UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CATANIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI LAVORO E LAVORI FORMAZIONE, MERCATO DEL LAVORO, LAVORO DI CURA E POLITICHE.

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CATANIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI LAVORO E LAVORI FORMAZIONE, MERCATO DEL LAVORO, LAVORO DI CURA E POLITICHE SOCIALI. DIFFERENZE DI GENERE E PARTECIPAZIONE AL MERCATO DEL LAVORO prof.ssa Anna Cortese 20/03/2014

1. Differenze di genere nella partecipazione al mercato del lavoro -1.1 Differenze fra uomini e donne nei comportamenti lavorativi. La specificità delle forme della partecipazione femminile al mercato del lavoro: le discontinuità e la differenziazione nel tempo e nello spazio, in relazione alla fase del corso di vita e al profilo socioculturale di diverse categorie di donne Le disuguaglianze di genere nell’accesso al lavoro: le disparità fra uomini e donne nei tassi di attività, di occupazione, di disoccu- pazione 2. La presenza femminile nell’evoluzione del mercato del lavoro in Italia Anni sessanta: donne e lavoro nella società industriale -2.2 Anni settanta e ottanta: donne e lavoro nella società dei servizi -2.3 Anni novanta e duemila: la partecipazione femminile nel mercato del lavoro fluido. 3. Le spiegazioni delle disuguaglianze di genere nella partecipazione al lavoro -3.1 Vincoli e risorse per la partecipazione femminile al lavoro che agiscono dal dell’offerta -3.2 Vincoli e risorse per la partecipazione femminile al lavoro che agiscono dal lato della domanda -3.3 I paradigmi interpretativi della partecipazione femminile al lavoro: l’approccio strutturalista, l’approccio individualista, l’approccio relazionale.

1.1 LE FORME DELLA PARTECIPAZIONE FEMMINILE AL MERCATO DEL LAVORO Le discontinuità e la differenziazione dei comportamenti lavorativi delle donne: i livelli di partecipazione al lavoro delle donne sono più variabili ed eterogenei rispetto a quelli maschili, variano di più nel tempo, nello spazio, in relazione alla fase del corso di vita e al profilo socioculturale di diverse categorie di donne. a.Le differenze macrosociali - Le discontinuità storiche. La partecipazione al lavoro delle donne è condizionata dai mutamenti di lungo periodo dei sistemi economico-sociali: la partecipazione femminile al lavoro è ampia e diffusa nelle società tradizionali, si riduce nelle società industriali, cresce nelle società dei servizi. - Le discontinuità geografiche. Nella realtà contemporanea permangono significative differenze nei tassi di attività femminili per paese e area di residenza. b. le differenze fra donne - Le discontinuità nel corso della vita. Tradizionalmente i livelli di partecipazione al lavoro delle donne variano con l’età e tendono a contrarsi in corrispondenza col matrimonio e la nascita dei figli - Le differenze fra donne con diverso profilo socioculturale. Le donne istruite manifestano una maggiore propensione al lavoro rispetto a quelle meno scolarizzate.

1.2 LE DISUGUAGLIANZE DI GENERE RISPETTO AL LAVORO Nella realtà contemporanea la crescita continua dei livelli di partecipazione femminile al lavoro si accompagna al permanere di meccanismi di discriminazione di genere sul mercato del lavoro. Disuguaglianze di accesso al lavoro: disparità fra uomini e donne nei tassi di attività, di occupazione, di disoccupazione - Disuguaglianze nel lavoro, nelle condizioni di impiego e nelle opportunità di carriera: minore presenza delle donne nel lavoro indipendente, maggiore vulnerabilità femminile alla precarietà occupazionale, difficoltà di accesso per le donne a settori e professioni tipizzati al maschile e a posizioni gerarchiche superiori (segregazione orizzontale/ verticale), differenziali retributivi per genere

1.2 LE DISUGUAGLIANZE DI GENERE NELL’ACCESSO AL LAVORO Nella maggioranza dei paesi sviluppati, rispetto agli uomini, le donne sono: -meno presenti sul mercato del lavoro -meno occupate -più vulnerabili alla disoccupazione ma… -Il gender gap varia da paese a paese e per macro aree

Tassi di Inattività della popolazione di anni

Tab. 1. Tasso di disoccupazione, forze lavoro potenziali e sottoccupati per sesso in Italia e nell’UE27 nel 2012 (in % forze di lavoro anni)

Figura 1 – La disoccupazione e i nuovi indicatori complementari* in Italia nel 2012 (‘000) * I dati fanno riferimento alla popolazione di anni (per omogeneità con i dati sulla disoccupazione). Fonte: Eurostat database, codice online: lfsi_sup_age_a e lfsa_pganws.

igura 2 – La distribuzione per sesso nei principali indicatori del lavoro in Italia, 2012 (%)

File:Employment rates by gender, 2010 (%).

