddo? Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso. Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini?[…] Non è troppo grande per noi la grandezza di questa azione? Non dobbiamo noi stessi diventare dei, per apparire almeno degni di essa? […] Gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. “Vengo troppo presto – proseguì – non è ancora il mio tempo. […]

folle uomo E’ il filosofo – profeta LA MORTE DI DIO DECODIFICAZIONE DE “IL GRANDE ANNUNCIO” folle uomo E’ il filosofo – profeta

LA MORTE DI DIO DECODIFICAZIONE DE “IL GRANDE ANNUNCIO” suscitò grandi risa L’ateismo superficiale e ottimistico dei filosofi dell’Ottocento, insensibili alla portata ed agli effetti della “morte di Dio”

LA MORTE DI DIO DECODIFICAZIONE DE “IL GRANDE ANNUNCIO” vuotare il mare Allusione al carattere arduo e sovra-umano dell’uccisione di Dio.

un eterno precipitare La mancanza di un alto e di un basso. LA MORTE DI DIO DECODIFICAZIONE DE “IL GRANDE ANNUNCIO” un eterno precipitare La mancanza di un alto e di un basso.

LA MORTE DI DIO DECODIFICAZIONE DE “IL GRANDE ANNUNCIO” dobbiamo noi stessi diventare dei Richiamo al fatto che per reggere la “morte di Dio” l’uomo deve farsi superuomo.

LA MORTE DI DIO DECODIFICAZIONE DE “IL GRANDE ANNUNCIO” Vengo troppo presto La coscienza che la “morte di Dio” non si è ancora concretizzata in un fatto di massa, anche se è inevitabile che lo diventi in un prossimo futuro.

Non si è fatto più freddo? LA MORTE DI DIO DECODIFICAZIONE DE “IL GRANDE ANNUNCIO” Non si è fatto più freddo? Il senso di vertigine e di smarrimento che seguono allo svanire di ogni ubi consistam e al venir meno di certezze e di punti di riferimento assoluti.

IL SUPERUOMO Ma “l’attività del Superuomo è al massimo della sua “potenza” quando si identifica a quella del fanciullo che può, ogni volta che distrugge, anche creare, ossia dire “un sacro sì” “ ”il fanciullo è innocenza, è oblio, un ricominciare, un gioco, una ruota che gira da sé, un primo movimento, una santa affermazione. Sì, per il gioco della creazione è necessaria una santa affermazione, o fratelli: lo spirito ora vuole la sua propria volontà; chi ha perduto il mondo vuole conquistare il suo proprio mondo”. Nietzsche. Così parlò Zarathustra.

LA GENEALOGIA DELLA MORALE E’ il primo passo da compiere: capire l’origine storico–psicologica attraverso una riflessione sul conflitto tra MONDO CLASSICO MONDO CRISTIANO MORALE DEI SIGNORI MORALE DEGLI SCHIAVI GUERRIERI SACERDOTI

LA GENEALOGIA DELLA MORALE Dal punto di vista psicologico il conflitto è visibile nella impossibile mediazione tra due modi assolutamente contrapposti di concepire la vita, tra scelte ideali e di valori alternativi. umiltà, sacrificio di sé, abnegazione, ipocrisia forza, fierezza, salute, gioia, lealtà, coraggio L’impossibile mediazione si risolve nel RISENTIMENTO e nella vittoria dei valori anti-vitali “dove voi vedete cose ideali, io vedo cose umane, ahi, troppo umane” Nietzsche. Ecce homo

L’oltreuomo E’ l’uomo nuovo (profetizzato da Zarathustra) si emancipa dalla morale cristiana (Anticristo) propugna valori vitali (rivalutazione del corpo contro lo spirito) dice dionisiacamente di sì alla vita, nonostante la sua tragicità e insensatezza (gioia-dolore, felicità-infelicità) fa propria l’idea dell’eterno ritorno dell’identico si pone come volontà di potenza, che interpreta prospetticamente il mondo crea nuovi valori (transvalutazione) al posto degli antichi

IL SUPERUOMO Il superuomo, uomo del futuro, non ancora realizzato nel presente, è l’uomo liberatosi della fede in Dio, capace di vincere l’iniziale angoscia derivata proprio dalla morte di Dio, che ripudia la morale ascetica tradizionale e vive coraggiosamente e intensamente la vita al di là del bene e del male. Il superuomo è l’uomo dionisiaco che sostituisce la fedeltà a Dio con la fedeltà alla terra. Vi scongiuro, fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di sovraterrene speranze! Lo sappiano o no: essi esercitano il veneficio.

TRASVALUTAZIONE DEI VALORI E’ la vera e propria presa di coscienza che la morale è un prodotto dell’uomo, una proiezione dei suoi bisogni. “La mia verità è tremenda perché fino a oggi si chiamava verità la menzogna. Trasvalutazione di tutti i valori: questa è la mia formula per l’atto con cui l’umanità prende la decisione suprema su se stessa; un atto che in me è divenuto carne e genio” Nietzsche. Ecce homo.

Il nichilismo Crisi delle certezze etiche-religiose-metafisiche Nichilismo incompleto sostituisce i vecchi valori con nuovi valori (nazionalismo, chauvinismo, socialismo, anarchismo, storicismo, positivismo) Nichilismo completo nichilismo passivo (buddismo, Schopenhauer): senso di vuoto nichilismo attivo (oltreuomo) distruzione dei vecchi valori costruzione di nuovi valori (transvalutazione)

IL NICHILISMO Secondo H. Kung, Nietzsche si considera “paziente, diagnostico e terapeuta, nella stessa persona, della malattia mortale del nichilismo” Per costruire il superuomo bisogna attraversare le seguenti fasi della malattia ed approdare alla guarigione. Non si guarisce se essi continuano a condizionare e mortificare lo spirito. NICHILISMO PASSIVO Quando ci si trasforma in “forza violenta di distruzione” si intravede la guarigione NICHILISMO ATTIVO

La volontà di potenza L’intima essenza del reale La vita è forza espansiva, che mira ad autopotenziarsi (non solo ad autoconservarsi, come in Schopenhauer) L’individuo, in quanto volontà di potenza, produce valori e verità funzionali al proprio autopotenziamento ogni verità/valore è una bugia utile all’individuo, che questi cerca di imporre agli altri

ivi trovai “volontà di potenza” LA VOLONTA’ DI POTENZA “Volontà di potenza” non significa “desiderio di potere”, ma equivale piuttosto all’espressione “virtù che dona”. Come il sole risplende non per volontà, ma per suo potere, così ogni essere vivente ha “volontà di potenza” nel senso che ha il potere di estrinsecare il potere che possiede. ”Dove trovai la vita, ivi trovai “volontà di potenza” Nietzsche. Così parlò Zarathustra.

Volontà di potenza come “legge di natura” Volontà di potenza come vita LA VOLONTA’ DI POTENZA Dalla guarigione dal nichilismo il superuomo esprime tutta la sua virtù più peculiare: la “volontà di potenza” in un progetto di autoaffermazione in ogni forma di esistenza e di attività:ecco le parole di Nietzsche da “Frammenti Postumi. 1888-1889”. Volontà di potenza come “legge di natura” Volontà di potenza come vita Volontà di potenza come morale Volontà di potenza come politica Volontà di potenza come scienza

L’eterno ritorno dell’identico Concezione ciclica della storia Vivere e amare l’attimo presente come se fosse l’ultimo come se dovesse eternamente ritornare Contro la concezione lineare della storia (cristianesimo, socialismo) Ogni momento ha senso solo in funzione dei momenti successivi C’è una fine della storia (regno dei cieli, società senza classi) che dà senso alla storia precedente

Nietzsche. La gaia scienza. Aforisma 341. Il peso più grande. L’ETERNO RITORNO E’ l’ultima tappa, il traguardo: solo chi vi giunge è davvero il superuomo, l’uomo, cioè, che non solo ha oltrepassato il passato, non solo ha oltrepassato continuamente sé stesso nel presente, ma che riesce a reggere “il peso più grande”: l’eterno ritorno. “Questa vita come tu ora la vivi e come l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte; e non ci sarà mai in essa niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te … “ Nietzsche. La gaia scienza. Aforisma 341. Il peso più grande.

L’ETERNO RITORNO

IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI La lunga storia dell’amplificazione dell’apollineo sul dionisiaco, della ragione sull’istinto, ha percorso, dai tempi di Socrate fino a quelli del Nostro, le seguenti sei tappe che adesso descriveremo una ad una. Esse sono descritte ne “La storia di un errore”, una fondamentale pagina de “Il crepuscolo degli idoli” Adelphi. 1986.

IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI 1 1)       Il mondo vero, attingibile dal saggio, dal pio, dal virtuoso – egli vive in esso, lui stesso è questo mondo. (La forma più antica dell’idea, relativamente intelligente, semplice, persuasiva. Trascrizione della tesi: “Io, Platone, sono la verità”)

IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI 2 2)       Il mondo vero, per il momento inattingibile, ma promesso al saggio, al pio, al virtuoso (al peccatore che fa penitenza) (Progresso dell’ idea: essa diventa più sottile, più capziosa, più inafferrabile – diventa donna, si cristianizza)

IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI 3 3) Il mondo vero, inattingibile, indimostrabile, impromettibile, ma già in quanto pensato una consolazione, un obbligo, un imperativo. (In fondo l’antico sole, ma attraverso nebbia e scetticismo, l’idea sublimata, pallida, nordica, konigsbergica.)

IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI 4 4)       Il mondo vero, inattingibile. Comunque non raggiunto. E in quanto non raggiunto anche sconosciuto. Di conseguenza neppure consolante, salvifico, vincolante, a che ci potrebbe vincolare qualcosa di sconosciuto? (Grigio mattino. Primo sbadiglio della ragione. Canto del gallo del positivismo.)

IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI 5 5)       Il mondo vero, un’idea che non serve più a niente, nemmeno più vincolante – un’idea divenuta inutile e superflua, quindi un’idea confutata : eliminiamola. Giorno chiaro, prima colazione; ritorno del bon sens e della serenità. Platone rosso di vergogna, baccano indiavolato di tutti gli spiriti liberi.

IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI 6 6)       Abbiamo tolto di mezzo il mondo vero, quale mondo c’è rimasto? Forse quello apparente? Ma no, col mondo vero abbiamo eliminato anche il mondo apparente! Mezzogiorno, momento dell’ ombra più corta, fine del lunghissimo errore, apogeo dell’ umanità. INCIPIT ZARATHUSTRA