2. LA PRESENZA FEMMINILE NELL’EVOLUZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA Un caso nazionale emblematico I mutamenti nei modelli partecipativi delle donne in Italia nel corso del secondo dopoguerra evidenziano significative discontinuità: - storiche - territoriali - nei modelli partecipativi di diverse categorie di donne ( per età, posizione nella famiglia, livello di istruzione)

LA PRESENZA FEMMINILE NELL’EVOLUZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA La rilevanza della prospettiva di genere nell’analisi del mercato del lavoro: la partecipazione femminile al lavoro in Italia resta minoritaria rispetto a quella maschile ed inferiore alla media dei paesi più sviluppati, ma i mutamenti dei comportamenti lavorativi delle donne “strutturano” l’andamento complessivo del mercato del lavoro e ne enfatizzano gli specifici paradossi (andamento parallelo di occupazione e disoccupazione negli anni ’60-’80, trade-off fra occupazione e stabilità dell’impiego dalla seconda metà degli anni novanta) Anni sessanta: donne e lavoro nella società industriale Le donne escono dal mercato del lavoro Calano parallelamente l’occupazione, la disoccupazione e la partecipazione femminile Anni settanta e ottanta: donne e lavoro nella società dei servizi Le donne tornano in massa nel mercato del lavoro. Aumentano parallelamente occupazione, disoccupazione e partecipazione femminile Anni novanta e duemila: la partecipazione femminile nel mercato del lavoro fluido. L’occupazione femminile cresce, amplificando l’andamento dei cicli occupazionali La presenza femminile aumenta fra i lavoratori atipici Le donne si avvantaggiano della riqualificazione della domanda di lavoro

3. LE SPIEGAZIONI DELLE DISUGUAGLIANZE DI GENERE NELLA PARTECIPAZIONE AL LAVORO Vincoli e risorse per la partecipazione femminile al lavoro che agiscono dal lato dell’offerta -3.2 Vincoli e risorse per la partecipazione femminile al lavoro che agiscono dal lato della domanda -3.2 I paradigmi interpretativi della partecipazione femminile al lavoro: l’approccio strutturalista, l’approccio individualista, l’approccio rela- zionale.

-3.1 Vincoli e risorse per la partecipazione femminile al lavoro che agiscono dal lato dell’offerta - 1. Modelli familiari e divisione dei ruoli di genere - 2. Età e ciclo di vita familiare -3. Istruzione e istanze emancipative - 4.Modelli di identità femminile e articolazione delle preferenze individuali

1-2.La partecipazione delle donne al mercato del lavoro varia in relazione all’età e al ciclo di vita familiare - Tradizionalmente il tasso di attività femminile tende a calare in coincidenza con il matrimonio e la nascita dei figli - Il matrimonio e la nascita dei figli influenzano meno i livelli di partecipazione delle donne istruite

3.I modelli partecipativi femminili (più di quelli maschili) variano per livelli di istruzione per area di residenza

4.Preferenze e scelte individuali differenziano i modelli partecipa- tivi femminili

3. LE SPIEGAZIONI DELLA PARTECIPAZIONE FEMMINILE AL LAVORO 3.2 Vincoli e risorse per la partecipazione femminile al lavoro che agiscono dal lato della domanda a. I fattori economici e macrostrutturali: Il dinamismo della domanda di lavoro I processi di terziarizzazione La crescita della domanda di prestazioni qualificate b. I fattori macroistituzionali: Le caratteristiche del sistema di Welfare Le politiche per lo sviluppo dei servizi alle persone Le politiche attive del lavoro e di promozione del part time Le politiche di conciliazione

Strategie e strumenti di conciliazione fra responsabilità familiari e lavoro Part time Esternalizzazione del lavoro di cura (ricorso ai servizi pubblici e privati, a collaboratrici retribuite, ad aiuti familiari intergenerazionali) Limitazione degli oneri familiari (contrazione delle nascite)

3.LE SPIEGAZIONI DELLA PARTECIPAZIONE FEMMINILE AL LAVORO 3.3 I paradigmi interpretativi della partecipazione femminile al lavoro L’approccio strutturalista L’approccio individualista L’approccio relazionale

La prospettiva analitica suggerita dalla Nuova Sociologia Economica: l’approccio relazionale Le forme della partecipazione femminile sono costruite socialmente : - differenze e mutamenti nei comportamenti lavorativi delle donne dipendono da scelte individuali e meccanismi di interazione “situati” in contesti economici e socio-istituzionali definiti nello spazio e nel tempo (approccio relazionale); - vincoli e risorse per la partecipazione femminile al lavoro sono riconducibili sia a fattori individuali, sia a fattori strutturali, economici, sociali, culturali e istituzionali, che agiscono tanto dal lato della domanda che dal lato dell’offerta. - i profili della partecipazione femminile si definiscono nell’intreccio di una pluralità di sistemi di negoziazione Le negoziazioni familiari Le relazioni di lavoro sul mercato e nelle organizzazioni Le relazioni nel sistema politico e il riconoscimento della cittadinanza